“Attivatevi affinché la revisione della governance economica, a partire dalla riforma del Patto di Stabilità e Crescita, sia completata entro il 2023, evitando il rischio della riattivazione del vecchio Patto di stabilità, che obbligherebbe il nostro Paese a pesanti correzioni di bilancio. Fate di più rispetto ai negoziati in corso. Sono mesi che non riuscite a porre sul tavolo una vostra proposta perché vi manca l’autorevolezza e la credibilità necessaria. Anzitutto a causa dei vostri storici alleati politici, che sono da sempre tra i più ostili a maggiore flessibilità. Abbiamo negli occhi del resto le immagini, poche settimane fa, di Salvini entusiasta del risultato di Wilders in Olanda, quello che girava col cartello: ‘Neppure un centesimo all’Italia’. Come pensate di essere presi sul serio nelle trattative che conduce il ministro dell’Economia, peraltro dello stesso partito di Salvini? Povero Giorgetti! State disperdendo tutto il patrimonio di credibilità dell’Italia ed i risultati politici ottenuti”.
Così Piero De Luca, capogruppo del Pd in commissione Affari europei, intervenendo nell’Aula della Camera per le comunicazioni della presidente Meloni in vista del Consiglio europeo.
“Accanto al tema delle alleanze - aggiunge - le criticità ulteriori arrivano dalle vostre stesse azioni. Penso a due vicende. La prima è la modifica del Pnrr. Noi abbiamo giocato per l’Italia quando abbiamo ottenuto 200 miliardi di euro nonostante il vostro voto contrario. Voi invece andate contro gli italiani quando cancellate oltre 100mila nuovi posti in asili nido, 500 progetti di nuove case ed ospedali di comunità, 10 miliardi di progetti di riqualificazione delle periferie e interventi nei territori dei nostri comuni, o tagliate i fondi per i beni confiscati alla mafia. L’altra vicenda su cui vi state coprendo di ridicolo, danneggiando gravemente il nostro Paese è quella legata alla ratifica della riforma del Mes. Bisogna essere chiari. Le vostre contraddizioni, la vostra melina imbarazzante e imbarazzata, i vostri ricatti politici scomposti - conclude - non ci danno più forza nella trattativa sul patto di Stabilità, ci rendono solo più deboli e inaffidabili sui tavoli europei”.