“E’ caos negli aeroporti italiani. I ritardi nei voli si accumulano, i passeggeri sostano nelle aerostazioni in attesa di informazioni che spesso sono lacunose e insufficienti. Sulla tratta Catania- Roma i voli di ITA Airways accumulano ritardi in continuazione. E’ una condizione che sta diventando tragicamente normale sia per la compagnia di bandiera, fresca sposa di Lufthansa sia per l'aeroporto etneo che, al di la della definizione, di internazionale ha ben poco per quanto riguarda l’assistenza e i servizi ai passeggeri”. Lo dichiara il segretario del PD Sicilia e capogruppo Dem in commissione Trasporti alla Camera che chiede l'intervento del ministro delle Infrastrutture e ai Trasporti, Matteo Salvini.
“La settimana prossima arriva finalmente in commissione – aggiunge – il piano nazionale aeroporti, lo strumento che serve proprio per intervenire sullo sviluppo delle infrastrutture aeroportuale e sui servizi connessi in favore dei passeggeri/utenti. Ma al governo chiediamo di intervenire con urgenza – conclude - per sensibilizzare le compagnie aeree, ITA in primis, e i gestori degli scali sia sui ritardi sia sull’assistenza a terra”.
"Subito 30 milioni di euro per bonificare l'area Ex Sitoco nel comune di Orbetello, riconosciuto dal Ministero dell'Ambiente sito di interesse nazionale. Si tratta di un intervento atteso da anni che non può essere rimandato ulteriormente viste anche le numerose criticità della Laguna". Lo dichiara il capogruppo Pd in Commissione Ambiente Marco Simiani presentando un emendamento al Decreto Infrastrutture attualmente in discussione a Montecitorio.
"La laguna di Orbetello è una zona di rilevante valore ambientale oltre a rappresentare un volano irrinunciabile per l'economia e l'occupazione territoriale; al suo interno sono presenti i ruderi della di una fabbrica di concimi chimici (‘ex Sitoco’) costruita nel 1908 e chiusa definitivamente nel 1991. I lavori previsti da un accordo di programma stipulato tra Ministero dell’Ambiente, Regione Toscana ed enti locali sono stati rallentati dalla complessità dell’intervento e dalla presenza di un soggetto privato territorialmente competente. Il Decreto Infrastrutture, che già contiene altre bonifiche, è lo strumento per velocizzare l'iter; faccio appello al sindaco di Orbetello affinché solleciti i parlamentari di destra ad approvare l'emendamento", conclude Marco Simiani.
Berruto, serve una legge che riconosca la cittadinanza ai tanti under 18 sportivi e non
“Nel nostro paese un campione come Lamine Yamal non avrebbe potuto giocare nella nazionale perché non ha ancora raggiunto la maggiore età e la legge italiana riconosce il diritto ai ragazzi nati in Italia da genitori stranieri di diventare cittadini italiani solo al compimento dei 18 anni. Siamo oggettivamente indietro sul piano dei diritti fondamentali e lo vedremo ancora di più tra poche settimane con l’avvio dei Giochi Olimpici”. Così il deputato democratico, responsabile nazionale sport del Pd, Mauro Berruto, è intervenuto alla Camera nel corso della presentazione del libro ‘Signora Meraviglia’ di Saba Anglana che racconta l’iter burocratico per ottenere la cittadinanza in Italia. “Non può certamente essere il talento sportivo a definire chi ha o meno diritto alla cittadinanza, ma sicuramente lo sport è una lente di ingrandimento di un fenomeno che va affrontato. Purtroppo però – ha denunciato Berruto – il ministro Abodi non vuole ascoltarci e nello stesso giorno in cui ha dichiarato alla stampa ‘di voler affrontare il tema dello ius soli sportivo’, in aula alla Camera ha bocciato la proposta del Pd che chiede di riconoscere a tutti i minori nati in Italia e/o con background migratorio, il diritto di accesso alla pratica sportiva e la possibilità di competere in tutti i campionati italiani, e, per evidenti meriti sportivi confermati da una apposita commissione Coni, anche la possibilità di ottenere la cittadinanza italiana nel caso in cui abbiano completato un ciclo scolastico di almeno 5 anni. Una proposta concreta, che è un mix tra lo ius scholae e lo ius soli sportivo su cui chiediamo al governo di ripensarci”.
