Oggi alla Camera un delegazione del Partito Democratico guidata dai capigruppo Chiara Braga e Francesco Boccia, con i parlamentari Laura Boldrini, Pierferdinando Casini, Fabio Porta, Peppe Provenzano, Lia Quartapelle, ha incontrato Edmundo González Urrutia, leader dell’opposizione venezuelana e vincitore del premio Sacharov 2024 per la libertà di pensiero e la difesa dei diritti umani.
Il Pd ha ribadito la vicinanza della comunità democratica alla lotta per la libertà e la democrazia in Venezuela, contro l’autoritarismo di Maduro che reprime il dissenso con arresti, violenze e violazione sistematiche dei diritti umani.
“Il voto al Parlamento europeo sul Venezuela del gruppo dei Socialisti e democratici europei (S&D), che avevano presentato una propria risoluzione di dura condanna contro il regime di Maduro, è coerente con la posizione di tutti gli Stati membri dell'UE. Noi vogliamo arrivare al riconoscimento del Presidente eletto dalla reale volontà del popolo venezuelano nella maniera più lineare con un'iniziativa istituzionale forte e non estemporanea”. Lo dichiara il deputato dem Fabio Porta eletto alla Camera nella circoscrizione Estero.
“Utilizzare un voto così importante e delicato per dividere il Parlamento europeo con alleanze spurie e strumentali – continua Porta - indebolisce la necessaria azione unitaria a sostegno della lotta democratica dell'opposizione venezuelana e non aiuta la vittoria di una battaglia che ha bisogno di coraggio e concretezza politica e non appena di slogan e proclami”. “Da questo punto di vista la posizione del S&D è stata sempre chiara nel combattere la deriva autoritaria del governo venezuelano e nel sostenere la coraggiosa lotta dei suoi oppositori politici”, conclude Porta.
Ad oltre quattro anni dalla morte in Colombia del cooperante italiano Marco Paciolla la famiglia attende ancora una piena verità e quindi una piena giustizia su quanto successo e sulle eventuali responsabilità. Insieme ai colleghi Sarracino, Amendola, Boldrini, Provenzano e Quartapelle del Partito Democratico abbiamo presentato una interrogazione parlamentare con la quale chiediamo al Ministro degli Esteri "quali iniziative intenda intraprendere - in concerto con la nostra ambasciata a Bogotà - affinché siano acquisiti, mediante tutte le interlocuzioni necessarie con le competenti autorità colombiane, tutti gli elementi utili all'accertamento della verità da parte dell'autorità giudiziaria". Vogliamo anche sapere dal Ministero degli Esteri "quali iniziative siano state intraprese, nei quattro anni trascorsi dalla scomparsa di Mario Paciolla, al fine di ottenere giustizia e verità, anche sostenendo la battaglia dei suoi familiari e della società civile mobilitatasi attorno alla memoria del cooperante e sollecitando una piena collaborazione da parte delle autorità colombiane".
"Il Partito Democratico continuera' ad assicurare al popolo venezuelano che da anni lotta per il pieno rispetto del diritto ad elezioni libere e democratiche il suo sostegno pieno e convinto", così ha dichiarato il deputato democratico Fabio Porta preannunciando una risoluzione che il suo gruppo parlamentare presenterà in Commissione affari esteri.
"L'Unione Europea non ha riconosciuto l'elezione di Maduro, così come hanno fatto Paesi governati da leader di sinistra come Cile, Brasile e Colombia", ha continuato il parlamentare eletto in America Meridionale.
"Nelle settimane successive alle elezioni il governo venezuelano ha confermato i suoi tratti autoritari e illiberali, continuando ad arrestare oppositori e rinchiudendoli spesso in carceri conosciuti per le pratiche della tortura".
