Più di mille morti in dieci mesi. E migliaia di infortuni gravi. E’ un bollettino di guerra quello che proviene dai cantieri, dalle fabbriche, dalle strade, dai luoghi di lavoro. Per sanare questa “ferita sociale”, come l’ha definita il Capo dello Stato, occorre fare di più. Le norme contenute nel decreto approvato ad ottobre dal governo devono trovare immediata applicazione sul fronte dei controlli, dell’attività sanzionatoria, dell’aumento degli organici per l’Ispettorato nazionale del lavoro, del coordinamento tra gli enti predisposti alla vigilanza. Bisogna agire con rapidità e severità con le imprese che non rispettando le regole mettono a rischio la vita dei propri dipendenti ma anche varare altre misure come l’applicazione agli edili del pensionamento anticipato attraverso Ape sociale e 30 anni di contributi oggi costretti anche a 65 anni e oltre a salire su impalcature e ponteggi. Applicare in maniera inflessibile le leggi, rafforzare la cultura della prevenzione e della legalità rappresentano una condizione irrinunciabile per porre fine alla strage quotidiana.
Così Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera