La situazione dei minori stranieri non accompagnati in Italia, 21mila secondo i dati del Viminale, si sta aggravando di giorno in giorno. Sindaci e assessori sono costretti a trovare collocazioni e ricoveri senza disporre di risorse e strumenti adeguati per affrontare una situazione sempre più complessa. Per questo domani durante il Question time chiederemo al ministro dell’Interno come pensa di affrontare questa allarmante criticità.
Così una nota del Gruppo Pd Camera.
Lo chiede Laura Boldrini, deputata del Partito Democratico e Presidente del Comitato Permanente della Camera sui Diritti umani nel mondo.
"Un recente drammatico rapporto di Human Rights Watch dimostra che le guardie di frontiera saudite hanno deliberatamente ucciso centinaia di migranti prevalentemente etiopi al confine con lo Yemen. Si tratta di persone fuggite dalla guerra civile in Tigrai che hanno attraversato il golfo di Aden, sono passate per il territorio yemenita e hanno raggiunto la frontiera con l'Arabia Saudita. Li' hanno incontrato mortai, granate, raffiche di mitra e, per chi veniva catturato, torture, stupri e violenze di ogni tipo. Tutto questo e' documentato da 350 filmati e immagini satellitari. Per tutte queste ragioni ho depositato oggi un'interrogazione parlamentare per chiedere al governo, sulla base di queste notizie, di ripristinare l'embargo alla vendita di armamenti verso l'Arabia Saudita", spiega Boldrini. "C'e' chi negli anni scorsi aveva definito l'Arabia Saudita di Mohammad bin Salman 'il luogo di un nuovo Rinascimento'. Piu' prosaicamente il Ministro Urso pochi giorni fa, celebrando un patto commerciale con Riyad, rispondeva di 'guardare la realta'' a chi gli chiedeva se non sentisse problemi etici a stringere accordi con chi e' ritenuto il mandante del barbaro omicidio del giornalista Jamal Khashoggi e di numerose violazioni di diritti umani nel proprio Paese o in altri, come lo Yemen, dove l'Arabia Saudita e' intervenuta militarmente dal 2015. L'intervento saudita nel conflitto yemenita provoco' la decisione, formalizzata dal Governo italiano nel 2021, di porre l'embargo alla vendita di armamenti all'Arabia Saudita giacche' si era dimostrato che armi di fabbricazione italiana avevano provocato la morte di persone innocenti e causato numerose vittime civili. Il Governo Meloni nel giugno scorso ha posto fine a quell'embargo e quindi le aziende italiane produttrici di armamenti ora possono ricominciare a vendere armi a Riyad. Perche' e' finita la guerra nello Yemen? No. C'e' solo una fragile tregua, non un accordo di pace e neanche un piu' stabile cessate il fuoco. La situazione, purtroppo, resta precaria. Perche' i sauditi non usano piu' armi, anche italiane, contro civili inermi? Niente affatto", conclude la ex presidente della Camera.
Dichiarazione di Anthony Barbagallo, deputato Pd e segretario Pd della Sicilia
Lampedusa è allo stremo. Siamo tornati all’emergenza per quanto
riguarda i migranti. E l’Isola, nonostante il grande impegno dei suoi abitanti, delle forze dell’ordine e delle stesse Ong, non è in grado di sostenere da sola la grande quantità di arrivi. Nel centro di accoglienza, che può ospitare al massimo 400 persone, si è arrivati ad accoglierne anche 4000, tra cui 193 minori non accompagnati. Lo sforzo organizzativo è notevole, i trasferimenti verso altre strutture sono continui ma – dopo le passerelle dei mesi scorsi – dal governo centrale e da Schifani non giungono più risposte adeguate, sia a livello diplomatico in Europa per ottenere più collaborazione da parte degli stati membri. Nè, tanto meno, sono giunti interventi politici e organizzativi da parte del governo regionale, impegnato a litigare per le poltrone”. Lo dichiara il segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo.
