“Senza parole. Solo così si può commentare la strenua difesa d'ufficio di Orban da parte della Meloni, dopo il voto contrario di ieri di Lega e FdI. Una difesa che svela il vero volto di una destra pericolosa. Del resto il rapporto del Parlamento europeo parla chiaro: l’Ungheria non può essere più considerata pienamente una democrazia. Parliamo di un Paese in cui sono a rischio i principi base di uno Stato di diritto: il funzionamento del sistema costituzionale ed elettorale, l'indipendenza della magistratura, la lotta alla corruzione, la libertà di espressione, compreso il pluralismo dei media. E ancora, quella accademica, di religione, di associazione, il diritto alla parità di trattamento, i diritti delle persone LGBTIQ, delle minoranze, dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati. Rischi tali da spingere l'Europarlamento a sollecitare misure rigorose nei confronti dell’Ungheria, come l’avvio della procedura per la sospensione del diritto di voto in Consiglio, il congelamento delle risorse del Recovery e degli altri fondi europei. Un messaggio forte e chiaro in un momento in cui i valori fondanti dell'Unione delle nostre comunità sono minacciati dalla guerra contro l'Ucraina. Un messaggio che avrebbe dovuto ottenere un sostegno compatto di tutte le forze politiche italiane. Ma gioco forza, di fronte ai fatti, la destra ha gettato la sua maschera. In modo davvero preoccupante. Se questo è il modello di ‘democrazia’ che ha in mente Meloni, sappia che noi non lo consentiremo. Non possiamo permettere che il nostro Paese prenda questa deriva autoritaria e antieuropeista”.
Lo dichiara Piero De Luca, vice capogruppo dem a Montecitorio e candidato Pd per la Camera in Campania.