11/04/2024 - 18:29

“L’art.116 della Costituzione parla di “forme e condizioni particolari di autonomia” in un quadro di unità del Paese, non di cessione integrale di materie”. Così Silvio Lai, deputato del PD nella discussione generale in commissione sulla autonomia differenziata. “Ciò che sarà l’effetto dell’autonomia differenziata lo si vede già oggi nella sanità, nel trasporto pubblico locale e nella formazione professionale. Tutte le Regioni hanno iniziato a esercitarle insieme ma con risultati molto differenti che rendono profonde le differenze dei diritti dei cittadini. Basta vedere l’aspettativa di vita in sanità, l’efficienza del trasporto pubblico locale che rende vivibili o meno le città, l’esigibilità del diritto alla formazione o la profonda voragine della dispersione scolastica e formativa da Roma in giù, per avere chiaro come l’autonomia differenziata renderà più profonde le differenze nei diritti dei cittadini. Non è così che si renderà in grado il Paese di diventare più competitivo, si obbligheranno semplicemente i giovani del Mezzogiorno ad una nuova migrazione come negli anni 60 che renderanno invivibili le città del Nord e inaccessibili i servizi pubblici, erogati per reddito come già avviene nel concreto nella sanità. Un progetto egoista per alcuni territori, pensato 40 anni fa, ormai superato in un mondo che deve aggregarsi per competere, e che assomiglia ormai ad un incubo per tutti gli Italiani.”

11/04/2024 - 16:21

"Con l'autonomia differenziata, ministro Calderoli, lei vuole realizzare il sogno di una vita: spaccare l'Italia. Del resto, la Lega Nord nasce come un progetto secessionista che non ha mai rinnegato le sue  origini, nonostante gli opportunismi politici, ed ha sempre considerato il meridione come una zavorra di cui parlare con espressioni razziste e violente. Ricordiamo tutti frasi come "Vesuvio lavali col fuoco", solo per fare un esempio - lo ha dichiarato oggi in Commissione Affari Costituzionali, Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo -. L'Italia è notoriamente un Paese attraversato da profonde divisioni sociali, economiche, di genere e territoriali: lo dicono tutte le statistiche. Un governo che ha a cuore le sorti del Paese, dovrebbe lavorare per superare le disuguaglianze, per promuovere più coesione e pari opportunità per tutti.
Il ddl sull'autonomia differenziata, invece, produce ulteriori divisioni non solo tra aree, ma addirittura tra regioni. Le possibilità che la vita presenta a ciascuna e a ciascuno dipenderanno dal luogo in cui si nasce e questo è altamente discriminatorio - ha proseguito Boldrini -. In alcune regioni non si potrà vivere per mancanza di servizi: pochi ospedali, trasporti del tutto carenti, asili insufficienti, scuole inadeguate. Lei vivrebbe in una regione senza opportunità, ministro? Immagino di no. E cosa pensa che faranno le persone che nascono in regioni con sempre meno opportunità? Si muoveranno verso quelle che, invece, hanno buone prospettive. Questa riforma è un danno per tutto il Paese: ma che vi ha fatto di male l'Italia?
Sono tantissime le materie che possono diventare di esclusiva competenza delle Regioni: dall'energia al commercio con l'estero, dall'ambiente alla scuola fino ai trasporti - ha aggiunto -.
Questo creerà un effetto spezzatino: l'Italia si trasformerà in venti piccoli staterelli. Secondo lei, ministro, l'Italia così sarebbe più forte o più debole nella competizione globale? Ovviamente più debole. Ma che vi ha fatto di male l'Italia?  E i "patrioti" di Fdi perché non sono in commissione a difendere l'autonomia differenziata? Forse perché hanno il mal di pancia.
Neanche le imprese vogliono questa giungla che renderà incredibilmente caotico fare investimenti in più regioni, così come non la vogliono tante italiane e italiani perché gli effetti negativi ricadranno su tutti.
Continuate a proporre misure bandiera che interessano soltanto voi: il ponte sullo stretto lo vuole solo Salvini, questa riforma la vuole solo lei, ministro Calderoli.
Autonomia differenziata e premierato - ha concluso Boldrini - sono due riforme che mirano alla disgregazione nazionale: altro che patriottismo e nazione! Uno scambio scellerato tra i due maggiori partiti di governo che porterà a un peggioramento della qualità della vita delle persone, al tracollo del sistema-paese e alla perdita del peso internazionale dell'Italia".

