“Mentre si discute della possibilità che la riforma Calderoli sull’autonomia differenziata abbia un’effettiva efficacia a causa delle risorse da destinare ai Lep, il governo Meloni in realtà ha già stravolto l’assetto del sistema di programmazione della spesa. Lo ha fatto attraverso quattro interventi normativi scanditi con regolarità inquietante, la riforma del Pnrr, quella dei fondi Fsc, la Zes e l’abolizione del Fondo perequativo infrastrutturale, che definiscono una nuova governance nazionale in capo alla presidenza del Consiglio di tutte le risorse da programmare e da spendere nel Mezzogiorno. Quindi, se la Lega insegue il mito del Nord indipendente, il governo Meloni ha di fatto creato un commissariamento del Mezzogiorno con echi neo corporativi e che sostanzialmente determinerà, nella migliore delle ipotesi, un’Italia con a Sud una centralizzazione assoluta di programmazione e investimenti e al Nord probabilmente una fantomatica libertà tutta da verificare. Il vero scambio non è tra premierato e autonomia, ma tra un Mezzogiorno asservito alle clientele elettorali di Fratelli d’Italia e un Nord in cui c’è ancora da capire cosa succederà nella realtà”.
Così il deputato dem della commissione Finanze, Claudio Michele Stefanazzi, intervenendo in Aula durante la discussione generale sull’Autonomia differenziata.