"L'esilio in Spagna di Edmundo Gonzales Urrutia, candidato dell'opposizione a Maduro, non è un atto di clemenza come sostenuto dal governo venezuelano ma la conferma - secondo l'On. Porta - dell'esistenza di un regime che non tollera gli avversari politici e che è ormai arroccato al potere, indifferente agli appelli della comunità internazionale e - soprattutto - alla palese sfiducia della grandissima maggioranza del popolo venezuelano".
Intervenendo a nome del Partito democratico nel corso dell'audizione del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, alle commissioni esteri riunite di Camera e Senato, il deputato democratico eletto in Sudamerica, Fabio Porta, dopo aver ricordato di essere stato il primo a chiedere in Aula un'informativa del governo su quanto accaduto nel corso delle elezioni di domenica scorsa, ha espresso preoccupazione per la situazione dei nostri connazionali: "Non si tratta - ha detto il parlamentare del Pd - di esprimere una semplice solidarietà e vicinanza ai nostri connazionali; nemmeno di invitarli in maniera generica a 'recarsi presso il Consolato'; occorrono interventi urgenti per incrementare le risorse destinate all' assistenza e soprattutto la rete consolare, anche in previsione di un eventuale 'corridoio' destinato a coloro che volessero rientrare in Italia dal Paese sudamericano".
Il deputato Porta ha infine sostenuto la necessità di “mantenere alta l'attenzione dell'Unione Europea sulla situazione venezuelana, associandosi allo sforzo che in queste ore i governi di Brasile, Colombia e Messico stanno facendo per spingere il governo venezuelano a consegnare tutti gli atti relativi ad una consultazione elettorale che non è avvenuta all'insegna della trasparenza e della equità. Tutto ciò - ha concluso il deputato democratico - per evitare una guerra civile e per promuovere una soluzione pacifica e soprattutto rispettosa della reale sovranità popolare”.
“I ministri Piantedosi e Nordio smentiscano l’ipotesi che vi sia stato uno scambio Italia-Usa tra i condannati per l’omicidio di Mario Cerciello Rega e Chico Forti. Uno scambio che avrebbe previsto la possibilità che i primi lasciassero l’Italia per andare a scontare la pena negli Stati Uniti, in cambio del percorso opposto compiuto recentemente dall’uomo condannato per l’assassinio di Dale Pike. Se le informazioni pubblicate dalla stampa si rivelassero vere, ci troveremmo di fronte a un caso in grado di minare profondamente la credibilità del governo nella sua azione di cooperazione giudiziaria con Stati esteri”.
Lo dichiarano i deputati democratici, Marco Simiani, Debora Serracchiani, Stefano Graziano, Vincenzo Amendola e Fabio Porta, firmatari di un’interrogazione parlamentare rivolta ai ministri dell’Interno, Matteo Piantedosi, e della Giustizia, Carlo Nordio.
“A chiedere una smentita del retroscena pubblicato dal Fatto Quotidiano - spiegano i firmatari dell’interrogazione - sarebbe il sindacato dei carabinieri, Unarma. Il sindacato ricorda inoltre che già nel 2019 un articolo di stampa ipotizzava in tempi non sospetti uno scambio di prigionieri, suggerendo che i due studenti americani avrebbero potuto scontare la loro pena negli Stati Uniti in cambio del rientro in Italia di Chico Forti, condannato all’ergastolo per omicidio negli Stati Uniti. Chiediamo al governo - concludono i deputati dem - di fare urgentemente chiarezza su questa vicenda”.
