Interrogazione al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.
"Sul progetto del Canalone di Sassari sussistono molti dubbi sulla soluzione trovata, a partire dai criteri di progettazione che l’amministrazione comunale insieme alla Regione hanno definito, senza ritenere di dover procedere ad una consultazione pubblica anche per acquisire le valutazioni di esperti del settore. Per questo ho ritenuto di segnalare il progetto al governo, attraverso una specifica interrogazione al ministro della cultura Sangiuliano, affinché possano essere fatti tutti gli approfondimenti necessari attraverso le Soprintendenze". Lo afferma in una nota il deputato dem Silvio Lai.
"D’altronde - prosegue l'esponente dem - se è indispensabile assumere iniziative che possano contrastare il rischio del dissesto idrogeologico, è anche vero però che un presunto bene non deve produrre un possibile male. Quel Canalone, che attraversa la Vallata del Fosso del Noce, interviene in una area che rappresenta un polmone verde nella città e che per il suo posizionamento e la sua parte boschiva garantisce purificazione dell’aria e mitigazione della calura estiva. Come si garantirà tutto questo con la colata di cemento prevista e lo smantellamento di una parte del territorio ora finalizzata a patrimonio naturalistico? Tanto che sulla stessa area sono stati ipotizzati e presentati nel tempo, progetti di valorizzazione come parco urbano connettendo con percorsi pedonali l’intera vallata, attraverso il superamento dei terrapieni presenti. E poi un opera non è statica e si tratta anche di capire quali saranno i costi per la manutenzione ordinaria del canale e del verde negli anni a seguire se si segue questa soluzione a base di cemento".
"Al ministro Sangiuliano - conclude Lai - ho chiesto di valutare il progetto oggetto del bando comunale, se le condizioni poste dal bando sono compatibili con la necessità di salvaguardia ambientale e paesaggistica di quell’ambito, se possono essere valutati progetti alternativi che puntano a raggiungere gli stesso obiettivi tenendo ferma la necessità di tutela di polmoni verdi già presenti all’interno di una città e, se possibile, di una loro valorizzazione e fruizione".
“Nel settore dello spettacolo operano migliaia di lavoratori con contratti atipici, intermittenti e con poche tutele. Nella scorsa legislatura è stata approvata una delega al governo per il riordino di ammortizzatori sociali e indennità per queste figure professionali, che fissava anche strumenti innovativi: norme su contratti ed equo compenso; riconoscimento del ruolo professionale; introduzione di indennità di discontinuità e benefici previdenziali; redazione di un codice dello spettacolo. Uniti a due grandi valori costituzionali: il diritto al lavoro e la promozione e diffusione culturale. L’esecutivo Meloni ha però prorogato il termine per l’esercizio della delega al 18 agosto 2024, pregiudicando operatività delle misure e utilizzo delle risorse”.
Così il deputato dem, Mauro Berruto, nel corso del Question time alla Camera, rivolgendosi al ministro della Cultura.
Nella replica a Gennaro Sangiuliano, il deputato del Pd, Matteo Orfini, si è detto “non soddisfatto della risposta del ministro. Su iniziativa del Pd, insieme, abbiamo scritto la legge. Su proposta del Pd, insieme, abbiamo implementato le risorse portandole a 100 milioni di euro per il 2023, ma ciò che non possiamo scrivere insieme, poiché attiene al governo, sono i decreti attuativi. Centinaia di migliaia di lavoratori dello spettacolo sono in attesa dell’indennità di discontinuità, diritto previsto per gli altri settori. Dal ministro ci attendevamo non un generico impegno, ma la data di entrata in vigore di questo strumento. Ci auguriamo - ha concluso Matteo Orfini - che almeno da giugno diventi realtà”.
“La tragica morte di Giulio non può non trovare risposte chiare. Per far ciò, occorre che l’Italia sia unita nel chiedere che i responsabili siano sottoposti a un giusto processo nel nostro Paese. Per questo è stato ancora più importante vedere la nostra segretaria presente in un momento delicato di questa vicenda, a ribadire personalmente ai genitori di Giulio la vicinanza di tutta la comunità democratica”.
