"La protesta dei medici, dei dirigenti sanitari e delle loro organizzazioni sindacali non è solo comprensibile, è sacrosanta. Abbiamo vissuto anni terribili, con il covid che ha messo a nudo la debolezze del nostro sistema sanitario e ha evidenziato le scellerate scelte del passato che hanno svilito la sanità pubblica a favore di quella privata. Il risultato è stato non garantire universalmente il diritto alla salute dei cittadini e trovarsi impreparati di fronte alla pandemia. Abbiamo superato anni terribili grazie agli sforzi dei medici e degli operatori sanitari, che hanno fatto un lavoro encomiabile, a tratti disumano. Per questo era il momento di cambiare strada e finanziare con forza il sistema sanitario nazionale e premiare gli sforzi fatti. Il risultato è una legge di Bilancio che ha un obiettivo ben preciso: colpire la sanità pubblica. La destra, anziché incrementare a dovere il finanziamente del fabbisogno sanitario nazionale, intervenire sul personale gratificandolo con retribuzioni all'altezza dei loro compiti e ampliandone i numeri, investire sulla medicina di prossimità, sui pronto soccorso, sulla diminuzione delle liste di attesa, mette qualche spicciolo che a malapena coprirà i costi derivanti dall'aumento dell'inflazione e dal caro energia. Daremo battaglia per fare in modo che la destra non neghi il diritto alla salute degli italiani". Così in una nota Marco Furfaro, capogruppo Pd in commissione Affari Sociali della Camera.
“Tra le pieghe della Legge di bilancio punta una norma che introduce una sanzione di 3000 euro a carico del professionista che trasmette la richiesta di avvio dell'attività ai fini dell'attribuzione del numero di partita Iva nei casi in cui, all'esito dei controlli, l'agenzia delle entrate emana un provvedimento di cessazione. La destra ancora una volta continua a scrivere norme sanzionatorie, punitive e vessatorie contro gli stessi professionisti che a parole racconta di voler tutelare.
Dopo la riproposizione di una proposta di legge sull'equo compenso che, con una incomprensibile inversione dei ruoli, prevede una sanzione automatica al professionista sottopagato invece che al committente inadempiente, ci troviamo di fronte all'ennesimo attacco ai liberi professionisti, con l'introduzione di una nuova sanzione a loro carico. Strano modo di tutelare i professionisti quello di sanzionarli! Peraltro, si badi bene, non per violazioni commesse in prima persona, ma per i comportamenti scorretti dei propri clienti. Per tali ragioni già nella proposta di legge sull'equo compenso che ho presentato alla Camera viene previsto non solo un sistema sanzionatorio a carico dei soli committenti inadempienti, ma anche una serie di disposizioni volte a circoscrivere la responsabilità civile dei professionisti, in una ottica di proporzionalità con la prestazione svolta”.
Così la deputata dem e vicepresidente della commissione Lavoro, Chiara Gribaudo.
“Che brutta ed iniqua manovra di bilancio Si colpiscono deboli e fragili e si fa cassa con i pensionati. Serve altro al Paese.Ha ragione Sbarra Cisl: piena indicizzazione delle pensioni, via vincoli ad opzione donna, rafforzare taglio cuneo e RDC, equità e progressività fiscale”.
Lo scrive su Twitter il deputato democratico Silvio Lai.
Il Governo non ha previsto del dl aiuti quater nessun intervento per la sanità. Nelle proposte della legge di bilancio per il 2023 le risorse previste per reggere al caro energia e ai costi del Covid sono di 2 miliardi. Ne servirebbero almeno altri 4 ,come come chiesto da tutte le Regioni. Il Fondo per la Sanità diminuisce nei fatti e non sono previste risorse per i prossimi anni per assumere personale medico e infermieristico e per aumenti adeguati delle loro retribuzioni: così li ringrazia la destra per il loro impegno nella pandemia. Per questo con il collega Virginio Merola e con i militanti del PD oggi abbiamo volantinato davanti all'Ospedale Maggiore a Bologna. Per informare i cittadini e per chiedere il loro sostegno per la battaglia che vogliamo mettere in campo in Parlamento per chiedere più risorse per la salute.