11/04/2024 - 15:04

"E' davvero una giornata storica per l'Europa: oggi l'Eurocamera ha chiesto che il diritto all'aborto venga inserito nella Carta dei diritti fondamentali. La risoluzione è molto chiara quando sottolinea che "ognuno ha il diritto all'autonomia decisionale sul proprio corpo, all'accesso libero, informato, completo e universale alla salute sessuale e riproduttiva e a tutti i servizi sanitari correlati senza discriminazioni, compreso l'accesso all'aborto sicuro e legale". E lo è anche quando chiede a Polonia e Malta di abrogare le leggi che, invece, vietano o limitano l'interruzione di gravidanza: norme contrarie ai diritti delle donne e pericolose per la loro salute sessuale e riproduttiva.
Un monito preciso, tra l'altro, agli stati membri in cui medici, e perfino intere strutture, negano l'accesso all'IVG sulla base di questioni di "coscienza". Situazioni che in Italia, purtroppo, conosciamo benissimo: in molte regioni è sostanzialmente impossibile accedere all'aborto, le donne sono spesso costrette a girare in lungo e in largo per l'Italia prima di trovare un medico o una struttura dove potere interrompere la gravidanza, e nei consultori si dà sempre più spazio ad associazioni e movimenti contrari alla libertà di scelta.
A tutto questo va messo fine, la libertà delle donne di decidere per il proprio corpo va garantita su tutto il territorio". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

11/04/2024 - 14:39

“L’autonomia differenziata che il governo vuole imporre al Paese, nonostante le diffuse contrarietà, a cominciare dai sindaci, non solo è sbagliata perché si determineranno evidenti disparità nei servizi, nelle opportunità e nei diritti dei cittadini italiani, ma sull’ambiente rischia di produrre una vera e propria catastrofe che pagheremo in termini di salute e di benessere”.

Lo dichiara Stefano Vaccari, capogruppo Pd in Commissione agricoltura e Segretario di presidenza della Camera, che questa mattina è intervenuto in Commissione Affari Costituzionali nella discussione generale sull’autonomia differenziata.

“La natura - aggiunge - con tutte le sue implicazioni, non può vivere dentro recinti ristretti perché come tutti sanno dovrebbe essere difesa in modo omogeneo e coerente su tutto il territorio nazionale in stretta relazione con areali ancora più vasti. Trasferire le competenze esclusive ora in capo allo Stato alle Regioni, a maggior ragione dopo la modifica costituzionale, rischia di diventare un boomerang perché nessun territorio si può salvare da solo dagli effetti dei cambiamenti climatici né da solo può realizzare quella riduzione delle emissioni climalteranti o inquinanti di cui abbiamo bisogno. L’idea stessa che si possano fare scelte differenti che riguardano le politiche energetiche, le reti di trasporto, il governo del territorio, le regole di autorizzazione degli impianti produttivi o delle infrastrutture necessarie ad affrontare la sfida della transizione energetica e produttiva non può che essere valutata negativamente. Diceva Antonio Cederna che la lotta per la salvaguardia dei valori storico-naturali del nostro paese è la lotta stessa per l'affermazione della nostra dignità di cittadini, la lotta per il progresso e la coscienza civica contro la provocazione permanente di pochi privilegiati onnipotenti. A coloro che oggi si sentono onnipotenti - conclude - chiediamo di fermarsi e pensare agli interessi generali del Paese e non ai  loro privilegi che hanno il risvolto di baratti politici come dimostra l’altra vicenda sul premierato”.

10/04/2024 - 18:56

“L’audizione della presidente Romanazzi della sezione misure preventive del tribunale di Bari ha messo alcuni punti fermi sulla vicenda della società Amtab che vale la pena puntualizzare. Innanzitutto la presidente ha precisato di aver adottato un provvedimento che rientra in istituti che ha definito  “blandi, affievoliti”, sull’assunto di una società, Amtab, che “non è criminosa”, ma che è parte lesa e che ha mantenuto una sua autonomia nella gestione. Un provvedimento quindi che con la nomina di un amministratore giudiziario, mira a riallineare la stessa nel tessuto sano dell’amministrazione. La Presidente ha altresì precisato che su richiesta del sindaco Decaro, a seguito delle dimissioni di un consigliere, l’amministratore giudiziario è stato inserito nel cda della società. Contrariamente a quanto affermato da chi intende utilizzare i propri ruoli istituzionali per mera propaganda politica, l’audizione di oggi ha provato la serietà e la determinazione dell’amministrazione comunale di Bari nell’accertamento dei fatti e nel ripristino della legalità” così in una nota i componenti dem della commissione bicamerale antimafia Walter Verini, Debora Serracchiani, Vincenza Rando, Franco Mirabelli e Anthony Barbagallo.