“Sono già intervenuto ieri tempestivamente chiedendo una informativa urgente del Governo su quanto sta accadendo in Venezuela ed oggi vorrei associarmi alle preoccupazioni espresse dai colleghi che sono intervenuti; ribadire quanto il gruppo del Partito Democratico sia sensibile non soltanto alla comunità italiana che vive in Venezuela, ma anche alla democrazia di un paese che è messa a dura prova da una consultazione elettorale che lascia ancora dubbi e perplessità. E quindi anche noi ci associamo alla richiesta di informativa da parte del governo perché credo che a livello europeo dobbiamo esprimere non soltanto la preoccupazione ma anche la richiesta che organismi internazionali e indipendenti possano verificare tutto quello che è successo nel processo elettorale, con un accesso agli atti e con una verifica di quanto la sovranità popolare effettivamente abbia scelto. Perché abbiamo il dubbio che il risultato annunciato dal presidente Maduro non corrisponda al vero sentimento popolare”. Lo ha detto intervenendo in Aula il deputato del Pd eletto all’estero, Fabio Porta, associandosi alla richiesta di informativa urgente del governo sulle elezioni in Venezuela.
Dichiarazione di Fabio Porta, deputato Pd
Giovedì scorso ero intervenuto alla Camera auspicando elezioni libere e trasparenti in Venezuela, un Paese al quale siamo legati da profondi legami anche in ragione di una delle più grandi collettività italiane all’estero; esprimevamo però la preoccupazione che dietro al rifiuto di Maduro di accettare osservatori europei e di altri organismi indipendenti per monitorare lo svolgimento delle elezioni si celasse il tentativo di manipolare il risultato del voto. Ed è purtroppo quello che noi temiamo sia successo e che viene in queste ore denunciato da più parti e non soltanto dall’opposizione venezuelana.
Il Presidente del Cile, Boric, è stato tra i primi a pronunciarsi: “Il regime di Maduro deve capire – ha detto – che i risultati che sta divulgando non sono credibili.” Facciamo nostre le parole del Presidente cileno che chiede, a nome della comunità internazionale “totale trasparenza di tutti gli atti del processo elettorale”, dei quali “osservatori internazionali non compromessi con il governo possano dare conto della veridicità dei risultati”.
E’ quello che chiediamo anche noi, nel rispetto del pieno diritto alla autodeterminazione del popolo venezuelano che non può essere però disgiunto dall’esercizio libero, trasparente e verificato del voto popolare.
“Vorrei abbracciare idealmente il popolo del Venezuela, così tanto vicino all’Italia grazie a grandi e profondi vincoli di sangue, auspicando elezioni libere e democratiche per questa prossima domenica. Faccio mio l’appello del presidente del Brasile nonché leader del più grande Paese latino-americano, Luis Inacio Lula da Silva: ‘Se Maduro vuole contribuire alla crescita del Venezuela deve rispettare il processo democratico'. È anche il nostro auspicio, di tutti coloro che hanno a cuore il futuro della democrazia nel mondo e ovviamente di quanti vogliono bene a questo grande e bellissimo Paese e ai tantissimi nostri connazionali lì residenti. Per questo motivo domenica in Venezuela non saremo di fronte ad una semplice consultazione elettorale tra schieramenti opposti (come è normale e giusto che sia in tutte le democrazie). No, il popolo venezuelano voterà per ristabilire una democrazia piena, nel pieno rispetto dei diritti umani e civili, e noi siamo dalla parte del diritto e della democrazia, sempre e dovunque!”.
Così il deputato democratico eletto in Sudamerica, Fabio Porta, intervenendo nell’Aula di Montecitorio.
“La decisione del governo venezuelano, che si era impegnato a rispettare gli ‘Accordi delle Barbados’ siglati con l’opposizione e che prevedevano una “ampia presenza di osservatori internazionali” alle prossime elezioni con esplicito riferimento alla presenza – tra gli altri organismi internazionali - di osservatori dell’Unione Europea, è grave e rischia di delegittimare fortemente il processo elettorale in corso.”
Ad affermarlo è Fabio Porta, deputato del Partito Democratico eletto in Sudamerica e da anni attento osservatore di quanto accade nello scenario politico venezuelano.
