“Il governo e la maggioranza riscrivono metà legge di bilancio, e mettono il bavaglio al Parlamento. Prima provano a farlo con un maxi emendamento del governo, che il regolamento della Camera non ammette. Stoppato questo tentativo da parte delle opposizioni, lo fanno ora con maxi emendamenti dei relatori. Dalla padella alla brace. Una azione di sopraffazione inaudita. Si vogliono costringere le opposizioni, a esprimersi con un solo voto, si o no, su decine e decine di argomenti che riguardano materie diversissime: dal fisco, alla sanità, alle missioni internazionali, alla crisi idrica, allo sport, alle missioni internazionali ecc. Senza potere quindi di distinguere quelli su cui si è d’accordo e quelli su cui non lo si è. Con questo ignobile trucco (fare presentare ai relatori le norme scritte dal governo) non vengono neppure fornite relazioni tecniche (che pure erano state solennemente promesse in commissione sia dal governo che dai relatori). Nessuna trasparenza quindi su come si finanziano le varie misure, nessuna possibilità della commissione Bilancio di controllare il rispetto delle regole di contabilità. Per contingentare i tempi il presidente vuole dare solo 5 minuti a ogni gruppo su ogni emendamento. 5 minuti per parlare di decine e decine di argomenti". Così in una nota della deputata del Pd Maria Cecilia Guerra, componente della commissione Bilancio.
"Un colpo di mano senza precedenti - aggiunge - che crea però un gravissimo e inaccettabile precedente: d’ora in poi non solo si metterà il bavaglio al Parlamento con i voti di fiducia in Aula, ma sarà un prendere o lasciare anche in commissione. Faremo tutto quanto in nostro potere per fermare questa inaccettabile deriva autoritaria, richiamando in primo luogo ai loro doveri istituzionali il ministro dei Rapporti con il parlamento, il presidente della commissione Bilancio e il presidente della Camera che hanno il dovere di stoppare questa procedura".