Nessuna risposta da Giorgetti su 8 miliardi tagliati
“Ho chiesto al ministro Giorgetti una spiegazione sull’approccio punitivo del governo verso gli enti locali e se è a conoscenza delle conseguenze che i nuovi tagli previsti in Legge di bilancio avranno sui Comuni e sulla loro capacità di garantire i servizi essenziali per i cittadini. Dal Ministro non è arrivata nessuna risposta nel merito.
Lo ha dichiarato la deputata Silvia Roggiani (PD), a margine dell’audizione in Commissione Bilancio del Ministro dell’Economia sulla Legge di bilancio.
“Dopo i sacrifici già imposti ai Comuni nella scorsa manovra - ha aggiunto Roggiani – la destra colpisce con nuovi tagli che colpiscono duramente gli amministratori locali: oltre 8 miliardi di tagli sugli investimenti, il turnover limitato al 75%, la drastica riduzione del fondo per i Comuni sotto i mille abitanti, che viene ridotto da 140 milioni a soli 500 mila euro. Il Fondo per l’assistenza ai minori di 100 milioni, misura positiva in linea di principio, che è totalmente insufficiente per rispondere alla reale domanda di assistenza dal momento che solo a Milano si spendono 40 milioni per garantire i servizi ai minori. Altro fatto gravissimo sono i tagli al Trasporto Pubblico Locale che andranno a colpire accordi di programma già fatti, come ad esempio in Lombardia il prolungamento della metropolitana fino a Monza o la metro ‘leggera’ di Brescia, riducendo drasticamente gli importi stanziati in precedenza. Come Partito Democratico chiediamo un deciso cambio di rotta che consenta alle amministrazioni locali di sostenere concretamente i territori e le comunità”.
“L’audizione del ministro Giorgetti purtroppo ci conferma che questa Legge di bilancio è senza visione ed inadeguata a dare una prospettiva futura al Paese. Nonostante i drammatici eventi che hanno sconvolto l’Italia e non solo, l’ambiente resta ancora questo sconosciuto. Anzi, rispetto alle tematiche ambientali si torna indietro di decenni. Non troviamo alcuna risorsa per contrastare il dissesto idrogeologico o interventi per affrontare gli effetti nefasti dei cambiamenti climatici. Ad esempio, a fronte della richiesta da parte del ministro dell’Ambiente di una dotazione di 2,5 miliardi di euro per l’attuazione dei programmi triennali delle Autorità di Bacino, in aggiunta alle risorse della nuova programmazione degli Fsc e alle dotazioni già iscritte in bilancio, si registrano solo tagli lineari agli stanziamenti già esistenti. Meno risorse su mitigazione del rischio idrogeologico e sulle spese delle Autorità di bacino; sui contributi alle regioni e ai comuni per la messa in sicurezza del territorio e degli edifici. Tagli indiscriminati proprio sulla prevenzione del dissesto idrogeologico, in un territorio sempre più fragile e interessato da continue emergenze, ed anche sulle agevolazioni ordinarie per le ristrutturazioni e l’efficienza energetica delle abitazioni. Scelta sbagliata perché penalizzerà anche tantissime piccole imprese del settore dell’edilizia ed un errore strategico anche in vista dell’attuazione della direttiva europea ‘Case green’”.
Così il capogruppo Pd in commissione Ambiente alla Camera, Marco Simiani.
Orfini: per ora solo annunci e norme pasticciate che affossano industria audiovisiva e abbandonando lavoratori della cultura
"Come può il ministro Giuli affermare di voler proseguire in continuità con l’azione condotta dal suo predecessore, quando il bilancio di quella gestione è drammaticamente negativo e ha compromesso la credibilità del Ministero della Cultura in Italia e all'estero?" ha dichiarato Matteo Orfini, a nome del gruppo PD alla Camera, durante l’audizione del ministro Giuli sulle linee programmatiche del MiC.
"Purtroppo, agli annunci e alle buone intenzioni del ministro non seguono fatti concreti," ha proseguito Orfini, elencando le numerose "promesse mancate" e criticando "l’accettazione passiva, senza lottare, dei drammatici tagli alla cultura previsti dalla legge di bilancio". Orfini ha evidenziato che, per il terzo anno consecutivo, il bilancio del MiC subisce “tagli feroci e include norme sciatte e inadeguate, come quella sul tax credit cinema, che non solo taglia, ma introduce l'ingresso dello Stato nella catena dei diritti delle società di produzione cinematografica. "Una norma 'sovietica', del tutto inapplicabile, che sembra mirata unicamente a colpire l’industria cinematografica, già colpita pesantemente dal governo con effetti drammatici sulle piccole produzioni indipendenti e sull’occupazione nel settore che è in stallo" ha denunciato Orfini.
