21/03/2024 - 11:25

“La mafia non si manifesta più attraverso le eclatanti stragi di un tempo, ma c’è ed è ancora più pericolosa perché è dentro le fessure della nostra società e gode di una complicità diffusa legata alla ricerca esasperata e criminale del profitto. Può contare su spalleggiamenti e vive nel conflitto sociale dove si nutre ed arruola adepti. Ecco perché di fronte a molta indifferenza e a momenti di rassegnazione occorre metterci la faccia per stare in prima linea accanto a chi ogni giorno si batte per informare, prevenire, contrastare l’avanzare e il radicamento delle mafie. Un grazie naturalmente a magistrati e forze dell’ordine che svolgono con grande dedizione e determinazione il loro compito, ma anche all’associazionismo diffuso e alle tante organizzazioni che si impegnano sul fronte della promozione sociale e ci ricordano tutti i giorni che la mafia si batte quando lo Stato dà risposte a temi fondamentali come lavoro, diritti, scuola, cultura, ambiente. Grazie a Libera e don Ciotti questo incessante lavoro associativo è stato messo in rete che ora si presenta capillare in ogni parte d’Italia. Ed oggi con Libera, sono in piazza, per rinnovare la memoria nella giornata dedicata a tutte le vittime innocenti della mafia. Con Libera per mantenere accesi i riflettori e continuare a combattere fianco a fianco”.

Così il deputato democratico Stefano Vaccari, segretario di Presidenza della Camera.

20/03/2024 - 17:37

“Il ministro Valditara si vergogni delle sue stesse dichiarazioni invece di dare lezioni o patentini sull’inclusività” così la deputata democratica, Ouidad Bakkali, replica al ministro Valditara che oggi, nel corso di un evento sull’istruzione, ha “usato in modo strumentale i dati sui risultati formativi dell’istituto scolastico di Pioltello ‘enormemente inferiori alla media’ alludendo a scuole si ‘serie a’ e scuole di ‘serie b’ legate alla presenza di ragazzi con background migratorio. Non ci sono altre definizioni, queste sono frasi razziste peraltro non troppo lontane dalle classi ghetto di cui Valditara aveva già parlato. Il ministro, caso strano, viene frainteso sempre sulle stesse tematiche”.

“Gentile Ministro – prosegue ancora la Bakkali - prima di essere deputata mi sono occupata per 10 anni di scuola e territorio. Per dieci anni ho costruito strategie e politiche di inclusione e valorizzazione delle ricchezze e delle diversità nelle scuole. Ho lavorato sul plurilinguismo, sulla valorizzazione delle progettualità che consolidano le lingue madri e l’apprendimento della lingua italiana, progetti di extra scuola e di sostegno ai compiti, progetti per arricchire, aprire, sostenere ambienti educativi e docenti. Nelle scuole inclusive che conosco io si valorizza il dialetto locale e le lingue di origine di bambini e bambine con background migratorio. Si coinvolge il quartiere e le famiglie, per creare coesione sociale e mutua conoscenza. Anche quelle che lei definisce, “di questo tipo”. Lei che ha fatto? Le do un paio di suggerimenti – conclude Bakkali - il primo, convochi e lavori con l’Osservatorio per l’inclusione degli alunni con background migratorio, ascolti le competenze decennali che la scuola e la pedagogia italiana esprimono su questi temi. La smetta di fare campagna per la Lega sulla pelle viva delle scuole riproponendo le classi differenziate, parlando di stranieri e italiani quando si riferisce a bambini di scuole primarie. Il secondo, lasci fuori la campagna elettorale dal dicastero che guida e si occupi davvero di strategie per la scuola pubblica”.

20/03/2024 - 15:07

Ministro attribuisce bassi risultati formativi alla presenza di studenti stranieri