“Con il Salva casa Salvini fa un grande favore alla rendita immobiliare, creando una deregulation totale. Monolocali che diventano loculi abitabili, possibilità di sanatoria senza dover dimostrare la doppia conformità delle opere difformi realizzate. Insomma una gran confusione, sanatorie a go go e nessuna risposta concreta ai veri problemi della casa come gli alloggi per studenti, famiglie che hanno difficoltà a trovare case dignitose a costi sostenibili. Il Partito Democratico ha presentato emendamenti specifici su temi di stretta attualità per garantire il diritto alla casa, realizzare un piano straordinario di edilizia residenziale pubblica, limitare la crescita esponenziale nelle città dei B&B, contrastare il caro affitti, aumentare l’offerta di alloggi per gli universitari fuorisede e sostenere i giovani per l’acquisto della prima casa. Il nostro obiettivo è approvare una legge organica che contrasti anche il consumo di suolo, il decoro delle città e dia le giuste risorse ai Comuni per migliorare le politiche abitative. Ma a questa maggioranza e al ministro Salvini tutto questo non interessa visto che sono stati bocciati tutti i nostri emendamenti. Questo decreto poteva essere l’occasione giusta per introdurre un sistema sostenibile di incentivi; anche perché come vediamo in questi giorni, se rallenta il settore edile (affossato definitivamente dal Governo Meloni che ha tolto ogni sostegno fiscale), il Pil italiano crolla. E nonostante le rassicurazioni del Ministro Giorgetti niente è stato fatto. Ogni speranza è stata disattesa". Lo ha detto in Aula il capogruppo Pd in commissione Ambiente di Montecitorio, Marco Simiani, intervenuto sul dl salva - casa.
“Non è certo il talento che può definire il diritto di cittadinanza o può accorciarne i tempi per l’ottenimento. Ma è in dubbio che lo sport, con il suo valore sociale, può essere una grande lente d’ingrandimento su un tema che attraversa l’intera società italiana. Per questo è molto grave che il governo abbia bocciato il nostro ordine del giorno per avviare una riforma della legge sulla cittadinanza che riconosca a tutti i minori nati in Italia e o con background migratorio, un diritto di accesso alla pratica sportiva, garantendo altresì loro la possibilità di competere in tutti i campionati italiani e, per evidenti meriti sportivi confermati da una apposita commissione CONI, anche la possibilità di ottenere la cittadinanza italiana nel caso in cui abbiano completato un ciclo scolastico di almeno 5 anni”. Così il responsabile nazionale sport del PD, il deputato democratico, Mauro Berruto.
