“I primi passi del governo ci preoccupano proprio perché invece di concentrarsi sul reale problema di cittadini e imprese, sembrano solo volti a tornare indietro: vedi contante e misure Covid. Il tema del caro bollette è la priorità assoluta e come Pd, con le nostre proposte sul decreto Aiuti ter, abbiamo dimostrato maggiore concretezza della maggioranza. Il governo potrebbe dare un buon segnale se accettasse un confronto nel merito su quanto abbiamo proposto per abbattere le bollette energetiche: proroghe per i crediti di imposta delle imprese, innalzamento del tetto Isee delle famiglie, aumento della aliquota per gli extraprofitti e allungamento del periodo (da aprile a ottobre 2023) su cui poter intervenire su questi. Queste solo alcune delle nostre proposte sulle quali ci impegneremo nel lavoro della commissione e in aula”.
Così il deputato democratico Ubaldo Pagano, componente della commissione speciale della Camera.
“Di scuola e di merito abbiamo detto. Non abbiamo detto invece di cultura. E c’è un perché. Purtroppo nel discorso della Presidente del Consiglio il tema non è emerso. Il nostro Paese attraversa una pericolosa fase di declino culturale. La parte della cittadinanza che non legge, non visita musei, non va a teatro, non ascolta musica è sempre più rilevante. La cultura rischia di essere un ambiente per pochi che l’hanno respirata in famiglia. Una parete di vetro che aumenta, invece che ridurre le disuguaglianze.
C’è un enorme lavoro da fare, in alleanza con i tanti capaci creatori di cultura del Paese. E partendo dal nostro straordinario Patrimonio Culturale che va fruito e deve diventare patrimonio di tutti. Chi vanta umili origini e un percorso di emancipazione e mobilità sociale dovrebbe avere più a cuore la funzione della cultura e la necessità di investimenti ingenti in questa direzione. Per questo stiamo lavorando ad un nostro pacchetto di proposte che presenteremo a breve”.
Lo scrive in un post su Facebook, Irene Manzi, deputata del Pd.
“Ieri la Presidente Meloni, nel suo discorso di insediamento, ha dato una dimensione di quanto il tema della sicurezza sul lavoro sia per loro marginale e secondario, tanto da non meritare più di qualche minuto su 70 di propaganda, rilanci e buone intenzioni, senza lo straccio di una proposta concreta”. Lo afferma la deputata del PD Chiara Gribaudo, che ha depositato alla Camera una proposta di delibera per l’istituzione di una commissione d'inchiesta sugli infortuni sul lavoro. I dati INAIL di quest'anno registrano un aumento del 43% degli infortuni sul lavoro nei primi sei mesi del 2022 rispetto all'anno precedente, con una media di 3 morti al giorno. Con l'allentamento delle misure restrittive del Covid e la ripresa dell'economia il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro torna centrale nel dibattito pubblico.
“Se tutti concordiamo sull'importanza di porre fine alla tragedia degli incidenti sul lavoro, allora chiedo uno sforzo a tutte le forze politiche su questo tema affinché si approvi in tempi rapidissimi l’istituzione di una Commissione d’inchiesta, uno strumento che possa monitorare e studiare in maniera approfondita le cause dell’aumento degli infortuni sul lavoro in Italia”, aggiunge la deputata dem.
Tra gli obiettivi dichiarati della proposta, oltre a quello di audire i soggetti coinvolti, c’è l’intenzione di avviare un lavoro specifico, territoriale, che individui misure e buone pratiche, e che verifichi con sopralluoghi sul campo ciò che avviene quotidianamente sui nostri luoghi di lavoro.
“Non una commissione per fare convegni, ma indagini e proposte concrete, grazie ai poteri specifici equiparati a quelli delle autorità giudiziarie che sono propri delle commissioni d’inchiesta. Così si difende il parlamentarismo, non a parole: riportando le istituzioni nei luoghi dei conflitti e dello sfruttamento” conclude Gribaudo.
Alla richiesta di istituzione della commissione di inchiesta sugli infortuni sul lavoro hanno già aderito tutto il gruppo del Partito Democratico e di Alleanza Verdi-Sinistra, con la sottoscrizione, tra gli altri, del Segretario Enrico Letta, della capogruppo Debora Serracchiani, dell’ex ministro del lavoro Andrea Orlando, di Nicola Fratoianni e Aboubakar Soumahoro per Sinistra Italiana.
Difendere interessi Italia, basta ‘giri di valzer’
“Difendere l’interesse nazionale significa difendere prestigio e posizione del nostro Paese, fondatore e pilastro imprescindibile della costruzione europea e del sistema euro-atlantico. Difendere l’interesse nazionale è quel che lei, presidente Meloni, ha fatto, dall’opposizione, sostenendo le scelte del governo per contrastare l’aggressione russa in Ucraina. Lo ha fatto ancora poche ore fa quando ha incontrato il presidente Macron. Con quell’incontro ha però smentito il voto del suo partito contro il Trattato del Quirinale, che rafforza i rapporti tra Italia e Francia”.