10/04/2024 - 12:33

“La proposta di Fratelli d’Italia che limita alle sole donne sfregiate le agevolazioni per l’inserimento lavorativo è incomprensibile e offensivo perché compromette radicalmente le ragioni di un intervento legislativo volto a garantire l’autonomia alle donne vittime di violenza” così i deputati democratici della commissione bicamerale d’inchiesta sul femminicidio, Sara Ferrari, Antonella Forattini, Valentina Ghio, Cecilia d’Elia, Valeria Valente, Filippo Sensi. “Questa proposta confligge con qualsiasi dato di realtà: tutte le donne per uscire da una storia di violenza ed essere indipendenti hanno bisogno, per sè e per i propri figli, di lavorare. Limitare alle sfregiate è sbagliato e crea categorie inaccettabili. Le forme di violenza sono tante e le più subdole e pericolose sono proprio quelle che non si vedono. A Fdi chiediamo di fare marcia indietro e ritornare allo spirito iniziale delle proposte presentate dalle opposizioni, dividere il Parlamento su queste tematiche depotenzia l’azione per la prevenzione e il contrasto alla violenza che, finora, ha visto i gruppi parlamentari collaborare costruttivamente e trasversalmente nella commissione femminicidio proprio sull’autonomia delle donne. Questa proposta mina profondamente quella unità d’intenti”.

09/04/2024 - 11:20

“Leggo, dall’articolo di un importante quotidiano nazionale, che sarei ostile alla candidatura di Nicola Zingaretti alle elezioni europee perché egli sarebbe portatore di un ‘voto stanco’. Smentisco questa notizia e la relativa considerazione che l’accomoagna. Nella mia vita politica non sono mai stato ‘ostile’ a nessuno. Semmai ho cercato sempre, con piena autonomia di giudizio, di sostenere le insegne del mio Partito. Non ho partecipato a riunioni in cui si sia stabilito di ostacolare Zingaretti ne altri. Vero è che sosterrò la candidatura di Matteo Ricci, come a molti ho detto trasparentemente, per le sue caratteristiche politiche e personali. Ma da qui a dire che sono ostile ad altri ce ne passa. Anche perché da dirigente con qualche anno sulle spalle so distinguere e agire coniugando il sostegno ad una persona alla non ostilità verso altre. Come si fa in un partito vero e in una comunità vera”. Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.

08/04/2024 - 15:56

“Sul disegno di legge sull’autonomia è in corso una grave forzatura. La decisione della maggioranza di procedere senza tenere conto delle preoccupazioni delle opposizioni rappresenta un serio affronto alla dialettica democratica”. Così la capogruppo del Pd nella Commissione Affari costituzionali della Camera, Simona Bonafè, a margine della seduta di oggi in cui sono proseguite le audizioni sul ddl del governo. “Se fosse confermato l’approdo del provvedimento in aula il 29 aprile – ha aggiunto Bonafè - la commissione avrebbe a mala pena la possibilità di concludere l’esame delle audizioni senza poter entrare nel merito delle numerose critiche che stanno emergendo. Questo è un passaggio cruciale considerando che si tratta di una normativa che incide profondamente sull’organizzazione dello Stato e nella vita quotidiana dei cittadini. Questa fretta non ha giustificazione se non quella dei partiti di maggioranza di piantare bandierine da sventolare nell’imminente campagna elettorale per le europee”.

