Opposizioni unite, ritardi dovuti a divisioni della maggioranza e pareri discordanti ministeri
“Anche oggi non abbiamo avuto alcuna risposta da parte del Governo sul collegato lavoro. Abbiamo avanzato proposte concrete e di merito al testo senza che ci venga riconosciuta nessuna ragione. Nemmeno un emendamento su trecentocinquanta presentati da maggioranza e opposizione. Non è così che si può procedere in Parlamento. Dopo sette mesi il Governo ha deciso che occorre invece accelerare su questo provvedimento. Nonostante l’abbia lasciato in stand by e abbia persino stralciato alcuni articoli ormai inglobati in altri provvedimenti. Il ritardo non è dovuto all’opposizione ma alle divisioni tra ministeri che si palesano persino in pareri discordanti. Significa che non credono nemmeno alle loro proposte. Finora le opposizioni in maniera unitaria hanno richiesto di cambiare metodo: un tavolo di confronto con il Governo per migliorare il provvedimento, a partire dalla lotta al caporalato che è scomparsa dal testo. Aspettiamo una confronto, altrimenti sarà inevitabile che si continui con il rallentamento dei lavori che in ben tre sedute non ha visto né un emendamento né un articolo approvato. Non siamo disponibili a farci trattare come un soprammobile da un esecutivo che sta perdendo ogni giorno credibilità”.
La nota è firmata da Arturo Scotto, capogruppo Pd Commissione lavoro; Valentina Barzotti, capogruppo M5S commissione lavoro; Franco Mari, capogruppo Avs commissione lavoro.