Così la deputata dem, Lia Quartapelle, intervenendo in Aula alla Camera per le comunicazioni del governo.
“Lei - ha aggiunto - è la prima presidente del consiglio a ricevere auguri di buon lavoro dal partito tedesco AfD, noto per le posizioni xenofobe e antieuropee, e da Marine Lepen, che ha anche ricevuto un prestito da Putin per le sue posizioni filorusse. Dopo le elezioni lei ha scelto come primo intervento un messaggio al congresso dei neofranchisti di Vox. Presidente, non stanno insieme i colloqui con Macron e i selfie con Orban e Bannon, o il calore della telefonata con Zelensky e le dolcissime parole del suo alleato Berlusconi su Putin. O la posizione del presidente Fontana contro le sanzioni alla Russia. Non si fa politica così. Anzi, si rischia di rafforzare i cronici pregiudizi sull’Italia dei ‘giri di valzer’. Un’ultima cosa. Quasi sette anni fa veniva ucciso in Egitto un cittadino italiano, Giulio Regeni. Le indagini della nostra magistratura hanno svelato che è stato torturato e ucciso dalle forze di sicurezza egiziane. Non si può dire, come ha fatto lei usando una formula di cortesia molto fuori luogo nel primo colloquio con il presidente egiziano Al Sisi, che dobbiamo rafforzare la cooperazione sui diritti umani con l’Egitto. Perché nel caso di Giulio Regeni questa cooperazione non c’è mai stata. Semmai - ha concluso - va costruita senza fare sconti a un regime che fa della violazione dei diritti umani un quotidiano strumento di governo del terrore”.
“È positivo che Giorgia Meloni abbia richiamato i poteri e le risorse per Roma Capitale tra le priorità della nuova stagione politica. Un’efficace riforma dell’ordinamento della Capitale comporta il riconoscimento di poteri legislativi e quindi una riforma costituzionale, in quanto tale è quindi un tema che spetta al Parlamento. L’intesa ampia tra tutte le forze raggiunta in Commissione Affari Costituzionali e ormai prossima all’approvazione della Camera poco prima della caduta del Governo Draghi deve essere il punto di ripartenza. Per questo ho già ripresentato una proposta parlamentare. Si tratta di un tema che comporta la convergenza più ampia possibile delle forze politiche e delle istituzioni a partire dal Campidoglio e spero dunque che l’annuncio della Presidente del Consiglio non preluda ad una iniziativa ‘di parte’. Sarà invece apprezzabile la collaborazione del Governo ad un lavoro incentrato sul ruolo del Parlamento in stretto rapporto con il Campidoglio”. Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.
“Dobbiamo fare ogni sforzo possibile nelle prossime settimane per prorogare la misura, in scadenza il 31 dicembre prossimo, che consente alle imprese del Sud di avere il 30% degli sgravi contributivi sulle nuove assunzioni”. Così Piero de Luca, deputato del Partito democratico, che oggi ha depositato a prima firma una proposta di legge in materia. “Il Mezzogiorno paga da troppi anni ritardi inammissibili rispetto al resto del Paese, nonostante l'enorme potenziale di crescita. Non a caso i cittadini del Sud sono quelli che stanno pagando di più la crisi economica. E con loro le aziende, che devono fare i conti con la crisi energetica e gli effetti dell’inflazione. Per questo chiediamo uno sforzo collettivo di attenzione al Mezzogiorno, a partire dall'impegno a livello nazionale ed europeo per mantenere fino al 2029 l'attuale sgravio contributivo del 30%, così da favorire l’assunzione di personale e la creazione di nuovi posti di lavoro nel Mezzogiorno. Il Sud è una risorsa e un’opportunità per l’Italia e per l’Europa. Dobbiamo fare tutto ciò che serve per assicurarne rilancio e sviluppo”.
Non ha senso rivalutare opera strategica
"Se le parole hanno un senso, le ultime dichiarazioni dell’Onorevole Bignami sono gravi. Gravi per Bologna, gravi per il Paese. Invitano a bloccare opere già finanziate e danno il senso della peggiore politica possibile: quella che rimette sempre tutto in discussione per ragioni di parte e che non ha alcun rispetto per l’Autonomia Locale. Rivalutare o rivedere il Passante di nuova generazione di Bologna non ha nessun senso e appare una inutile provocazione che ci auguriamo rimanga una proposta isolata e non sia, di contro, la reale intenzione del nuovo governo". A parlare è il deputato del PD Stefano Vaccari.