"Bagnoli è stato purtroppo negli ultimi anni un luogo simbolo di abbandono e di degrado, per cui è positiva l'attenzione da parte delle istituzioni verso questo sito, da riqualificare e bonificare completamente. Tuttavia, speriamo non si tratti della solita passerella e che gli interventi che sono programmati da qui ai prossimi cinque anni, possano davvero vedere attuazione. Quello che però come Partito Democratico stiamo contestando è riferito alla natura delle risorse che vengono utilizzate perché Meloni ieri ha omesso di ricordare che il miliardo e duecento milioni di euro di risorse stanziate sono prese nell'ambito dei Fondi Sviluppo e Coesione assegnati alla Regione Campania. Noi abbiamo chiesto invece che fossero destinate per questo intervento strategico risorse nazionali che il Governo ha a disposizione. Perché prendere un miliardo e due dalle risorse della Regione Campania vuol dire in realtà sottrarre questi questi fondi ad altri interventi che erano previsti e destinati alla stessa comunità campana, ai centocinquanta Comuni della Regione e ad altri interventi di riqualificazione infrastrutturale, ambientale, sociale e sanitaria". Lo ha detto Piero De Luca, capogruppo Pd in Commissione bicamerale questioni regionali, intervenendo a Tgcom24
"Segnalo - ha aggiunto De Luca- che al netto di questi fondi utilizzati per Bagnoli, mancano ancora all'appello per la definitiva erogazione delle risorse alla Regione Campania quasi quattro miliardi. Allora non ci sono più ragioni per tenere bloccato l'accordo di coesione che il Governo deve siglare con la Regione. Registro che il governo purtroppo si è comportato con una logica non propriamente istituzionale. Casualmente le uniche tre Regioni che ancora non hanno avuto l'erogazione finale di questi fondi decisivi sono tre regioni governate dal centrosinistra, Campania, Puglia e Sardegna. E questo onestamente non fa onore al lavoro, che invece dovrebbe veder impegnate tutte le istituzioni, in particolare il Governo, per aiutare i nostri cittadini, soprattutto nel Mezzogiorno, a recuperare i divari e le distanze con altre aree del Paese".
“Assistiamo all'ennesimo voto di fiducia su un decreto omnibus che è stato addirittura peggiorato nel passaggio in Commissione. Un insieme di norme privo di organicità che contiene al suo interno disposizioni palesemente discriminatorie e ingiuste. Non sfugge a nessuno che creare un percorso parallelo e temporaneo di formazione dei docenti di sostegno, realizzato da INDIRE, è nei fatti una sanatoria che rischia di creare disparità di trattamento tra docenti. Si trasmette il messaggio sbagliato per cui una formazione seria, qualificata del docente di sostegno -organizzata dagli Atenei- abbia un valore secondario. Le criticità croniche e strutturali determinate dalla carenza di docenti di sostegno richiederebbero un intervento serio, a cominciare dal tema degli organici. L'ultimo piano pluriennale di immissione in ruolo di circa 25 mila docenti di sostegno è stato fatto nel 2020 per merito di un altro governo. Qui non c'è nulla sugli organici e sull’accelerazione delle procedure di riconoscimento dei titoli esteri. In materia di sport arrivate addirittura a prevedere che “più paghi più conti”. Questa è una colossale svalorizzazione del sistema nazionale d'istruzione". Lo dichiara la capogruppo dem in commissione istruzione Irene Manzi, dichiarando in Aula il voto contrario alla questione di fiducia posta dal governo sul Dl Sport-Scuola.
"Ma anche rispetto all’integrazione degli studenti con background migratorio -aggiunge- non avete tenuto conto delle molte buone esperienze didattiche che in tante scuole del nostro paese si sperimentano. Almeno è stato approvato un emendamento -frutto del lavoro di ANCI che ringraziamo- con cui si estendono anche agli studenti con deficit linguistici le azioni previste per i NAI (studenti neo arrivati in Italia)".
“Il ministero che ha il 'merito' nel suo nome – conclude Manzi - crea docenti di serie A e di serie B. Il governo delle ingiustizie non ha ascoltato i soggetti auditi, né accolto i nostri emendamenti a partire dal pre ruolo universitario e le misure per i docenti all'estero. Ha puntato invece a privilegiare una platea di sanati, impedendo ai vincitori del concorso dirigenti scolastici 2017 -oggi fuori regione- il diritto al rientro. Non c'è che dire un capolavoro".
