15/07/2023 - 13:59

"L’accoglienza diffusa è la soluzione che, fin dall’inizio dell’ intensificazione migratoria degli ultimi dieci anni, il Pd ha sostenuto e valorizzato come la formula più adatta per garantire allo stesso tempo i diritti umani dei migranti, una gestione migliore e sostenibile  del fenomeno e le risposte alle preoccupazioni delle comunità di inserimento. Gruppi contenuti, seguiti, ben inseriti ed integrati con progetti ad hoc.Questo è il modello che ha preso forma concreta nel sistema dello SPRAR o nei progetti europei come “6+6x6” (accoglienza in famiglia). Questo è il modello che ha trovato la ferrea opposizione di Matteo Salvini e dei suoi sodali, che appena arrivato al potere lo ha smantellato con una determinazione cieca, realizzando la sua proposta: maxi hub dove infilare come bestiame centinaia, se non quasi migliaia, di migranti, senza alcun tipo di servizio e isolati dal contesto, con buona pace dei territori che se li ritrovavano realizzati in casa. Come abbiamo potuto leggere anche oggi sulla stampa, il rischio che si torni in Veneto ai maxihub, alle tendopoli, a quel sistema fallimentare, è purtroppo concreto, se non si trovano alternative”. Lo dichiara la deputata dem Rachele Scarpa.

"Abbiamo davanti a noi, tuttavia - aggiunge l’esponente Pd - un’opportunità. Finalmente a livello regionale si sta capendo, anche da parte di chi guida la nostra Regione, che l’accoglienza diffusa è il modello da preferire e portare avanti. Desidero pertanto rivolgermi ai Prefetti e a tutti coloro che fanno parte del tavolo di lavoro per la gestione dell’immigrazione affinché si persegua con determinazione il sistema che prevede la distribuzione di piccoli gruppi in maniera estesa sul territorio. Si faccia appello alla responsabilità collettiva e si proceda speditamente con tutti i sindaci che vorranno prendere parte alla costruzione del sistema veneto di accoglienza diffusa, che sono certa non siano e non saranno pochi. Andiamo avanti con chi ci sta. I cittadini hanno diritto a capire se siamo o meno davanti a una situazione strumentale dove una regia politica di Lega e Fratelli d'Italia vuole punire chi già si sta impegnando a collaborare facendosi poi pure belli sulla stampa nel dire 'Noi non accoglieremo mai'. Per scongiurare questo timore, a questi amministratori di buona volontà e animati da un sincero senso dello Stato e delle Istituzioni va garantita una cosa semplice: nessun maxi hub o tendopoli troverà realizzazione nei loro comuni. Non avrebbe infatti alcun senso, se non per una qualche arbitraria e incomprensibile scelta politica, penalizzare chi si è reso disponibile a trovare una soluzione giusta e di buon senso. Per chi invece sceglie, legittimamente, di non collaborare e di non promuovere l’accoglienza diffusa, altrettanto legittimamente vedrà il proprio territorio eventualmente e giocoforza candidato per ospitare la costruzione di uno o più grandi centri di accoglienza".

"Chi si impunta ideologicamente - conclude Scarpa - contro decisioni di buon senso come l’accoglienza diffusa non può far pagare il conto della sua cecità a tutti quanti. Se il sindaco di Borgoricco vuole i maxi hub e le tendopoli, se li facesse costruire nel suo comune: chi invece sceglie un’altra strada, quella della gestione, dell’accoglienza e dell’integrazione, la migliore e la più sicura sia per i migranti sia per i territori, non venga lasciato solo in balia del cinismo salviniano che vuole creare più insicurezza per poi lucrare sulla paura della gente”.

