L’Aquila è una città che non dimentica, ma che non vuole lasciarsi travolgere dal dolore. E da subito ha cominciato a rinascere. Una città che si è messa in sicurezza e che ha cercato di riconnettere un tessuto sociale fondato sulla solidarietà. Molto resta ancora da fare ma la comunità ha la forza e la tenacia per continuare in questo cammino. Anche dall’esperienza de L’Aquila nasce la proposta dei Deputati PD per una Codice della ricostruzione che accompagni i territori colpiti da terremoti e altre calamità secondo procedure che garantiscano rapidità, sicurezza e trasparenza. Per ricostruire non solo i muri e gli edifici ma anche la vita sociale ed economica delle comunità colpite. Porteremo avanti il provvedimento anche in ricordo e in nome di chi perse la vita, la casa, il lavoro la notte di 14 anni fa.
Così Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
Mettiamo fine a ingiustizia per quasi 100mila persone
“La calendarizzazione in commissione Affari Sociali alla Camera della mia proposta di legge per riconoscere il diritto al medico di base alle persone senzatetto è una buona notizia. Il testo verrà dunque discusso e come Partito Democratico ci impegneremo con tutte le nostre forze affinché possa essere approvato. Sono molto soddisfatto, come per il reddito alimentare, di questo primo passo parlamentare. E lo sono perché per me la politica è proprio questo: tentare di migliorare la vita delle persone, in modo particolare di chi è più fragile. Oggi, quando una persona finisce in strada, in macchina, su un marciapiede, perché non può più permettersi di pagare la casa, perde la residenza, viene cancellata dall’anagrafe del comune e perdere una serie di diritti, tra cui quello al medico di base. Parliamo di padri separati, di chi ha perso lavoro o attività, di chi ha la pensione al minimo, dei cittadini di origine straniera, per un totale di 96mila persone, 60mila delle quali cittadini italiani. Senza casa, senza residenza, senza diritto alla salute. Un'ingiustizia atroce a cui porre fine. Non solo per senso di solidarietà, non solo perché garantire un medico di base sarebbe persino un risparmio, ma per tornare a far sentire le persone senzatetto dei cittadini. Cittadini di cui lo Stato si prende cura”.
Così il capogruppo del Partito Democratico in commissione Affari sociali alla Camera, Marco Furfaro, in un post su Facebook.
“Da governo e maggioranza nessuna politica di incentivi per riqualificare e mettere in sicurezza gli edifici anche in vista della Direttiva europea Casa Green”. Lo dichiara Marco Simiani, capogruppo Pd in Commissione Ambiente della Camera, sul suo ordine del giorno al decreto sul Superbonus respinto dall’Aula di Montecitorio.
“Anche sull’efficienza energetica degli immobili il governo Meloni decide di non decidere: i problemi non si risolvono da soli. Il Partito Democratico in sede comunitaria, mentre la destra italiana faceva solo sterile opposizione, è riuscita a modificare la Direttiva inserendo un apposito fondo complementare per sostenere i cittadini a realizzare gli interventi edilizi. Occorrono ora politiche nazionali capaci di finalizzare queste possibili risorse; per questi motivi abbiamo chiesto una rimodulazione delle detrazioni basate su tre principi: creare incentivi in base alle classi di reddito; dare incentivi in base alla classe energetica della propria abitazione; e, con una scelta ideale, dare a tutti gli edifici pubblici, scuole, ospedali, caserme e, segnatamente, alle case popolari, la possibilità di efficientamento al 100 per cento. Purtroppo la nostra proposta è stata respinta”, conclude Marco Simiani.
"Il fondo per la morosità incolpevole è stato uno strumento indispensabile per garantire una casa alle famiglie in difficoltà. Il governo di destra lo ha però soppresso millantando, con il Ministro Salvini, nuovi interventi per sostenere le politiche abitative. Dopo mesi niente è stato fatto nonostante la crisi e la crescita dell'inflazione ed oggi il risultato è drammatico: migliaia di cittadini sono a rischio sfratto mentre i piccoli proprietari non riscuotono l'affitto. In queste settimane tantissimi comuni, di ogni orientamento politico ed in tutta Italia, hanno approvato mozioni per promuovere la reintroduzione della norma. Chiediamo al governo di raccogliere la richiesta e stanziare risorse adeguate per risolvere questa emergenza nazionale". Lo dichiara Simona Bonafè, vice presidente dei Deputati Pd, presentando una interrogazione parlamentare su tale tematica.
