"Nominare un commissario ad acta che gestisca il pagamento degli espropri effettuati per costruire l'asse attrezzato e che scongiuri qualsiasi ipotesi di imposizione di pedaggi quando l'infrastruttura passerà sotto la gestione dell'Anas". Lo ha chiesto il deputato abruzzese del Pd Luciano D'Alfonso, intervenendo sull'annosa vicenda degli indennizzi destinati ai 40 proprietari dei terreni occupati per realizzare il collegamento stradale per Pescara, scongiurando anche l'ipotesi del pagamento del pedaggio annunciata per il passaggio sul 'raccordo' stradale. I proprietari "attendono di essere risarciti sin dagli anni Settanta", ha spiegato il parlamentare sottolineando che nella Legge di bilancio 2023, il governo ha stanziato 7 milioni per l'annualità corrente e 7 per la prossima e che la somma stanziata "si è già rivelata insufficiente: il totale da corrispondere ammonta a 14 milioni 588 mila euro più interessi maturati e futuri, inoltre si è da poco aggiunto un credito di 1 milione 640 mila euro vantato dall'istituto Don Orione, mentre altri contenziosi potrebbero far lievitare ulteriormente il debito". La funzione del commissario, secondo D'Alfonso, sarebbe quella di "rifare caso per caso tutti i conteggi e chiudere definitivamente la questione degli indennizzi, ammesso che il governo riesca a reperire tutte le risorse necessarie - ha continuato - È fondamentale scongiurare il pericolo che, quando il contenzioso sarà risolto e la proprietà dell'infrastruttura passerà interamente ad Anas, possano essere imposti pedaggi per transitarvi. Su questo punto vedo pericolose sottovalutazioni da parte di qualche testa distratta del centrodestra abruzzese che, qualora non convergesse sull'idea del commissario ad acta, mi costringerebbe a considerare soltanto 2 alternative: far dire messa affinché gli espropri vengano pagati, oppure aspettare chissà quanto per vedere infine emergere qualche norma da asino di Buridano - ha concluso - Cari onorevoli e cari regionalisti, come procede la scampagnata di articoli con i quali annunciavate il pagamento degli espropri? Fatemi sapere, sono curioso".
“Questa legge nasce da una proposta approvata dal governo Draghi e con l'apporto fondamentale dei ministri Speranza e Orlando a cui va il nostro ringraziamento. La riteniamo una legge di civiltà e di maturità a cui ha dato un contributo fondamentale la forza politica a cui appartengo che ha sempre difeso la cultura del Welfare pubblico, della cura, dell'assistenza e del diritto a una vita dignitosa in ogni età della vita, una cultura del rispetto che trae origine e nutrimento dalla nostra Costituzione. Papa Francesco ha detto che un Paese si giudica da come gli anziani vengono trattati e da quale posto riserviamo loro nella nostra società”. Lo ha detto in Aula alla Camera la deputata dem Ilenia Malavasi, della commissione Affari Sociali, nel suo intervento in dichiarazione di voto finale sul ddl Anziani ("Deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane"), annunciando il voto di astensione del Gruppo del Pd.
“E’ importante garantire – ha aggiunto l’esponente Pd - la presa in carico della condizione di fragilità delle persone anziane in una cornice più generale di norme a tutela di tutti coloro che si trovano in una condizione di non autosufficienza che riguarda milioni di persone. Una riforma così importante deve mettere a sistema una vera integrazione tra il Servizio Sanitario Nazionale, il sistema sociale e socio assistenziale per rimettere al centro il diritto alla cura per tutti e garantire le stesse prestazioni in tutto il territorio nazionale, superando divari e ingiustizie. Purtroppo in questo disegno di legge manca la definizione della platea delle persone a cui ci rivolgiamo, mancano le risorse (una riforma di questo tipo non si può fare a risorse invariate), manca il riconoscimento della figura del caregiver, manca il riconoscimento del lavoro di cura e del valore della cura, mancano criteri chiari per l'accreditamento di soggetti publici e privati, terzo settore compreso, che erogano servizi domiciliari di cura e assistenza, manca una definizione dei livelli essenziali delle prestazioni. Di tutto questo non c'è traccia. Avremo certamente preferito un confronto tra maggioranza e opposizione anche per apportare qualche miglioria che riteniamo necessaria, ma non c’è stata alcuna apertura. Non è un buon modo di lavorare”.