13/07/2023 - 15:17

"L’ipocrisia della destra non ha limiti. In questi giorni in Veneto assistiamo ad un surreale dibattito in cui vediamo il Presidente Luca Zaia e una parte dei sindaci leghisti scoprire l’accoglienza diffusa, proponendo dei protocolli che non stanno in piedi proprio perché il problema risiede nelle scelte nazionali definite dalla stessa Lega a Roma. Quello che sta succedendo è infatti esattamente ciò che temevamo e che avevo già denunciato a maggio con un’interrogazione proprio al ministro dell’Interno: dopo un decreto-bandierina che taglia e restringe l’accesso al sistema di accoglienza, la gestione del fenomeno migratorio viene scaricato tutta sulle amministrazioni locali, con conseguenze e rischi nefasti per le nostre comunità.  il Decreto Cutro, come prevedibile, non ha in alcun modo limitato o scoraggiato gli arrivi di migranti in Italia, e in più ha sprecato l’occasione di investire e rafforzare l’attuale sistema di accoglienza, che era già da tempo in sofferenza, andando anche a eliminare la protezione speciale". Lo dichiara la deputata dem Rachele Scarpa.

"Zaia - aggiunge l'esponente Pd - ha un bel coraggio a parlare di accoglienza diffusa quando le scelte del governo sono destinate a creare delle vere e proprie tendopoli, a pochi chilometri o addirittura dentro le nostre città, dove non è affatto certo che si riescano a garantire gli standard minimi di dignità e rispetto dei diritti umani e rendendo ancora più complesso avviare processi di integrazione, insegnamento della lingua, avvicinamento al territorio e alla regolarizzazione. Che protocolli vuole costruire Zaia se Piantedosi e Salvini continuano ad emanare decreti, come quello 'Cutro', in cui il modello che si vuole realizzare è quello dei maxihub?".

"Le chiacchiere - conclude Scarpa - stanno a zero: il Presidente Zaia dica chiaro e tondo se intende agire con forza col ministro del suo partito perché in Veneto non ci sia nemmeno l’ipotesi di un maxihub. Abbia il coraggio di denunciare la cecità ideologica vergognosa della sua stessa Lega, che se decide di insistere su questa linea si prenderà la responsabilità di creare il caos nelle nostre città, speculando sulla dignità di migliaia di persone e degradando scientificamente la qualità della vita nei nostri territori. Delle parole di circostanza i veneti si sono veramente stufati: vogliamo fatti concreti. Da parte mia, come parlamentare veneta, quelle domande a Piantedosi le ho poste e continuerò a pretendere, nero su bianco, delle garanzie da parte sua e del governo, dato che ad oggi continua a non rispondere e a perseverare in un imbarazzante silenzio".

12/07/2023 - 17:27

Meloni dice: non c’è scontro con la magistratura, ma attacca i magistrati e ne contesta le decisioni; l’Italia è centrale in Europa, ma viene scaricata dagli alleati sovranisti sui migranti;
solidarizza con una ragazza che denuncia, ma comprende La Russa.
Quanta coerenza.
Così in un tweet Alessandro Zan , responsabile Diritti del Pd

30/06/2023 - 20:10

I leader sovranisti di #Polonia e #Ungheria dicono no a #Meloni e fanno saltare il Patto europeo sull’#immigrazione.

Lei però si dichiara soddisfatta. Ma di cosa?

Troppe parti in commedia, Presidente Meloni. Così non si fanno gli interessi né dell’Italia né dell’Europa.

Così su Twitter la deputata democratica Laura Boldrini

29/06/2023 - 18:15

“In linea generale, voteremo a favore delle missioni internazionali, incluse le nuove missioni. Tra queste vorrei menzionare in particolare il nostro fermo sostegno alla missione europea per l’addestramento delle truppe ucraine: è anche così che aiutiamo quel paese a contrastare l’invasione di Putin. Ci distingueremo su una sola missione, quella bilaterale di supporto alla guardia costiera libica, su cui voteremo contro. Ho chiesto la parola per motivare le ragioni del nostro voto in particolare su questo ultimo punto contrario. La Libia di oggi non è la Libia del 2016. Allora si pensava che si potesse evitare il collasso dello Stato libico e l’Italia era fortemente impegnata prima di tutto nel tenere la Libia unita e stabile con iniziative quotidiane dei membri del governo: visite, incontri, promozione di iniziative diplomatiche e politiche. Oggi quella situazione di instabilità e fragilità delle istituzioni è diventata cronica. In Libia si sono insediate la Turchia e la Russia. Sono emerse notizie atroci sulla situazione dei diritti umani nei campi libici.