"Il passante è una opera strategica che è stata ben definita in sei anni di meticoloso lavoro tra istituzioni nazionali, locali ed enti interessati. Decisiva non solo per Bologna ma per il nostro Paese. Oggi ci troviamo di fronte alla fase della realizzazione del progetto che, dopo il nulla osta del Ministero delle Infrastrutture, avverrà tra fine anno ed inizio 2023 con l'acquisizione delle aree e l'affidamento dei lavori. Tutte le autorizzazioni, anche dal punto di vista dell'impatto ambientale, risultano acquisite e il massimo della partecipazione pubblica è stata garantita. Peraltro dal 2016 proprio in virtù delle procedure sono stati apportati al progetto i miglioramenti e le integrazioni richieste.
Stessa valutazione ovviamente anche per il progetto del tram di Bologna. Adesso c'è da correre, non da fermarsi".
"Mentre il premier Draghi riesce ad ottenere in Europa uno storico accordo sul tetto del gas, il sindaco di Fratelli d'Italia di Piombino annuncia il ricorso al Tar sulla realizzazione del rigassificatore che ha appena avuto il via libera dalla conferenza dei servizi: tutto questo nell'assoluto silenzio ed indifferenza da parte del presidente del consiglio designato Giorgia Meloni che potrebbe bloccare l'opera ma che ha mantenuto fino ad oggi una opportunistica ed ambigua posizione sulla vicenda. Le contraddizioni e l'incapacità di governo della destra sta purtroppo emergendo in maniera evidente e drammatica".
Lo dichiara Marco Simiani, deputato Pd, sull'annuncio del via libera all'impianto da parte del Governatore della Toscana e del Commissario straordinario dell'opera Eugenio Giani.
"Il rigassificatore di Piombino é oggi indispensabile per salvare migliaia di imprese e posti di lavoro in Toscana ed in Italia. Invece di perdere tempo in polemiche controproducenti è oggi necessario definire in tempi brevissimi le ricadute positive, economiche, occupazionali ed ambientali, che Piombino ed il territorio devono necessariamente ottenere con la presenza dell'impianto": conclude Marco Simiani.
“Dinanzi a una destra distinta e distante dai nostri valori, il ruolo del Partito Democratico deve essere quello di combattere realizzando l’opposizione in Parlamento e, soprattutto, nella società. L’Italia che ha in mente il Pd è un’Italia con meno diseguaglianze sociali, in cui il punto centrale è il lavoro, i suoi diritti e la lotta allo sfruttamento. Non è un caso che una delle nostre prime proposte presentate, che ho firmato anch’io, riguarda il salario minimo. Se hai uno stipendio di 850 euro al mese, c’è qualcosa che non va. Occorre superare i contratti di lavoro eticamente inaccettabili. Purtroppo in questa campagna elettorale non siamo stati ritenuti credibili. Scontiamo ancora quanto fatto nel passato, dal jobs act alla buona scuola, fino alla cosiddetta rottamazione. Noi siamo cambiati molto in questi anni, ma non abbiamo avuto il tempo sufficiente per dimostrarlo. Oggi è necessario un patto generazionale che dia forza, a prescindere dall’età anagrafica, a chi è in grado di svolgere una seria battaglia politica e su questa capacità compiere la selezione dei gruppi dirigenti: con messaggi chiari, netti e radicali”.
Così il deputato del Partito Democratico, Marco Sarracino, intervistato da Radio Immagina.
“Per il Partito democratico l’agenda sociale è la priorità assoluta. I dati diffusi oggi dalla Caritas ne sono, purtroppo, la conferma. In Italia quasi due milioni di famiglie, oltre 5 milioni di persone, vivono in povertà assoluta. Solo il 44% di queste è raggiunto dal reddito di cittadinanza. Questo vuole dire che bisogna spingere l’acceleratore su misure di sostegno al reddito più mirate ed efficaci, affiancate da politiche sociali e fiscali più strutturate e da interventi decisi soprattutto sul lavoro, per far sì che non siano i più fragili a pagare il prezzo più alto di questa grave crisi. Ci auguriamo che il centrodestra tenga a mente questa emergenza e intervenga subito, sbrigandosi a dare al Paese un Governo, mettendo da parte manovre di bassa bottega solo su posti e poltrone”, così Piero De Luca, deputato del Pd.
“A Pierpaolo Bombardieri le mie sincere congratulazioni per la sua rielezione a segretario generale della Uil, segno del buon lavoro finora svolto. La delicata fase che il Paese ha di fronte ci impone di confermare e rafforzare il confronto fra di noi per la tutela del mondo del lavoro in tutte le sue forme e per lo sviluppo. Oggi più che mai credo sia utile una collaborazione nel rispetto dei ruoli che rivestiamo nella politica e nella società”.
Così la capogruppo del Pd alla Camera Debora Serracchiani