“Il piano del Governo per far fronte alla siccità è deludente. Mentre tantissimi territori sono a secco, l’Esecutivo continua ad affrontare la situazione con un approccio emergenziale invece che strategico. Il Governo non ha capito la gravità della situazione: lo dimostra il fatto che non è stato ancora nominato il Commissario straordinario, per colpa di dissidi nella maggioranza”. Lo dichiara la deputata del Pd Antonella Forattini dopo il voto alla Camera del Decreto del Governo.
“Non c’è una programmazione di lungo periodo, solo interventi estemporanei, una pezza sul buco.
Nella nostra mozione – inspiegabilmente bocciata, nonostante la maggioranza abbia preso e fatti suoi diversi elementi pur di mettere le sue bandierine – proponevamo invece misure concrete e di prospettiva, tra cui: una cabina di regia insieme a Regioni e autorità di bacino, nuove infrastrutture di raccolta idrica e delle acque piovane, manutenzione della rete di distribuzione per ridurre gli sprechi, semplificazione delle procedure per le aziende che realizzano invasi, promozione delle tecniche di irrigazione innovative che permettono di risparmiare acqua, nuovi impianti di dissalazione, incentivi e sconti fiscali per l’adozione di sistemi per il risparmio idrico così come avviene per l’efficientamento energetico”.
“Invece di apportare i correttivi necessari a una misura utile e anziché confrontarsi con le parti sociali, il Governo ha scelto di non risolvere il problema. Sul superbonus il governo ha evitato di trovare una soluzione equilibrata, preferendo cancellare bruscamente sconto in fattura e cessione del credito d’imposta. Ha lasciato, così, senza soluzione il problema dei crediti incagliati e provocato un danno grave a molte imprese e famiglie che contavano su queste misure”. Lo ha dichiarato la deputata Pd Antonella Forattini.
“Il decreto lascia intatto il nodo dei 19 miliardi di crediti incagliati. Inascoltato, quindi, l’allarme lanciato dagli imprenditori, dalle famiglie che si vedranno saltare i conti per aria, dai sindacati e dagli industriali. A rischio ci sono centomila cantieri e migliaia di posti di lavoro nel settore edile”. Per l’esponente del Pd , “cancellare una misura che era servita, nel periodo più difficile, a recuperare punti del Pil e far ripartire l’economia non è la soluzione. Bisognava applicare i correttivi necessari, fare controlli per evitare abusi e programmare un rientro graduale alla normalità, senza simili scossoni. Con i nostri emendamenti- ha concluso Forattini- siamo riusciti almeno a far passare aggiustamenti fondamentali sulla reintroduzione della cessione del credito per le case popolari, il terzo settore, abbattimento delle barriere architettoniche, territori terremotati e alluvionati. Senza questi correttivi il decreto sarebbe stato ancora più ingiusto. Bocciate, invece, le nostre proposte di mantenere la cessione e lo sconto in fattura per redditi fino a 40.000 euro e di cancellare il vincolo entro giugno per le case popolari”.
Dichiarazione on. Antonella Forattini, deputata Pd
“Invece di apportare i correttivi necessari a una misura utile e anziché confrontarsi con le parti sociali, il Governo ha scelto di non risolvere il problema. Sul superbonus il governo ha evitato di trovare una soluzione equilibrata, preferendo cancellare bruscamente sconto in fattura e cessione del credito d’imposta. Ha lasciato, così, senza soluzione il problema dei crediti incagliati e provocato un danno grave a molte imprese e famiglie che contavano su queste misure”. Lo ha dichiarato la deputata Pd Antonella Forattini, secondo la quale
“Il decreto lascia intatto il nodo dei 19 miliardi di crediti incagliati. Inascoltato, quindi, l’allarme lanciato dagli imprenditori, dalle famiglie che si vedranno saltare i conti per aria, dai sindacati e dagli industriali. A rischio ci sono centomila cantieri e migliaia di posti di lavoro nel settore edile”. Per l’esponente del Pd , “cancellare una misura che era servita, nel periodo più difficile, a recuperare punti del Pil e far ripartire l’economia non è la soluzione. Bisognava applicare i correttivi necessari, fare controlli per evitare abusi e programmare un rientro graduale alla normalità, senza simili scossoni. Con i nostri emendamenti- ha concluso Forattini- siamo riusciti almeno a far passare aggiustamenti fondamentali sulla reintroduzione della cessione del credito per le case popolari, il terzo settore, abbattimento delle barriere architettoniche, territori terremotati e alluvionati. Senza questi correttivi il decreto sarebbe stato ancora più ingiusto. Bocciate, invece, le nostre proposte di mantenere la cessione e lo sconto in fattura per redditi fino a 40.000 euro e di cancellare il vincolo entro giugno per le case popolari”.
