“La nuova legge per contrastare il fenomeno dei femminicidi non basterà ma è sicuramente un passo avanti. La nostra speranza però, è una legge che intervenga sulla prevenzione secondaria, che cerchi di rafforzare, migliorare l'efficacia delle misure cautelari, così come ha chiesto la commissione femminicidio della scorsa legislatura. Parliamo di braccialetto elettronico, divieto di avvicinamento alla vittima e ai suoi figli, obbligo di allontanamento. Tutto questo per cercare di evitare che una violenza che si è già manifestata, possa portare all'uccisione della donna, quindi al femminicidio. Dobbiamo intervenire anche sulla prevenzione primaria, per evitare che la violenza si manifesti, si impari, cominci ad agire. Occorre lavorare sull'educazione nelle scuole per una nuova cultura del rispetto delle differenze, nel rapporto uomo donna, e il rispetto della libertà delle donne. Va fatto in tutti gli ordini di scuola, formando i docenti, lavorando con i minori e con le loro famiglie. La scuola, il pubblico, deve assumersi questa responsabilità”. Lo ha detto la deputata dem Sara Ferrari, della presidenza del Gruppo Pd e componente della commissione parlamentare di inchiesta sul Femminicidio, intervistata sul sito web dei deputati Pd.
“Per fare tutto questo – ha aggiunto l’esponente Pd – servono risorse che al momento il governo non ha stanziato. Noi rischiamo di dire parole e non poter fare fatti, perché il governo ha fatto una legge in varianza di spesa. Noi abbiamo approvato comunque la norma, ma abbiamo chiesto che nel bilancio il governo stanzi questi soldi, perché la formazione, in particolare degli operatori che a vario titolo seguono le donne vittime di violenza e i loro figli, deve essere personale specializzato. Per essere specializzato deve essere formato, quindi ci vogliono i soldi. Servono anche nuove persone specializzate e formate all'interno delle procure. Non tutte le procure italiane hanno questo personale”.
“Il Partito Democratico – ha concluso Ferrari – ritiene necessario intervenire sull'educazione. Non avremo una nuova cultura se non lavoriamo sulle nuove generazioni, per costruire relazioni di genere corrette e rispettose. Abbiamo chiesto la calendarizzazione, quanto prima, delle proposte di legge che noi abbiamo già depositato, sia alla Camera che al Senato, sull'educazione all'affettività e alla parità. Sono convinta che troveremo una larga condivisione, un accordo, su un punto di caduta anche su questo tema”.