"A quattro mesi dall’inizio della guerra, l'Italia deve continuare a sostenere la resistenza ucraina con aiuti umanitari, economici, sociali e militari. Ma dobbiamo continuare a fornire anche segnali di supporto politico. Per questo crediamo che il Consiglio debba avere il coraggio di una decisione storica, che invitiamo il Governo a promuovere: riconoscere subito all’Ucraina lo status di candidato all’adesione in Europa e lavorare anche sull’idea lanciata dal Segretario Letta e ripresa da Macron, di avviare la costruzione di una Confederazione, una comunità politica che integri da subito tutti gli Stati durante la fase di ingresso in Europa. L'Ue deve continuare a sostenere la popolazione ucraina e a pretendere al tempo stesso un cessate il fuoco immediato, il ritiro delle truppe di Mosca e l’avvio di un negoziato di pace.
Per affrontare le sfide attuali, dobbiamo avviare una discussione sul futuro assetto dell'Unione, ragionando anche su una modifica dei Trattati. Superiamo la regola dell’unanimità in settori sensibili e decisivi, realizziamo l’Unione dell’energia, mettendo oggi un tetto al prezzo del gas per non far ricadere su imprese e famiglie il costo dell'emergenza, e avviamo una modifica radicale del Patto di stabilità.
L'Italia è tornata protagonista sulla scena internazionale, anche grazie alla autorevolezza del presidente Draghi.
Questo è il momento dell'unità e della responsabilità nazionale per tutti. È il momento di rafforzare, non di indebolire il sostegno al governo. Ne va della forza e della credibilità del nostro Paese.
È in gioco il futuro dell'Italia e dell'Europa, il futuro delle conquiste ottenute in questi decenni di integrazione europea, a partire dal risultato più importante, che dobbiamo difendere ogni giorno con determinazione assoluta, la pace".
Lo ha detto il vicecapogruppo del Gruppo Pd alla Camera Piero De Luca, intervenendo in Aula durante le comunicazioni del presidente Draghi prima del Consiglio europeo.