“E’ arrivato il momento in cui il governo deve decidere di decidere. Non sono ammessi più rinvii”. Lo affermano i deputati democratici Piero De Luca e Andrea Gnassi dopo il pronunciamento della Corte di Giustizia Ue sul no a proroghe per le concessioni balneari.
“Non è più possibile – proseguono gli esponenti democratici – tergiversare e continuare a lasciare nell’incertezza tutti gli operatori e i territori di un settore nevralgico per il nostro turismo e per la nostra economia, impedendo qualsiasi possibilità di programmazione e investimenti. Una situazione ormai insostenibile che mette in grave difficoltà Regioni e Comuni. È giunto il momento di definire una disciplina della materia organica, strutturale e compatibile con il diritto Ue”.
La decisione del ministro Nordio di avviare azione disciplinare contro il collegio della Corte di Appello di Milano rappresenta non solo un’altra tappa della linea di ricerca di un capro espiatorio adottata dal governo sul “caso Uss” ma anche un atto che lede l’indipendenza dalla magistratura perché fondato sulle valutazioni di merito dei giudici e non come dice la legge su eventuali negligenze. I confini tra potere esecutivo e potere giudiziario vanno preservati e certo non possono essere messi in discussione dal governo per cercare di scaricare su altri le responsabilità di una situazione su cui è chiamato ancora a fare chiarezza.
Così Debora Serracchiani, deputata, responsabile Giustizia del Pd
“Sono molto contento per la scelta fatta dalla regione Liguria di approvare una legge di civiltà come quella che garantisce il medico di base alle persone senza dimora. Ringrazio il consigliere Ferruccio Sansa, la lista Sansa e Linea Condivisa che si sono fatti promotori della legge, sottoscritta da Pd e M5s, e condivisa dall'intero centrodestra. L’unanimità di tutto il consiglio regionale significa buon senso e compattezza su un tema così rilevante”. Così Marco Furfaro, capogruppo Pd in commissione Affari sociali e primo firmatario della Pdl per il medico di base per i senza dimora, commenta l’approvazione della legge regionale ligure.
“Sono 100mila - spiega l’esponente della segreteria nazionale mem - i senza dimora privi del medico di base. Molte di queste persone finiscono in strada perché non riescono a pagare l'affitto, perdendo la residenza e quindi il diritto al medico di base. Bene hanno fatto le regioni a intervenire, ma ora manca l’ultimo passo. Cioè quello di approvare la norma organica a livello nazionale per garantire a decine di migliaia di persone il diritto alle cure, con meno oneri per lo Stato, meno ingiustizia e meno marginalità”.
Ascoltare un ministro parlare di “sostituzione etnica” mette i brividi. Un membro del governo della Repubblica italiana che fa riferimento alle teorie che ispirano i gruppi del “suprematismo bianco” è inammissibile. Sono affermazioni inconcepibili che non possono trovare e non troveranno mai dimora nel nostro Paese.
Così Debora Serracchiani, deputata e responsabile Giustizia del Pd
Al Presidio del Tavolo Asilo a Roma. Tante persone per manifestare insieme contro il "decreto Cutro", che il governo sta provando ad approvare al Senato. Un decreto vergognoso. Che toglie la Protezione Speciale, affossa il sistema di garanzie dell'accoglienza, ostacola l'integrazione ed è pensato per creare decine di migliaia di nuovi irregolari. Per farlo la destra cancella addirittura gli obblighi internazionali dell'Italia e disconosce le norme della nostra Costituzione. Nonostante le dichiarazioni recenti della Presidente della Consulta, che parlando di immigrazione ha richiamato tutti dicendo che le "scelte del Parlamento devono muoversi nella piena consapevolezza dei vincoli internazionali". Un decreto contro i diritti dei migranti e contro l'interesse dell'Italia e del popolo italiano.
