Esteri
Durante il dibattito in Aula sulle comunicazioni del presidente del Consiglio Conte, in vista del consiglio Ue del 28 e 29 giugno, abbiamo sottolineato come la tentazione sovranista di Lega e 5 stelle sia soltanto una pericolosa illusione; che il loro atteggiamento sta spaccando l’Europa, e che da un’Europa debole e divisa l’Italia ha solo da perdere; che sul tema dei migranti serve una strategia europea, servono alleanze ma certo non con quei paesi che rifiutano di essere solidali con le nazioni di primo approdo come è l'Italia.
PER PRIMA COSA
La gestione dei flussi migratori sarà uno dei temi centrali del Consiglio Europeo. Prima di ogni altra considerazione vogliamo ricordare che stiamo parlando di uomini e donne che fuggono dalla guerra, dalla povertà, dalla miseria, dalla fame. Si stipano su scafi insicuri in condizioni disumane, mettendo a rischio la propria vita nella speranza di ritrovare altrove quella dignità non hanno nel proprio paese.
Parliamo di queste persone con rispetto, non usiamole come ostaggio per inutili esibizioni di muscoli.
EUROPA
Con un'Europa più divisa l'Italia non è più forte è più debole. Il Governo ha fatto la voce grossa con tutti, con le Ong, con i migranti, con i mercantili, ma non ha detto una parola contro quel blocco di Paesi che rifiutano di essere solidali con le nazioni di primo approdo come è l'Italia.
Vogliamo che il Premier dica chiaramente che se Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia continuano a non accogliere neanche un rifugiato dall'Italia saranno penalizzati e non avranno più risorse europee. Vogliamo che Conte dica questo, e che lo dica a Bruxelles.
SALVINI
Salvini per calcolo di consensi ci ha fatto rompere con i nostri alleati tradizionali, quando invece l'Italia in questi anni aveva guadagnato rispetto internazionale in Europa e in Africa.
Cosa ha ottenuto finora? Modifiche al trattato di Dublino? No. Che gli altri paese europei abbiano accolto anche solo un migrante secondo gli accordi? No. L'unica cosa che avete ottenuto è stata dividere l'Unione Europea e questa è una responsabilità storica.