“Una riforma così importante – ha concluso Malavasi – ha bisogno di più risorse per attuare le misure previste dalla legge e garantire continuità di cure e di assistenza. Nessuna delega in bianco dunque ma una vigilanza ferrea. Ci saremo per dare il nostro contributo per una buona attuazione ai principi della delega e per verificare che ci siano le risorse necessarie e garantire l'uniformità e l'universalità dei diritti e l'unità del Paese”.
“C’è la volontà della destra di criminalizzare le famiglie arcobaleno e la comunità lgbtqia+, una vera e propria campagna d’odio per inquinare il dibattito con fake news vergognose. Prima il Vicepresidente della Camera Rampelli che ha accusato le coppie omosessuali di “spacciare bambini” e la Ministra Roccella che ha parlato di “mercato”, ora il Presidente della Commissione Cultura di Montecitorio Mollicone che ha definito la maternità surrogata più grave della pedofilia, con un accostamento pericoloso e criminale. Frasi abominevoli da cui Giorgia Meloni deve prendere le distanze e che deve condannare. La gestazione per altri in Italia è vietata, la destra e il governo strumentalizzano questo tema per negare ogni straccio di riconoscimento a più di 150mila bambine e bambini che oggi sono discriminati e hanno meno diritti dei figli di Meloni e Salvini. Siamo di fronte a un linguaggio d’odio che parte dalle istituzioni e può avere effetti devastanti nella società.”
Così Alessandro Zan, deputato PD.
“I viaggi e le visite d’istruzione rappresentano un momento integrativo e complementare all’attività educativo-didattica della scuola. Sono un momento privilegiato di conoscenza, comunicazione e socializzazione, preziosa occasione di riscontro e approfondimento di quanto trattato nelle attività di studio. Essi, infatti, scaturiscono dalla programmazione didattica, dalla quale non possono prescindere, e sono inseriti nel Piano dell’offerta Formativa.
Oggi - dopo la pandemia e con la grave crisi economica e sociale che stiamo affrontando - molti studenti non possono partecipare a queste attività a causa dei costi, spesso, insostenibili per le famiglie. In alcune occasioni, sono gli stessi istituti che si fanno carico degli studenti più fragili, istituendo fondi di solidarietà.
Riteniamo opportuno un intervento diretto dello Stato, tramite l’istituzione di un apposito fondo dedicato, per incentivare la partecipazione degli studenti ai viaggi promossi dalle scuole. Accanto alle risorse andranno poi definiti i criteri di accesso che dovranno tenere conto inevitabilmente del contesto economico e sociale di origine dei potenziali beneficiari, di eventuali disabilità , oltre che dell’impegno didattico e del comportamento disciplinare degli studenti, sempre e comunque nel pieno rispetto dell’autonomia scolastica.
Chiediamo al Ministro Valditara di provare a dare un senso alla parola Merito, sostenendo la partecipazione di tutti i ragazzi ai viaggi di studio. La scuola deve essere inclusiva, combattere le disuguaglianze e dare a tutti le stesse opportunità”. Lo dichiarano in una nota congiunta i deputati del Pd, Emiliano Fossi e Irene Manzi, che annunciano di aver depositato un’interrogazione al Ministro Valditara per valutare l’istituzione del fondo.
"Il castoro è tornato stabilmente nel nostro paese dopo oltre 500 anni. Si tratta di un animale, salvaguardato dalle Direttive Ue, potenzialmente capace di portare notevoli benefici all’ecosistema ma la cui presenza va attentamente monitorata anche se gli esemplari sono, ad oggi, comunque poche unità, concentrate al confine con l'Austria e tra Lazio e Toscana. È necessario che il ministero dell'Ambiente definisca in tempi brevi linee di indirizzo specifiche per tutelare e salvaguardare la specie, garantendo al tempo stesso la sua compatibilità con l’habitat territoriale". Lo dichiara il deputato dem Marco Simiani, capogruppo Pd in commissione Ambiente della Camera, depositando una interrogazione in merito al ministro Pichetto Fratin.