“Faccio mie le parole e l’invito del Presidente del Brasile Lula, che ieri ha telefonato al suo omologo venezuelano Nicolas Maduro chiedendo il rispetto degli accordi di Barbados con riferimento alla garanzia di un’ampia partecipazione di ossservatori internazionali, cosí come tra l’altro richiesto anche dalla risoluzione approvata in maniera bipartisan un mese fa dalla Commissione affari esteri della Camera dei Deputati italiana”.
“Solidarietà all’italo-argentina Violeta Finocchiaro”
“La Presidente del ‘Centro de Estudiantes de Humanidade y Artes’ dell’Università Nazionale di Rosario in Argentina, ha ricevuto minacce di morte e lettere minatorie da parte di settori riconducibili ai sostenitori dell’attuale governo argentino”. Così hanno denunciato oggi Fabio Porta, deputato PD eletto in America meridionale e Luciano Vecchi, responsabile per gli italiani nel mondo del Partito Democratico.
“Da alcune settimane gli studenti universitari stanno manifestando contro i tagli alle università pubbliche e questo tipo di minacce non sono isolate ma hanno colpito altri studenti universitari. A Violeta Finocchiaro, cittadina italiana e argentina nonché militante del Partito Democratico e figlia di un dirigente autorevole dell’associazionismo italiano in Argentina, Salvatore Finocchiaro, va la nostra solidarietà insieme a quella di tutta la famiglia del PD in Italia e nel mondo. Presenteremo una interrogazione al Ministro degli Esteri chiedendo ulteriori elementi informativi, considerando che si tratta di una nostra concittadina, ed esigendo una massima attenzione a fatti così gravi che purtroppo ci riportano ai tempi più bui dell’Argentina e del Sudamerica”.
“Chiediamo al governo come intenda agire per evitare che ordinanze come quelle dell’Enac, chiaramente illegittime, oltre che propagandistiche e inapplicabili, possano ostacolare il doveroso compito degli aerei delle Ong di monitoraggio e avviso di imbarcazioni in pericolo di perdersi in mare. Vorremmo poi sapere dal governo su quale base abbia inserito l’Egitto tra i paesi di origine dei migranti ritenuti sicuri, consci del notorio deterioramento del rispetto dei diritti umani nel paese”. Sono le richieste contenute nell'interrogazione ai ministri Salvini e Tajani presentata dai deputati del Pd Bakkali, Boldrini, Provenzano, Barbagallo, Morassut, Casu, Ghio, Porta, Quartapelle.
“Notizie di stampa informano di una serie di ordinanze dell’Enac con cui sembra voglia interdire l’attività di monitoraggio che gli aerei delle Ong effettuano nel Mediterraneo Centrale, attività che contribuiscono alla salvezza di migliaia di vite umane, ritenendo che lo Stato abbia una sorta di monopolio delle operazioni di ricerca e soccorso in mare e che altri soggetti agiscano in modo abusivo ed illegale, svolgendo un’attività di ricerca e soccorso non autorizzata. In realtà, nessuna norma né dell’ordinamento interno né le Convenzioni Internazionali relative alla salvaguardia della vita in mare, prevede questa sorta di esclusiva né una qualche “specializzazione” o autorizzazione per l’avvistamento di navi in pericolo o interventi di soccorso in mare; anzi, come noto, viene costantemente affermato il dovere di provvedere alla segnalazione di una nave in pericolo, da parte di tutti i soggetti che vengano a conoscenza della situazione, così come quello di procedere al salvataggio (laddove ciò non metta a rischio la vita dei soccorritori). La decisione di Enac, quindi, appare non solo infondata ma anche pericolosa, potendo causare, se applicata concretamente, un ulteriore aumento di naufragi e di vittime in mare, e sembra finalizzata a voler ‘accecare’ un occhio sgradito che segnali imbarcazioni “in distress” ed obblighi ad effettuare soccorsi”.