Sangiuliano sta affossando industria cinematografica italiana
“È grave che l’ufficio stampa del Ministero della Cultura, peraltro nascondendosi dietro la generica formula ’fonti Mic’ menta alla stampa. I dati sul finanziamento al cinema sono pubblici e basta fare due calcoli per verificare come il decreto deli riparto del fondo cinema firmato dal ministro Sangiuliano, in attesa dell’ok definitivo dal Mef, prevede un taglio del tax credit cinema di circa 130 milioni di euro. Per quanto riguarda le produzioni in corso sono gli stessi operatori ad aver denunciato quanto i ritardi, il caos e l’incertezza creata dal governo stiamo bloccando il settore e allotnanando le produzioni dal nostro paese. La gestione Sangiuliano-Borgonzoni è deleteria per l’industria cinematografica italiana”. Così in una nota i deputati democratici della commissione cultura della Camera.
Oggi la Commissione d’inchiesta per le condizioni di lavoro in Italia è stata in missione a Foggia. “Abbiamo visitato realtà virtuose come la cooperativa sociale “Pietra di scarto”, una piccola realtà nata da un bene confiscato alla mafia che oggi fa un lavoro anche sociale sul territorio e realtà totalmente contrastanti come i ghetti disumani - non trovo altre definizioni - in cui, nonostante tutto, con una dignità incredibile vivono le persone che ci si ostina a non vedere. Donne e uomini che raccolgono le verdure che noi mangiamo. Adesso, con anche i soldi del PNRR a disposizione, possiamo davvero porre fine a questa condizione di degrado e disumanità” dichiara Gribaudo in un post sui social, a cui allega foto che lasciano senza fiato.
“Non ci si può indignare per la morte di Satnam Singh e non convocare, da oltre un anno, il tavolo sul caporalato” continua la deputata.
“Le leggi buone devono essere alimentate non solo di fondi, ma di buone pratiche tra i livelli istituzionali e con le realtà del territorio. Continueremo questo viaggio nel Paese, dopo Latina oggi qui e pronti a muoverci anche su segnalazioni. Guardiamo negli occhi queste persone, e proviamo tutti a prenderci un pezzo di responsabilità in più. Perché no, non è normale tutto questo. E non è accettabile” conclude.
Tagli e politicizzazione stanno bloccando tutte le produzioni
“I dati presentati dalla sottosegretaria Borgonzoni sono la conferma del successo della legge Franceschini del 2016. Una legge che, a quasi dieci anni dalla sua approvazione, può certamente essere perfezionata ma che è sbagliato smontare e definanziare con tagli drastici alle produzioni; eliminando gli automatismi dell’intervento pubblico; politicizzando le scelte, anche quelle artistiche; e immettendo incertezza e caos nelle modalità e nei tempi dei finanziamenti. I dati del 2022 presentati da Borgonzoni sono molto positivi - aggiunge Manzi - purtroppo non sarà così il bilancio della gestione Sangiuliano che sta affossando l’industria cinematografica italiana. A riguardo i dati sono inconfutabili e confermano la brusca frenata di tutto il settore: gli investimenti sono fermi; gli stabilimenti cinematografici sono vuoti; le grandi produzioni stanno virando verso altri paesi nostri concorrenti; e i lavoratori del settore in grande affanno. Il ticket Sangiuliano-Borgonzoni è catastrofico per il settore cinematografico e audiovisivo”, conclude Manzi.