Così, Andrea De Maria, deputato Pd
“Con questa legge di bilancio le promesse della destra si infrangono con la realtà. È una manovra inefficace e iniqua che colpisce le fasce più deboli, le famiglie e i lavoratori più fragili. E non affronta adeguatamente l'emergenza dell’aumento del costo della vita. I 21 miliardi previsti bastano a coprire solo per tre mesi la crisi energetica. E dopo? Nulla. Tutto questo di fronte a un già assodato aumento della benzina da dicembre. Sul lavoro era necessario uno sforzo maggiore rispetto a quanto previsto. Serviva un taglio del cuneo fiscale del 5-6% per ridare potere di acquisto alle famiglie, con almeno un mese in più di stipendio a fine anno. E ancora, nessuna traccia dell’indispensabile salario minimo di fronte al dramma di oltre 4 milioni di lavoratori poveri. Per non parlare delle contraddizioni su flat tax e pensioni. Misure diverse da quelle annunciate in campagna elettorale, realizzate però facendo cassa sui più deboli, tagliando tra qualche mese il reddito di cittadinanza ad oltre 600.000 percettori e riducendo l'aumento delle pensioni per oltre 4 milioni di persone. Infine, nulla per la crescita e nessuna parola sul Mezzogiorno. Una Manovra sbagliata che non aiuta il Paese, alla quale ci opporremo in Parlamento e in Piazza”. Così Piero De Luca, vice capogruppo Pd alla Camera, intervenendo stamattina a Settegiorni su Rai1.
“Il volontariato non è solo un'attività nobile, ma un'idea di società. Perché al tempo delle solitudini, della precarietà, delle feroci diseguaglianze, il Terzo settore costruisce comunità in cui ci si prende cura gli uni degli altri, in cui non rimane indietro nessuno. Il lavoro delle pubbliche assistenze, dell'associazionismo, il prezioso e immane contributo che hanno dato durante la pandemia, questo ha consegnato alla politica: la richiesta di un mondo nuovo in cui ci fosse una sanità pubblica e forte, un mondo del lavoro che non producesse precarietà, politiche per ridurre le diseguaglianze. La Legge di bilancio è una delusione. Pochi soldi, nessuna misura per far fronte alle liste di attesa, ai pronto soccorso intasati, per migliorare la medicina territoriale. Niente di niente per garantire il diritto alla cura degli italiani. Come se il Covid non avesse insegnato niente. Una Legge di bilancio senza visione, che non tocca la precarietà, né i problemi degli italiani. L'unica cosa che fa è la guerra ai poveri, aumentando le diseguaglianze".
Così Marco Furfaro, capogruppo Pd in commissione Affari sociali alla Camera, nel suo intervento di saluto al 54* congresso nazionale dell'Anpas.
“Per il Partito Democratico è fondamentale che il governo approvi rapidamente i decreti attuativi della legge delega in materia di spettacolo approvata alla fine della scorsa legislatura. Nei giorni scorsi in Aula alla Camera abbiamo presentato un question time al ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, proprio per conoscere l’orientamento dell’esecutivo. Purtroppo, in materia di cultura, stanno dando segnali molto preoccupanti, tenuto anche conto, viste le indiscrezioni, della totale assenza di investimenti in legge di bilancio". Lo ha dichiarato la deputata dem Irene Manzi, capogruppo Pd in commissione Cultura, a Milano Music Week nel panel organizzato da Assomusica su Codice dello spettacolo, priorità, emergenze ed esigenze del settore del live music.
"Per noi - ha proseguito l'esponente Pd - si sarebbero dovute implementare le risorse destinate all'attuazione delle disposizioni contenute nella legge delega in fase di approvazione della manovra. Per questo, presenteremo un emendamento in sede di esame della legge di bilancio. E riteniamo che per l’attuazione delle deleghe sia indispensabile un coinvolgimento preliminare, urgente e massimo dei lavoratori. Si tratta di una tra le riforme di settore attesa da anni dai lavoratori dello spettacolo, che consente l'avvio di un nuovo welfare, centrale per la vita economica e culturale del Paese. Sono lavoratori che lo Stato non può dimenticare in alcun modo".
"Per noi la cultura - ha concluso Manzi - è condizione fondamentale per una democrazia e chi lavora in questo campo è benemerito e ha bisogno del sostegno delle Istituzioni. Chi sceglie di lavorare nella cultura, nella musica, nel teatro, va incoraggiato e aiutato economicamente nei momenti di vuoto lavorativo, che sono ordinari e tipici di questo mestiere. Nella legge ci sono le risorse per iniziare un lavoro. L'Inps è attrezzata per farlo. Il governo metta le risorse necessarie. Serve lavorare anche a norme di semplificazione delle procedure di realizzazione degli eventi.Inoltre, è indispensabile intervenire sulla questione dei consumi culturali. Proprio per questo ho presentato una proposta di legge per la Carta cultura dei lavoratori, per incoraggiare, oltre alle liste già legate a 18App, un più diffuso consumo culturale da parte di tutti”.
"I 3000 euro di benefit annunciati dalla Meloni in Legge di Bilancio rappresentano al meglio le politiche della destra. Non ci sono risorse per i lavoratori ma solo una tredicesima facoltativa, riservata a pochi eventuali beneficiari, che le imprese non potranno comunque erogare perché i bilanci delle aziende sono chiusi.
Si sta toccando il fondo: le famiglie sono in crisi per inflazione e caro bolletta ed il governo continua ad ingannare i cittadini pensando di essere ancora in campagna elettorale": è quanto dichiara Emiliano Fossi, deputato Pd in Commissione Lavoro di Montecitorio.
"Questa è una manovra senza visione, inadeguata ad affrontare questo momento difficile e, soprattutto, iniqua. E' gravissimo che il governo abbia tolto fondi alla sanità già provata dall'emergenza Covid e dal costo esorbitante dell'energia. La verità è che questo esecutivo vuole dare il colpo di grazia alla sanità pubblica, introducendo a livello nazionale il fallimentare sistema sanitario lombardo in cui vi è un forte sbilanciamento a favore del privato. Tra caro energia, super inflazione e spese Covid si è aperto un buco di 3,4 miliardi di euro che impedirà di assicurare a tutti i cittadini le migliori cure, ridurre le liste d'attesa sempre più lunghe e assumere i sanitari necessari al fabbisogno nazionale, ma anche quelli per far partire le Case e gli Ospedali di comunità previsti dal Pnrr per potenziare l'offerta dell'assistenza territoriale".
Così la deputata reggiana del Pd e componente della commissione Affari Sociali, Ilenia Malavasi.
"ll governo - prosegue la deputata dem - ha scaricato sulle amministrazioni locali gli oneri maggiori, mettendo a rischio i loro bilanci. Noi chiediamo all'esecutivo di fare marcia indietro e di intervenire subito per assicurare al sistema sanitario le risorse indispensabili per garantire l'universalità di accesso alle prestazioni. Ancora una volta, sarebbero i più fragili a pagare. Il Pd si batterà con tutte le sue forze per fare in modo che in sede di esame della Legge di bilancio siano incrementati i fondi per la sanità pubblica. La salute - conclude - è un diritto che deve essere garantito a tutti e che non deve generare nuove, drammatiche disuguaglianze".
“Hanno gettato la maschera: vogliono colpire la sanità pubblica. Nel loro programma elettorale, il Sistema Sanitario Nazionale non era nemmeno citato e con la Legge di bilancio si inizia a capire perché. Da quello che emerge, siamo di fronte all'ennesimo attacco della destra alla sanità pubblica. Liste di attesa, costi straordinari delle regioni per emergenza Covid, medicina di base, sovraccarico dei pronto soccorso. Delle criticità che vivono gli italiani sulla propria pelle, nella Legge di bilancio non c'è traccia. Inoltre, gli sbandierati due miliardi in più erano già previsti dalla precedente manovra, e 1,4 sono vincolati per il caro bollette, Quindi, nessun stanziamento aggiuntivo è stato fatto. Come se la pandemia non avesse insegnato niente. Come se l’emergenza di questi due anni non ci avesse insegnato che avere un sistema sanitario forte ed efficiente è l’unica arma per poter affrontare in futuro ulteriori crisi. Mancano medici di base, pediatri, le regioni sono in grande sofferenza a causa della pandemia e del peso di questi anni. In tutto ciò, la destra si pone l'obiettivo di svilire il sistema sanitario nazionale, con la conseguenza che solo chi potrà permetterselo ricorrerà ai privati per curarsi. L'Italia è sotto la media Ue di 12,7 miliardi di euro, ci batteremo per aumentare i finanziamenti alla sanità pubblica e garantire il diritto alla salute a tutti gli italiani che la destra vuole colpire”.
Così il capogruppo dem in commissione Affari sociali, Marco Furfaro.
“Il governo gira le spalle alla sanità pubblica. Meno fondi nella Legge di bilancio che non coprono nemmeno il buco Covid e il caro energia. Ci rimetteranno i servizi. Si allungheranno le liste d'attesa. A rischio Case e Ospedali di Comunità. Corsie senza i sanitari necessari”.
Così il deputato dem della commissione Bilancio, Silvio Lai, su Twitter.
