La "legge natura" per la tutela della biodiversità approvata ieri dal Parlamento Europeo è una norma di civiltà. L'obiettivo
è quello del ripristino, entro il 2030, della biodiversità sul 20% delle aree terrestri e marine a livello europeo, ed entro il 2050 su tutte le aree ove sarà necessario. Alla legge sono state introdotte flessibilità ed esenzioni come quella che riguarda l'agricoltura con lo stralcio dell'articolo 9 inerente l'utilizzo dei suoli agricoli.
Salvini e mezzo governo dicono grossolane bugie quando affermano che la legge è uno schiaffo al sistema agricolo. Semmai è il contrario come attestano i grandi risultati delle imprese agricole che hanno raggiunto livelli di produzioni di eccellenza per aver scelto senza indugi la strada della qualità e della sostenibilità.
Non stupisce la posizione di Salvini e dei suoi sodali. Da sempre è a capo dei negazionisti dei mutamenti climatici e dell'esigenza di attuare con più solerzia la transizione ecologica. D'altronde lorsignori difendono i grandi interessi delle imprese che si sono arricchite con la crisi energetica e di quelli che ancora puntano sui combustibili fossili.
Lo dichiara Stefano Vaccari Capogruppo Pd in commissione Agricoltura