Dichiarazione di Silvio Lai, deputato Pd
Dopo il PNRR anche il Fondo Complementare viene modificato dal Governo con tagli per 1,1 miliardi di euro. E la parte più consistente è quella che fa capo al Ministero della salute per il quale è prevista una riduzione delle risorse pari a quasi 700 milioni di cui oltre 500 previsti per la misura denominata “verso un nuovo ospedale sicuro e sostenibile.” Sull’argomento insieme ai colleghi deputati Dem presenteremo un’interrogazione per chiedere al governo di pubblicare immediatamente le informative e i decreti con cui si fa chiarezza sugli interventi oggetto di definanziamento e sulle iniziative intraprese per reperire i fondi da altri capitoli del bilancio.” Così il deputato del PD Silvio Lai che, dopo le modifiche al PNRR, penalizzanti per le regioni del mezzogiorno, esprime ulteriore preoccupazione per gli annunciati tagli al fondo complementare. Proprio dal PNC il governo avrebbe dovuto individuare le risorse per coprire gli interventi esclusi con la modifica del PNRR. “Oggi continua a regnare la più profonda incertezza sul futuro di opere di fondamentale importanza perché riguardano capitoli dedicati alla salute e al miglioramento strutturale e tecnologico degli ospedali. Incertezza che sarebbe dovuta venir meno con la presentazione, entro il 31 marzo, di un’informativa del Ministro dell’Economia al CIPESS (il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile). Dopo 20 giorni, dalla presentazione dell’informativa il governo avrebbe dovuto pubblicare uno o più decreti per individuare gli interventi definanziati. Ad oggi questi passaggi così importanti risultano del tutto assenti ed è dunque evidente la perplessità e soprattutto la preoccupazione, soprattutto per le regioni del mezzogiorno. Prendo ad esempio la situazione della mia Regione, la Sardegna. Quanto di questo miliardo e 100 la riguarderà e soprattutto quali sono i progetti per i quali bisognerà andare a cercare nuove forme di finanziamento, con la concreta prospettiva della cancellazione?
Per questi motivi, e nell’esclusivo interesse di quelle regioni che non possono continuare a vivere nell’incertezza di opere continuamente messe in discussione, chiediamo l’immediata presentazione e pubblicazione delle relazioni informative da parte del governo.
“Questo è un decreto omnibus che presenta tante criticità, con misure emergenziali e parziali. Gli interventi in materia di scuola sono confusi, emergenziali e senza alcuna visione. Noi avevamo presentato un pacchetto articolato di proposte sul percorso di formazione dei docenti di sostegno, la continuità didattica per gli alunni disabili e l’integrazione degli studenti con background migratorio. La risposta è stata praticamente sempre negativa”. Lo dichiara la deputata dem Sara Ferrari intervenendo in Aula sul Decreto legge sport e sostegno didattico alunni con disabilità.
"Sul sostegno - continua Ferrari - chiedevamo di superare il 'percorso parallelo' temporaneo che qui viene affidato a INDIRE contemporaneamente al suo commissariamento, puntando invece sul potenziamento del TFA e sul lavoro svolto dalle università. Abbiamo proposto strumenti per incrementare l’offerta formativa dei percorsi esistenti, senza abbassare gli standard attuali: per superare la precarietà endemica e per rendere la continuità didattica davvero esigibile è necessario stabilizzare i posti in deroga, favorendo l’accesso ai corsi di formazione e adeguandoli al fabbisogno regionale. Per l’accoglienza degli stranieri avevamo chiesto di rivedere il limite del 20% per assegnare un docente di italiano L2, assicurando interventi stabili in orario scolastico. Siamo riusciti ad ottenere l’approvazione un emendamento - frutto del lavoro di ANCI - con cui si estendono anche agli studenti con deficit linguistici le azioni previste per gli studenti neo arrivati in Italia". “Purtroppo, questo non è il Ministero del merito ma delle sanatorie: così i vincitori del concorso per dirigenti scolastici del 2017, nell’atteso rientro nelle proprie regioni, verranno superati da coloro che sono stati sanati grazie ai provvedimenti del governo Meloni. Infine il dl proroga ancora il precariato dei ricercatori universitari, anziché applicare la legge sul pre ruolo. Alla scuola italiana non servono misure spot, demagogiche e populiste, che generano confusione invece che risolvere i problemi. L’esatto contrario di ciò che sta facendo il governo”. Così conclude Ferrari.
