Dichiarazione di Debora Serracchiani, presidente gruppo Pd e Federico Gianassi capogruppo Pd in commissione Giustizia.
Siamo preoccupati per l’impostazione data dal ministro Nordio nel tracciare stamane in commissione alla Camera le linee programmatiche del suo ministero.
In particolare, dal ministro sono emerse tante contraddizioni e posizioni che reputiamo divisive e che rischiano di fare della giustizia solo un terreno di scontro. Il rischio è di tornare indietro negli anni, quando invece la giustizia ha bisogno di guardare al futuro con capacità innovativa valorizzando quanto è stato fatto con le riforma Cartabia. Anche stamane il ministro della Giustizia ha ribadito di essere contro l’ampliamento della sfera penale, che l’esecuzione della pena non può essere solo in carcere e che devono essere limitate le intercettazioni. Osserviamo però che il primo provvedimento, il cosiddetto decreto rave, crea un nuovo reato, prevede il carcere e l’uso delle intercettazioni. Una contraddizione totale, tanto da creare fibrillazioni nella stessa maggioranza, come dimostrano i tanti emendamenti presentati da Forza Italia.
Nordio sembra mosso prevalentemente dal desiderio di introdurre temi identitari, come la separazione delle carriere, l’attacco alle intercettazioni, il superamento dell’obbligatorietà dell’azione penale. Eppure, non sono stati citati i tanti passi in avanti fatti nella scorsa legislatura con la riforma Cartabia su questi temi. L’attacco alle intercettazioni sembra rivolto più allo strumento, che alle violazioni della norma. Troviamo in definitiva pericoloso, come fa Nordio, alimentare un terreno di scontro.
Apprezziamo invece l’impegno a non rinviare l’entrata in vigore della riforma Cartabia, a cui sono collegate le risorse del PNRR. Come Pd saremo inflessibili e garanti dell’applicazione di quella riforma e lavoreremo per mobilitare le migliori energie del Paese e delle diverse anime della giurisdizione contro culture e approcci divisivi perché la giustizia non sia terreno di scontro ma occasione di sviluppo e potenziamento della qualità della nostra democrazia.