Così il deputato Pd della commissione Giustizia, Marco Lacarra.
“L’aspetto preoccupante - aggiunge, è che in una data importante come quella di oggi, fuori dal tribunale non ci fossero esponenti del governo e delle forze di maggioranza. Tutelare la nazione, come a qualcuno piace tanto affermare, vuol dire anche far sì che non passi mai l’idea che un cittadino italiano possa subire torture ed essere barbaramente ucciso senza che i suoi esecutori ne rispondano davanti alla nostra legge”.
“Oggi abbiamo avuto un incontro sulle politiche anticorruzione con la commissaria Ue agli Affari interni, Ylva Johansson. Insieme a lei erano presenti anche i presidenti delle commissioni Affari europei degli Stati nazionali. Sia io che il presidente di maggioranza, Giulio Terzi di Sant’Agata, abbiamo presentato l’Italia come modello anche per la scelta di istituire l’Autorità nazionale anticorruzione (Anac). Il nostro Paese, anche per scelte come questa compiute tra il 2012 e il 2022, ha visto migliorare più degli altri Stati Ue l’indice di percezione dell’anticorruzione. Proprio oggi, invece, la Lega attacca l’Anac. Sono confusi, disorganizzati, ma anche dotati di un pessimo tempismo”.
A 45 anni di distanza da quel tragico 16 marzo in cui le Brigate rosse uccisero gli agenti della scorta di Aldo Moro e rapirono il presidente Dc il ricordo di Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Giulio Rivera, Francesco Zizzi e Raffaele Iozzino è vivido e forte così come la vicinanza ai loro familiari. Il folle disegno terrorista scriveva una delle pagine più buie e dolorose della storia del nostro Paese. Custodire e tramandare la memoria del sacrificio di quei servitori dello Stato è un dovere per tutti coloro che amano la democrazia e i valori che ispirano la Repubblica.
Così Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera che con la delegazione del Partito democratico ha deposto una corona in via Fani.
Seconda volta che Tajani dopo aver parlato con Al Sisi dice che il Presidente egiziano è pronto a collaborare su Giulio Regeni e Patrick Zaki. Dal ministro parole ingannevoli e offensive verso i famigliari e tutte le persone che chiedono verità per Giulio e giustizia per Patrick”.
Lo scrive sui social Laura Boldrini, deputata del Partito Democratico.
“Ringrazio il Sottosegretario Barachini per la risposta in Aula alla mia interrogazione. Ho sollecitato, però, un maggiore impegno”. Lo dichiara la deputata del Pd, Antonella Forattini, che ha presentato una interrogazione al Governo sul caso della vertenza delle redazioni del Gruppo Gedi, discussa oggi in Parlamento, a cui ha risposto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alberto Barachini.
“Quelle date - commenta Forattini - non sono garanzie concrete ma generiche rassicurazioni. Nel mio intervento ho fatto presente come l’informazione locale sia un patrimonio collettivo insostituibile, ancor più prezioso nel caso di testate storiche come la Gazzetta di Mantova, primo giornale d’Italia, e dei quotidiani Gedi di Veneto e Friuli Venezia Giulia messi in vendita dall’attuale proprietà. Sappiamo già dalle precedenti operazioni di smembramento e vendita di pezzi del gruppo da parte della proprietà di Gedi, che il mantenimento della qualità dell’informazione e degli organici non sono negli interessi di chi vende. Le precedenti operazioni concluse dalla stessa proprietà hanno portato un forte impoverimento dei giornali interessati e nette riduzioni degli organici. Sappiamo, quindi, già cosa accadrà anche per i quotidiani messi in vendita ora se non ci sarà l’attenzione del Governo”.