Un decreto che nasconde vigliaccamente il solito tentativo di sfruttare politicamente i fenomeni migratori dietro al nome di una tragedia immane come quella di Cutro. Faremo di tutto, come sempre, per impedire questo scempio. Lo stiamo facendo come opposizione e come Partito Democratico al Senato in queste ore. I numeri in Parlamento ci sono contro. Ma sappiamo di essere dalla parte della ragione. Tanto che Salvini e Meloni devono raccontare continuamente falsità, come quella sulla Protezione Speciale, per provare a far accettare il proprio veleno. Negli scorsi anni avevo contribuito, da viceministro all'Interno, a cancellare completamente i decreti Salvini. L'ho fatto per senso di giustizia e per garantire gli interessi legittimi di tutte e di tutti. Oggi provano a tornare indietro e, se possibile, fare anche peggio.
Lo scrive su Facebook il deputato del Pd Matteo Mauri, vicepresidente della commissione Affari Costituzionali.
"Cinque anni di carcere per detenzione di sostanze psicotrope di lieve entità. Questa sarebbe l'idea dietro alla proposta di legge di Augusta Montaruli (FDI), di cui apprendo a mezzo stampa e che attendo di leggere. Mi sembra in ogni caso ormai evidente: c'è un'operazione scientifica di mistificazione dei problemi del paese, che non solo non vengono affrontati, ma vengono occultati dando in pasto all'opinione pubblica inutili polemiche, meglio se corredate dall’uso indiscriminato del diritto penale e del carcere. Se si vuole incentivare la riduzione del consumo di sostanze psicotrope e combattere la criminalità organizzata che sul loro traffico oggi fa una fortuna la strada è una sola: abbandonare il proibizionismo securitario e aprire una stagione di legalizzazione e consapevolezza del cittadino. Tutto il resto è ricerca affannata di capri espiatori, è inasprire le pene senza logica alcuna per fingere di starsi occupando di qualcosa". Lo dichiara la deputata del Pd, Rachele Scarpa.
"In Italia esistono ancora le “Case di Lavoro”, istituite dal Codice Rocco con l’intento di favorire, attraverso il lavoro, il reinserimento sociale di persone che hanno commesso reati ed espiato una pena, ma che sono ritenute ancora pericolose per la società in quanto delinquenti abituali, professionali o per tendenza. Le strutture tuttora attive sono quattro, una si trova a Vasto. Queste strutture attualmente in essere però purtroppo sono totalmente inadeguate, poiché la maggior parte delle case di lavoro è collocato dentro istituti penitenziari o in ex istituti psichiatrici, dove vi sono ancora celle con sbarre. Dunque il soggetto invece di essere reinserito con gradualità in un contesto lavorativo passa mesi e anni di internamento successivo al carcere senza occupazione lavorativa e senza la speranza di poter riprendere una vita normale e di contatto con la società. A popolare la casa di lavoro è una folla di disperati, in una situazione che non permette nemmeno a chi è sano di mente di rimanere tale molto a lungo. Ci sono persone provenienti da Ospedali Psichiatrici Giudiziari, tossicodipendenti, malati di mente, infermi con patologie praticamente incurabili in carcere, persone senza fissa dimora, stranieri senza documenti; risulta così che le case di lavoro, più che luoghi con cui accompagnare un ex detenuto verso il ritorno alla quotidianità, diventano un limbo nel quale si raccoglie la marginalità. Per questo chiediamo al ministro Nordio di non rimanere indifferente a tale palese inadeguatezza e chiediamo di intervenire quanto prima per riformare questo istituto ormai inadeguato, per sostituirlo con altre forme che consentano il reinserimento di queste persone nella società, come ad esempio "comunità di accoglienza dedicate" oppure "misure di sicurezza applicate nella libertà vigilata, eseguite nei territori di residenza e non in istituti di pena, spesso lontani dal luogo dove queste persone hanno affetti o radici". Lo dichiara il deputato del Pd, Luciano D'Alfonso, che ha presentato una interrogazione al ministro Nordio sulle Case di Lavoro.
