Le imprese sportive della nazionale del Marocco mal si conciliano con i misfatti perpetuati dal suo regime. Una storia di soprusi e occupazioni verso persone inermi cacciate dai loro territori o anche verso migranti in fuga come avvenuto nel giugno scorso a Ceuta e Melilla. Evidentemente un prezzo da pagare per l’Occidente, fatto di morti e violenze, in cambio del sostegno all’alleanza internazionale contro il terrorismo e ai traffici di droga. A rimetterci è stato il popolo Saharawi che dal 1976, finita l’era coloniale spagnola nel Sahara Occidentale, è stato cacciato dal proprio territorio perché occupato impunemente dall’esercito marocchino. Chi è rimasto peraltro ha subito la tirannia degli occupanti. I report di Amnesty segnalano la gravità della situazione e le tante risoluzioni dell’Onu sull’autodeterminazione e sullo svolgimento di un referendum sono a tutt’oggi carta straccia.
Un bel gesto atletico o anche un risultato sportivo, per di più meritato e di assoluto rilievo, può essere decantato come una favola o un miracolo per il mondo arabo? Fuori dall’ipocrisia io dico di no finché 175 mila persone non potranno tornare a vivere, in pace, in territori oggi invasi illegittimamente da altri. Buona fortuna alla nazionale di calcio marocchina ma buona fortuna anche e soprattutto al popolo Saharawi che continueremo a sostenere con l’Intergruppo parlamentare, che abbiamo ricostituito anche in questa legislatura dopo che per prima fu Marisa Rodano a farlo.
Dichiarazione di Stefano Vaccari, presidente dell'Intergruppo Parlamentare di amicizia con il popolo Saharawi.
“L’ortofrutta è un asset strategico per il comparto agroalimentare italiano. In tale settore il costo della manodopera è la principale voce del conto economico delle singole colture. Differenze retributive della manodopera si riverberano negativamente nella competitività di alcune aree a discapito di altre aree del paese e soprattutto estere”.
Così i deputati del Pd, Stefano Vaccari e Andrea Rossi, rispettivamente capogruppo e segretario della commissione Agricoltura.
“Perdere un ettaro di una produzione frutticola - sottolineano Vaccari e Rossi - significa anche la perdita di circa 500 ore anno di lavoro sia esso dipendente o a tempo determinato. Inoltre, trattandosi di produzioni a ciclo ultradecennale e che hanno un tempo di allevamento prima di entrare in produzione, difficilmente una volta che sono state espiantate torneranno sugli stessi terreni dove sarà più facile fare colture tutte meccanizzabili e a basso impego di manodopera. In anni recenti, poi, la frutticoltura è stata funestata da gelate e fitopatie che ne hanno ridotto la produzione e spinto ulteriormente gli agricoltori ad allontanarsi da queste produzioni. Per queste ragioni abbiamo presentato un emendamento alla Legge di Bilancio chiedendo di estendere le agevolazioni contributive delle aree svantaggiate a queste colture, per consentire di ridurre lo svantaggio competitivo del settore e favorire anche la stabilizzazione del lavoro agricolo e soprattutto i livelli occupazionali di manodopera nella produzione primaria. Riconoscere specifici finanziamenti per le imprese del settore - concludono i deputati Pd - consentirebbe di dare un segnale di sostegno ai produttori di ortofrutta del nostro Paese, perché riacquistino fiducia e non dismettano una produzione che caratterizza l’agricoltura italiana e che rappresenta un alimento fondamentale di una dieta alimentare equilibrata e salutare”.
“Sta venendo applicata, solo ora, peraltro per il periodo 2015-2018, la normativa del cosiddetto payback per le imprese del settore biomedicale. Si tratta di imprese particolarmente esposte alla crescita del costo dell'energia. Dalle organizzazioni di categoria e dagli enti locali dei territori dove il settore è più presente, arriva la fortissima preoccupazione di possibili chiusure di aziende, possibili delocalizzazioni e conseguenze sul piano occupazionale. Le risorse che in questo modo arriveranno alle regioni non sono strutturali e sono di dubbia esigibilità, mentre sarebbe necessario un finanziamento certo, da realizzare attraverso maggiori risorse da destinare al Fondo sanitario nazionale e al rimborso effettivo delle spese Covid 2022, come richiesto da tutte le regioni. Se si ritiene di intervenire sugli extraprofitti realizzati in fase Covid, occorrerebbe farlo con provvedimenti realmente efficaci e che non mettano così drammaticamente in discussione il sistema delle imprese biocamerali, in particolare quelle piccole e medie. Per questo abbiamo presentato, dopo un confronto con le organizzazioni di categoria, un emendamento alla Legge di Bilancio per abrogare il payback per le imprese del biomedicale. Auspichiamo che il governo accolga l’emendamento".