La Russa presidente del Senato anche grazie ai partigiani
Ignazio La Russa, con le sue idee, oggi è Presidente del Senato anche grazie a tutti i partigiani di qualsiasi orientamento e ai comunisti italiani che hanno combattuto per la libertà e hanno contribuito a costruire la democrazia. Se avessero vinto i nazisti e Benito Mussolini, di cui conserva a casa il busto, chi non la pensa come La Russa sarebbe in carcere o ucciso. Questa è la semplice verità. Bisogna ribadirlo perché la giusta lotta partigiana contro l'occupazione nazista non può essere oggetto di revisionismo.
La destra italiana con dichiarazioni come quelle del senatore La Russa, anche con false ricostruzioni, vuole riscrivere la storia d'Italia. Non lo permetteremo, insieme ai tanti italiani di qualsiasi orientamento politico che credono nella Costituzione e amano la democrazia. L’Italia deve andare avanti, la destra vuole portarla indietro.
Così il deputato del Pd Nicola Zingaretti.
Se c'è un'urgenza, a proposito del Superbonus è quella di risolvere con certezza il tema dei crediti incagliati. Dopo giorni e giorni passati dal ministro Giorgetti a dire che si stava lavorando alla soluzione, con dichiarazioni di esponenti della destra sullo strumento degli F24, dopo tante rassicurazioni, il decreto non contiene nulla sui crediti incagliati. Si affida il tema a una soluzione extraparlamentare. Quindi il governo Meloni ha creato aspettative, ha infranto la fiducia dei cittadini che si erano fidati di una legge vigente, l'ha bloccata senza risolvere l'urgenza dell'urgenza, rinviandola a una cosiddetta “piattaforma” privatistica che non richiederebbe un intervento legislativo, per la quale ci vorranno molti mesi perché sia operativa. Noi diciamo oggi qui con chiarezza che non accetteremo la pratica dei debiti fuori bilancio.
In verità questo decreto inadeguato e iniquo non nasce per la paura di un buco di bilancio che non c'è e che non è dimostrabile, ma per la necessità del governo di avere margini nel 2023 per le proprie politiche, scelta legittima, ma che andrebbe dichiarata. L'urgenza del blocco sancita dal decreto non è dunque la salvaguardia dei conti pubblici. Se non fosse così, come sarebbe credibile che un governo che a fine dicembre approva una legge di bilancio, a febbraio scopra un'emergenza pochi giorni dopo le elezioni regionali? Noi abbiamo detto e ribadiamo che anche nella prospettiva di attuare la direttiva europea sulle case Green va riorganizzato, riformato e razionalizzato il sistema degli incentivi in edilizia per renderlo sostenibile dal punto di vista economico, perché non bastano incentivi per le detrazioni, ma occorre un fondo nazionale ed europeo mirato all’efficientamento energetico e antisismico. Bisogna avere fiducia nell'Ue per risolvere i nostri problemi anche sul tema della casa, ma il governo Meloni è incagliato in una direzione contraria all’Europa e perciò ai nostri interessi nazionali.
Così il capogruppo Pd in commissione Finanze Virginio Merola, intervenendo in Aula per la dichiarazione di voto sulla fiducia.
L'inchiesta della Procura della Repubblica, il lavoro della Guardia di Finanza, l'attenzione della CGIL e degli altri sindacati sulle condizioni di lavoro negli appalti e subappalti di Fincantieri a Venezia rivelano una verità tanto scomoda quanto, purtroppo, ricorrente. La verità è che ci sono aziende che non si fanno alcuno scrupolo quando devono aumentare i propri profitti, a costo di compromettere diritti e tutele o di fare affari con la malavita (cosa che nel caso veneziano verrà appurata dalle indagini). La verità è anche che questo succede vicino casa nostra, con forme e metodi dal sapore ottocentesco, ma per nulla passati di moda.
I lavoratori che vengono sfruttati da anni nel sistema Fincantieri a Venezia sono perlopiù migranti, e non è un caso: si tratta di soggetti fragili, senza diritti di cittadinanza, ricattabili, disposti ad accettare qualsiasi trattamento a causa di una condizione di marginalizzazione e assenza di strumenti (linguistici, di capitale sociale ed economici) per emanciparsi. Il meccanismo in cui si insidiano maggiori possibilità di sfruttamento è quello dei subappalti, in un quadro normativo che continua ad essere al ribasso e svantaggioso per il lavoro. Infine le pratiche di sfruttamento sono consolidate e messe diligentemente a sistema: dieci ore di lavoro al giorno, 7 giorni su 7, paga oraria "globale", inapplicazione delle tutele e dei diritti previsti dai CCNL, evasione fiscale. Il risultato è sempre lo stesso: le aziende si arricchiscono, a scapito del tempo e dei diritti del lavoratore. Che ci fossero dei problemi era già stato rilevato dai sindacati, ma gli appelli erano caduti nel vuoto, nel silenzio di Regione e Comune. Fincantieri, società controllata dal pubblico, deve risponderne. Solidarietà ai lavoratori: le imprese rispettino le regole e i loro diritti.
Così la deputata del Pd Rachele Scarpa.
"Oggi sarò anche io in piazza ad Eraclea assieme ai sindacati e a numerose associazioni e realtà contro tutte le mafie. La piazza di oggi si basa sul presupposto che nessuna regione italiana, nemmeno il Veneto, è immune alle infiltrazioni della criminalità organizzata, che anche qui trova terreno fertile per proliferare. Non c'è nulla di esotico o di accidentale nella presenza ventennale dei casalesi nel territorio di Eraclea, e le risposte di piazza, delle realtà associative e dei cittadini, servono ad affermare con forza che non si è disponibili ad accettare che una famiglia mafiosa condizioni la politica cittadina e faccia affari sul territorio, e che ci sia una rete di complicità che spara i fuochi d'artificio quando il boss esce dal carcere. In piazza per dimostrare che Eraclea è un'altra cosa, e non vuole avere a che fare con la criminalità organizzata. Attenzione però, perché sarebbe un errore pensare che solo ad Eraclea ci siano stati problemi simili: le mafie in Veneto ci sono, sono forti e presenti, e l'allerta della società civile, la partecipazione e l'informazione, sono i primi strumenti per scovarla e limitarla."
Così la deputata del Pd Rachele Scarpa.
Di seguito, riportiamo la poesia composta dal parlamentare del Partito Democratico, Roberto Morassut, sui 335 martiri delle Fosse Ardeatine, uccisi il 24 marzo del 1944 dalle truppe di occupazione tedesche.
Nel pomeriggio sotto un cielo terso
Con il calore vivido di marzo
Pigliati a casa, in strada e in ogni viale
Per soddisfare l’odio più bestiale
Erano fratelli, erano cugini
Cospiratori o timidi civili
Dentro le grotte fetide e profonde
Casa di fiere putride ed immonde
Furono stelle e brillano nel cielo
Eterne e lucide oltre ogni veleno
Da quel dolore lancinante e immenso
la Patria prese un Amor più denso
conobbe della Libertà il valore
Non di parola ma che va nel cuore
Italia non come parola al vento
giustizia e libertà nel firmamento
“Ho inseguito e perseguito la costruzione della nuova sede dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale (IZS) di Teramo sin da quando ero presidente della Regione Abruzzo. Oggi posso dire di aver riportato a casa il risultato in due fasi:
1) nel 2017, grazie al Masterplan, come giunta regionale finanziammo la struttura con 35 milioni di euro, ma la congiuntura economica negativa e i conseguenti rincari dei materiali avevano messo a rischio il progetto;
2) all’inizio dell’ottobre scorso, con Draghi ancora in carica, il mio spingimento (iniziato ad agosto 2022 in qualità di presidente della commissione Finanze del Senato) è stato coronato dal successo: il Ministero della Salute ha attinto dai suoi fondi per l’edilizia sanitaria, concedendo 60 milioni per il completamento dei lavori”.