Pd presenta interrogazione urgente al ministro Salvini
“Un periodo di grave siccità, nonostante le ultime piogge, sta colpendo duramente la Sicilia. Chiediamo al governo, e in particolare al ministro delle Infrastrutture Salvini, come intenda fronteggiare e con la massima urgenza, una situazione che sta mettendo in grave difficoltà l’intera Regione” A chiederlo, attraverso una interrogazione al ministro per le Infrastrutture e dei Trasporti, sono i parlamentari del Pd Giuseppe Provenzano (primo firmatario) Anthony Barbagallo, Maria Stefania Marino, Giovanna Iacono e Fabio Porta. “Al momento – si legge nel testo dell’interrogazione- proprio a causa della carenza idrica sono già 150 i comuni dell’isola nei quali l’acqua è razionata nella sua erogazione quotidiana, creando disagi e disservizi alle comunità locali. Per fronteggiare la crisi – proseguono gli esponenti del Pd - la Regione ha provveduto a nominare un commissario straordinario, con la predisposizione di un piano da 150 milioni di euro senza però le corrispondenti coperture e soprattutto ha ipotizzato un piano di razionamento con tagli all’erogazione dell’acqua dal 10 fino al 45 % rispetto alla media”. Gli esponenti del Pd evidenziano inoltre che “il Piano ha messo immediatamente in allarme, in particolare, il settore agricolo che rischia di affrontare un periodo estivo con una disponibilità di acqua limitata che pregiudicherebbe un anno di lavoro con devastanti impatti produttivi e anche occupazionali”. Nel testo dell’interrogazione dei Dem, si legge inoltre che “per la manutenzione degli impianti servirebbero circa un miliardo di euro e il mancato utilizzo delle risorse del PNRR rappresenta una oggettiva aggravante, anche perché sembrerebbero non esservi disponibili altre risorse. I cambiamenti climatici sono sotto gli occhi di tutti – si evidenza nel testo – ed espongono la Sicilia ad affrontare situazioni di estrema difficoltà anche per il futuro. Occorrerebbe – concludono i Dem- una adeguata programmazione di interventi infrastrutturali dedicati proprio a dotare la Sicilia di adeguate infrastrutture idriche senza disperdere l’indispensabile risorsa”.
“Nel corso dell’esame del Dl Elezioni, il governo ha respinto gli emendamenti dei deputati Pd eletti all’estero che chiedevano di permettere il voto dal territorio di residenza estera anche ai cittadini italiani iscritti all’Aire che vivono nei Paesi extra Ue. Un fatto grave che crea un vuoto democratico nella formazione del Parlamento europeo visto che alcuni milioni di italiani non potranno esercitare il diritto di voto. Si tratta di una battaglia di civiltà e di democrazia: non si possono cancellare i diritti politici o renderli praticamente non fruibili ai connazionali che vivono all’estero e già esprimono il loro voto per la formazione del Parlamento nazionale. Il Partito Democratico continua a battersi affinché tali diritti vengano salvaguardati adeguatamente”.
Lo dichiarano i deputati del Pd: Christian Di Sanzo, Fabio Porta, Toni Ricciardi, Nicola Carè e il responsabile nazionale Italiani nel Mondo del Pd, Luciano Vecchi.
"Da oltre tre anni attendiamo giustizia sul caso di Luca Ventre, cittadino italiano morto nel cortile della nostra ambasciata a Montevideo in Uruguay e per questo motivo saluto con favore l'opportuna decisione del GIP Anna Maria Gavoni in merito alla richiesta di archiviazione del caso avanzata dalla Procura di Roma", così Fabio Porta, deputato del Partito Democratico eletto nella Ripartizione Sudamerica.
"Chiediamo giustizia anche a nome della famiglia di Luca", continua l'On. Porta. "È necessario fare chiarezza su una vicenda che ha ancora troppi lati oscuri, anche in merito alle eventuali responsabilità della nostra rappresentanza diplomatico-consolare in Uruguay", aggiunge il parlamentare del PD.
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