“Ringraziamo il ministro per gli Affari europei, Vincenzo Amendola, per i chiarimenti e gli impegni assunti. Il Partito Democratico, in questa difficilissima fase politica, economica e sanitaria, ritiene che si debba lavorare in Europa per individuare strumenti nuovi, in grado di assicurare agli Stati risorse necessarie per gestire l’emergenza e affrontare le conseguenze di una crisi che si preannuncia drammatica. Lo diciamo chiaramente anche ai nostri amici europei. L’obiettivo dell’Italia non è di mutualizzare il proprio debito passato, ma è quello di condividere le responsabilità future degli interventi e dei progetti, in campo economico, sociale e sanitario, necessari ad aiutare, da oggi, tutti i nostri cittadini. Misure inedite e importanti come quelli già assunte per l’acquisto straordinario di titoli da parte della Bce, la sospensione del Patto di Stabilità e il piano 'Sure’ appena varato a difesa del lavoro, che il Pd e l'ex ministro Padoan hanno proposto e sostenuto da tempo”.
Così il capogruppo del Pd in commissione Politiche europee alla Camera, Piero De Luca, intervenendo al question time con il ministro Vincenzo Amendola.
“Non ci appassionano - ha aggiunto il deputato dem - le formule, i nomi o le etichette. Siamo interessati piuttosto al contenuto degli strumenti che l’Europa sarà in grado di attivare. E ci rimettiamo al lavoro negoziale che il governo sta sviluppando, per definire se questo impegno si tradurrà in maggiori risorse del futuro bilancio, nell’acquisto di ulteriori titoli da parte della Bce, in un sostegno economico senza condizionalità o in Eurobond emessi dal Mes, dalla Bei o da altre istituzioni competenti. Ciò che conta è attivare da subito meccanismi europei straordinari. Del resto nessun Paese dell’Unione è in grado di superare questa fase da solo, per ripartire dalle macerie dopo l’emergenza. Il progetto europeo nasce per ricucire le ferite di una grande guerra. Nasce da scelte politiche ed economiche lungimiranti, generose e coraggiose, fatte per aiutare popoli e Stati a ripartire dopo un conflitto drammatico. Oggi - ha concluso Piero De Luca - l’Unione dev'essere in grado di proteggere quegli stessi popoli e Stati, aiutandoli ad affrontare una guerra di cui nessuno è responsabile”.