"Incomprensibile," ha aggiunto il deputato democratico, "è anche la decisione del Ministero di non finanziare, per il terzo anno consecutivo, l’indennità di discontinuità per i lavoratori dello spettacolo, una tutela essenziale la cui attuazione andrebbe accelerata non certo rinviata di anno in anno come sta facendo il governo".
Orfini ha infine esortato il ministro Giuli a “intervenire per superare la desertificazione delle infrastrutture culturali in Italia, proponendo investimenti mirati in biblioteche, librerie e teatri e misure di sostegno alla domanda culturale. Per ora solo annunci e norme pasticciate – conclude Orfini sottolineando come “l’esame della manovra di bilancio sarà il vero banco di prova per verificare l’azione del ministro Giuli, che anche oggi ha promesso cambiamenti nel corso dell’esame" ha concluso Orfini.
“Il ministro Giorgetti conferma la mancanza di visione a lungo termine di questo governo, proponendo nella manovra misure temporanee e parziali che non affrontano alla base i problemi economici italiani. L’estensione della tassazione, come la web tax, che andrà a colpire le piccole e medie imprese e la mancanza di investimenti in settori chiave come la digitalizzazione, sono il segno della miopia di questo governo. La manovra manca di politica industriale e non stanzia risorse per migliorare l’accesso al credito delle Pmi. Le uniche agevolazioni riguardano coloro che hanno interesse a dichiarare meno, per pagare meno imposte, concedendo, con il concordato preventivo biennale, la possibilità di concordare il reddito da dichiarare con il rischio di generare le cosiddette frodi carosello perché una volta pattuito il fatturato c’è il rischio che si incentivi la fatturazione ‘per altri’”. Così il deputato dem Virginio Merola, capogruppo Pd in commissione Finanze, commentando le parole del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in audizione oggi sulla manovra di fronte alle commissioni Bilancio congiunte.
“Questa legge di Bilancio – ha concluso Merola - è l’ennesima occasione sprecata per il rilancio del Paese e per rendere l’Italia più competitiva, giusta e preparata per le sfide future. Una legge di Bilancio che durante le audizioni in commissione ha dimostrato tutta la sua fragilità con i numeri che non tengono perché sono solo frutto della propaganda del governo e non della realtà”.
“Nella relazione ci saremmo aspettati delle risposte alle tante domande che sono arrivate dalle audizioni fatte in questi giorni. Domande e dubbi non posti da noi, i brutti e cattivi dell’opposizione, ma da soggetti istituzionali, dalla Banca d'Italia, dall’Ufficio parlamentare di bilancio. Oggi ha detto che nel quarto trimestre le cose andranno meglio rispetto al terzo trimestre, dove invece si è registrata una sostanziale stagnazione. Noi vogliamo che questa dichiarazione sia pregna di fiducia. Tuttavia, all'interno di questa Legge di Bilancio scontate l'incremento delle entrate dirette e indirette facendo in modo che queste siano di fatto strutturali, ma sia Banca d'Italia che l’Ufficio parlamentare di bilancio sostengono che queste coperture sono, per usare un eufemismo, piuttosto fragili, si sbagliano? Sul Mezzogiorno e le imprese del Sud, effettuate tagli rispetto alle dotazioni precedenti importantissimi, un saldo negativo di circa 9 miliardi nel triennio. Ritiene che questi tagli aiuteranno una parte del Paese che aveva mostrato segni di vitalità, trainando la crescita degli ultimi 5 anni?”. Così il deputato dem Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in commissione Bilancio, replicando al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in audizione sulla manovra di fronte alle commissioni Bilancio congiunte.
“Tagliate – ha concluso Pagano - sulla formazione universitaria, su 22 mila contratti di ricerca solo 2000 potranno essere stabilizzate. Che facciamo di questo capitale umano altamente formato lo regaliamo all'estero? E tagliate sul trasporto pubblico locale, mettendo solo 120 milioni di euro su una stima di tutti i soggetti auditi di 1,7-1,8 miliardi. Voi pensate di poter garantire il diritto costituzionale alla mobilità, mettendo meno del 10 per cento rispetto al fabbisogno?”.