E’ diventato evidente che in queste condizioni una piccola missione bilaterale di supporto alla guardia costiera libica non è uno strumento in grado di condizionare le istituzioni libiche e impegnarle a contrastare il traffico dei migranti e promuovere i diritti umani. Tutto l’opposto. Per questo pensiamo che si debba fermare quella missione e agire in modo diverso.

Restano però validi i principi che animavano le azioni dei governi Renzi Gentiloni: le persone in mare vanno salvate. I trafficanti vanno puniti. L’Europa va coinvolta e responsabilizzata. Bisogna avere un rapporto con i paesi di provenienza e di transito dei migranti perché senza di loro è impossibile gestire le migrazioni.

Sulla base di quei principi di azione, oggi serve lanciare un’altra iniziativa: coinvolgere l’Unione europea nella stabilizzazione del quadro libico e le Nazioni Unite nella gestione dei migranti in Libia, chiudendo i campi e gestendo i migranti in modo umano e sostenibile. Questo chiediamo al governo”.

Lo ha detto la deputata democratica Lia Quartapelle, vice presidente della commissione Esteri, nella dichiarazione di voto in Aula

20/06/2023 - 15:11

«Per il Governo la Tunisia è un Paese sicuro», ha esordito la deputata del Partito Democratico Laura Boldrini rivolgendosi oggi all’Esecutivo in Commissione Esteri. «Un’affermazione azzardata e improvvida. Il presidente tunisino Kaïs Saïed ha ormai accentrato nelle proprie mani tutti i poteri: ha sciolto il Parlamento e il Consiglio della Magistratura, ha fatto arrestare sindacalisti, esponenti e leader dell’opposizione, ha incitato all’odio razziale contro i migranti subsahariani accusati di programmare una “sostituzione etnica”. Ciò nonostante, il nostro Governo ci viene a dire che chi proviene da un Paese così, in cui si sta costruendo una vera e propria dittatura, non avrebbe ragione per chiedere la protezione internazionale perché proveniente da un paese di origine sicuro? Ma ci credete davvero?»

La deputata dem ha poi sottolineato: «La realtà è che non volete vedere questa stretta autoritaria perché siete ossessionati da un’unica cosa: che vengano fermati i migranti, costi quel che costi. E per ottenere questo risultato la Presidente del Consiglio è andata a Tunisi per ben due volte nel giro di una settimana, a implorare l’autocrate Saïed di bloccare i migranti prima che partano. E chi se ne importa se tra quelli che vogliono lasciare la Tunisia ci sono persone che per le loro idee vengono arrestate e portate in carcere o cose anche peggiori. Ma che Paese stiamo diventando?»«La presidente Meloni si è impegnata addirittura a mediare con il Fondo Monetario Internazionale, ad agire da “ambasciatrice” di un autocrate: e questo sarebbe difendere la dignità dell’Italia?» ha aggiunto Boldrini. Per poi proseguire: «La Presidente del Consiglio e diversi esponenti del suo partito hanno più volte detto che finalmente non si va più a Bruxelles con il cappello in mano. A Bruxelles non si dovrebbe andare con il cappello in mano e a Tunisi invece sì? E si va con il cappello in mano a pregare il presidente Saïed di essere ancora più duro con le persone che vogliono fuggire da quel Paese per raggiungere l’Italia e l’Europa».

