La Presidente della commissione Lavoro e il capogruppo di FI in Commissione lavoro “Vanno superate frammentazioni e discriminazioni fra lavoratori”
Un sistema unico e universale di protezione sociale così da superare le attuali frammentazioni e discriminazioni fra lavoratori. E’ questo l’obiettivo che ha portato la Presidente della commissione Lavoro della Camera, Debora Serracchiani, e il capogruppo di Forza Italia in Commissione lavoro Paolo Zangrillo a presentare una risoluzione unica a doppia firma, superando i precedenti due testi diversi.
“Quando l'obiettivo è comune – spiega Serracchiani – e i principi di fondo sono condivisi, è bene che si superino le diverse collocazioni parlamentari. E questo testo lo fa, perché in questo caso quello che stava a cuore sia a me sia al collega Zangrillo era impegnare il Governo ad arrivare a una soluzione di un problema, la discriminazione di diritti e tutele fra lavoratori, che da troppo tempo è irrisolto”.
La risoluzione infatti impegna il Governo a “realizzare un sistema di protezione sociale che progressivamente, ma entro tempi certi e ravvicinati, assicuri trattamenti economici e tutele previdenziali a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori titolari di contratti di lavoro subordinato e di lavoro autonomo o professionale, pure se occasionali, intercorrenti con datori di lavoro o committenti privati e pubblici". Un sistema di cui possano beneficiare anche "le lavoratrici e lavoratori che effettuino prestazioni di lavoro in ragione di contratti di tipo associativo, e i titolari di partite Iva iscritti alle gestioni separate o alla gestione autonoma, in caso di disoccupazione involontaria, anche per periodi dell'anno, e di contrazione dell'attività produttiva, al fine di assicurare loro un'esistenza libera e dignitosa, superando l'attuale situazione di frammentazione e disparità di tutela tra lavoratori”.
Nel concreto ciò significa ad esempio non solo far funzionare a pieno la nuova istituzione dell’Iscro (Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale Operativa) introdotta nella Legge di Bilancio, e rafforzare Anpal, ma anche rafforzare Naspi e Dis-Coll con l'obiettivo di arrivare ad un unico strumento di disoccupazione, allungandone i periodi di fruizione ed escludendo ogni forma di décalage, in modo che la garanzia del reddito sia costante per tutta la durata dell'indennità, soprattutto per i lavoratori ultra-cinquantenni, e favorendo l'accesso all'indennità con requisiti ridotti per i lavoratori giovani. Uno strumento che, a fianco dell’indennità di disoccupazione, deve prevedere concreti e adeguati percorsi di formazione professionale, coinvolgendo organizzazioni datoriali, imprese e istituti universitari, e anche stage formativi pagati, consentendo il cumulo fra beneficio erogato e emolumento percepito dallo stage.
E proprio per prevedere un percorso di politica attiva per chi perde il lavoro o lo cerca, la risoluzione richiede specifici investimenti, anche sostenendo l'azione dei fondi interprofessionali, sulla formazione continua delle persone in cassa integrazione per l'aggiornamento delle competenze, in particolare sul digitale e sulla green economy, finalizzata a favorire la riorganizzazione dei processi produttivi e una coerente riqualificazione delle competenze professionali, nonché la valorizzazione dell'occupabilità delle persone.
Infine sono richiesti specifici ristori per tutte le categorie di lavoratori autonomi, che dovranno essere maggiormente incisivi nella tutela dei soggetti con redditi bassi e con comprovato calo di attività. Si tratta di sostegni attivabili anche dagli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria per le diverse gestioni obbligatorie da loro amministrate, e che saranno equiparati a quelle corrispondenti del sistema pubblico per quanto riguarda i fini fiscali e contributivi. La risoluzione è stata votata favorevolmente da tutti i gruppi di maggioranza e di opposizione, salvo il gruppo misto che si è astenuto.