“È andata così. Pazienza”. Sembra questo l’atteggiamento del Governo di fronte ai milioni di euro del Pnrr che l’Italia butterà nella spazzatura per colpa dei ritardi negati finora. Per mesi si è continuato a negare anche l’evidenza e chi lanciava l’allarme veniva tacciato di essere una Cassandra di sventura. Ora i nodi vengono al pettine e Fitto è costretto ad ammettere che molti progetti non si faranno e che i relativi soldi che dovevano arrivare dall’Ue saranno persi. Una resa, insomma. Nonostante qualche membro del Governo cerchi ancora di minimizzare sostenendo che il nuovo Codice Appalti sarà la panacea di tutti i mali. Non è così: le procedure di semplificazione sui progetti del Pnrr c’erano già. Se mai, serviva implementare il personale.
Il fatto è gravissimo perché priva l’Italia di risorse fondamentali per la ripresa. Risorse europee che non è possibile recuperare altrove. La previsione di crescita del Paese per i prossimi anni sarà rivista al ribasso. Chiederemo al ministro Fitto di venire in Aula a spiegare dove risiedono le responsabilità di questi incredibili ritardi e di un enorme spreco di opportunità. La possibilità di correggere il tiro, almeno in parte, c’è ancora. Si può andare a trattare con l’Europa per ottenere di sostituire i progetti incagliati con altri che siano in stadio più avanzato. Si può cercare di utilizzare i fondi per sostenere i Comuni che ne hanno bisogno per affrontare i forti rincari di energia e materie prime. Certo, però, servono volontà e soprattutto rapidità. Due cose che finora sono mancate completamente a questo Governo”.
Lo dichiara la deputata del Pd Antonella Forattini.
“Ringrazio il Sottosegretario Barachini per la risposta in Aula alla mia interrogazione. Ho sollecitato, però, un maggiore impegno”. Lo dichiara la deputata del Pd, Antonella Forattini, che ha presentato una interrogazione al Governo sul caso della vertenza delle redazioni del Gruppo Gedi, discussa oggi in Parlamento, a cui ha risposto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alberto Barachini.
“Quelle date - commenta Forattini - non sono garanzie concrete ma generiche rassicurazioni. Nel mio intervento ho fatto presente come l’informazione locale sia un patrimonio collettivo insostituibile, ancor più prezioso nel caso di testate storiche come la Gazzetta di Mantova, primo giornale d’Italia, e dei quotidiani Gedi di Veneto e Friuli Venezia Giulia messi in vendita dall’attuale proprietà. Sappiamo già dalle precedenti operazioni di smembramento e vendita di pezzi del gruppo da parte della proprietà di Gedi, che il mantenimento della qualità dell’informazione e degli organici non sono negli interessi di chi vende. Le precedenti operazioni concluse dalla stessa proprietà hanno portato un forte impoverimento dei giornali interessati e nette riduzioni degli organici. Sappiamo, quindi, già cosa accadrà anche per i quotidiani messi in vendita ora se non ci sarà l’attenzione del Governo”.
“Il Sottosegretario – conclude Forattini – ha riferito degli incontri effettuati con i rappresentanti delle redazioni e della proprietà testimoniando così che il Governo è ben a conoscenza della situazione. Manca, però, un impegno operativo a tutela di queste realtà e dei loro lavoratori sulle quali Barachini si è limitato a riferire di aver ricevuto generiche rassicurazioni dalla proprietà. E’ necessario fare di più”.
"Il Governo agisca immediatamente in sede UE per contrastare l’iniziativa della Commissione europea relativa alle avvertenze sanitarie in etichetta per gli alcolici a tutela dell’intera filiera vitivinicola italiana". È quanto chiede Stefano Vaccari, capogruppo del PD in Commissione Agricoltura della Camera insieme ai deputati Forattini, Marino e Rossi con una interrogazione al ministro delle Politiche Agricole e della Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida.
"La scelta unilaterale del governo irlandese di introdurre in etichetta messaggi di warning salutistici obbligatori per tutte le bevande alcoliche, vini compresi, è una scelta azzardata e sproporzionata che non tiene conto della specificità del prodotto vino rispetto ad altre bevande, con il rischio di creare confusione verso il consumatore sul rapporto tra alcol, vino e salute".