Laura Boldrini ha infine concluso: «Quella che sta compiendo il governo Meloni è una scelta di campo che volta le spalle alle opposizioni democratiche, ai sindacalisti e agli attivisti dei diritti umani che si aspettavano dall’Italia un sostegno per ripristinare lo Stato di diritto. Ma badate che anche i dittatori passano, e quando la Tunisia cambierà e tornerà alla democrazia, quelli che oggi stanno soffrendo si ricorderanno di essere stati traditi dal Governo di un Paese, l’Italia, che ha dato man forte a chi negava loro libertà e benessere. Altro che patriottismo. State svilendo la storia e la dignità del nostro Paese».

16/06/2023 - 18:24

Di fronte a quella che appare essere la più grande tragedia del mar #Mediterraneo – circa 650 morti al largo del Peloponneso, di cui almeno 100 bambini – tutti i Paesi bagnati dal Mare Nostrum dovrebbero sentire il dovere di proclamare il #luttonazionale. Così come sarebbe opportuno esporre a Bruxelles la bandiera a mezz’asta.

Sarebbe un gesto di umanità e di rispetto verso i tanti che hanno perso la vita e giacciono nel fondo di un mare che è europeo. E anche verso le loro famiglie, alle quali rivolgo il mio più sentito cordoglio.

Basta morti nel Mediterraneo. L’#UE lanci subito una missione europea di #ricercaesoccorso.

15/06/2023 - 12:59

Tweet di Enzo Amendola, deputato Pd
Bisogna smettere di girare la testa e fare finta di nulla. A poco servono gli accordi senza un’operazione “Mare Nostrum" europea. Salvare le vite fa parte della nostra civiltà.

15/06/2023 - 12:58

Innanzitutto un ringraziamento al collegio del Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale ed al suo presidente Mauro Palma per il prezioso lavoro svolto che denota lo sguardo rigoroso sulle persone e sui luoghi in cui le persone sono private della libertà. Non possono non impressionare alcuni dei numeri citati nella relazione e tra questi soprattutto quello dei suicidi. Ma anche il numero dei detenuti per condanne molto brevi e di coloro, anche italiani, analfabeti o che non hanno concluso nemmeno il ciclo della scuola primaria. E’ importante dunque l’investimento in formazione e istruzione e, in questo senso, bene il richiamo del garante al Parlamento affinché si lavori su proposte per una diversa organizzazione del tempo detentivo. Non dobbiamo mai dimenticare che la restrizione della libertà personale deve sempre essere rispettosa della dignità della persona. Particolare attenzione infine meritano altri luoghi di privazione della libertà come i Cpr per i migranti, rispetto ai quali la Relazione segnala che il 50,6% delle persone trattenute “ha avuto un periodo di trattenimento detentivo senza il perseguimento dello scopo per cui esso era legalmente previsto”.

Così Debora Serracchiani, deputata, responsabile Giustizia del Pd

15/06/2023 - 10:46

“Sono 110, finora, i superstiti di una imbarcazione carica di migranti partita da Tobruk, in Libia, e andata a fondo stavolta nelle acque a sudovest del Peloponneso, in quello che già si delinea come il più grande naufragio avvenuto nel Mediterraneo orientale.
La Grecia, proprio come ha fatto l’Italia in occasione della tragedia di Cutro, non ha soccorso quel peschereccio stipato di 750 persone, fra cui moltissime donne con bambini, rendendosi così complice dell’ennesima strage. Pochi i cadaveri recuperati finora. I corpi di centinaia di persone si sono inabissati nel profondo del mare e nessuno andrà a recuperarli per restituirli alle famiglie, che non avranno neanche una bara sulla quale piangere.
Una sciagura di proporzioni enormi, che oltre alle espressioni di cordoglio dovrebbe suscitare nelle istituzioni europee la ferma volontà di predisporre una missione navale di monitoraggio e soccorso
E invece, niente di tutto questo accade. Siamo davanti al fallimento dell’umanità se l’Europa, anziché agire nel rispetto dei suoi valori fondativi, punta tutto sulla  «difesa» delle frontiere e seguita a respingere, a ignorare la richiesta di aiuto e di protezione di chi fugge da guerre, persecuzioni e povertà.
La linea della «difesa» dei confini genera morti, e non offre soluzioni praticabili a una gestione razionale del fenomeno migratorio.
Per quanto ancora si continuerà a seguire questa fallimentare impostazione?”. Lo scrive Laura Boldrini, deputata Pd, su twitter.