“Le parole di Valditara sui risultati formativi della scuola di Pioltello sono razziste. È veramente sconcertante e di cattivo gusto che il ministro dell’istruzione snoccioli i dati relativi al livello di competenza di un istituto per prendersela con gli studenti stranieri e portare avanti la campagna islamofoba che la Lega sta imponendo al governo”. Così la deputata democratica Ouidad Bakkali che sottolinea come: “nel corso dell’intervento di oggi alla Fiera Didacta di Firenze, il ministro Valditara ha snocciolato i dati dei risultati formativi della scuola di Pioltello attribuendo i risultati inferiori alla media alla presenza di ragazzi stranieri che, nonostante l’impegno dei professori e del preside, avrebbero la responsabilità di compromettere la formazione ai ragazzi italiani. Queste sono dichiarazioni razziste, Ministro. Anche perché – sottolinea Bakkali – lei parla espressamente di “scuole di questo tipo”. Ma di quale tipo, Ministro? Siamo sinceramente preoccupati – conclude la democratica – da un Ministro “di questo tipo” che, invece di mettere in campo risorse per le scuole, misura i livelli di competenze su numeri percentuali e parametri oramai antichi. Sono bambine e bambini che il Ministro dovrebbe smettere di distinguere tra stranieri e italiani. Si prenda invece la responsabilità di occuparsene. Tutte le scuole, “di qualsiasi tipo”, come dice Lei”.

19/03/2024 - 17:58

“Sostengo convintamente l’appello lanciato dalla giornalista Karima Moual e sottoscritto da tante comunità musulmane italiane e centri culturali, associazioni, intellettuali, imprenditori, professionisti, accademici musulmani per dire” basta!” e chiedere rispetto e protezione”. Così la deputata democratica, Ouidad Bakkali che sottolinea come “proprio durante questo mese di Ramadan si fa sempre più aggressiva la campagna islamofoba della Lega, che temo crescerà per intensità e veemenza avvicinandoci alle elezioni europee. Prima la campagna razzista, discriminatoria e ghettizzante della sindaca di Monfalcone che si costruisce la sua carriera politica e la probabile prossima candidatura alle europee sulla pelle viva di famiglie, bambini e bambine della sua propria comunità, negando spazi per la preghiera, insultando le donne che scelgono un costume da bagno che non è si duo gradimento, come il burkini. Poi i manifesti a Roma di un’eurodeputata leghista, anch’essi discriminatori e razzisti, dove si raffigura una donna completamente coperta dal Niqab con lo slogan “in Europa hai gli stessi diritti di tuo marito”, anche qui sottintendendo che tutte le donne velate siano donne sottomesse e compiendo il drammatico errore di promuovere che veramente le donne europee abbiano gli stessi diritti degli uomini, quando le piazze sono piene di ragazze e donne, a prescindere da origine, religione o estrazione sociale che chiedono più diritti, meno violenza di genere, meno discriminazioni sui luoghi di lavoro o in termini di salario, o stereotipi di genere che ingabbiano le ambizioni e il futuro di tutte le donne, europee e non, musulmane e non.  E da ultimo la campagna di odio, sempre scatenata dalla Lega, contro la scuola e il Preside di Pioltello, oggi minacciato e insultato, che ha deciso insieme a tutto il suo consiglio di Istituto e le famiglie della sua scuola di sospendere le lezioni il prossimo Eid al-Fitr, in una scuola dove il 40% degli studenti è di fede musulmana, per valorizzare una festa di comunità, per creare dialogo inter-religioso, inclusione e pace, nella piena autonomia della scuola e nel rispetto delle regole che a questo punto non conosce né Salvini, né Valditara che guida il dicastero della scuola pubblica. Un gesto laico, quello del preside di Pioltello, che apre alla pluralità che esiste nelle scuole e che questa Lega proprio non tollera. Faccio appello a tutte le forze politiche, liberali e laiche affinché si fermi questa condotta, questo linguaggio e questa violenza contro cittadini e cittadine di questo Paese che hanno il diritto di non essere insultati e attaccati da una forza politica che raccatta voti seminando odio. Non è più tollerabile”.

19/03/2024 - 11:16

Su vicenda istituto Modena risposta Frassinetti pilatesca

 

“Non sono soddisfatto dalla risposta della sottosegretaria Frassinetti, una risposta notarile e pilatesca, come d’altra parte era stata la risposta di Valditara stesso il giorno che Damiano Cassanelli, il rappresentante degli studenti dell’Istituto Barozzi di Modena, aveva ricevuto il provvedimento di sospensione con uno stop di 12 giorni, dopo aver rilasciato un’intervista alla ‘Gazzetta di Modena’ nella quale aveva espresso perplessità riguardo alcune scelte della scuola. La sospensione, annullata dall’organo di garanzia interno all’Istituto, viene considerata una prerogativa dell’autonomia scolastica, salvo poi congratularsi per il suo annullamento, come ha fatto Valditara. Il ministro inoltre usa l’autonomia a suo vantaggio perché, per esempio, sui fatti di Pioltello è intervenuto repentinamente esprimendo la contrarietà riguardo la scelta del dirigente scolastico di chiudere la scuola per la fine del Ramadan. Una scuola con il 43 per cento di presenze di cittadini di seconda generazione, a cui lui ha minacciato ispezioni e per cui ha tirato fuori persino l’idea delle classi separate per gli ‘stranieri’. Il ministro che sta lavorando al cambio del sistema di valutazione dovrebbe ascoltare, docenti, pedagogisti e personale tutto della scuola e non le ideologie fasulle di questa destra che pensa di selezionare i migliori attraverso la scuola pubblica e democratica e di lasciare indietro tutti gli altri. Un’idea che aborriamo e per la quale saremo sempre dalla parte degli studenti e delle studentesse e di tutte e tutti coloro che difendono la scuola palestra di vita, di uguaglianza dei diritti e delle possibilità”.