"La scelta della Commissione - sostengono i parlamentari Dem - rischia di aprire le porte a una normativa comunitaria che metterebbe a rischio una filiera che in Italia dal campo alla tavola garantisce 1,3 milioni di posti di lavoro, un fatturato di 12 miliardi di euro ed un valore di esportazioni pari a 7 miliardi di euro ed è la principale voce dell’export agroalimentare".
“Un governo allo sbando, in preda alla schizofrenia per cui, da una parte, si fanno approvare (con imposizione della fiducia) norme lassiste sul Covid e, dall’altra, ci si accorge che i casi stanno salendo pericolosamente e c’è bisogno di rimettere quelle stesse misure di sicurezza”.
Lo afferma la deputata del Pd, Antonella Forattini.
“Oggi alla Camera - aggiunge - abbiamo votato No al cosiddetto Decreto Rave, su cui il governo aveva posto la fiducia e che in realtà contiene un’accozzaglia di provvedimenti diversissimi tra loro. Tra questi, il reintegro anticipato di medici, infermieri e personale sanitario no-vax. Un favore al mondo degli anti-scienza dopo che in campagna elettorale si è strizzato loro l’occhio. Un favore estremamente pericoloso, vista la crescita vertiginosa di casi, e purtroppo dei morti, e un andamento della pandemia che per stessa ammissione del ministro della Salute Schillaci ‘è imprevedibile’. Mentre in Parlamento si impone di approvare queste norme assurde, tra cui anche l’annullamento del tampone di controllo dopo cinque giorni di isolamento, il ministero della Salute emette una circolare che alza l’allerta degli ospedali, chiedendo di tenere pronte terapie intensive e personale di supporto e dispone la mascherina obbligatoria negli istituti di cura. Misure che rischiano di essere almeno in parte depotenziate da quelle in senso contrario contenute nel Decreto Rave. Un atteggiamento schizofrenico e pericoloso - conclude - che metterà, ancora una volta, a rischio soprattutto i più fragili”.
“Quest’estate l’agricoltura italiana è stata messa a dura prova da una siccità che non dobbiamo considerare un fenomeno da archiviare. Servono soluzioni sulla gestione del suolo e una vera e propria politica nazionale sull’acqua. Passi avanti sono stati fatti, ma non sono ancora sufficienti. Un’opportunità viene dal Pnrr che mette a disposizione 880 milioni con l’obiettivo di aumentare del 40% le fonti di irrigazione dotate di contatore. Dei 2 miliardi da investire in infrastrutture idriche, solo 350 milioni sono destinati a 20 grandi bacini. Troppo pochi, e comunque non c’è ancora nessun progetto. È necessario mettere a terra tutti i sistemi che permettono di non disperdere acqua, come l’irrigazione goccia a goccia, investire sulla digitalizzazione e sulla relativa formazione. Cruciale, poi, è puntare sulle coltivazioni che ottimizzano l’utilizzo di acqua selezionando le colture e promuovendo incentivi per l’adozione di pratiche agricole più sostenibili. Obiettivi ambiziosi che crediamo possano essere raggiunti, mettendo in campo tutti gli attori e migliorando il monitoraggio. Per questo condividiamo la necessità di istituire una cabina di regia nazionale presso Palazzo Chigi, che coinvolga i ministeri interessati, le Regioni, la Protezione civile, le autorità di distretto, i consorzi di bonifica, le associazioni di impresa, i gestori idrici ed energetici. Anche noi vogliamo la sovranità alimentare, ma per raggiungerla serve una nuova politica agricola lungimirante”.
Lo ha detto la deputata del Pd Antonella Forattini nel suo intervento oggi in Commissione Agricoltura della Camera.
“Uno ad uno crollano gli altarini del governo Meloni. Le affermazioni fatte da Gemmato ce le aspetteremmo dai no vax, non da un sottosegretario alla Salute. Gemmato che afferma che non ci sono prove che senza i vaccini gli effetti della pandemia sarebbero stati peggiori, dimostra ignoranza scientifica e stupidità politica, oltre che mancanza di rispetto per le tante vittime del Covid. In questo governo dall’autorevolezza pari a zero, ogni giorno c’è una mina vagante che parla a caso e mette in imbarazzo una presidente del Consiglio che, evidentemente, non ha il controllo dei suoi collaboratori”.
Lo dichiara la deputata del Partito Democratico Antonella Forattini.