12/06/2023 - 11:15
“Chiediamo al ministro della Difesa Guido Crosetto di venire a spiegare in un qt in commissione cosa sia realmente accaduto in quella nave turca, se effettivamente ci sia stato un tentativo di sequestro e dirottamento.
Quei migranti nascosti nella nave turca Galata Seaways erano effettivamente dei pirati che stavano tentando di sequestrare e dirottare la nave oppure erano solamente dei migranti clandestini?”. È quanto chiedono i deputati Pd componenti della commissione Difesa di Montecitorio, in un question time al ministro Crosetto in commissione.

 

09/06/2023 - 13:15

“Ci risiamo: Piantedosi presenta un macchinoso patto europeo su immigrazione e asilo come una grande svolta e una vittoria del governo. Ma di cosa si rallegra? L’accordo raggiunto non sostiene i Paesi di primo approdo di cui l’Italia fa parte; la solidarietà fra Stati è contemplata, ma può essere barattata con un pagamento in denaro ‘una tantum’ a migrante, liberandosi così dell'obbligo di accoglienza; i migranti vengono gestiti come se non fossero persone. C’è solo un dato degno di nota: gli amici sovranisti di Meloni non hanno votato a favore e le hanno voltato le spalle”.

Lo scrive su Twitter Laura Boldrini, deputata del Partito Democratico della commissione Esteri.

09/06/2023 - 12:22

“La destra di Meloni, finora sempre contraria a cambiare l’accordo di Dublino, ha capitolato e, abbandonando Visegrad, ha dato l’ok alle modifiche. Il compromesso va migliorato e vigileremo: troppe ambiguità sui rimpatri in Paesi terzi, poca solidarietà tra gli Stati dell’Unione europea sui ricollocamenti”.

Lo scrive su Twitter la vicepresidente della commissione Esteri della Camera e deputata del Pd, Lia Quartapelle.

06/06/2023 - 17:59

"Nella giornata di oggi cinquanta attivisti di JlProject sono riusciti a scoprire chi si cela dietro l'account twitter che mesi fa minacciò via social Don Mattia Ferrari, cappellano della ONG Mediterranea. Le minacce provengono da un account, Rgowans, che da sempre diffonde annunci a favore dell'operato di milizie e guardia costiera libica, anche attraverso documenti riservati europei e immagini scattate da droni di Frontex. Dietro ci sarebbe un giornalista ed ex vicecapo della Guardia costiera canadese, con stretti rapporti con Frontex e istituzioni europee. Un fatto, se confermato, inquietante e allarmante perché il profilo in questione riceve e diffonde materiale in diretta da tutte le milizie libiche, provando ad imporre la narrazione empatica di salvataggi delle barche di migranti da parte dei libici e negando ovviamente le azioni di violenza in mare e a terra. Esprimo tutta la mia solidarietà a Don Mattia e alla comunità di Mediterranea, la Procura di Modena faccia luce al più presto su questa pericolosa vicenda. Siamo davanti al misero tentativo di perseguire chi si impegna per gli altri e per questo è il momento di stringerci tutti attorno a Don Mattia, per chiedere con forza risposte e chiarimenti immediati". Così in una nota Marco Furfaro, deputato e componente della segreteria nazionale del Partito Democratico.