05/04/2024 - 15:04

Una lettera per chiedere di ridefinire i tempi di esame del ddl sull’autonomia differenziata, firmata da tutti i gruppi di opposizione, è stata inviata al Presidente Fontana. Nella lettera si esprime preoccupazione per la decisione del presidente della I Commissione di comprimere drasticamente i tempi di discussione e di presentazione degli emendamenti su temi delicati e decisivi per i diritti di cittadinanza, per approdare in Aula entro la fine di aprile. Si rammenta inoltre che il provvedimento non è sorretto da alcuna ragione di necessità o di urgenza.
“Le chiediamo con urgenza - scrivono ì capogruppo - di convocare una Conferenza dei capigruppo al fine di riesaminare i tempi previsti per l’approdo in Aula del provvedimento in esame e di consentire un confronto ampio e costruttivo anche nella Commissione di merito”.
Segue testo della lettera.

Gentile Presidente,

         la drastica compressione dei tempi di esame del disegno di legge recante l’attuazione della c.d. “autonomia differenziata” (C 1665), in corso presso la I Commissione Affari costituzionali - operata da ultimo, dalla decisione del Presidente, on. Nazario Pagano, nell’Ufficio di Presidenza di giovedì 4 aprile, e sostenuta dai Gruppi parlamentari di maggioranza - ha destato grandissimo allarme e preoccupazione in ordine alla possibilità di esaminare un provvedimento così rilevante e delicato in un tempo che non sia congruo e adeguato.

​Particolarmente preoccupanti sono apparsi i tempi assegnati da un lato allo svolgimento della fase della discussione generale, ristretta all’unica giornata di giovedì 11 aprile, con la possibilità meramente eventuale di proseguire la discussione il giorno successivo; e, dall’altro, soprattutto i tempi di esame degli emendamenti, al momento previsti per le sole giornate di lunedì 22, martedì 23 e mercoledì 24, nei soli spazi residui consentiti dai lavori dell’Assemblea.

           Il provvedimento in esame determinerà un grandissimo impatto sul nostro ordinamento, sia per quanto riguarda la garanzia di diritti civili e sociali fondamentali, sia per quanto riguarda la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni che devono essere garantiti in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale.

Va ricordato che il provvedimento in esame non è sorretto da alcuna ragione di necessità o di urgenza, ma, al contrario, proprio per la sua rilevanza e complessità, richiederebbe un esame approfondito, ed esaustivo, di tutte le potenziali problematiche connesse all’intervento normativo nel suo complesso, nonché relativamente ai suoi effetti potenzialmente dirompenti anche con riferimento alla nostra forma di Governo.

         In proposito, si sottolinea come la fase delle audizioni non sia ancora terminata, né l’istruttoria, sin qui compiuta, può in nessun caso considerarsi come sostitutiva del dibattito e del necessario confronto parlamentare, trattandosi, semmai, di una fase prodromica a quella della successiva discussione generale e soprattutto a quella cruciale dell’esame degli emendamenti, e si rammenta, altresì, la compressione del numero di soggetti da audire che il Presidente, on. Nazario Pagano, rispetto alle originarie richieste, ha sommariamente limitato al numero di 15 per ciascun Gruppo.

       Preme agli scriventi segnalare, infine, la grave preoccupazione sorta in ordine alla possibilità di procedere alla segnalazione delle proposte emendative, cui il Presidente, on. Nazario Pagano, si è riservato di ricorrere, questione che appare del tutto impropria, considerati la rilevanza e il rilievo costituzionale del provvedimento, e che, in particolare, prefigura un immotivato contingentamento del confronto e una inammissibile compressione delle prerogative parlamentari, che colpiscono oltremodo i Gruppi di opposizione.

                Confidando nella sua funzione di garante del rispetto delle prerogative di questa Camera in tutte le sue articolazioni, e alla luce del dibattito scaturito dell’Ufficio di Presidenza della Commissione e delle sollecitazioni in tale senso rivolte dallo stesso Presidente on. Nazario Pagano agli scriventi, Le chiediamo con urgenza di convocare una Conferenza dei capigruppo al fine di riesaminare i tempi previsti per l’approdo in Aula del provvedimento in esame e di consentire un confronto ampio e costruttivo anche nella Commissione di merito.