E’ quanto puntualizza il deputato del Pd Luciano D’Alfonso a proposito del via libera della conferenza Stato-Regioni, arrivato oggi, al finanziamento dell’IZS.
“Il primo lotto dei lavori - ha spiegato D’Alfonso - è in fase di realizzazione, ma la guerra in Ucraina aveva creato problemi per il cantiere. I fondi stanziati dal Ministero della Salute permetteranno di rispettare la tempistica iniziale e dare una sede adeguata ad un istituto che svolge un ruolo prezioso nella funzione di controllo della sanità pubblica veterinaria e degli alimenti”.
Infine una stoccata al presidente della Regione: “In questa vicenda Marsilio si è limitato a confezionare con la carta da regalo quanto gli stava passando sotto agli occhi con un tapis roulant”.
“La fotografia che abbiamo visto al congresso della Cgil a Rimini è molto interessante: i leader del centrosinistra sono tornati a confrontarsi, in un luogo significativo e su un tema vitale come il lavoro. Sappiamo che la strada non sarà in discesa, ma sono convinto che su contenuti comuni, come il salario minimo, possiamo fare insieme una bella battaglia parlamentare”.
Così Emiliano Fossi, deputato Pd e membro della commissione Lavoro della Camera, ha commentato il confronto a Rimini tra i leader di Pd, M5S, Azione e Sinistra italiana, intervenendo ieri sera alla trasmissione 'Metropolis' su Repubblica Tv.
“Proprio sul salario minimo - ha detto Fossi - ciò che conta è arrivare al risultato e non mettere la bandierina su chi ha avuto per primo l'idea. Tutto, all'interno del centrosinistra, abbiamo chiaro che va introdotto il salario minimo. Per questo dico: troviamo una sintesi e portiamo a casa il risultato”.
"Il voto, purtroppo, non è scontato, soprattutto per chi, per ragioni di studio o lavoro, è costretto a vivere lontano dal luogo di residenza. Ad ogni tornata elettorale si consuma una vera e proprio ingiustizia, quando milioni di italiani fuori sede non possono permettersi di tornare a casa per votare, e quindi non possono esercitare uno dei più importante diritto per una democrazia". Lo dichiara la deputata dem Rachele Scarpa.
"Grazie a 'Voto sano da lontano' e a 'Io voto fuori sede' - conclude Scarpa - per essersi mobilitati. Nella scorsa legislatura si è lavorato molto sul tema e non c'è nessun ostacolo reale, solo un grande ritardo da colmare e adesso che sembra che tutte le forze politiche condividano questa battaglia, approviamo immediatamente una legge per il voto fuori sede".
Dichiarazione di Luciano D’Alfonso, deputato Pd
“La Casa Circondariale di Pescara si trova in uno stato critico: ci sono 360 detenuti in una struttura che da regolamento ne dovrebbe contenere al massimo 278, una sezione psichiatrica satura che costringe la direzione a far convivere i reclusi ordinari con quelli che presentano problemi mentali, e personale con una media di ferie residue di tre anni. Si tratta di una situazione esplosiva, bisogna agire con speditezza”. Ad affermarlo è il parlamentare abruzzese del Pd Luciano D’Alfonso, che ha presentato una interrogazione urgente al ministro Nordio dopo aver visitato il carcere il 10 febbraio scorso. “Al ministro – aggiunge D’Alfonso- ho fatto presente che da tempo il carcere pescarese è alle prese con una non più sostenibile condizione di sovraffollamento di detenuti psichiatrici, allontanati perlopiù dagli istituti laziali per ragioni di ordine e sicurezza, che oggi compongono il 17% della popolazione totale del carcere di Pescara, in presenza di un reparto Atsm di 7 posti”. Il parlamentare Dem evidenzia inoltre che “i dati che riguardano il personale parlano di un organico di 167 unità di polizia penitenziaria previste, e di una forza di polizia effettiva di 109 (-58 unità) pari a una carenza del -33,54%, a fronte di un dato medio di carenza nazionale del -14%”. Per D’Alfonso “non è più rinviabile l’invio di nuovi addetti di polizia penitenziaria con adeguata formazione professionale e l’invio di medici specializzati capaci di fronteggiare con competenza chi ha problemi di natura psichiatrica, ho chiesto pertanto al ministro della Giustizia di assumere urgenti e indifferibili iniziative volte a garantire il rispetto dell’articolo 32 della Costituzione, che pone la salute quale fondamentale diritto dell’individuo e della collettività”.