“Il Sottosegretario – conclude Forattini – ha riferito degli incontri effettuati con i rappresentanti delle redazioni e della proprietà testimoniando così che il Governo è ben a conoscenza della situazione. Manca, però, un impegno operativo a tutela di queste realtà e dei loro lavoratori sulle quali Barachini si è limitato a riferire di aver ricevuto generiche rassicurazioni dalla proprietà. E’ necessario fare di più”.
Sulle pagine dei giornali oggi si racconta la storia un ennesimo tentativo che arriva da destra di esercitare una forma di controllo, al di là delle regole. Stavolta tocca a una manifestazione di straordinario valore per la nostra cultura: il Salone Internazionale del Libro di Torino. Una manifestazione che ha saputo diventare un’eccellenza straordinaria per la nostra città e per il nostro Paese.
Potrebbe sembrare che il Salone del Libro di Torino sia nel caos. Non è così: nel caos è quella politica che vuole mettere le mani su un gioiello e considerarlo come un giocattolo di casa. Anche a costo di sporcarlo. A costo di minare ciò che oggi l’Associazione Torino - La città del Libro, che organizza la manifestazione, rivendica in un comunicato: che il Salone resti libero e indipendente.
È incredibile leggere la denuncia di un intellettuale come Paolo Giordano che con dignità, si auto-elimina da un ruolo che avrebbe potuto ricoprire per merito (alla salute di chi si riempie la bocca con questo termine) a causa delle ingerenze di chi voleva imporgli consulenti non sulla base di competenze, visioni, progetti, ma solo perché di area. Area a destra.
Il Salone Internazionale del Libro di Torino è un patrimonio di tutti. Sotto la guida di Nicola La Gioia e del suo gruppo di lavoro ha raggiunto risultati straordinari rilanciandosi proprio nel momento di difficoltà più estrema, quello della pandemia.
La destra oggi al governo, dovrebbe rispettare regole, competenze, metodi di selezione. Quel merito che è sempre al centro delle loro dichiarazioni, ma che non trova riscontro nella pratica, che si tratti della Rai, del Festival di Sanremo o del Salone del Libro di Torino.
Chiederemo al Ministro Sangiuliano di rispondere su quanto sta avvenendo. Ai cittadini torinesi, agli editori, a chi ama la cultura, a chi ama i libri interessa sapere una sola cosa: servono direttori “bravi” o servono direttori “vostri”?
Lo affermano in una nota i parlamentari torinesi ed eletti a Torino, i deputati Mauro Berruto, Mauro Laus, Maria Cecilia Guerra, Marco Grimaldi, Riccardo Magi e i senatori Anna Rossomando, Andrea Giorgis, Francesco Verducci.
"L'aggressione in Aula Consiliare di chi non rispetta persone e istituzioni non ha fermato il Municipio Roma X che oggi ha onorato il Giorno del Ricordo dei massacri delle foibe e l'esodo giuliano dalmata. Nulla giustifica la violenza: tutte le forze politiche esprimano piena solidarietà e ferma condanna per quanto accaduto ieri”. Lo scrive su Twitter il deputato democratico Andrea Casu, segretario del Pd romano.
“A che punto è la trattativa con gli altri Stati europei per la scelta di Milano quale terza sede del Tribunale per il brevetto unitario e quali azioni sta attivando il governo per garantire che all’Italia sia assegnata l’intera quota di competenze originariamente prevista per la sede di Londra?”.
E’ quanto chiedono i parlamentari dem eletti a Milano, Lia Quartapelle, Matteo Mauri, Silvia Roggiani, Vinicio Peluffo, Gianni Cuperlo, Bruno Tabacci e Antonio Misiani, il deputato di +Europa, Benedetto Della Vedova e la senatrice di Azione, Giulia Pastorella, in una interrogazione rivolta al ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
La preoccupazione dei parlamentari firmatari del Partito Democratico, di +Europa e di Azione, è che le difficoltà nelle relazioni diplomatiche fra il governo di Giorgia Meloni e la Francia possano danneggiare la candidatura di Milano. “Questo rischio - spiegano - toglierebbe un’opportunità importante all’Italia, uno dei Paesi membri dell’Ue con il maggior numero di brevetti registrati. Anche molte associazioni del settore industriale - aggiungono - hanno sottolineato l’importanza che l’Italia ospiti una sede del Tub che permetterebbe al nostro comparto di competere al meglio”.