Dichiarazione di Piero De Luca, capogruppo Pd in Commissione Unione Europea
“Il ministro dell’Economia Giorgetti, audito stamane in Parlamento, ha purtroppo confermato le negative e preoccupanti valutazioni che come Partito Democratico abbiamo fatto immediatamente dopo la presentazione della nuova legge di Bilancio. Vengono drammaticamente confermati i tagli, in particolare a settori vitali per lo sviluppo e la crescita del sistema paese e per il sostegno alle famiglie. Tagli che penalizzeranno pesantemente la sanità pubblica, il Mezzogiorno, i nostri Comuni. E sarà inevitabile che tali scelte impattino negativamente sui servizi ai cittadini. Peraltro, ci troviamo di fronte a una serie davvero significativa di menzogne a partire dalle coperture della legge di Bilancio stessa, che sia la Banca d’Italia, sia l’Ufficio parlamentare di Bilancio hanno giudicato molto fragili. Dobbiamo infine registrare che tutte le audizioni in commissione Bilancio hanno sin qui smontato i numeri della propaganda del governo. Insomma, un manovra senza respiro, che mette le mani nelle tasche degli italiani e peggiora la qualità di vita nel Paese. Il tutto per le risorse limitate a causa dei parametri del nuovo Patto di Stabilità negoziato dal Governo e della crescita ridotta a zero anche e soprattutto per il rallentamento nell'attuazione del Pnrr che la destra ha colpevolmente insabbiato".
“La Lega di cui Giorgetti è vicesegretario ha tradito tutte le promesse della campagna elettorale. Va detto con molta nettezza, anche alla luce delle parole pronunciate dal ministro dell’economia in audizione oggi alla Camera. Dovevano abolire la Fornero, invece allungano l’età pensionabile fino a 70 anni nel pubblico impiego, che in fondo è la vera vittima di questa manovra. Si taglia la sanità pubblica, si reintroduce il blocco del turn over nei comuni, si nega ai lavoratori statali il recupero pieno del potere d’acquisto perduto, addirittura favorendo la firma separata nel contratto del pubblico impiego, si concedono 3 centesimi al giorno in più sulle pensioni minime: un capolavoro di macelleria sociale. Questa è l’unica verità cruda e nuda di questa Legge di Bilancio. Giorgetti sicuramente lo sa, a breve cominceranno ad accorgersene anche gli elettori”. Così il deputato dem Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro, commentando le parole del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in audizione sulla manovra di fronte alle commissioni Bilancio congiunte.
“È un governo sordo quello che porta avanti la manovra economica perché non sente le richieste di aiuto del comparto trasporti che domani è costretto a scioperare creando criticità per tutti i cittadini. La legge di bilancio vede i trasporti solo come un peso da tagliare e non prevede alcun finanziamento o investimento”. Così il deputato dem Anthony Barbagallo, capogruppo Pd in commissione trasporti.
“Che dire poi dell'abbandono del trasporto elettrico – continua il parlamentare - dove il governo non ha previsto nessun incentivo e continua ad essere assente sulla realizzazione delle 31mila colonnine approvate e finanziate dal Pd nella precedente legislatura? Che sia ecologica o digitale, l'esecutivo è allergico alla parola 'transizione' e preferisce vivere alla giornata piuttosto che guardare ad un futuro sostenibile”. “Di ideologia e propaganda non si può campare a lungo: i problemi restano, anzi aumentano”, conclude Barbagallo.
“È una manovra punitiva verso tutto il settore dell’istruzione e della cultura. Tagli inaccettabili agli organici della scuola, oltre 7 mila posti tra docenti e personale tecnico amministrativo, che andranno a creare problemi al funzionamento dell’assetto scolastico. Tagli ai fondi per affrontare la dispersione scolastica e stretta sul turn over anche per quel che riguarda le Università, che si aggiunge alle pesanti misure che hanno riguardato il Fondo di finanziamento ordinario alle Università. Sulla cultura siamo di fronte a mezzo miliardo di danni in tre anni e all’assenza di misure per settori importanti come quello editoriale. Una manovra che disinveste sul futuro del Paese”. Lo ha detto Irene Manzi, capogruppo Pd in commissione Scuola e Cultura di Montecitorio a margine dell’audizione del Ministro Giorgetti.
Bene voto unanime su impegni mozione Pd
“L’agricoltura è componente essenziale della transizione ecologica e deve essere argomento rilevante della prossima Cop29, la 29esima conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si terrà a Baku, in Azerbaijan dal l’11 al 22 novembre. Ieri alla Camera, come quasi mai avviene, i parlamentari di maggioranza e di opposizione, hanno votato, con il parere favorevole del Governo, gli impegni contenuti nella mozione del gruppo Pd riguardanti prospettive e problematiche legate all’ agricoltura. Una buona notizia sapere che il Parlamento impegna il Governo a sostenere iniziative finalizzate a garantire una risposta concreta alle sfide interconnesse del degrado e consumo del suolo, dei cambiamenti climatici e della perdita di biodiversità, attraverso il protagonismo attivo delle imprese agricole di qualità e multifunzionali, decisive per garantire un presidio del territorio soprattutto nelle aree interne e marginali”.
