"L'Italia è solo 36esima sui 49 paesi europei in termini di rispetto dei diritti delle persone LGBTQIA+, perdendo due posizioni rispetto allo scorso anno. E' la drammatica fotografia che emerge dal rapporto che ogni anno fa ILGA Europe, l'organizzazione che racchiude centinaia di associazioni LGBTQIA+ del continente europeo, in occasione della Giornata internazionale contro l'omolesobobitransfobia.
Non ci aspettavamo niente di meglio, purtroppo. La guerra ingaggiata dal governo Meloni e dalla maggioranza soprattutto contro le famiglie arcobaleno trascinate in tribunale e le persone trans a cui si vuole negare il diritto alla salute, ma anche i discorsi d'odio pronunciati contro di loro e l'eterna opposizione all'educazione alle differenze nelle scuole sono l'ennesima dimostrazione che non serve cambiare le leggi già in vigore per minare i diritti delle persone. Lo abbiamo visto anche con l'aborto e i consultori, lo vediamo con le persone LGBTQIA+.
Nell'ultimo anno abbiamo registrato 149 casi di violenze o discriminazioni verso le persone LGBTQIA+. E tre sono le persone uccise: due persone trans e un uomo gay. Una fotografia inaccettabile per un paese civile.
Se abbiamo anche un partito di maggioranza che candida al Parlamento europeo un generale secondo cui "i gay non sono normali", abbiamo difronte una forza che fa della discriminazione la sua politica, della negazione dell'uguaglianza il suo programma. Tutto questo va fermato con la cultura del rispetto e della parità. E va fermata con il voto: facciamo dell'Europa la casa dove tutte e tutti hanno pari dignità e pari diritti". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.