"L'Abbazia di Monte Oliveto è un complesso monastico straordinario dal punto di vista storico, architettonico e culturale, incastonato in uno dei più suggestivi paesaggi del mondo. È necessario che il governo garantisca le risorse per riparare i danni alla cinta muraria causati dal crollo di dicembre scorso e per effettuare la manutenzione periodica necessaria per prevenire ulteriori criticità": è quanto dichiara una nota congiunta dei parlamentari Pd Marco Simiani e Silvio Franceschelli, che hanno annunciato una interrogazione (sia alla Camera dei Deputati che al Senato) al Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e al Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, sulla situazione del monastero nel Comune di Asciano, in provincia di Siena.
"La frana ha messo a rischio anche la stabilità della Torre Fortificata edificata nel 1550. L’area dell’Abbazia da alcuni anni non viene più sottoposta ad interventi di manutenzione calanchifera e idrogeologica nonostante gli smottamenti a cui è sottoposto il territorio: è quindi indifferibile che i Ministeri competenti intervengano con rapidità ed efficacia per mettere in sicurezza un patrimonio nazionale tutelato anche dal Codice del Paesaggio": conclude la nota congiunta.
I deputati del Pd: “L’imposta di soggiorno, per come disciplinata dalla legge italiana, non può essere utilizzata a favore di un museo statale come gli Uffizi che gode di autonomia finanziaria”
“Il direttore Eike Schmidt si occupi, come bene sta facendo, della direzione del sistema museale e lasci le scelte politiche al Comune di Firenze”. A dirlo sono i deputati Pd eletti nella provincia di Firenze Emiliano Fossi e Federico Gianassi.
“L’imposta di soggiorno, per come è disciplinata dalla legge italiana, serve a sgravare le comunità locali dei maggiori costi determinati dalla massiccia presenza di turisti, che utilizzano i servizi della città, e, quindi, non può essere utilizzata a favore di un museo statale come gli Uffizi che gode di autonomia finanziaria e di notevoli entrate economiche generate dal costo dei biglietti.
Costo dei biglietti che, tra l'altro, lo stesso museo ha deciso di alzare ai livelli massimi di tutto il mondo - sottolineano Fossi e Gianassi - Invitiamo il ministro Sangiuliano, che ha detto di avere a cuore la città di Firenze per il suo valore culturale universale, a garantire una piena cooperazione istituzionale tra il ministero e l’amministrazione comunale, assicurando che il comportamento e le dichiarazioni del direttore Schmidt, in quanto funzionario dello Stato, non sconfinino in un ambito politico e, comunque, in quello dell’autonomia dell’amministrazione fiorentina”.
Prorogare anche al 2023 la possibilità per gli iscritti Aire di visitare gratuitamente i musei statali in Italia. A chiederlo è il deputato Pd eletto all’estero Nicola Carè che in una interrogazione sottoscritta anche dai colleghi Manzi e Berruto in commissione cultura e da Cristian Di Sanzo, Toni Ricciardi e Fabio Porta, ha interpellato sul tema i Ministri della Cultura e del Turismo, Sangiuliano e Santanchè.
“In attuazione dell'articolo 1, comma 89, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, - scrive Carè nell’interrogazione- il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo consente, negli anni 2021, 2022 e 2023, nei limiti di un fondo appositamente istituito, l'accesso gratuito ai cittadini italiani residenti all'estero iscritti all'Anagrafe degli italiani residenti all'estero (AIRE) a musei, aree e parchi archeologici gestiti dallo Stato, a seguito di esibizione di idoneo documento comprovante l'iscrizione all'Aire”.
