"Gli Usa stanno mettendo in atto una vera e propria strategia persecutoria nei confronti di chi difende i diritti del popolo palestinese e il diritto internazionale e lo sta facendo con l'odioso strumento delle sanzioni". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
"E' successo al procuratore capo della Corte Penale internazionale, Karim Khan, e ad altri 8 giudici della stessa Corte che hanno emesso i mandati di cattura internazionale contro Benjamin Netanyahu e l'ex ministro Gallant - sottolinea Boldrini -. E' successo alla relatrice speciale Francesca Albanese, prima rappresentante dell'Onu a subire questo trattamento, punita per la collaborazione con la CPI e per avere denunciato, nei suoi rapporti, i crimini commessi da Israele e la complicità nel genocidio contro il popolo palestinese di grandi aziende anche statunitensi. Ed è successo con 4 Ong palestinesi colpevoli, per gli Usa, di avere collaborato con la Cpi". "In questo modo - denuncia la deputata dem - il presidente degli Usa Donald Trump mira a smantellare non solo la Corte penale internazionale ma l’intero sistema della giustizia internazionale che ha lo scopo di tutelare le vittime di crimini contro l’umanità, di guerra, e di genocidio".
"Su nessuno di questi provvedimenti il governo italiano ha espresso una posizione: l'inerzia è ormai la cifra politica di Meloni e dei suoi ministri quando si tratta di Palestina - prosegue -. Ma noi riteniamo che questo silenzio sia inaccettabile specialmente quando a subire le pesantissime conseguenze delle sanzioni c’è una cittadina italiana che viene lasciata sola a fronteggiare una situazione che non ha precedenti". Per questo, insieme alle colleghe Ouidad Bakkali, Sara Ferrari, Valentina Ghio e Rachele Scarpa e ai colleghi Mauro Berruto e Stefano Vaccari, abbiamo presentato una interrogazione per chiedere all'esecutivo che faccia pressione sugli Usa per revocare le sanzioni e sull'Ue perché adotti, come già è accaduto in altre occasioni, il "Regolamento di blocco" che rende inefficaci le sanzioni stesse fuori dagli Stati Uniti" conclude.