Certo che vedere il centrodestra esultare per le dichiarazioni di un pubblico ministero è proprio la prova della loro crisi di identità, e più un generale della crisi della politica.
Noi non siamo stati immuni, nel passato, da questi errori. E li abbiamo anche pagati. Ora la destra trasferisce il clima da stadio e da curva sud alla giustizia. Nonostante il chiaro monito di ieri del Presidente della Repubblica. È un errore da non commettere.
Detto ciò, meglio lasciare che le indagini facciano il proprio corso senza attaccarsi ad ogni uscita pubblica di magistrati inquirenti (che in generale, comunque, dovrebbero parlare con gli atti...), e concentrare l’azione della politica sulla riforma dei meccanismi della giustizia. Per esempio: dopo tutto questo chiacchierare attorno al CSM, le altre forze politiche sono pronte a votare con noi la riforma del meccanismo di elezione, sostituendo il collegio alla circoscrizione unica nazionale con preferenze che attribuisce alle correnti il potere di nomina?
Pratichiamo il riformismo, please... (oltre che il garantismo).
Lo dichiara in un post su Facebook - il deputato democratico Enrico Borghi, della presidenza del Gruppo PD.