“Con la legge di bilancio il governo Meloni infligge un nuovo colpo durissimo al Mezzogiorno. Si tagliano in particolare 2 miliardi e 400 milioni al Fondo per lo sviluppo e la coesione. È un impatto rilevante e negativo su investimenti fondamentali per infrastrutture, politiche sociali, riqualificazione urbana e ambientale. È l’ennesimo attacco al Sud”. Lo denuncia il deputato Piero De Luca, capogruppo del Partito Democratico in commissione Affari europei.
L’esponente dem sottolinea come “la presidente Meloni parla di una manovra per il Sud, ma evidentemente non l’ha letta: non solo vengono tagliati 2,4 miliardi al Fondo sviluppo e coesione, ma anche le risorse per la Zes unica, che passano da 2,3 miliardi nel 2026 a soli 750 milioni nel 2028. Si riduce così drasticamente il sostegno a imprese e investimenti in aree che avrebbero invece bisogno di crescita e di sviluppo economico”.
“Questi tagli si aggiungono ai 3,7 miliardi cancellati dal Fondo per la perequazione infrastrutturale e ai 5 miliardi tolti alla decontribuzione Sud. È un governo che si conferma, ancora una volta, anti-meridionalista e contrario ai principi di solidarietà nazionale. Bisogna tornare alla logica del Next Generation EU, che destinava il 40 pe cento delle risorse al Sud per potenziare infrastrutture, servizi, nidi e ospedali di comunità. Solo investendo nel Mezzogiorno – conclude De Luca – si può unire davvero l’Italia e rendere l'intero Paese più competitivo e coeso”.