 

Braga, Silvestri, Richetti, Zanella, Faraone, Magi

05/04/2024 - 11:35

A Pioltello la Lega mette nel mirino la scuola. Valditara monta tempesta mediatica nazionale per una mera irregolarità burocratica

“A Pioltello la Lega mette nel mirino la scuola strumentalizzando la decisione - adottata all’unanimità dal consiglio di istituto- di sospendere le lezioni in occasione della conclusione del Ramadan, il prossimo 10 aprile.  Una decisione assunta nel rispetto dell’autonomia dell’istituto e soprattutto per motivazioni esclusivamente didattiche, considerando il contesto multiculturale della scuola, per garantire a tutti la continuità didattica.
Nessuna nuova festività - come è stato insinuato da parte della maggioranza- e nessuna motivazione di carattere religioso, come ribadito dai docenti costretti ad una lettera aperta visto il caso nazionale che lo stesso Ministro Valditara ha creato.
Una tempesta perfetta, un vero e proprio caso mediatico, che ha minato la serenità di quella comunità scolastica. Abbiamo assistito con sconcerto a un crescendo di polemiche politiche che ha portato il Ministro ad usare in modo strumentale e scorretto i dati Invalsi. Invece, di andare a Pioltello a portare la sua solidarietà e vicinanza a tutta la comunità scolastica, è stato direttamente protagonista di uno scontro politico che ha compromesso la serenità dell'istituto Iqbal Masih”. Lo ha detto Irene Manzi, capogruppo del Pd in commissione Cultura della Camera, illustrando in Aula una interpellanza urgente al ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara.

“La scuola merita rispetto, approfondimento e valutazioni empiriche. Non merita il revisionismo storico del ministro Valditara e non merita un ministro che assume e monta una polemica e una tempesta mediatica a livello nazionale per una contestazione semplicemente formale e fa diventare caso nazionale un modello di integrazione e convivenza per le più giovani generazioni”. Questa la replica del vicepresidente del Pd alla Camera, Toni Ricciardi, il quale ha sottolineato come “in Italia sta diventando consuetudine che i ministri non si presentino in Aula, come sua eccellenza il ministro Valditara per discutere insieme con il Parlamento di una questione diventata caso nazionale proprio a seguito delle azioni intraprese dal ministro medesimo. Non siamo soddisfatti della risposta della sottosegretaria Frassinetti - ha spiegato Ricciardi - poiché ci saremmo aspettati un livello di profondità diversa, una risposta meno burocratica dopo chili di inchiostro speso. La sottosegretaria ci viene a riferire che tutto questo sarebbe successo solamente perché la scuola di Pioltello avrebbe violato la delibera del consiglio regionale della Lombardia per aver chiesto quattro giorni anziché tre di chiusura straordinaria della scuola. Siamo di fronte all’ennesima farsa. Si vuole utilizzare la scuola per brandire la percezione dell'insicurezza e dell'invasione identitaria nei confronti dell'altro, perché la migrazione è percezione. Il Ministro si è incamminato in questa disquisizione sul concetto di identità e su come si dovesse preservare non so da quale attacco esterno, dimenticando che oltre il 60 per cento di questi ragazzi sono classificabili come seconde generazioni, come secundos, come persone che sono nate in questo Paese, come persone che parlano, probabilmente, l'idioma lombardo, sicuramente meglio di me".

04/04/2024 - 17:44

“Il cronoprogramma serrato dei lavori in commissione Affari Costituzionali sull’autonomia differenziata è una grave forzatura e un profondo strappo della dialettica democratica. La maggioranza mercanteggia sulla pelle dei cittadini per meri interessi elettorali” Così la vicepresidente del gruppo parlamentare del Pd, capogruppo in commissione Affari costituzionali della Camera, Simona Bonafè, che sottolinea: “per arrivare in aula per il 29 aprile i lavori in commissione sono stati programmati con tempi e modalità che non possono permettere un lavoro serio nel merito, anche a seguito delle profonde critiche che sono emerse durante le audizioni che ancora non abbiamo terminato. È molto grave e continueremo a pretendere di poter svolgere il nostro esame rigoroso utilizzando tutti gli strumenti parlamentari che abbiamo a disposizione. Non è infatti accettabile che un provvedimento, che entra così profondamente nell’organizzazione dello Stato e nella vita quotidiana dei cittadini, sia affrontato con questa fretta e disinvoltura solo perché fa parte di un disgustoso baratto di maggioranza. Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia – conclude Bonafè - stanno accelerando unicamente per piantare bandierine da sventolare nell’imminente campagna elettorale per le europee”.