Deputati Pd, conferenza stampa oggi, ore 16.30, Sala Stampa Camera
Partecipano: Maurizio Verona, sindaco di Stazzema, e alcune deputate e deputati del Partito Democratico
Verrà presentata oggi alle ore 16.30, nella Sala Stampa della Camera, la legge di iniziativa popolare antifascista Sant’Anna di Stazzema. La legge, che oggi giace in commissione Giustizia, cerca di intervenire su tutti quei fenomeni che cercano di propagandare, promuovere e rilanciare il fascismo e il nazismo.
All’evento sarà presente Maurizio Verona, sindaco di Stazzema, che incontrerà i giornalisti dopo essere stato ricevuto dal presidente della Camera, Fontana; con lui ci saranno deputate e deputati del Partito Democratico.
"Con Cesare Fumagalli scompare una personalità che ha fatto tanto per il mondo delle piccole imprese e per l'economia del Paese. La comunità del Pd gli è riconoscente anche per la responsabilità assunta nella segreteria. Mi unisco al dolore della sua famiglia e dei suoi cari".
Così Debora Serracchiani, deputata, responsabile Giustizia del Pd.
Prosegue l’attacco alla sanità pubblica da parte del governo. Non solo continua a tagliare i fondi come già fatto con la legge di Bilancio ma ora sta affondando la possibilità di utilizzare le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza per rendere, attraverso le case di comunità, la medicina territoriale un punto di forza al servizio del Paese e soprattutto della sua parte più fragile. Troppe persone oggi sono costrette a rinunciare alle cure e proprio per questo ci batteremo per difendere e migliorare il Servizio sanitario pubblico contro il disegno di smantellamento che hanno in mente il governo e la sua maggioranza.
Così Debora Serracchiani, deputata, responsabile Giustizia del Pd
Per il Pd la giusta retribuzione per i lavoratori è un principio sacrosanto. E’ questo il motivo per cui, come puntiamo all’introduzione del salario minimo, così ci siamo battuti anche per l’approvazione dell’equo compenso per i liberi professionisti. Ma un governo ed una maggioranza sordi alle nostre proposte ed evidentemente interessati solo a piantare l’ennesima bandierina hanno impedito che questa giusta misura fosse estesa ad una platea molto più ampia di liberi professionisti determinando così la nostra astensione.
Così Debora Serracchiani, deputata, responsabile Giustizia del Pd
Dichiarazione di Federico Gianassi, capogruppo Pd in commissione Giustizia della Camera
“Il Pd è impegnato da tempo nell’approvazione di leggi che tutelano il diritto alla retribuzione equa per i lavoratori, come sancito dall’art. 36 della Costituzione. Per questo che siamo impegnati nella battaglia per l’approvazione del salario minimo legale ed è per questo che abbiamo lavorato per l’affermazione dell’equo compenso per i liberi professionisti. In quest’ottica abbiamo dato un contributo affinchè la norma, oggi approvata, fosse la più ampia ed estesa possibile. Con rammarico, invece, dobbiamo prendere atto che le nostre proposte migliorative sono state respinte dalla maggioranza. Avevamo chiesto, ad esempio, di estendere la platea delle imprese obbligate a riconoscere l’equo compenso, abbassando i limiti dimensionali ed estendo l’obbligo anche alle società di riscossione, così come avevamo chiesto di cancellare le sanzioni al professionista che è parte debole del rapporto e non può essere pure sanzionato se non gli viene riconosciuto un equo compenso. Avevamo inoltre suggerito di prevedere una norma transitoria che intervenisse su tutti quei rapporti in essere che non rispettano l’equo compenso.
Abbiamo ricevuto, da governo e maggioranza, solo un muro invalicabile.