“La volontà di non affrontare, nell'ambito della legge di bilancio, il tema della giusta retribuzione e del salario minimo, spaventa e preoccupa. Spaventa perché vuol dire non avere consapevolezza dello stato di salute in cui si trova il nostro Paese e soprattutto della gravità della situazione in cui vivono migliaia di famiglie. L'assenza di questo tema dall'agenda economica del governo è ingiustificabile, soprattutto alla luce di un'inflazione che tutto è, tranne che democratica, visto che ad essere colpiti dall'aumento dei prezzi sono proprio quei cittadini a cui da anni non viene riconosciuta una paga giusta e dignitosa”. Lo dichiara il deputato del Pd e capogruppo in commissione Lavoro di Montecitorio, Mauro Laus.
Dichiarazione di Ubaldo Pagano, capogruppo Pd Commissione Bilancio
“Al contrario di quanto ripete ossessivamente Salvini, la transizione ecologica non è un costo per le imprese ma, anzi, un'opportunità da non farsi sfuggire per il sistema economico nazionale ed europeo. Oggi le affermazioni di Panetta hanno spazzato via le false convinzioni del leghista. Orientare le nostre politiche economiche verso la transizione ecologica ed energetica non serve solo a mitigare le conseguenze dei cambiamenti climatici nel medio e lungo periodo, ma ci dà un’enorme mano nel fronteggiare l’emergenza contingente e nel dare un futuro di sviluppo alla nostra economia. Perchè - questo andrebbe chiarito bene a Salvini - senza un serio investimento nella transizione, l’Italia sarebbe più dipendente dall’approvvigionamento di energia dall’estero e quindi più debole e la nostra impresa non potrebbe che pagarle le spese.”
Lo dichiara Ubaldo Pagano, capogruppo PD in Commissione Bilancio a Montecitorio.
Dichiarazione di Irene Manzi, capogruppo Pd in Commissione Cultura
“La cultura è condizione fondamentale per la democrazia e chi lavora in questo campo è un soggetto che merita attenzione , tutele e soprattutto riconoscimenti. Chi sceglie di lavorare nella cultura , nella musica, nel teatro va incoraggiato , soprattutto in quei momenti di vuoto lavorativo che sono ordinari e che caratterizzano questo mestiere”. Così Irene Manzi, capogruppo Pd in Commissione Cultura nel corso del Question time alla Camera replicando al ministro Gennaro Sangiuliano , le “cui parole sono state accolte con speranza – ha sottolineato Manzi- rispetto alla promessa di incremento delle risorse e ai tempi per l’approvazione dei decreti attuativi della legge delega”. “Sarà nostro compito – ha proseguito Manzi- ricordare al governo questo impegno in sede di legge di bilancio per far sì che quei lavoratori possano veder riconosciuto quello che è un loro diritto fondamentale e che la legge stessa ha loro riconosciuto”. In precedenza, era stato il collega di gruppo Mauro Berruto a chiedere al ministro della Cultura di “implementare le risorse destinate ai lavoratori dello spettacolo”, ricordando che la legge delega 106 approvata nel luglio scorso , “ha rappresentato un momento importante per il mondo della cultura perché volta a definire la governance complessiva del settore e a disciplinarne i profili previdenziali e assistenziali.”
“Censis ed Enea smentiscono Meloni e Giorgetti sugli effetti del Superbonus: non ha creato buchi di bilancio ma si è rivelato uno strumento che ha portato benefici nei campi economico, sociale e ambientale”: è quanto dichiara Marco Simiani, capogruppo Pd in commissione Ambiente di Montecitorio sui dati resi noti oggi dagli istituti di ricerca che certificano come per il periodo compreso tra agosto 2020 e ottobre 2022 i 55 miliardi di euro stanziati dalla misura abbiano attivato un valore di produzione complessivo di 115 miliardi di euro.
“E’ necessaria una riforma organica sui bonus edilizi che assicuri la crescita del comparto e garantisca gli investimenti di famiglie e imprese, integrando benefici fiscali edilizi con appositi benefit per promuovere l’autoproduzione energetica degli immobili. Il Partito Democratico sta lavorando ad una proposta concreta in questa direzione. Il governo deve confermare le scadenze decise dall’esecutivo Draghi senza cambiare in corsa gli impegni assunti sul Superbonus: vanno confermati gli incentivi anche nei condomini e garantita una pianificazione efficace delle attività già programmate. La vera priorità oggi è la risoluzione del problema della cessione crediti per dare liquidità alle aziende per proseguire e concludere i lavori con serenità e certezza”, conclude Marco Simiani.