“Il PD ha un enorme bisogno di una sua identità forte e chiara. Per questo ritengo essenziale partire dal manifesto dei valori, poiché quello attuale è datato 2008. Nel frattempo il Paese è cambiato ed anche il mondo. Un nuovo PD, nel senso che la sua identità e il suo programma si fondino sulla risposta alle grandi sfide del nostro tempo: la dignità del lavoro, la lotta alle disuguaglianze, la transizione ecologica, la sfida digitale, la pace, i diritti di tutte e tutti. Nel manifesto del nuovo PD deve esserci scritto a chiare lettere che è un partito femminista, perché la sinistra o è femminista o non è. E poi nuovo per il suo modo di fare politica e di organizzarsi. Oggi il PD, così come altri partiti, è troppo chiuso su se stesso, troppo autoreferenziale e troppo dominato dalla logica delle correnti. Per recuperare credibilità ha bisogno di un nuovo gruppo dirigente, di aprirsi all’esterno, alle tante persone e ai tanti movimenti che si sono allontanati negli ultimi anni e ai giovani che sul cambiamento climatico, così come sui diritti, sono tornati a scendere in piazza. Stiamo lanciando un appello a chi ha voglia di partecipare direttamente, da protagonista, alla costituzione di un progetto politico progressista. E di farlo insieme a noi. Adesso è il momento. Non si può sempre rimanere alla finestra, distanti. Bisogna fare la propria parte per creare un’alternativa alla destra più destra di sempre. Insomma, il congresso costituente del PD deve attivare una mobilitazione, suscitare interesse e curiosità specialmente tra i giovani”.
Ad affermarlo la deputata PD Laura Boldrini in un’intervista al quotidiano il Riformista.