Per tale ragione, pur apprezzando che la norma di oggi afferma il principio dell’equo compenso ed estende l’ambito di applicazione rispetto a quella del 2017, non possiamo non registrare con rammarico che si tratta di una occasione persa perché lascerà fuori dalla tutela ancora centinaia di migliaia di liberi professionisti. Ed è per queste ragioni che il gruppo Pd si è astenuto “.
Un governo incapace, che mostra ogni giorno che passa la propria inadeguatezza ad affrontare i problemi del Paese, continua ad affidarsi a provvedimenti il cui unico scopo è distrarre l’attenzione agitando le bandiere della propaganda. L’ultimo, per ora, è l’annuncio di misure per punire coloro che imbrattano i monumenti. Qui non solo siamo al populismo penale più bieco e al disegno di prevedere sempre più reati ma anche all’ignoranza della realtà. Infatti esiste già una legge, entrata in vigore lo scorso anno, che prevede pene molto severe per chi danneggia i beni artistici, legge che abbiamo voluto a tutela del nostro straordinario patrimonio artistico e culturale e che venne votata da tutto il Parlamento, maggioranza e opposizione. Basta, anche in questo caso, applicare la legge. Ma evidentemente questo non importa al governo. Ciò che conta è nascondere i propri fallimenti. Chissà che fine ha fatto il garantista Carlo Nordio.
Così Debora Serrachiani, deputata, responsabile Giustizia del Pd
“Dopo la morte dell’autista dell’autobus, ad oggi l’unico imputato per la strage Erasmus in Spagna del 2016 in cui persero la vita 13 studentesse di cui 7 italiane, la Commissione Parlamentare d’Inchiesta è ancora più urgente e necessaria”: è quanto dichiara il deputato Pd Marco Simiani sulla proposta presentata a Montecitorio e sottoscritta da deputati di tutte le forze politiche: Erica Mazzetti, deputata Fi; Fabrizio Rossi, deputato Fdi; Elisa Montemagni, deputata Lega; Andrea Quartini, deputato M5S; Maria Elena Boschi, deputata Iv e Angelo Bonelli, deputato Alleanza Verdi e Sinistra.
“La settimana prossima sottoporremmo l’atto al Presidente Fontana affinché ne sostenga una rapida calendarizzazione. L’obiettivo della Commissione è infatti quella di appurare tutte le responsabilità, che non possono ricadere soltanto sull'autista, e le evidenti mancanze dei soggetti coinvolti: non solo per fare giustizia ma soprattutto per evitare che simili episodi possano accadere nuovamente": conclude Marco Simiani.
Dichiarazione di Alessandro Zan, deputato Pd
“Sono dei dilettanti allo sbaraglio. Questo governo non ha mai creduto al Pnrr e assistiamo solo a delle improvvisazioni, mentre corriamo il pericolo di perdere 19 miliardi di fondi che rischiano di essere gettati letteralmente al vento”. Così il deputato del Partito Democratico Alessandro Zan, intervistato da Radio Immagina. Per Zan , l’atteggiamento della premier Meloni è “arrogante poichè si è presentata dicendo subito che bisognava rifare tutto da capo, conseguendo un inevitabile ritardo nell’approvazione di questi progetti che sono fondamentali per la crescita infrastrutturale, digitale e per quanto riguarda il versante della giustizia del nostro paese”. “L’Italia – ha proseguito Zan- presenta gap enormi , basti pensare a quello di genere, con il più alto tasso di disoccupazione femminile in Europa. Per non parlare del gap salariale, dove le donne, a parità di mansione, guadagnano meno degli uomini”. Secondo l’esponente Pd, “il Pnrr serve proprio a portare l’Italia ad essere un paese avanzato mentre la destra al governo perde solo tempo, avvitata nelle proprie divisioni . Il Pd – ha ribadito Zan- chiede che il ministro Fitto venga a riferire in parlamento e metta tutti i problemi sul tavolo. Noi, responsabilmente, come opposizione siamo disponibili a dare una mano ma non gettiamo via questa occasione unica e decisiva per ammodernare l’Italia”.