Così il capogruppo Pd in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera, Stefano Vaccari.
“Al tempo stesso - aggiunge - il Governo viene impegnato a promuovere politiche di contrasto alla desertificazione, e alla siccità, attraverso interventi proattivi di rinaturazione, di promozione della biodiversità e della resilienza degli ecosistemi, nonché attraverso il potenziamento e la nuova realizzazione di sistemi per la raccolta e la distribuzione dell'acqua nelle aree agricole mediante piccoli e medi invasi, privilegiando le ‘nature based solutions’, potenziando gli investimenti sui sistemi di risparmio irriguo e sulla ricerca di colture meno idroesigenti e resilienti. Non di minore importanza gli impegni finalizzati a sostenere la ricerca e l'innovazione per ridurre l'impatto ambientale delle aziende zootecniche garantendone la sostenibilità economica e sociale, valorizzando lo sviluppo degli allevamenti bradi e semibradi, salvaguardando le produzioni e la sicurezza alimentare dei cittadini. Ora ci aspettiamo che gli impegni assunti divengano atti normativi, anche attraverso l’approvazione della legge di bilancio, sui quali aprire, d’intesa con le organizzazioni delle imprese agricole, una pagina nuova e qualificante per il settore agroalimentare. I nostri emendamenti alla manovra finanziaria - conclude- andranno coerentemente in quella direzione e ci auguriamo che ci sia di nuovo un accordo tra tutti i gruppi politici”.
Giuli commissariato da FdI e Giorgetti: inagibilità politica del ministro
“La notizia di un accordo separato sul contratto degli statali ci preoccupa molto. Il governo e l’Aran non hanno lavorato per trovare soluzioni positive che mantenessero l’unità della rappresentanza sindacale in un comparto strategico del nostro Paese. Una scelta irresponsabile. Che si inserisce nel dibattito su una Legge di bilancio che già va nella direzione di un indebolimento, attraverso i tagli di finanziamenti e organici in tutti i comparti, della funzione pubblica e della capacità dello Stato di garantire i servizi fondamentali per i cittadini”.
Lo dichiarano il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto, e la deputata e responsabile Lavoro del Pd, Maria Cecilia Guerra.
“Di fronte a questa manovra è difficile non rimanere sconcertati: il Governo sta facendo scelte che vanno contro sviluppo, diritto alla mobilità e sostenibilità. In altre parole scelte contro il futuro del Paese,” dichiara la deputata Valentina Ghio del Partito Democratico, in risposta alla Legge di Bilancio oggi nella discussione alla Commissione Trasporti di Montecitorio. “I tagli sono distribuiti senza criterio e colpiscono proprio quei settori che avrebbero bisogno di investimenti per sostenere le comunità locali e promuovere uno sviluppo equilibrato.”
Oltre al drammatico mancato sostegno al trasporto pubblico locale con un finanziamento del fondo che non copre nemmeno il 10% delle necessita', i tagli colpiscono in modo particolare il fondo per la mobilità sostenibile e le reti ciclabili urbane, un settore cruciale per incentivare una mobilità accessibile e rispettosa dell’ambiente e altre risorse sottratte ai Comuni. “Il Governo ha respinto il mio emendamento sul tema e ha scelto di ridurre di 20 milioni di euro per il 2025 e di 27 milioni per il 2026 i fondi destinati alle infrastrutture ciclabili, mostrando una totale mancanza di visione verso il futuro della mobilità urbana. Questo non è un semplice taglio, è una dichiarazione di intenti contro i cittadini che chiedono alternative sostenibili e verso le amministrazioni locali che lavorano per offrirle.”
“Oltre ai fondi per le reti ciclabili, vengono drasticamente ridotti i finanziamenti per portualita' e trasporto ferroviario delle merci anche a servizio degli scali, sacrificando così settori vitali per una reale transizione ecologica e per il rilancio infrastrutturale,” aggiunge Ghio. “La scelta di non approvare l'emendamento a mia firma per il rinnovo dei fondi articolo 199 destinati a diverse categorie che operano nella portualita' , mettera' a rischio imprese e posti di lavoro. E il definanziamento di 130 milioni di euro in due anni sulla sostenibilita' degli impianti portuali, conferma il mancato sostegno del Governo al sistema complessivo della portualita'.