“L’Ufficio Parlamentare di Bilancio ha oggi chiarito in maniera definitiva che il Superbonus, rispetto a tutti gli altri bonus, ha avuto gli effetti meno regressivi. Si è infatti indirizzato verso le categorie con redditi più bassi e verso le zone geografiche del Paese più in difficoltà, quali le aree interne e il Mezzogiorno. La sua novità maggiore è stata soprattutto nella cedibilità del credito e nell’entità della misura. Sempre secondo l’Upb non esiste alcun buco di bilancio, come aveva annunciato il ministro Giorgetti che, per aver detto il falso, deve subito venire a riferire in Parlamento. Nell’ultima Nadef si erano ipotizzati costi per 110 miliardi, male che vada si arriverà a spese per 120 miliardi, dunque in linea con una progressione che potrebbe essere recepita nel prossimo Def. La scelta del governo di non investire nel Superbonus è dunque una decisione politica. Nel peggiore degli scenari ipotizzati dall’Upb, ancora da verificare, a fronte di una spesa di 70 miliardi, il Superbonus avrebbe prodotto rientri per circa 30 miliardi. Poiché il governo con le misure previste il Legge di Bilancio calcolava di poter avere un rientro in crescita del Paese pari a 1/3 per ogni euro investito, è evidente che il Superbonus sia ampiamente l’intervento più conveniente che abbiamo oggi a disposizione. Quando le imprese dichiareranno fallimento e licenzieranno i lavoratori e lo Stato dovrà pagare le casse integrazione, quando gli artigiani non riusciranno ad andare avanti, questi costi chi li pagherà”.
Così i capigruppo alla Camera del Pd in commissione Bilancio, Ubaldo Pagano, in commissione Finanze, Virginio Merola, e in commissione Ambiente, Marco Simiani.
<Dalla presidente del Consiglio ci si aspettano risposte serie, concrete, efficaci soprattutto quando il tema è così urgente e drammatico come la lotta alla precarietà ed il contrasto agli stipendi da fame. Invece l’on. Meloni, evidentemente incapace di dare queste risposte, sceglie di buttare la palla in tribuna, di fuggire alle proprie responsabilità, di chiamare in causa i governi precedenti. Ha ragione la segretaria del Pd, sul piano sociale l’azione di questa destra al governo si definisce con le parole incapacità, approssimazione e insensibilità che hanno ispirato le scelte compiute fino ad ora, a partire da una legge di bilancio pensata per colpire i poveri e i più fragili. Sull’introduzione del salario minimo andremo avanti perchè la dignità del lavoro non può essere calpestata>.
Così Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera
Oggi alla Camera Marco Furfaro, capogruppo Pd in commissione Affari sociali, ha incontrato la Rete dei numeri pari e l’Unione Inquilini, realtà sociali nazionali che si occupano di fragilità e diritto alla casa. La delegazione composta da Walter De Cesaris (presidente di Unione Inquilini), Massimo Pasquini (direttore Ufficio Studi di Unione Inquilini) e Elisa Sermarini (Rete dei numeri pari), ha lanciato un allarme rispetto alla scelta del governo di non rifinanziare il fondo affitti e il fondo contro la morosità incolpevole. Un fondo rivolto alle famiglie sotto sfratto che ha consentito nei due anni più duri della crisi pandemica, di evitare che migliaia di persone perdessero il diritto all’abitare. Famiglie, persone in carne e ossa, che con oscillazioni di reddito imprevisto si sono trovate temporaneamente impossibilitate a far fronte ad esosi canoni di affitto e finire per questo sotto sfratto. In Italia il 20% delle famiglie residenti è in affitto e rappresenta circa la metà dei 5,6 milioni di persone in povertà assoluta. Di queste 1,3 milioni sono minori. Nel 2022 gli sfratti effettuabili in Italia erano circa 150mila, il 90% dei quali per morosità. Le convalide di sfratto sono attualmente 37mila, numeri particolarmente alti anche perché si stanno eseguendo quelli accumulati con il blocco degli sfratti durante il periodo pandemico. In più se associamo a tutto questo l’assenza totale di misure strutturali contro l’emergenza abitativa o di edilizia pubblica sappiamo con certezza che avremo un incremento rilevante di sfratti e di famiglie senza casa. Il fondo ha di fatto impedito e ritardato gli sfratti a circa 600mila famiglie che ora sono senza la minima protezione.