“Una iniziativa importante e sostenuta dal Partito Democratico – evidenzia il deputato eletto in Australia – come un segnale di rispetto verso gli italiani all'estero e una misura utile su entrambi i versanti, quello dei connazionali che vivono fuori e che potranno conoscere meglio l'arte e la bellezza dell'Italia e quello del nostro Paese che dall'intensificarsi dei flussi ricaverà risorse preziose per la sua ripresa”.
“In questo modo – aggiunge Carè – si è voluto incentivare il cosiddetto “Turismo delle origini”, che coinvolge tutte quelle persone che tornano verso il Paese di origine della propria famiglia per riavvicinarsi alle radici della propria storia familiare e culturale. In Italia è un fenomeno in aumento, che coinvolge tra i 60 e gli 80 milioni di persone provenienti da tutto il mondo (dati Enit – Agenzia nazionale del turismo); per tal motivo è stato appunto previsto nella legge di bilancio 2020 un fondo da un milione e cinquecentomila euro fino al 2023 ai sensi dell'articolo 1, comma 89, della legge 30 dicembre 2020, n. 178”, ma “con la pandemia di COVID-19, il flusso dei viaggiatori si è ridotto notevolmente a causa di tutte le restrizioni internazionali approvate e anche i cittadini Aire che sono comunque arrivati in Italia non hanno potuto usufruire appieno dell'iniziativa poiché i siti museali hanno avuto notevoli restrizioni di accesso”.
I deputati, quindi, chiedono di sapere “quanta parte del fondo previsto per l'iniziativa sia stato effettivamente speso e se ci sia la possibilità, qualora ci fosse ancora disponibilità, di prorogare oltre il 2023 l'iniziativa”.
Interrogazione al ministro Sangiuliano degli on. Pd Irene Manzi e Marco Simiani
“Le celebrazioni per il centenario della morte di Giacomo Puccini rischiano di rivelarsi un fallimento nonostante i milioni di euro stanziati negli scorsi anni. Il Comitato promotore, presieduto da Alberto Veronesi, non è stato ad oggi in grado di gestire le risorse disponibili che rischiano quindi di rimanere inutilizzate”. È quanto dichiarano in una nota congiunta i deputati del Pd, Irene Manzi e Marco Simiani, che hanno presentato una interrogazione parlamentare al ministro Sangiuliano .
“La gestione del presidente del comitato è stata fino ad oggi travagliata, disordinata e inadeguata. Molte riunioni sono andate deserte per la mancanza del numero legale mentre il tesoriere e segretario dell’organismo Nicola Bellini (professore emerito della Scuola Superiore Sant'Anna, nominato come delegato del Ministro dell’istruzione), si è dimesso da tutti gli incarichi”. Hanno affermato i deputati Dem che aggiungono:
“Le celebrazioni di un maestro universalmente noto come Giacomo Puccini, oltre riconoscere il giusto tributo ad uno dei grandi protagonisti della cultura italiana, possono rappresentare una opportunità per lo sviluppo economico di un territorio vasto che interessa i Comuni toscani di Lucca, Viareggio e Pescaglia. Purtroppo però la gestione degli eventi è stata fino ad oggi fallimentare e rischia di causare una figuraccia internazionale che screditerebbe l’intero paese. Il governo deve intervenire con rapidità ed efficacia per risolvere questo disastro”, conclude la nota.
“Le carte parlano chiaro e il tentativo di negare l’evidenza del ministro Sangiuliano è talmente goffo e maldestro da lasciare increduli. L’emendamento firmato da tutti i capigruppo di maggioranza mette nero su bianco la cancellazione della 18 app. Si vuole così mettere fine a uno strumento che negli anni si è dimostrato prezioso per le nostre ragazze e i nostri ragazzi. Una misura che guarda al futuro e non a fare cassa sui più deboli come il governo sta facendo con la legge di bilancio su questo tema come su tanti altri”.
Lo dichiarano i componenti democratici della commissione Cultura della Camera