“Le accuse rivolte da Paragone al Tg1 sono insieme scorrette e tendenziose”. Lo dichiara Michele Anzaldi, segretario della Commissione Vigilanza Rai, a proposito delle dichiarazione Gianluigi Paragone sul Tg1.
“Il confronto – spiega – tra l’edizione del Tg e quella del quotidiano del giorno successivo proprio non regge. Il riferimento di cui tener conto alle 20 sono le notizie pubblicate nel pomeriggio dai principali siti d’informazione. E non certo, come ha fatto Paragone, un edizione cartacea che esce almeno 15 ore dopo. Secondo lui, i giornalisti dl tg1 dovevano ignorare quella che secondo le redazioni online era alle 20 la notizia più importante? Se l’avessero fatto, quella sì che sarebbe stata una favoletta invece che una notizia. D’altronde, le considerazioni di Paragone sono quelle di chi non ha mai diretto né un tg né un quotidiano. E in ogni caso, gli sconsigliamo di ingaggiare una gara sulle presenze in Piazza del Popolo perché quando, a marzo, i 5 Stelle ci hanno chiuso la campagna elettorale, allora davvero c’erano quattro gatti”.
“Invece che insultare ingiustamente i giornalisti del tg1, Paragone dovrebbe apprezzarne la serietà che, nonostante l’assenza di un piano editoriale, continuano a fare il loro lavoro con impegno e rigore. L’elezione nei 5 Stelle ha trasformato Paragone, da giornalista anomalo con chitarra al collo, a triste ragioniere tendenzioso”, conclude.