I definanziamenti su trasporto pubblico locale, portualita' e mobilita' sostenibile conferma l'impianto di una manovra di tagli, che guarda al passato e non sostiene i bisogni della mobilita' e dei settori trainanti del nostro Paese.
“L’istituzione del Museo a Viareggio, dedicato alla memoria delle vittime della strage ferroviaria ed alla sicurezza stradale, potrebbe concretizzarsi nelle prossime settimane con la Legge di Bilancio. Abbiamo infatti presentato un emendamento che riprende la proposta di legge del Partito Democratico e chiesto a tutti gli altri gruppi parlamentari di maggioranza e opposizione di fare altrettanto, ricevendo alcune rassicurazioni in tal senso. Ci aspettiamo quindi che ci sia un'appello bipartisan, che non venga poi mortificato dal Governo Meloni”: è quanto dichiarano i deputati dem Emiliano Fossi, Marco Simiani e Marco Furfaro, primi firmatari della proposta emendativa alla Manovra per il 2025 attualmente in discussione a Montecitorio.
“L’obiettivo dell’emendamento è creare una struttura museale, gestita da una apposita Fondazione e sarebbe sottoposta alla vigilanza del ministero della Cultura. Gli obiettivi del museo sarebbero i seguenti: diffondere la conoscenza relativa alle cause e alle conseguenze dell'incidente ferroviario; rendere omaggio alle vittime dell'incidente e alle loro famiglie; promuovere buone pratiche e la ricerca per migliorare la sicurezza ferroviaria; monitorare l'andamento della sicurezza del sistema ferroviario nazionale e indicare le aree di maggiore criticità e le azioni ritenute necessarie per la loro risoluzione; promuovere attività didattiche nonché organizzare manifestazioni e spettacoli sui temi della sicurezza ferroviaria; fornire sostegno alle attività scolastiche e di educazione permanente. Le risorse stanziate ammontano ad 8 milioni per realizzare gli spazi espositivi e 500mila euro annue per le attività”: conclude la nota.
*Pd, Salvini irresponsabile, condanna italiani a nuovi diservizi*
“La maggioranza ha bocciato in Commissione Trasporti l'emendamento presentato dal Partito Democratico alla manovra di bilancio, che proponeva di aumentare a 800 milioni di euro il finanziamento del Fondo Nazionale Trasporti. Questa misura, pensata per rafforzare il sostegno al settore dei trasporti, è stata respinta proprio mentre il ministro Salvini cerca, in modo maldestro, di rispondere alle proteste del mondo dei trasporti che lamenta i continui tagli e i mancati rinnovi contrattuali. Senza un incremento del fondo, infatti, saranno inevitabili tagli ai servizi per i cittadini e risulterà impossibile adeguare i contratti dei lavoratori. Questa bocciatura alimenta le ragioni dello sciopero e delle proteste, in questo modo irresponsabile Salvini e la maggioranza condannano gli italiani a nuove giornate di disservizi” così i deputati democratici della Commissione Trasporti della Camera, Andrea Casu, Anthony Barbagallo, Ouidad Bakkali, Valentina Ghio e Roberto Morassut che rendono noto che “il Pd ripresenterà l'emendamento sia in Commissione Bilancio che in Aula alla Camera”.
Dichiarazione di Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo
Tagli, tagli e solo tagli. Una mannaia si sta abbattendo sulla cooperazione internazionale e sulla presenza dell’Italia nel mondo. Questo prevede la nuova legge di bilancio che abbiamo esaminato oggi in Commissione esteri. Da una parte il governo Meloni racconta di questo fantasmagorico "Piano Mattei" che dovrebbe portare investimenti in alcuni paesi africani per favorirne lo sviluppo, dall'altra è proprio con la nuova manovra che si tagliano drasticamente i finanziamenti alla Cooperazione allo sviluppo che vede decurtati i fondi di ben 32,2 milioni per il 2025 e di 34,6 miliardi sia per il 2026 sia per il 2027. Un danno enorme per le politiche di cooperazione e per la politica estera del nostro Paese.
E non è tutto. Il governo dei patrioti taglia anche i fondi per i servizi destinati agli italiani all'estero togliendo alle strutture diplomatiche ben 8,2 miliardi nel 2025, 7,2 nel 2026 e 7,3 nel 2027.
E anche il settore della internazionalizzazione e promozione del made in Italy all'estero, quindi delle imprese italiane che operano sui mercai stranieri, non gode di buona salute. I tagli previsti sono di 15,8 milioni per il 2025, 15,9 miliardi nel 2026 e 8,4 nel 2027.
L'ennesima contraddizione e l'ennesimo tradimento delle promesse di un governo inadeguato.