 

Lo dichiara Stefano Vaccari, segretario di Presidenza della Camera, commentando la riposta della sottosegretaria Frassinetti all’interrogazione presentata dal deputato democratico.

 

12/03/2024 - 20:13

"L'Unione Europea, soddisfatta della risposte fornite da Unrwa, l’agenzia dell’Onu per i rifugiati palestinesi, rispetto alle accuse di Israele verso 12 dipendenti che avrebbero collaborato con Hamas nel terribile attentato del 7 ottobre e che sono stati licenziati, ha sbloccato i fondi all'agenzia dell'Onu. Anche il Canada e la Svezia hanno ripristinato i fondi a Unrwa. L'Italia, invece, no. Dopo la missione a Rafah, dove abbiamo preso atto della catastrofe in corso a Gaza e visto con i nostri occhi  1500 camion di aiuti bloccati dalle autorità israeliane mentre dall'altra parte i palestinesi muoiono di fame e di malattie, oltre che sotto le bombe, chiediamo che il ministro Tajani venga a spiegarci perché non ripristina i fondi all’Unrwa. Nessun programma,  e nessun'altra agenzia o entità dell’Onu può sostituire Unrwa che non è solo distribuzione di aiuti: è scuola, è sanità, è logistica, è amministrazione pubblica. E lo è per quasi 6 milioni di profughi palestinesi, non solo quindi a Gaza, in Cisgiordania  ma anche in Giordania, Siria e Libano. E chiediamo, come abbiamo scritto nella lettera alla Presidente Meloni inviata dal valico di Rafah che ad oggi non ha ricevuto risposta, che la premier faccia di più per convincere Netanyahu a porre fine a questa carneficina e che dia seguito alla mozione approvata da questo Parlamento che chiede il cessate il fuoco immediato". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

05/03/2024 - 19:25

“La sicurezza non è un costo né un lusso, ma un diritto inalienabile che richiede misure organiche e non interventi spot del tutto inefficaci”. Così la capogruppo del Pd in commissione Cultura alla Camera, Irene Manzi, è intervenuta in aula motivando il voto di astensione del suo gruppo sul provvedimento che prevede la possibilità di inserire anche le tematiche della sicurezza sul lavoro nell’ambito dell’insegnamento dell’educazione civica. “Questo provvedimento è veramente poca cosa se il governo non interviene in modo strutturale per incidere realmente sulle cause delle morti e degli incidenti sul lavoro. La sicurezza del lavoro è sicuramente un grande tema culturale che deve permeare l’intero percorso scolastico degli studenti e questa proposta, purtroppo, non va in questa direzione. La scuola è una comunità educante, il luogo della crescita e della relazione, servono azioni condivise non misure emergenziali del tutto inefficaci, serve molto di più di quello che il governo sta facendo”

05/03/2024 - 16:45

Invece di preoccuparsi di chi non può accedere alle mense scolastiche, la destra è impegnata a parlare di “novel food”. Sarebbe stata una buona occasione per discutere di povertà alimentare, di mense scolastiche ma purtroppo la risoluzione presentata dalla Lega in commissione Cultura della Camera si concentrata ideologicamente su un aspetto marginale ignorando del tutto il tema proprio delle mense, della presenza non uniforme e capillare di questo servizio sul territorio nazionale. Avevamo proposto di riaprire la discussione così da integrare il testo con questi temi più urgenti, ma da parte della maggioranza è arrivato un deciso rifiuto, per questo abbiamo votato contro un provvedimento bandiera a uso propagandistico. Noi continueremo a sollecitare un confronto, a partire dalla risoluzione che presenteremo sulla povertà alimentare e sulla necessità di intervenire per garantire un diritto essenziale- quello alla mensa scolastica-  che deve essere riconosciuto in modo uniforme  a tutti e tutte.