03/04/2024 - 19:22

“Oggi in commissione Affari costituzionali alla Camera abbiamo toccato con mano tutto l’imbarazzo dei presidenti Zaia e Marsilio che sui Lep si sono trovati a prendere le distanze da quanto contenuto nel testo del governo, fornendo un'interpretazione non corrispondente alla realtà per non assumersi la responsabilità di avallare una vera e propria secessione dei ricchi”, così il capogruppo democratico nella commissione Affari europei della Camera, Piero De Luca, che sottolinea “i due governatori hanno balbettato quando gli abbiamo fatto notare che il testo del governo cristallizza i divari esistenti e li aumenta in futuro, poiché il testo della riforma non prevede di finanziare prima i Lep e non prevede alcun fondo di perequazione prevedendo, di fatto, che in Italia ci saranno cittadini di serie A e di serie B quanto ai servizi essenziali come sanità, assistenza sociale, scuola, trasporto pubblico locale”.

 

03/04/2024 - 17:42

Sarracino, grave che Marsilio finga di non sapere che riforma determinerà differenziazione salariale

“Nel corso dell’audizione in commissione Affari costituzionali della Camera sul provvedimento sull’autonomia differenziata è andato in scena un botta e risposta tra il responsabile Mezzogiorno del Pd, Marco Sarracino e il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio. In particolare, Sarracino ha più volte chiesto al Presidente della Regione Abruzzo di rispondere sulla correttezza di una riforma che arriva persino a determinare differenziazioni salariali tra gli inseganti delle scuole. “Presidente Marsilio, per lei è giusto che gli inseganti delle scuole abruzzesi vengano pagati meno di quelle del Veneto o più in generale delle regioni del nord? – ha chiesto ripetutamente Sarracino. Davanti all’assenza di risposte e all’evidente imbarazzo per la presenza in commissione del presidente Zaia, Sarracino ha commentato a margine della Commissione attaccando il presidente Marsilio dicendo “non sappiamo se sia più grave che Marsilio non sappia rispondere a questa semplice domanda o il fatto che stia dicendo cose non vere a questa commissione per evidenti imbarazzi politici. Non si può affermare infatti che questo provvedimento non preveda la possibilità di pagare diversamente gli insegnanti da regione in regione, perché purtroppo questo è uno dei grandi problemi del ddl Calderoli. In entrambi i casi abbiamo un serio problema e crediamo che Marsilio dovrebbe andare a spiegare agli inseganti e ai lavoratori dei servizi pubblici abruzzesi che trova corretto che vengano pagati meno dei loro colleghi del Veneto o di altre regioni”

29/03/2024 - 18:46

"Pensare ad un numero massimo di bambine e bambini stranieri nelle classi è un'idea che ci rimanda indietro di almeno cinquant'anni, a una scuola-ghetto inconcepibile, oltre che inapplicabile. Cosa pensa di fare, il ministro Valditara, nel caso in cui ci fossero cinque bambini italiani e 15 stranieri? Non facciamo la classe? Questi bambini non li mandiamo a scuola? Ammesso che ci sia un problema linguistico, si prevedano ore extra di supporto linguistico. La proposta del ministro Valditara  è davvero fuori dal mondo. Come lo è la polemica sulla scuola di Pioltello che, sulla base dell'autonomia prevista dalla legge, ha scelto di chiudere in occasione della fine del Ramadan perché tantissimi bambini non sarebbero andati a scuola. Un giorno che, per altro, sarà recuperato. Su cosa si basa questa polemica? Sull'idea che ci sia una religione superiore alle altre? Lo dice la nostra Costituzione: tutte le religioni hanno la stessa dignità e ognuno ha il diritto di praticare quella che preferisce. Vedere questa come una minaccia significa non capire che dalla convivenza delle differenze abbiamo tutti da guadagnare". Lo ha dichiarato oggi a L'Aria che tira, su La7, Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

29/03/2024 - 13:28

“Invece di occuparsi di chi non arriva alla fine del mese o di Sanità con le liste di attesa sempre più lunghe la maggioranza accelera su premierato e autonomia differenziata a loro interessa unicamente piantare bandierine per le prossime elezioni europee e non risolvere i problemi della vita di tutti i giorni dei cittadini”. Lo dichiara Simona Bonafe’ capogruppo PD in commissione affari costituzionali di Montecitorio.

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