• 16/01/2025

PD, M5S, AVS e IV hanno respinto la riformulazione proposta dal governo all’ordine del giorno sulla separazione delle carriere, che chiedeva di garantire la parità di genere nel sistema elettivo dei componenti del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM).

“Riteniamo inaccettabile – sottolineano PD, M5S, AVS, IV – che la maggioranza non riconosca la centralità di questo tema e sminuisca questo obiettivo, affermando che potrà essere raggiunto attraverso una semplice legge ordinaria. Garantire un’equilibrata rappresentanza di donne e uomini nei luoghi decisionali non è solo una questione di giustizia e democrazia, ma rappresenta un passo indispensabile per superare le disuguaglianze che ancora persistono nella nostra società e nelle istituzioni. Per questo motivo, ribadiamo che il principio della parità di genere nel CSM debba essere riconosciuto come un principio di rango costituzionale. Questa non è una battaglia ideologica, ma una necessità per fare della parità di rappresentanza una pietra angolare del nostro ordinamento, a tutela di una giustizia equa e rappresentativa. Il governo e la maggioranza hanno perso oggi una grande occasione. Auspichiamo che, durante l’esame al Senato, ci sia un cambio di approccio, abbandonando soluzioni temporanee o di compromesso e sancendo finalmente la parità di genere come un diritto fondamentale di rango costituzionale”.