Così il gruppo Pd in commissione Cultura della Camera.

01/03/2024 - 11:08

"Il Governo Meloni, sempre pronto a parole a promuovere la natalità, sta penalizzando le famiglie ed in particolare modo quelle con figli numerosi. Da quest'anno infatti gli importi ricevuti come assegno unico relativi all’anno 2022 rientrano nella Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) 2024 aumentando, di fatto, il valore Isee. Questo comporta che molti nuclei familiari sforano di poche centinaia di euro il limite massimo per poter usufruire di numerose prestazioni sociali che valgono migliaia di euro all'anno". Così una nota congiunta dei deputati Pd Ilenia Malavasi e Marco Simiani che hanno presentato una interrogazione al Ministro Calderone.

"All'improvviso per molte famiglie sono stati negati o ridotti infatti il bonus nido, l’integrazione all’affitto; il bonus bollette, le agevolazioni sulle tasse universitarie; le agevolazioni per la frequenza alle scuole dell’infanzia, per la mensa o per l’utilizzo degli scuolabus dei figli o per i buoni libri o la possibilità di non versare la quota di iscrizione agli ultimi tre anni delle scuole superiori di secondo grado per motivi economici. Per non parlare degli aumenti automatici dell'Irpef regionale e comunale. Chiediamo al governo di intervenire e fermare subito questa vergogna. Gli slogan sono finiti, ora servono i fatti", conclude la not

29/02/2024 - 13:03

“I fatti non si sono svolti come ha raccontato il ministro Piantedosi. A Pisa non era in atto la presa della Bastiglia. Lì c’erano un centinaio di ragazzi, esattamente uguali a quelli che fino a pochi minuti fa erano su queste tribune a seguire i lavori della Camera. C'erano i nostri figli, le nostre figlie, che dovremmo ringraziare perché dimostravano di avere una coscienza politica e civica. A Pisa sono successe cose gravi e il tema che si pone è quello del controllo democratico su come viene gestito l'ordine pubblico. Questo rappresenta un pezzo di democrazia, utile ai cittadini e alle stesse forze dell'ordine. Allora non accettiamo l’accusa che sta avanzando sui mezzi di informazione, tramite le dichiarazioni anche della presidente del Consiglio e oggi del ministro Piantedosi, di strumentalizzazione. Noi esprimiamo solidarietà agli agenti aggrediti ieri a Torino e se c'è qualcuno che sta provando a strumentalizzare quanto accaduto, siete esattamente voi e l'avete messo nero su bianco in queste ore attaccando la sinistra come se fosse quella che fomenta. La libertà d'espressione è uno dei diritti che non deve essere comprimibile in una democrazia liberale. Vi chiedo: vi sentite di operare all’interno di una democrazia liberale o No? Perché altrimenti c'è un problema”.

Così Matteo Mauri, responsabile Sicurezza del Pd ed ex vice ministro dell’Interno, dopo le comunicazioni del ministro Piantedosi sui fatti di Pisa.

“Ma lo sapete - ha aggiunto - che sono 800 giorni che le forze dell’ordine aspettano il rinnovo del contratto? Conoscete i problemi di organico che hanno? Sapete che sono venti mesi che non ricevono il pagamento degli straordinari? Alla Camera è incardinato un Ddl sulla Sicurezza a prima firma Piantedosi, nell’articolo 11 si prevede una reclusione a due anni in caso di blocco stradale. Vuol dire che se tre ragazzini si mettono a protestare davanti a scuola e fermano il traffico si beccano due anni di galera. E voi dite che in questo momento in Italia non c'è un clima che vuole limitare il dissenso? E’ questa l'idea di Paese che avete in testa? Noi - ha concluso - abbiamo in testa tutta un'altra idea d'Italia”.