06/06/2023 - 13:32

“A Giorgia Meloni che in visita in Tunisia si appresta a stringere la mano a un autocrate, il Presidente Kaïs Saïed, vorrei dare soprattutto un consiglio: leggere quel che ha scritto ieri sul quotidiano «la Repubblica» Patrick Zaki, lo studente egiziano al quale il regime di Al-Sisi continua a negare la piena libertà sulla base di accuse del tutto inconsistenti.

O almeno farsi dire dai deputati del proprio partito quello che emerge dalle audizioni sulla Tunisia che si stanno tenendo in Commissione Esteri alla Camera.Perché dò questo consiglio alla Presidente Meloni? Perché non voglio che il mio Paese, patria del diritto e di una Costituzione pienamente democratica, si ritrovi, per meri calcoli elettorali o per inconfessabili simpatie politiche, a sostenere un regime che del diritto e della democrazia sta facendo carta straccia.

Le cosiddette «primavere arabe» iniziarono nel 2011 proprio dalla Tunisia e quel Paese rappresentò un faro per tanti giovani arabi ma anche per noi europei, perché, con il pieno coinvolgimento della società civile, dette vita a una Costituzione molto avanzata fondata sul metodo democratico e su principi di uguaglianza, di inclusione e di pieno riconoscimento dei diritti sociali e civili.

Oggi, purtroppo, quella Tunisia aperta e democratica non esiste più. Al suo posto si è insediato un presidente che ha progressivamente accentrato tutti i poteri nelle sue mani, soffocando il dissenso, arrestando proprio quei sindacalisti artefici della nuova Costituzione e insieme a loro il capo del più grande partito di opposizione, mettendo a tacere la libera stampa e scatenando una feroce ondata razzista contro gli immigrati subsahariani indicati come lo strumento di un complotto internazionale volto, pensate un po’, alla «sostituzione etnica».

Il sogno della giovane democrazia tunisina si è trasformato in un incubo. Ed è in questo incubo che si reca oggi la Presidente Meloni.

Il governo italiano, però, non mostra la benché minima preoccupazione nei confronti della svolta autoritaria in corso in Tunisia. L’unica cosa che gli interessa è che, costi quel che costi, Saïed impedisca la partenza di migranti verso l’Italia. Può ragionare così un grande Paese che ha una lunga tradizione democratica?

E il sostegno all’autocrate Saïed non è solo a parole: l’Italia si batte affinché il Fondo Monetario Internazionale aiuti economicamente il governo di Tunisi senza porre le necessarie condizioni di rispetto dei diritti democratici. Un atteggiamento grave, che va stigmatizzato con forza.Ma non vorrei, perché sarebbe ancora più preoccupante, che oltre all’ossessione di fermare i migranti – cosa che non riescono a fare nonostante il decreto contro le Ong, il decreto «Cutro» e la dichiarazione dello stato di emergenza – questa spinta verso Saïed derivi anche da una certa eco che risuona tra le due sponde del Mediterraneo: pure qui da noi qualcuno di molto vicino a Giorgia Meloni ha evocato la «sostituzione etnica»; la retorica contro la società civile e le Ong accusate di essere strumento di complotti stranieri l’abbiamo sentita in Italia oltre che in Tunisia, e pure qui da noi, da parte della destra al governo, ogni tanto spunta una certa insofferenza per la separazione dei poteri e per le istituzioni indipendenti e di garanzia chiamate a controllare il potere politico.

Non sto dicendo che Giorgia Meloni abbia delle affinità con Saïed. Ma è un fatto che, come nei mesi scorsi diversi ministri del suo governo, anche lei si precipiti a rendere omaggio a un personaggio che sta calpestando la libertà e il benessere del proprio popolo. E questo non fa bene all’immagine e alla dignità del nostro Paese.

A proposito di patriottismo”. Lo scrive su facebook la deputata del Pd, Laura Boldrini, componente della commissione Esteri di Montecitorio.

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