Così i deputati del Pd, Stefano Vaccari e Andrea De Maria.
“Briciole e solo qualche spot per il comparto agricolo nella manovra di bilancio. Meloni e la destra si sono dimenticati strategia ed urgenze, alla vigilia dell’entrata in vigore della nuova Pac.
Occorreva ben altro con l’obiettivo di valorizzare l’agricoltura nell’ottica della transizione ecologica e di sostenere, al contempo, le misure che risolvano le criticità.
Come gruppo Pd della Commissione Agricoltura abbiamo presentato emendamenti che affrontano i temi più complessivi del caro energia, delle calamità naturali, del fondo di solidarietà, dell’agricoltura biologica e delle accise sul tabacco e i temi più specifici delle problematiche in essere come la flavescenza, l’esubero dei cinghiali e i consorzi di bonifica.
Assurdo che il governo non abbia ritenuto di intervenire sugli effetti drammatici che la flavescenza dorata sta producendo in tanti territori sugli impianti della vite.
Le destre sono abili a grattare la pancia ad agricoltori e cacciatori e poi rimanere fermi alle parole. Nulla si muove per ridurre la presenza abnorme dei cinghiali che sta creando disagi in termini economici, sanitari e sociali.
Appare altresì inspiegabile e dannoso il definanziamento dei mutui ai consorzi di bonifica per l’opera meritoria che hanno svolto e continuano a svolgere in tutto il territorio nazionale sul tema della regimazione delle acque, gli invasi e l’approvvigionamento all’agricoltura”. Lo dichiara Stefano Vaccari, capogruppo Pd Commissione Agricoltura della Camera.
"Sul consumo di suolo dichiarazione solenni e impegni solo nelle giornate dedicate. La destra in Italia ha fermato sempre il varo di una normativa nazionale che consentisse di fermare il consumo e di attivare un piano strategico di manutenzione e di opere finalizzate al contrasto del dissesto idrogeologico e alla rigenerazione di parti urbanizzate in disuso e non più compatibili con le nuove esigenze. L’Ispra nel suo ultimo rapporto ci segnala che il consumo di suolo avanza nel nostro Paese di 2,2 mq al secondo per complessivi 69,1 chilometri annui. Negli ultimi 25 anni c’è stata la scomparsa di un quarto delle terre coltivate con diretta diminuzione delle produzioni di qualità e della sicurezza ambientale ed alimentare.
Che altro si deve aspettare per intervenire? Altri eventi catastrofici? E poi come è consuetudine delle destre intervenire con i condoni edilizi e fiscali. Recuperare il suolo all’attività agricola e alla salvaguardia dell’ambiente è la strada maestra per garantire presidio e buon governo del territorio.
Dichiarazione di Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura della Camera.
“Il cambio di denominazione del ministero dell’Agricoltura è solo un artificio retorico. Per questo come gruppo Pd abbiamo votato contro in commissione Agricoltura. La sovranità alimentare non può essere confusa con sovranismo e autarchia e ha un senso nel logo di un ministero se accompagnata alla cifra della sostenibilità. Non essendo stata accolta la nostra proposta non potevamo che esprimere un parere contrario anche a tutela della gran parte degli agricoltori e delle imprese agricole che sono già in sintonia con questi orientamenti e ci consegnano per questo produzioni di assoluta eccellenza. Sovranità alimentare significa cibo sano e nutriente da attività agricole pulite e significa difendere il valore del cibo come diritto umano da garantire e tutelare. Al governo, infine, parlano di cibo e rinunciano però a richiamare quale prioritaria la strategia del farm to fork per guidare, sulla base di una decisione europea, la transizione verso un sistema alimentare, equo, sano e rispettoso dell’ambiente”.