“Non può consolare il momento arresto degli sbarchi – prosegue – determinato, lo sappiamo tutti, soltanto dalle avverse condizioni meteo. Appena miglioreranno il flusso riprenderà. Ma il centrodestra nel frattempo continuerà a litigare senza proporre nulla di concreto”.
"Questa destra continua a dimostrarsi feroce contro i migranti. Il governo abbia però almeno un sussulto di coerenza e dignità evitando che le navi umanitarie che collaborano con le autorità italiane vengano sanzionate: è inammissibile che una imbarcazione ong come Open Arms venga punita dopo aver risposto per giorni alle richiesta di aiuto della Guardia Costiera, salvando centinaia di vite”. E' quanto chiedono in una interrogazione parlamentare i deputati Pd Marco Simiani, Chiara Braga, Elly Schlein, Simona Bonafè, Emiliano Fossi, Matteo Orfini, Laura Boldrini, Matteo Mauri, Gianni Cuperlo, Federico Fornaro, Marco Furfaro, Feferico Gianassi, Arturo Scotto, Christian Di Sanzo.
"Appare evidente - concludono - come l’intervento delle navi umanitarie sia sempre più necessario, a causa dell'incapacità del governo di gestire una emergenza che cresce giorno dopo giorno. Limitare, rallentare e bloccare le navi umanitarie non ha quindi come conseguenza la riduzione degli sbarchi ma soltanto l’aumento esponenziale di morti in mare, spesso bambini”.
Le parole del Presidente Mattarella ristabiliscono verità. La Costituzione non ammette l’odio, è nata per sconfiggerlo. Grazie, Presidente.
Lo scrive su X Alessandro Zan commentando l'intervento del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Meeting di Rimini.
Contrasta le Ong invece dei trafficanti
L'ultima vicenda “Sea Eye 4” è emblematica. A causa del decreto voluto dal governo Meloni, la nave resterà ferma al porto di Salerno per 20 giorni e dovrà pagare una multa di 3000 euro. Ci risiamo. Il governo preferisce contrastare le Ong piuttosto che i trafficanti. La destra preferisce, per la sua propaganda, attaccare chi salva vite umane nel Mediterraneo invece di contrastare in maniera seria le tratte criminali di esseri umani. I risultati fallimentari sono evidenti, con gli sbarchi aumentati di oltre il 100% nel 2023. Il governo cambi questo atteggiamento vergognoso, lavori per aprire canali umanitari strutturati e per politiche di solidarietà in Europa convincendo i suoi amici sovranisti. E soprattutto, lavori per politiche serie di accoglienza e integrazione, smettendola di abbandonare a se stessi gli amministratori locali, lasciati soli a gestire questa fase di emergenza.
Così il deputato dem, Piero De Luca, capogruppo PD in commissione Politiche UE della Camera.
Dopo aver risposto per settimane alle richieste di aiuto della Guardia Costiera italiana per effettuare numerosi salvataggi, il governo ha disposto per 20 giorni il fermo e multato di 10mila euro l'imbarcazione Open Arms. Non ci sono francamente parole per giudicare questa destra che nell'estate record di sbarchi di migranti, non rispetta alcuna norma umanitaria internazionale, abbandona i minori stranieri a se stessi e lascia soli i sindaci di tutta Italia a gestire questa emergenza umanitaria. Sulla vicenda presenteremo una interrogazione parlamentare". Lo dichiara Marco Simiani, deputato Pd, presente oggi a Carrara, dove è stato notificato il fermo al capitano della nave Open Arms.
"Siamo di fronte - conclude Simiani - ad un governo indegno: prima fanno una legge per impedire i salvataggi in mare, poi chiedono alle Ong di intervenire perché alle motovedette italiane manca addirittura la benzina. Subito dopo però per tentare di recuperare un minimo di coerenza sono stati capaci di punire e multare quelle stesse imbarcazioni a cui hanno chiesto aiuto. Gli italiani non meritano di essere rappresentati da questi personaggi".