Sangiuliano e Borgonzoni ai ferri corti, a Cinecittà nomine figlie dell’amichettismo
“Le produzioni cinematografiche italiane sono ferme e quelle internazionali stanno virando altrove a causa della scelta del governo di definanziare la legge cinema e modificare le modalità di finanziamento con regole poco chiare che eliminano gli automatismi e politicizzano le scelte. L’imminente entrata in vigore del decreto tax credit determinerà inoltre un commissariamento politico dell’arte cinematografica, che dovrà sottostare alle richieste e capricci del ministro di turno per poter accedere ai finanziamenti: un passo indietro drammatico per l’industria audiovisiva italiana”. Così in una nota la capogruppo democratica nella commissione Cultura della Camera, Irene Manzi.
“Da quel che oggi evidenzia anche la stampa, al Collegio Romano - aggiunge la
democratica - è in corso un braccio di ferro senza precedenti tra Lega e Fratelli d’Italia, con la sottosegretaria Borgonzoni che fa di tutto per scippare definitivamente a Sangiuliano un settore a lui particolarmente ostile ma su cui vuole avere l’imprimatur. Anche Cinecittà è ormai trasformata in un territorio di spartizione dove amichettismo e vicinanza politica sembrano essere gli unici criteri per le nomine della nuova governance e delle figure manageriali interne”.
Servono certezze su data riapertura e coperture finanziarie
Questa mattina una delegazione composta dai parlamentari Chiara Gribaudo e Andrea Orlando, insieme ai consiglieri regionali Mauro Calderoni ed Enrico Ioculano, ha effettuato un sopralluogo sul cantiere del Tunnel di Tenda.
"Dopo la riunione del comitato di monitoraggio di ieri, abbiamo deciso di venire di persona per verificare lo stato di avanzamento dei lavori. La fine dei lavori si prospetta per la fine del 2024: chiediamo certezze sulla data di riapertura e sulla copertura finanziaria degli interventi, attualmente mancante” dichiarano Gribaudo e Calderoni.
"Questa mattina abbiamo appreso che la gara d'appalto per i lavori di adeguamento del vecchio tunnel non sarà bandita fino a gennaio 2025, cioè alla fine di fatto dei lavori, su cui vanno definite chiaramente le risorse, ad oggi vagamente su un accordo di programma. È necessario accelerare, dato che il traffico sarà alternato, anticipando l’appalto entro la fine dell’anno, così da avere la garanzia dei fondi certi sul nuovo corso. Sappiamo infatti che, anche una volta conclusi i lavori e aperta una canna, la viabilità rimarrà complessa, perché il cantiere non si limita solo al tunnel di Tenda, ma comprende anche ulteriori lotti di intervento. Riteniamo essenziale che la gara sia convocata immediatamente per evitare ulteriori ritardi" continuano.
“Seguiremo con attenzione l’evoluzione del cantiere e chiediamo maggiore attenzione e presenza costante del Governo” concludono.
“Oggi siamo tornati a visitare il cantiere del tunnel del colle di Tenda, dopo esserci già stati a luglio e ottobre del 2023.
I continui rinvii dell'apertura della nuova galleria che si sono consumati in questi anni, nel totale disinteresse della Giunta Regionale ligure, sono ragione di grandi difficoltà e di ricadute economiche negative, specialmente per il commercio e per il turismo, per la regione Liguria, continua a destare preoccupazione la mancanza di coperture economiche per la riapertura della vecchia galleria.
Vigileremo perché siamo rispettati i nuovi termini per la riapertura del tratto nel dicembre del 2024” dichiarano invece congiuntamente Orlando e Ioculano.
“Finalmente anche la maggioranza se ne accorge: la Rai è fuori controllo. Al punto che la Lega presenta un’interrogazione contro la direzione approfondimento gestita da Paolo Corsini, che ad Atreju si era auto definito un militante di Fratelli d’Italia. Al governo tutti contro tutti, a TeleMeloni tutti contro la dignità dei giornalisti e contro il servizio pubblico. Uno sfascio a cui pare nessuno riesce a porre argini” così i componenti democratici della commissione di vigilanza Rai.