• 13/01/2021

“A causa dell'emergenza sanitaria dallo scorso anno scolastico si assiste ad una forzata sospensione, anche per periodi prolungati, delle attività didattiche in presenza. Per tutelare comunque il diritto allo studio degli studenti sono state messe a disposizione delle scuole e degli studenti iniziative e strumenti per favorire l'apprendimento a distanza, attraverso la modalità della DAD. Sono stati inoltre assegnati alle scuole oltre 170 milioni di euro, 115 milioni di fondi PON per smart classes e devices e inoltre assegnati 1.000 assistenti tecnici per le scuole del primo ciclo. Emerge, però, la necessità di conoscere l'effettivo impatto di quella che viene chiamata ‘perdita di apprendimento’ prodotta dalla pandemia. Inoltre, sempre a causa della pandemia, lo scorso anno scolastico, le prove standardizzate Invalsi relative non sono state svolte. Abbiamo quindi chiesto alla ministra Azzolina, come intenda rilevare e misurare eventuali perdite di apprendimento e, in tal caso, se non intenda considerare un recupero formativo e didattico o un eventuale prolungamento dell'anno scolastico in corso”. Lo dichiara Rosa Maria Di Giorgi, della Presidenza del gruppo Pd alla Camera, intervenendo in Aula per il Question time.

La replica è affidata a Flavia Piccoli Nardelli, capogruppo Pd in commissione Cultura della Camera, la quale accoglie “l’impegno della ministra a predisporre provvedimenti che consentano di verificare e recuperare gli apprendimenti. Siamo consapevoli - prosegue l'esponente dem - dell'importanza, per i circa tre milioni di studenti della scuola secondaria ancora bloccati in Dad, della riapertura della scuola in presenza e delle gravi conseguenze che comporta ritardarla ulteriormente. Seguiamo le proteste degli studenti e le loro richieste. Percepiamo l'ansia delle famiglie e la loro preoccupazione. Per questo chiediamo che si faccia un’indagine seria sulle difficoltà, sulle opportunità colte e sui risultati raggiunti. E dobbiamo intervenire anche per fornire sostegno e formazione agli insegnanti. In una pandemia il tema dell'apprendimento non si risolve nella chiusura-apertura delle scuole, ma è molto più complesso. Per questo serve un progetto di ampio respiro che faccia sentire docenti, studenti e famiglie accompagnati in un percorso decisivo per il Paese. La centralità della scuola è per noi un tema fondamentale, anche per questo chiediamo alla ministra un rilancio delle politiche scolastiche”.