• 18/12/2025

“Di fronte all’aumento delle morti, degli infortuni e delle malattie professionali, la sicurezza sul lavoro non può essere ridotta a un esercizio retorico. Servono atti politici chiari e scelte strutturali”. Lo dichiarano le deputate del Partito Democratico Valentina Ghio e Ouidad Bakkali, presentando l’atto di indirizzo sul decreto sicurezza in discussione alla Camera. “Il lavoro portuale è oggettivamente un lavoro usurante – affermano Ghio e Bakkali – per le condizioni in cui si svolge: turni notturni, lavoro in quota, esposizione a condizioni climatiche estreme, ritmi pressanti e rischi elevati. Continuare a negarne il riconoscimento previdenziale significa voltare le spalle a migliaia di lavoratori e lavoratrici”. Con l’atto di indirizzo, le deputate impegnano il Governo a riconoscere le prestazioni portuali come attività usuranti e a sbloccare immediatamente il fondo per l’anticipo del pensionamento, per il quale da anni vengono accantonate risorse senza alcuna attuazione concreta. “È una scelta di giustizia sociale – spiegano – e una condizione indispensabile per garantire sicurezza, salute e ricambio generazionale nei porti. È paradossale – proseguono – che mentre il Governo annuncia per lunedì 22 dicembre l’approvazione in Consiglio dei ministri di una riforma dei porti, attesa da oltre due anni tra stop and go, annunci e retromarce, continui a ignorare il tema centrale del lavoro. Questa legislatura sta perdendo l’occasione di aprire una vera riforma partendo dalle persone, da chi ogni giorno tiene in piedi i porti con il proprio lavoro, la propria fatica e, troppo spesso, mettendo a rischio la propria vita. Senza il riconoscimento della gravosità del lavoro portuale, senza tutele previdenziali e senza investimenti seri sulla sicurezza – concludono Ghio e Bakkali – ogni riforma resterà un’operazione di facciata. Il Partito Democratico non si accontenterà di annunci: continueremo a incalzare il Governo perché metta al centro il lavoro, la sicurezza e la dignità delle persone”.