“Questo governo di destra - ha dichiarato Marco Furfaro a margine dell’incontro - si sta accanendo sulle persone più fragili, definanziando la sanità pubblica e i fondi per il disagio abitativo, abolendo il reddito di cittadinanza ed eliminando ogni strumento di protezione sociale. Per questi motivi assieme alle realtà sociali impegnate quotidianamente su questi temi metteremo in piedi, nei prossimi mesi, tutte le azioni possibili per frenare un’insensata guerra agli ultimi di questo Paese”.
“Il nostro Paese ha ritrovato libertà e democrazia grazie al sacrificio umano di tanti partigiani che oggi una formazione neofascista cerca di infangare con l'apposizione di uno striscione ignobile. Neofascisti che tentano di rialzare la testa grazie al terreno fertile che riescono a trovare all'interno del governo e del centro destra. La storia con il fascismo si è chiusa definitivamente a piazzale Loreto e mai più tornerà”. Lo dichiara il deputato del Pd, Stefano Vaccari.
“Nelle università basta idonei non beneficiari di borse di studio. L’Italia non è un Paese per studentesse e studenti. E’ evidente la rimozione della questione giovanile nell’agenda di governo della destra. Con iniziative e un'interrogazione del Partito Democratico al governo rilanciamo una battaglia affinché siano rispettati gli impegni e le scadenze del Pnrr per garantire nuovi investimenti. Nelle Università italiane solo uno studente su dieci percepisce una borsa di studio, a fronte di una media europea di tre su dieci”. Lo dichiara in una nota il deputato dem Nicola Zingaretti, della commissione Cultura della Camera.
“Il Pnrr – conclude Zingaretti - prevede di conseguire l'obbiettivo di 300mila borse di studio assegnate entro il 2023 e di 336mila entro il 2024. Il governo deve agire per risolvere definitivamente il problema degli idonei non beneficiari. A questo dobbiamo aggiungere i 950 milioni di euro di investimenti da portare a termine per altri 100mila alloggi universitari entro il 2026. Il diritto allo studio è sancito dalla Costituzione. Noi vigileremo affinché venga effettivamente attuato in tutta Italia. Per questo abbiamo portato in Parlamento queste istanze. E non intendiamo fermarci”.
“Oggi alla Camera abbiamo dovuto assistere a una incredibile azione pilatesca del ministro Piantedosi. Il ministro, invece di illustrare chiaramente la catena di comando che ha portato alla scelta di attivare solo un’operazione di polizia e non una di soccorso, invece che scusarsi per le sue vergognose dichiarazioni, si è nascosto dietro le forze dell’ordine, scaricando le responsabilità ed autoassolvendosi. Le domande rimangono tutte lì: perché si sono aspettate ore per attivare la Sar? Perché la segnalazione di Frontex sulla risposta termica dell’imbarcazione è stata ignorata? Piantedosi ha definito queste domande ‘offensive’. Di offensivo c’è solo il continuo e indegno scaricabarile del ministro, il quale dimostra ancora una volta la sua inadeguatezza al ruolo che ricopre”.
Così la deputata dem in commissione Politiche europee, Rachele Scarpa.
Dichiarazione di Silvio Lai, deputato Pd
Una fuga in pieno giorno, a ridosso delle abitazioni, calandosi con le lenzuola e con le telecamere di sorveglianza che riprendevano l'azione del detenuto. Non è la scena di un film di un regista fantasioso ma quanto è accaduto realmente il 24 febbraio nella Casa Circondariale di Nuoro Badu 'e Carros allorché è riuscita la fuga di Marco Rabuano, esponente della sacra corona unita, condannato in via definitiva e detenuto in regime di alta sicurezza.