Dichiarazione di Emiliano Fossi, deputato Pd
"Ha perfettamente ragione la premier Meloni a vergognarsi degli italiani scappati in Albania senza pagare il conto al ristorante. Doveva però vergognarsi anche dei migranti lasciati morire in mare, dei generali xenofobi, dei Presidenti del Senato che umiliano le donne vittime di violenza, dei bambini figli delle famiglie arcobaleno che non avranno diritti, della benzina oltre i due euro, dell'inflazione al 10 per cento, di oltre 3 milioni di lavoratori poveri e di mille promesse in campagna elettorale mai mantenute. Non basta pagare un conto per lavarsi la coscienza": è quanto dichiara Emiliano Fossi, deputato Pd.
"Attacchi alle femministe, agli ambientalisti, ai migranti, ai poveri, alle minoranze. Di queste e di molte altre farneticazioni è intriso il libro pubblicato dal generale di divisione Roberto Vannacci. Gli omosessuali? 'Non sono normali'. L'atleta Paola Egonu? 'È evidente che i suoi tratti somatici non rappresentano l'italianità'. Chi commette un reato? 'Se pianto la matita che ho nel taschino nella giugulare del ceffo che mi aggredisce, ammazzandolo, perché dovrei rischiare di essere condannato?'. Gli odiatori? 'L'odio è un sentimento, un'emozione che non può essere repressa in un'aula di tribunale. Rivendico a gran voce anche il diritto all'odio e al disprezzo'. Una cosa deve essere chiara: le forze armate dell'Italia antifascista non possono avere tra i loro alti ufficiali figure che non si attengano 'allo spirito democratico della Repubblica', come prescritto dall'articolo 52 della nostra Costituzione. Il generale Vannacci con questo libro dimostra di non attenersi. Va rimosso". Lo scrive in una nota Laura Boldrini, deputata del Partito democratico e presidente della Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
Non si può più rimandare una missione europea
"Ancora decine di morti al largo di Lampedusa, in quella che sta diventando la traversata della morte. Una cinica roulette russa sulla pelle di persone indifese. Esprimo il mio sentito cordoglio per le oltre quaranta vittime di questa ennesima tragedia". Lo scrive sui suoi canali social Laura Boldrini, deputata del Partito Democratico e Presidente del Comitato Permanente della Camera sui Diritti umani nel mondo. "Le partenze non si bloccano, come va dicendo Meloni. Non si bloccano né dalla Tunisia né dalla Libia né da nessun altro Paese, perché chi fugge da guerre, persecuzioni e miseria trova sempre una strada per mettersi in salvo - aggiunge -. Se si vuole evitare il ripetersi di queste tragedie, invece di fare accordi infruttuosi con i vari autocrati della sponda sud del Mediterraneo - come avvenuto di recente con il tunisino Kais Saïed - si deve per prima cosa incrementare il soccorso in mare: non si può più rimandare una missione europea sul tipo di quella che organizzò l'Italia nel 2013, una Mare Nostrum con mezzi e risorse di tutti gli Stati membri dell'Ue. E poi bisogna rimuovere le cause che spingono le persone a fuggire, a cominciare da conflitti e violazioni dei diritti umani. Stringere accordi con chi causa la fuga è eticamente inaccettabile ma anche inutile, come dimostrato dai fatti", conclude.
" Lasciate lavorare le ONG lì dove servono"
Un'altra tragedia del mare al largo della Sicilia, l'ennesima. E il Governo della Meloni cosa fa nel frattempo? Tiene le navi delle ONG il più lontano possibile dal Canale di Sicilia, obbligandole a sbarcare i naufraghi appena salvati in porti lontani. Sono passati dai "porti chiusi" ai "porti lontani".
Costringere le ONG a fare sfiancanti e inutili giorni di navigazione per andare fino a Livorno, a Civitavecchia, La Spezia, Ravenna e altrove significa solo una cosa. Aumentare di molto il rischio di altre tragedie del mare.
E questo è ancora più vero visto l'aumento costante degli arrivi via mare.
Lo Stato chiede alle ONG di intervenire sempre più spesso, autorizzando anche molti interventi multipli (in teoria vietati dal Decreto "Cutro"), perché non riesce in autonomia a gestire la situazione.