27/02/2024 - 19:26

“Abbiamo raccolto l’appello, rivolto a tutte le forze politiche dalle associazioni che si occupano di formazione e di scuola, dei dirigenti e degli insegnanti, per ribadire la contrarietà alla misura del governo, in discussione al Senato, che vuole eliminare una realtà nell’attuale sistema di valutazione che, dal 2020 è stato messo in campo nella scuola primaria, e che si basa su una valutazione di tipo descrittivo che mira a favorire la crescita e la maturazione degli studenti. Non si tratta di valutare in modo più semplice o più facile. La questione è quella di favorire una crescita, un processo dinamico di formazione degli studenti. Siamo qui oggi per ribadirlo e continueremo nelle Aule parlamentari e fuori, a far risuonare l'appello  che oggi le associazioni ci hanno consegnato per valorizzare il grande lavoro compiuto dalla scuola in questi anni sul tema. Chiediamo al governo di aprire un confronto e di smettere di intervenire sulla scuola a colpi di emendamenti”. Così Irene Manzi, capogruppo dem in commissione Cultura della Camera e responsabile scuola del Partito Democratico nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio contro il ritorno ai giudizi sintetici voluto dal ministro Valditara e il superamento del sistema descrittivo.

26/02/2024 - 10:42

DOMANI ORE 17:30 CONFERENZA STAMPA PRESSO SALA STAMPA MONTECITORIO

 

Il governo non metta in discussione il giudizio descrittivo nella scuola primaria.  È questo il monito lanciato dalla rete di associazioni composta da AIMC - ANDIS- CEMEA - CGD - CIDI - FLC CGIL - LEGAMBIENTE SCUOLA E FORMAZIONE- MCE - PROTEO FARE SAPERE- UCIIM. Un emendamento presentato dal governo nella seduta della Commissione cultura e istruzione del Senato della Repubblica del 7 febbraio scorso, nel corso dell’esame del DDL relativo al voto in condotta, propone di smantellare la riforma che appena tre anni fa introduceva il giudizio descrittivo alla primaria.

In assenza di una documentazione sui processi in atto, di una verifica sulle esperienze condotte nelle scuole, di un’interlocuzione con il mondo della scuola e della ricerca universitaria questo governo decide di interrompere un processo di rinnovamento della cultura e delle pratiche valutative.

Una decisione immotivata dal punto di vista pedagogico che affaticherà ulteriormente chi ha già speso molte energie per affrontare in modo costruttivo il cambiamento introdotto appena tre anni fa. La scuola non può essere costantemente investita, nell’alternarsi dei governi, da politiche frammentarie, contraddittorie, prive di una visione pedagogica coerente e duratura. Studenti, insegnanti, dirigenti scolastici e genitori non possono restare ‘ostaggio’ di riforme incompiute, leve di interessi di parte. La scuola deve essere l’espressione dei valori e dell’unità della Repubblica.

 

Interverranno, oltre a deputati e senatori di diversi schieramenti, i rappresentanti delle associazioni promotrici: Anna D'Auria, Davide Tamagnini MCE, Susanna Crostella CGD, Giuseppe Desideri AIMC, Manuela Calza FLCGIL, Valentina Chinnici CIDI.

 

23/02/2024 - 16:15

“La scuola aperta a tutti”. È il primo comma dell’articolo 34 della Costituzione ad individuare il principio fondamentale che sta - o dovrebbe stare - alla base di ogni politica per l’istruzione, perché la scuola è lo strumento per eccellenza che consente ad ogni individuo di migliorare la propria istruzione e, di conseguenza, la propria posizione sociale ed economica”.  A scriverlo è Ilenia Malavasi, Deputata del gruppo del Pd, in un articolo pubblicato sul sito della Fondazione Demo - la Fondazione del Pd presieduta da Nicola Zingaretti. “Il sistema educativo italiano è pensato dalla nostra Carta costituzionale come capace non solo di misurare i risultati ottenuti dai migliori, ma anche di accompagnare situazioni di fragilità o di marginalità, fornendo la possibilità ai ragazzi e alle ragazze, indistintamente, di acquisire nuove prospettive - sottolinea Malavasi -. E anche se questo avviene ancora in modo troppo limitato (solo il 6% dei giovani i cui genitori non hanno il diploma ottiene poi la laurea) è significativo che la Costituzione si occupi, in modo così diretto, della questione, riconoscendo, anche in questo modo, la centralità dell’idea di “comunità”, alla cui base ci sono la scuola, la valorizzazione dei talenti, il diritto di essere messi nella condizione di poter eccellere.  Nonostante questioni importanti ancora in campo quindi - continua Malavasi - come gli oltre 170mila supplenti che sono ogni anno chiamati a coprire cattedre scoperte, gli insegnanti di sostegno, spesso lasciati soli, la sicurezza degli edifici, la sproporzione di numeri tra alunni, insegnanti e dirigenti, “Stare bene a scuola” resta il punto fondamentale, raggiungibile con un ruolo centrale della “comunità educante” che si adopera affinché nessuno si perda durante il percorso scolastico o, peggio ancora, non abbia capacità o possibilità di accesso. Una comunità educante, appunto, che senta la responsabilità e il dovere prioritario di tutelare tutte le variabili di crescita dei suoi cittadini e cittadine più giovani”.