Oggi alla Camera Marco Furfaro, capogruppo Pd in commissione Affari sociali, ha incontrato la Rete dei numeri pari e l’Unione Inquilini, realtà sociali nazionali che si occupano di fragilità e diritto alla casa. La delegazione composta da Walter De Cesaris (presidente di Unione Inquilini), Massimo Pasquini (direttore Ufficio Studi di Unione Inquilini) e Elisa Sermarini (Rete dei numeri pari), ha lanciato un allarme rispetto alla scelta del governo di non rifinanziare il fondo affitti e il fondo contro la morosità incolpevole. Un fondo rivolto alle famiglie sotto sfratto che ha consentito nei due anni più duri della crisi pandemica, di evitare che migliaia di persone perdessero il diritto all’abitare. Famiglie, persone in carne e ossa, che con oscillazioni di reddito imprevisto si sono trovate temporaneamente impossibilitate a far fronte ad esosi canoni di affitto e finire per questo sotto sfratto. In Italia il 20% delle famiglie residenti è in affitto e rappresenta circa la metà dei 5,6 milioni di persone in povertà assoluta. Di queste 1,3 milioni sono minori. Nel 2022 gli sfratti effettuabili in Italia erano circa 150mila, il 90% dei quali per morosità. Le convalide di sfratto sono attualmente 37mila, numeri particolarmente alti anche perché si stanno eseguendo quelli accumulati con il blocco degli sfratti durante il periodo pandemico. In più se associamo a tutto questo l’assenza totale di misure strutturali contro l’emergenza abitativa o di edilizia pubblica sappiamo con certezza che avremo un incremento rilevante di sfratti e di famiglie senza casa. Il fondo ha di fatto impedito e ritardato gli sfratti a circa 600mila famiglie che ora sono senza la minima protezione.
“Questo governo di destra - ha dichiarato Marco Furfaro a margine dell’incontro - si sta accanendo sulle persone più fragili, definanziando la sanità pubblica e i fondi per il disagio abitativo, abolendo il reddito di cittadinanza ed eliminando ogni strumento di protezione sociale. Per questi motivi assieme alle realtà sociali impegnate quotidianamente su questi temi metteremo in piedi, nei prossimi mesi, tutte le azioni possibili per frenare un’insensata guerra agli ultimi di questo Paese”.
“Gli italiani hanno diritto ad abitazioni sicure ed energicamente efficienti, ma la destra si occupa di casa soltanto quando si tratta di fare cassa con i condoni, per poi piangere lacrime di coccodrillo dopo i disastri annunciati, causati dal dissesto idrogeologico. La direttiva europea sulle case green dovrà essere accompagnata da un fondo comunitario affinché i costi degli interventi di riqualificazione non ricadano sulle famiglie, in particolare modo sulle fasce economicamente più deboli e sulle imprese. Il Partito Democratico, sia in Italia che in Europa, si sta muovendo in questa direzione, mentre la maggioranza e l’esecutivo Meloni fanno soltanto terrorismo psicologico sui cittadini. Con quale coraggio accusano le istituzioni europee di penalizzare i beni immobiliari, proprio loro che in pochi mesi di governo hanno annullato Superbonus, cessione del credito e depotenziato gli incentivi fiscali edilizi anche per le zone terremotate?”. Lo dichiara il deputato dem Marco Simiani, capogruppo Pd in commissione Ambiente della Camera, intervenendo oggi in Aula durante le dichiarazioni di voto sulle mozioni relative alla proposta di direttiva europea sulla prestazione energetica nell'edilizia.