Addirittura settimana scorsa ha chiesto alle ONG di intervenire al posto della Guardia Costiera perché avevano esaurito il carburante. Ma lo stesso Stato, o meglio questo Governo, continua a criminalizzare le stesse ONG e continua a raccontare la favola del Pull Factor.
Peccato che con le nuove norme anti-immigrati volute dalla coppia Salvini/Meloni e con le condizioni vessatorie contro le ONG gli sbarchi si siano impennati.
A dimostrazione, come abbiamo sempre sostenuto, che le cause delle migrazioni sono molto più ampie e più profonde. E non c'entrano nulla con le legislazioni nazionali. Tutto il resto sono favole. E favole pericolose che costano la vita a migliaia di persone ogni anno. Almeno davanti alle tragedie in mare il Governo faccia un passo indietro. Lasciate lavorare le ONG lì dove servono. La propaganda non vale la morte di esseri umani.
Così il deputato del Pd Matteo Mauri, ex viceministro dell'Interno.
Ancora un naufragio al largo di Lampedusa, 41 vittime innocenti partite dalla Tunisia e lasciate per 5 giorni in balia del mare. Ma di tutto questo non c’è nemmeno una parola negli “appunti di Giorgia”. Indifferenti, cinici, disumani di fronte al dramma dell’immigrazione.
Lo ha scritto su Twitter Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
“Una strage senza fine, altri 41 morti a largo di Lampedusa. L’unica, urgente risposta è un’operazione di ricerca e soccorso europea, una Mare Nostrum europea, perché chi è in mare deve sempre essere salvato”.
Li scrive su Twitter il deputato Alessandro Zan, della segreteria nazionale del Partito Democratico.
“Le drammatiche notizie che giungono oggi da Lampedusa sull’ennesima strage di migranti e quelle sulle condizioni di vera e propria sopravvivenza nell’hotspot dell’isola, alle prese con un record di sbarchi, testimoniano la difficoltà di questo governo a gestire il tema migratorio. Avevano detto che erano pronti, che avevano le risposte giuste, Salvini con la chiusura dei porti e Meloni con il blocco navale, la verità è che sono bravi nella propaganda, ma non in grado di dare le risposte all’altezza delle sfide. Non hanno politiche di intervento in Italia, non sono in grado di far muovere l’Europa, anche perché i loro alleati non glielo permettono”.
Lo dichiara Valentina Ghio, vicepresidente dei deputati del Partito Democratico.
"Oggi abbiamo effettuato un sopralluogo al Cas di via Mattei a Bologna nel nostro ruolo istituzionale di deputati. È stata l'occasione anche per ringraziare gli operatori delle cooperative ed il personale della Prefettura per il loro impegno. I temi più rilevanti che abbiamo verificato e che intendiamo segnalare al governo sono diversi. La necessità di prevedere nei bandi risorse più adeguate per garantire il giusto numero di operatori e la messa in atto di maggiori servizi di integrazione. In particolare corsi di lingua italiana e servizi di integrazione sociale. La necessità di garantire l'assegnazione definitiva della gestione a fronte di una assegnazione provvisoria in atto. La necessità di chiarire se e come si pensa di collocare altrove i migranti in eccesso, in accordo con gli Enti Locali. La necessità di rendere più veloci le procedure di richiesta di asilo, che oggi portano a presenze nei Cas anche di 6/7 anni, con un tempo medio di 4, in una condizione di incertezza e di mancanza di prospettive certe di integrazione. In un quadro generale di una politica migratoria del governo che, fra propaganda e approssimazione, sta aggravando i problemi, sia rispetto alle modalità di accoglienza dei migranti sia sul piano della coesione sociale, ci paiono questi i temi più rilevanti che abbiamo riscontrato al Cas di Bologna. Proprio perché la nostra comunità bolognese è come sempre pronta a fare la sua parte merita risposte chiare e tempestive da parte del governo. Continueremo una iniziativa di monitoraggio della situazione in essere".
Così Andrea De Maria e Virginio Merola, deputati del Pd.