23/02/2024 - 14:02

"Mi arrivano in questi minuti video di cariche della polizia contro un gruppo di studenti delle scuole superiori di Pisa che manifestavano a favore della Palestina. Si vedono ragazze e ragazzi inermi manganellati dalla polizia in tenuta anti sommossa all'inizio di via San Frediano, una delle strade che conducono a Piazza dei Cavalieri, dove si trovano la Scuola Superiore Normale e il Polo Carmignani dell'Università statale. In alcune sequenze, si vedono gli agenti colpire con i manganelli, inseguendoli, ragazzi che scappano mentre in altri, un paio di studenti vengono costretti a sdraiarsi a terra  immobilizzati con le mani dietro la schiena.
E' l'ennesima carica contro giovani che manifestano pacificamente ed è inaccettabile che in Italia non si possa scendere in piazza e si tenti di reprimere il dissenso colpendo ragazze e ragazzi che esercitano un diritto costituzionale.
Aderisco all'iniziativa del collega Emiliano Fossi e sottoscrivo la sua interrogazione al ministro Piantedosi perché faccia luce sull'accaduto". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

21/02/2024 - 17:57

“Ministro Piantedosi nessuno ci deve convincere del fatto che le forze di polizia sono un baluardo fondamentale a difesa delle garanzie democratiche di questo Paese. Dopodiché ci guardiamo attorno e mettiamo in fila alcuni elementi perché facciamo riferimento a vicende molto diverse: da  ciò che è accaduto in una scuola a ciò che accade in piazza, alle identificazioni da parte degli uomini della Digos che, a detta sua, forse non erano completamente consapevoli e che invece devono essere assolutamente consapevoli. Per cui noi non pensiamo che ci sia un disegno sovversivo. Ma pensiamo invece che il governo non ci debba garantire che non ci siano direttive ministeriali per chiedere alla polizia di contrastare il dissenso, noi vogliamo e pretendiamo che il governo faccia esattamente l'opposto, cioè si erga a difesa di chi ha opinione diverse e di chi vuole dimostrare il proprio dissenso nelle forme democratiche e deve essere tutelato.  Perché questo deve fare chi è in maggioranza. Noi svolgiamo il nostro compito fino in fondo, essendo sentinelle attente e anche preoccupate rispetto a ciò che abbiamo visto, consapevoli della forza che lo Stato può dimostrare nella garanzia di quelle tutele democratiche ma tutti devono sapere che nessuno abbasserà mai di un millimetro la guardia, perché sono questioni rilevantissime per il nostro Paese”. Così il deputato Matteo Mauri, responsabile Sicurezza del PD nazionale, intervenendo nella replica del question time a Piantedosi.

Nel presentare l’interrogazione, il deputato Federico Fornaro, della presidenza del Gruppo Pd, ha elencato i casi delle identificazioni di una dozzina di persone in occasione delle manifestazioni di cordoglio per Navalny, dell’uomo identificato dalla Digos alla Scala per il solo fatto di aver detto ad alta voce «Viva l'Italia antifascista» al termine dell'Inno di Mameli e le più allarmanti notizie riportate dalla stampa sulle modalità di reazione o di gestione dell'ordine pubblico, ad esempio nei fatti di Torino del 3 ottobre 2023 o di Napoli del 13 febbraio 2024 di fronte alla sede Rai, o ancora di Bologna del 16 febbraio 2024, modalità di reazione ritenute da più parti sproporzionate in relazione ai fatti avvenuti. “Questi segnali di un atteggiamento intimidatorio e repressivo del dissenso – ha detto in Aula Fornaro - trovano ulteriore conferma nella disposizione prevista dall'articolo 11 del disegno di legge governativo, a prima firma Piantedosi, sulla sicurezza pubblica che trasforma in reato l'impedimento alla circolazione fatto con il proprio corpo e che verrebbe ora punito con la reclusione fino a due anni, norma che limiterebbe in maniera drastica la possibilità di protestare senza incorrere in gravissime conseguenze”.

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