“I cittadini, ancor più le persone con disabilità, hanno atteso 16 anni per poter avere l'aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza (Lea) e del nomenclatore tariffario per protesi ed ausili, forniture fondamentali che possono cambiare la qualità della vita e della comunicazione per molti disabili. Anche in programma tv ‘Le Iene’ si schierò affinché si arrivasse alla loro definitiva approvazione, avvenuta con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il 18 marzo 2017. Da allora, nonostante tali aggiornamenti siano sostanziali ed innovativi, il fantomatico ‘decreto tariffe’, necessario per garantire ai pazienti la loro fruibilità, viaggia nel limbo. L’ultima informazione ufficiale risale al 21 febbraio, nella risposta alla mia interrogazione nella quale si dichiarava che il ministero aveva ‘elaborato una nuova proposta di tariffe dopo un ulteriore affinamento della valutazione di impatto resa possibile dalle nuove disponibilità dei dati forniti dal Mef: ciò in particolare grazie alla maggior completezza del flusso informativo della Tessera Sanitaria per le prestazioni di specialistica ambulatoriale’”.
Così Elena Carnevali, della Presidenza del gruppo Pd alla Camera.
“Il ritardo clamoroso accumulato non è nemmeno riconducibile alle risorse finanziarie - aggiunge la deputata Dem - considerando che nella stessa risposta si ribadiva che ‘la stima di impatto risulta compatibile con le risorse assegnate alle regioni, laddove è prevista la finalizzazione a valere sulla quota indistinta del fabbisogno sanitario nazionale, dell’importo di 800 milioni di euro’. A distanza ormai di quasi due anni e mezzo, tutti cittadini hanno diritto ad avere il riconoscimento delle prestazioni specialistiche ed ambulatoriali innovative riconosciute nei Lea e dei vantaggi che l’innovazione e la ricerca realizzano sui dispositivi, ausili e protesi. Oggi - conclude Elena Carnevali - la ministra ha detto parole importanti sull’unità del Paese e l’uniformità dei diritti, a partire dal diritto alla salute: non possiamo più attendere e tollerare altri ritardi”.