"Conclusa l'intesa tra Italia e Francia per formare la nuova società Fincantieri-Stx, tutti sembrano soddisfatti. Gentiloni e Macron si sono mossi con abilità. Non vogliamo entrare nel merito del faticoso e sdrucciolevole equilibrio raggiunto nell'accordo, per il quale ci limitiamo ad affermare che esso è 'migliorativo' rispetto alla soluzione precedente. Vogliamo, invece, soffermarci e riflettere sul valore di alcune clausole volute dalla Francia. La soluzione 'a elastico' prevede che l'intesa sia sottoposta a revisione dopo 2, 5, 8 e 12 anni. Ogni volta la Francia valuterà il rispetto degli impegni su occupazione, difesa del tessuto industriale francese e ripartizione equa delle commesse con i cantieri italiani. Tanto di cappello ai negoziatori d'oltralpe per l'intransigente difesa del loro patrimonio industriale". Lo dichiara Cesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro alla Camera.
" Propongo che questo - prosegue - sia il modello da seguire anche da parte dell'Italia quando, a parti rovesciate, dobbiamo negoziare l'acquisto dei nostri 'marchi' da parte di aziende straniere. Forse qualcosa sta cambiando se i Governi, nell'era della globalizzazione senza regole, cominciano a porsi il problema di mettere dei seri vincoli sociali e industriali al liberismo 'de noantri' che ha fatto il bello e il cattivo tempo per decenni favorendo la svendita del patrimonio industriale del nostro Paese".
"Prossimo appuntamento Vivendi: apprezziamo la 'ragionevole fermezza' con la quale si sono mossi fin qui Gentiloni e Calenda di fronte alla 'sgarbata disinvoltura' del gruppo francese a proposito dei suoi comportamenti in Italia. Saremo al fianco del Governo per non deviare dal sentiero della fermezza e per la difesa dell'interesse nazionale", conclude.