Omofobia: Zan, le istituzioni devono contrastare odio e discriminazioni, non fomentare
Dichiarazione di Alessandro Zan, deputato e responsabile diritti della segreteria nazionale del Partito Democratico
Dichiarazione di Alessandro Zan, deputato e responsabile diritti della segreteria nazionale del Partito Democratico
"Tutto il mio sostegno alla Associazione dei familiari delle vittime della strage del 2 agosto. Il loro diritto alla giustizia deve essere una priorità per le nostre istituzioni. Una battaglia per la verità di grandissimo valore per la nostra Democrazia. È importante che il processo Cavallini vada avanti. Si tratta di un altro passaggio fondamentale per fare giustizia sulla strage del 2 agosto e sugli anni terribili della strategia della tensione".
Così Andrea De Maria, deputato del PD.
"Nell' anniversario dell' omicidio di Aldo Moro ricordiamo tutte le vittime del terrorismo. È dovere di tutte le istituzioni essere al fianco delle vittime. Questo non è sempre accaduto. È lunga la storia di depistaggi, deviazioni negli apparati dello Stato, indulgenza verso i terroristi. In Parlamento, nella scorsa legislatura, avevamo condiviso con tutti i gruppi una legge per riconoscere i diritti delle vittime del terrorismo, la cui approvazione era stata interrotta dalla crisi di governo. Andrà ripresentata in questa.
“La Russa con il busto del duce in mano parla da ultras di partito su donne e gay dimenticando di essere il presidente del Senato. Parole insopportabili e deprecabili per la seconda carica dello Stato. Questo atteggiamento è un problema per la gestione democratica delle istituzioni”.
Così il deputato dem, Stefano Vaccari.
“Solo qualche giorno fa hanno giurato sulla Costituzione antifascista ed ora esaltano fondatori, nascita e storia del Msi.
Isabella Rauti e Ignazio La Russa sono incompatibili con i loro ruoli di governo e istituzionali. Una deriva culturale inqualificabile. Dimissioni!”.
Così il deputato del Pd, Stefano Vaccari, su Twitter.
“Questa crisi è un errore contro l’Italia. Bisogna costruire e non distruggere, sempre. In particolare in questo drammatico momento di emergenza sanitaria, sociale ed economica. Lunedì e martedì saranno due giornate importanti e convulse: il presidente Giuseppe Conte viene in Parlamento, prima alla Camera e poi al Senato. Più ci penso e più mi sento di vivere una situazione assurda, sbagliata, carica di pericoli. Il Paese ha bisogno di combattere la pandemia, ridare fiducia e speranza, sostenere l’economia. L’Italia ha bisogno di futuro, non di una crisi.
"Stiamo vivendo un momento di emergenza nazionale. Se vogliamo evitare le scene di marzo, e il collasso del sistema sanitario nazionale, è il momento delle scelte, che devono essere improntate alla leale collaborazione tra istituzioni, perché il nostro sistema istituzionale impone la cooperazione tra Stato, Regioni ed Enti locali, e devono vedere il confronto tra le forze politiche dentro uno sforzo di ricerca della coesione”. Lo ha dichiarato stamattina, intervenendo in diretta a La 7 Gold, il deputato dem Enrico Borghi, della presidenza Pd a Montecitorio.
“Mentre nella fase precedente è stato importante prevedere una parlamentarizzazione dei dpcm attraverso i lavori d'aula, in quella nuova che si apre è necessario un salto di qualità, come suggerito anche dal Presidente del Consiglio. E' tempo di istituire anche un organismo parlamentare ristretto di indirizzo e di controllo per i difficili mesi che ci attendono. Potrà cosi essere adeguatamente assicurato anche il ruolo dei gruppi di opposizione senza confusione di ruoli”.
Lo dichiara il capogruppo dem in commissione Affari costituzionali Stefano Ceccanti.
"La grave situazione che stiamo vivendo chiede che prevalga uno spirito di unità e di responsabilità collettiva e che in alcun modo si sottovalutino l’angoscia e persino la rabbia diffuse nel Paese. Tutela della salute e tutela dell’economia devono camminare insieme e, per questo, c’è bisogno di provvedimenti sempre più efficaci per affrontare l’emergenza sanitaria ma allo stesso modo per sostenere e aiutare lavoratori, imprenditori, commercianti e tutti coloro che di nuovo si trovano in grandi difficoltà.
“Penso che meno dell’uno per cento del numero dei deputati, per precisione nel numero di 5, come nel caso di quelli che hanno usufruito del bonus per detentori di partite iva, possano fare molto male alla reputazione del restante 99% degli eletti. Inoltre penso alle tante persone che hanno aperto una partita Iva per provare la strada del lavoro autonomo, oppure perché costretti dalla precarietà. Mi fa tristezza pensare a quei deputati che non hanno preso in considerazione di avere anche solo un briciolo di solidarietà verso tutte queste persone.