Così il capogruppo Pd in commissione Agricoltura alla Camera, Stefano Vaccari.
“Insoddisfacente. Non si può dire diversamente per l’audizione del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che ha presentato le linee guida del governo alle commissioni congiunte di Camera e Senato. Si è limitato ad una elencazione di temi e criticità senza legare le questioni dentro un orizzonte condiviso. Non bastano i capitoli e le formulette normative, ma occorre collocare l’agricoltura nel contesto più generale della transizione ecologica, dei mutamenti climatici e di un nuovo modello di sviluppo improntato a qualità, sostenibilità e giustizia sociale, intervenendo su dissesto idrogeologico e consumo di suolo. In questa cornice si assegna all’agricoltura rilevanza sociale ed economica e, nel raccordo necessario con l’Europa, dove sta per partire la nuova Pac, si trovano soluzioni ad alcune priorità. Per essere concreti, serve un’attenzione particolare alla strategia nazionale sulla flavescenza che ha colpito la vite in tante regioni, alle problematiche del settore ortofrutticolo, così duramente colpito dall’aumento dei costi energetici, sul rischio di destabilizzare la filiera del tabacco italiano con l’aumento indiscriminato delle accise, nonché al ripensamento del settore ippico. Insomma i buoni propositi hanno un senso se tradotti in atti e decisioni. Il Pd lavorerà in tal senso per l’interesse dell’agricoltura e del Paese”.
Così il capogruppo del Pd in commissione Agricoltura alla Camera, Stefano Vaccari.
“Non c’è proprio nessuna trasversalità. Dopo quello di Craxi del 1984, i condoni edilizi e fiscali portano il marchio di fabbrica delle destre che li hanno proposti e votati. Sulle norme di equità fiscale, su dissesto e consumo suolo ci hanno sempre votato contro. Punto”.
Così il deputato dem Stefano Vaccari, su Twitter.
"Il consumo di suolo è priorità per il Partito Democratico. 19 ettari al giorno sottratti all'ambiente e all'agricoltura. Ha ragione il presidente della Coldiretti Ettore Prandini. La sovranità alimentare passa dalla capacità di produrre più eccellenze in più territori. Finora però qualcuno ha impedito la legge in materia". Lo scrive su Twitter il deputato dem Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura alla Camera.
Riattivare Comitato Tecnico faunistico venatorio
“L’allarme per i fatti di cronaca e gli accadimenti drammatici che hanno riguardato persone e territori a causa dell’abnorme presenza di cinghiali devono meritare l’assunzione da parte del governo di attenzione e decisioni rapide e risolutive, anche attraverso atti normativi immediati, poiché solo nell’ultimo anno si sono contate 13 vittime e 261 feriti gravi. In dieci anni il numero degli incidenti gravi con morti e feriti causati da cinghiali e altri animali selvatici è praticamente raddoppiato (+81%) sulle strade provinciali”.
Così il capogruppo dem in commissione Agricoltura, Stefano Vaccari, nel corso del Question time alla Camera replicando al ministro Francesco Lollobrigida.
“Un allarme aggravato dal fatto - ha aggiunto il deputato del Pd - che i cinghiali in diverse regioni sono stati colpiti dalla peste suina, altamente contagiosa. Dunque, occorre agire con immediatezza. Tutti gli assessori regionali all’Agricoltura hanno chiesto lo sblocco del decreto interministeriale di competenza di Mite e ministeri della Salute e dell'Agricoltura, approvato due mesi fa in conferenza delle regioni, del quale però non si è più saputo nulla. Prevedeva l’ampliamento del periodo di prelievo del cinghiale e la possibilità da parte delle regioni di effettuare piani di controllo e selezione. Se vogliamo parlare di transizione ecologica non possiamo non considerare biodiversità e tutela e gestione della fauna selvatica. Per questo è importante riattivare il Comitato Tecnico faunistico venatorio, luogo di incontro tra portatori di interesse, ricerca scientifica e istituzioni a tutti i livelli. In quella sede si possono esaminare criticità, risultati e proposte per il Legislatore. E’ in quella sede - ha concluso Stefano Vaccari - che la legge 394 su fauna e parchi e 157 sulla caccia debbono trovare un anello di congiunzione e di verifica”.