Un fatto grave per modalità, circostanze e tipologia del detenuto che attesta ancora una volta la fragilità, per assenza di organico e sicurezza, delle carceri italiane. Per questo abbiamo chiesto conto al Ministro della Giustizia Nordio con una interrogazione parlamentare che questa mattina ho depositato insieme al collega Federico Gianassi.
Al ministro abbiamo chiesto tra l'altro se fosse a conoscenza che quel carcere presentava già molteplici criticità come attestato dal rapporto Antigone 2021 e del perché nulla sia stato fatto.
Al tempo stesso al ministro abbiano chiesto di conoscere tutte le iniziative adottate, anche di carattere straordinario, per garantire la sicurezza delle popolazioni e delle attività commerciali delle aree circostanti alla fuga e per sapere se è in corso una indagine supplementare per valutare eventuali elementi di complicità che hanno garantito la fuga del mafioso.
“Le bugie raccontate dal governo Meloni in sede di adozione del decreto Crediti fiscali sono state smentite dai dati diffusi dall’Istat. Sono stati rivisti, infatti, i deficit degli anni 2020, 2021 e 2022. Il Pil del 2021, ad esempio, è cresciuto del 7%, con un debito pubblico che diminuisce anche più velocemente di quanto previsto. Alla luce di questo chiarimento del quadro economico, il governo ha l’obbligo di intervenire al più presto e in maniera determinata. Anche perché l’Istat ci dice in buona sostanza che riguardo il Superbonus i crediti d’imposta sono pagabili e sono già stati contabilizzati e che, quindi, non dovrebbe esserci problema alcuno per l’utilizzo degli F24 per estendere il perimetro della compensazione delle banche. Ora basta ammuina e diamo le risposte attese dalle imprese e dai cittadini italiani”.
Così il capogruppo del Pd in commissione Bilancio della Camera, Ubaldo Pagano.
“Per la prima volta il voto degli elettori, nelle primarie del Pd, ha completamente ribaltato quello degli iscritti, svolto nella prima fase del percorso congressuale. Non è una cosa da poco e occorre riflettere su questo. In sostanza ha vinto la comunità larga dei ‘Democratici’ e ha perso lo scheletro sempre più ridotto e dagli incerti profili degli ‘iscritti’. Così su HuffPost il deputato del Partito Democratico e vicepresidente della Commissione Trasporti della Camera, Roberto Morassut.
“Gli elettori - continua - ci hanno chiesto un partito più di sinistra? Non sono d'accordo e sarebbe un errore interpretare così i fatti. Gli elettori ci hanno chiesto un partito-movimento e aperto che sappia mettere in campo un programma di riforme, come quelle che Elly Schlein ha proposto con la sua candidatura vincente, che definirei un programma di riformismo radicale”.
«Nella fretta di abolire una misura che aveva aiutato milioni di persone in difficoltà, il governo ha fatto il condono che, fra i tanti varati in manovra, forse era l'unico al quale non pensava. Pasticcio, certo, ma di una notevole gravità. Eliminando l'intera disciplina, e dunque anche le norme incriminatrici, si è ottenuto un risultato assurdo. Fatti salvi i reati più gravi come l'associazione a delinquere, vengono abolite le pene per tutti coloro che, per ottenere il reddito di cittadinanza, hanno fatto dichiarazioni mendaci, hanno utilizzato documenti falsi o hanno omesso informazioni dovute. E vengono meno anche le sanzioni per chi omette di comunicare le variazioni di reddito e di patrimonio”.
Lo afferma fra le altre cose in una intervista al quotidiano La Repubblica la capogruppo del Pd alla Camera Debora Serracchiani
Alla domanda: come su come si spiega questo errore, Serrachhiani risponde. “Non lo so, bisognerebbe chiedere al ministro Nordio. Siamo di fronte a una abolitio criminis, a una situazione che produce effetti per il passato e per tutto i12023. Chi è stato condannato potrà chiedere la revoca della sentenza, anche definitiva, e lo stesso potrà fare chi verrà condannato nel 2023».