“Il re è nudo. Il governo sulla sanità scopre definitivamente le carte e platealmente lo fa con la Nadef. Avevano promesso 4 miliardi in più per il 2024, ma i tendenziali di spesa segnalano una riduzione progressiva fino al 2026 per la sanità pubblica. Quasi due miliardi già nel 2024, da 134,7 a 132,9 miliardi. Servirebbero di contro almeno 10 miliardi per portare la spesa sanitaria pubblica, in rapporto al Pil, al livello del 2022, ma non ci sono neanche i 4 miliardi richiesti dal ministro Schillaci che ora deve fare i conti con gli impegni presi con lui dalla sua maggioranza. Una scelta di campo grave che non garantirà, come dovrebbe, le prestazioni sanitarie su tutto il territorio nazionale e a maggior ragione nel Mezzogiorno e nelle isole dove forti erano le criticità, dopo la stagione del Covid, da affrontare sia dal punto di vista strutturale che degli organici e conseguentemente dei servizi”.
Lo dichiara il deputato Pd della commissione Bilancio, Silvio Lai.“Le liste d'attesa - aggiunge - aumenteranno a dismisura così come le visite specialistiche per particolari patologie. La crisi economica che già investe milioni di cittadini non consentirà a persone malate di rivolgersi ai privati. Si definanzia proprio mentre il presidente Sergio Mattarella richiama l'attenzione del governo e delle istituzioni sulla necessità di salvaguardare ed adeguare il sistema sanitario nazionale In realtà destra e governo con i tagli stanno indicando la loro strada, quella della privatizzazione, di una salute non per tutti ma che sarà solo per censo. Schillaci che fa, il liquidatore del Ssn?”.