"Caro Ministro @FrancescoLollo1 non serve l’Unire per rilanciare l’#ippica in Italia. Film già visto e fallito. Servono pochi investimenti strutturali e una gestione dei soldi pubblici fondata su merito e innovazione. Persino il passaggio allo #sport potrebbe essere una idea utile”. Lo scrive su Twitter il deputato dem Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura, in risposta al ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, intervenuto questa mattina alla festa dell'Allevatore, all'Ippodromo delle Capannelle di Roma.
Tutelare e valorizzare "l'agricoltura contadina" è un atto di civiltà, di presidio del territorio e un collaudato modello di sostenibilità. Per ho questo ho sottoscritto la proposta di legge, di cui è primo firmatario Federico Fornaro, che già nella precedente legislatura fu approvata in prima lettura alla Camera senza purtroppo concludere l’iter legislativo.
Tra gli obiettivi della legge la promozione dell'agroecologia e la gestione sostenibile del suolo, la valorizzazione della biodiversità in agricoltura, il contrasto allo spopolamento delle aree interne, montane e marginali, il riconoscimento dell'agricoltore contadino nonché di quello custode. L'agricoltura contadina indirizzata all'autoconsumo e alla vendita diretta, rappresenta la forma di coltivazione più diffusa in Italia che integra e completa le altre forme di coltivazione.
Lo afferma Stefano Vaccari, capogruppo Pd Commissione Agricoltura della Camera.
"Ho firmato questa mattina, presso la sede provinciale di Coldiretti di Modena, alla presenza del presidente Luca Borsari, la petizione di Coldiretti a difesa del cibo naturale e contro l'assurda ipotesi che possa essere sostituito da quello artificiale. Lavorerò in parlamento perché la petizione possa avere forza di legge per il nostro Paese. Per molte ragioni: c’è infatti, dentro la strategia della transizione ecologica, un rapporto inscindibile tra sicurezza alimentare, la qualità e l’uso della terra, la possibilità che gli agricoltori e le agricoltrici possano continuare a svolgere il loro lavoro con un reddito dignitoso producendo assieme al cibo, futuro, vita, ambiente, biodiversità, economia, salute, sviluppo sostenibile e innovazione. In questo quadro si valorizzano le aziende agricole di qualità e multifunzionali e le produzioni enogastronomiche di eccellenza, patrimonio economico e culturale del nostro Paese, conosciute in tutto il mondo sotto l'egida del Made in Italy. E sinceramente farei fatica a ritrovare tutto questo in un pesce o una carne che non ha mai visto un mare o un campo aperto, ma solo un freddo laboratorio dove è stato creato in provetta. La firma alla petizione di Coldiretti riafferma la necessità di stare dalla parte del cibo buono, giusto e di qualità". Lo dichiara il deputato dem Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura della Camera.
La scoperta ad Arbus del primo caso europea della malattia emorragica del cervo (virus dell'Ehd) non può essere confinata solo all'interno di un’ordinanza di divieto di movimentazione di bovini e ovini dentro e fuori della Sardegna e tantomeno può essere relegata a questione che riguarda solo la Regione. Ha ragione Coldiretti che ha lanciato l'allarme ponendo gli accenti sulla complessità della questione. Occorre che il Ministero della Salute attivi una specifica unità di crisi con i rappresentanti istituzionali nazionali e regionali, le categorie produttive interessate, gli enti di ricerca e della salute animale. In quella sede, da riunire con estrema urgenza, si affrontino non solo le problematiche sul piano organizzativo e sanitario ma vengano affrontate anche le conseguenze economiche che il blocco produrrà per individuare le forme di sostegno agli allevamenti interessati.
Lo dichiarano i deputati del Pd Silvio Lai e Stefano Vaccari.
“Bene la firma di Bonaccini per il rigassificatore di Ravenna. Per fronteggiare la crisi energetica servono strumenti emergenziali di breve durata puntando altresì sulle rinnovabili. Produrre più gas è possibile senza nuove trivelle come vuole Meloni per i suoi amici petrolieri”.
Così su Twitter il deputato dem, Stefano Vaccari, responsabile Organizzazione della segreteria nazionale del Pd.