Dichiarazione Augusto Curti, deputato Pd
A un anno dal sisma che ha interessato il centro-nord delle Marche, la situazione in cui versano le popolazioni colpite è indegna di un Paese civile. Dopo aver assistito al riconoscimento dello stato di emergenza con un ritardo di ben 5 mesi, centinaia di cittadini sfollati non hanno ancora ricevuto il contributo di autonoma sistemazione. Si tratta di un fatto gravissimo che, peraltro, non trova precedenti nella storia. A causa dell’inefficienza della Giunta regionale e della cronica indifferenza del Governo nei confronti delle Marche, a tutt'oggi non esiste il piano per una ricostruzione già priva dello strumento del Superbonus 110%, la cui piena operatività infatti non è stata estesa a questa emergenza. Ho presentato un’interrogazione parlamentare urgente per richiedere al Governo di farsi carico di questa vergognosa situazione.
“Ora c’è serio rischio impennata prezzi”
“La bocciatura del nostro emendamento al dl bollette per prorogare la fine del regime di maggior tutela dell’energia elettrica e del gas da parte del governo rischia seriamente di farci entrare nel caos e danneggiare pesantemente i consumatori. Il Governo è gravemente inadempiente sui passaggi necessari, a partire dalla mancata campagna di comunicazione. Il rischio che si profila è un consistente aumento dei prezzi per 10 milioni di utenti. Un rinvio della scadenza è necessario per mettere a punto una vera e propria riforma del mercato dell’energia con una reale difesa dei consumatori. Giudichiamo grave che il governo voglia procedere lasciando inascoltate le richieste avanzate sia da noi che da gruppi di maggioranza”. Lo dichiara il capogruppo democratico in commissione Attività produttive Vinicio Peluffo.
"Il Ministro Fitto dovrebbe ammettere che sul Pnrr questo Governo sta fallendo. La matematica non è opinione. Quando su 31 miliardi disponibili per il 2023 se ne sono impiegati meno del 10%, se sulla non autosufficienza non abbiamo speso neppure un euro di quelli a disposizione , se per la quinta rata la metà degli obiettivi evidenzia difficoltà media e alta, se mancano tecnici e professionisti, se per la logistica il sud rimane fanalino di coda, siamo davvero in una situazione drammatica. La relazione della Corte dei Conti è la certificazione di ciò che, purtroppo, da mesi denunciamo inascoltati. La realtà è che la destra non crede nel Pnrr e questo è un vero e proprio atto contro gli interessi del Paese. Chiediamo verità alla premier Meloni, perché il governo ha trasformato una straordinaria opportunità in un vero e proprio elogio delle incertezze". Lo scrivono in una nota Marco Sarracino, deputato e responsabile Sud della segreteria nazionale Pd, e Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in commissione Bilancio alla Camera.
“La Regione Toscana dia il Pegaso d’Oro ai ‘nuovi angeli del fango’. L’ondata spontanea ed immediata che ha visto attivarsi giovani e meno giovani, studenti, lavoratori e pensionati, donne e uomini, ragazze e ragazzi, per aiutare chi è rimasto colpito dalle alluvioni è la testimonianza dei valori di civismo e solidarietà che ogni società vorrebbe e dovrebbe avere. Nel buio di questi giorni questa debole fiammella, cresciuta ora dopo ora è divenuta uno splendido sole che ha riscaldato i cuori di comunità sconvolte. Sicuramente questo non basterà e occorreranno risorse per ripartire e ricostruire ma queste azioni hanno fatto capire a famiglie ed imprese in ginocchio che non erano rimaste sole. Mi auguro che il Presidente Giani e la giunta regionale possano raccogliere questa proposta”: è quanto dichiara Emiliano Fossi, deputato Pd e segretario regionale del Partito Democratico della Toscana sul riconoscimento assegnato dalla Regione Toscana a coloro che hanno reso un servizio alla comunità.
"Il Parlamento ha fatto un passo giusto e corretto. Ora mi auguro che la commissione lavori con serietà, riserbo, rispettando i diversi ruoli tra Parlamento e magistratura. La verità serve a tutti”. Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut, commentando il via libera del Senato alla Commissione di Inchiesta Parlamentare sui casi Orlandi - Gregori.
Dichiarazione di Piero De Luca, dell’ufficio di presidenza Gruppo Pd Camera
“I dati che emergono dal rapporto della Corte dei Conti sullo stato di attuazione del Pnrr sono estremamente preoccupanti perchè segnalano un ritardo drammatico rispetto all’attuazione del cronoprogramma relativo a impegni, investimenti, interventi previsti nei settori così delicati e strategici per il rilancio del nostro Paese. Chiediamo chiarezza e trasparenza. Il ministro Fitto venga in parlamento a dire qual è lo stato dell’arte su tutti i dati e le informazioni di cui siamo all’oscuro e che attengono al futuro dell’Italia”. Così Piero De Luca, dell’ufficio di presidenza del gruppo Pd intervenendo in aula alla Camera. "Chiediamo chiarezza sulla quinta rata – ha incalzato De Luca- poiché alla data odierna solo 10 obiettivi su i 69 inizialmente previsti sono stati realizzati. Non abbiamo poi notizie del negoziato con l’Ue rispetto all’approvazione delle modifiche evocate da Fitto, di 144 progetti sui 349 rimanenti. E non abbiamo più notizie – ha proseguito De Luca- rispetto al pagamento della quarta rata”. Per l’esponente Pd “non è più tollerabile questo stato di incertezza e di fumosità che arriva rispetto all’attuazione di un piano che riguarda settori decisivi, come sono quelli della messa in sicurezza dei nostri territori, la digitalizzazione del paese, l’efficientamento energetico, gli interventi sulle energie rinnovabili, la coesione sociale e territoriale. Per non ricordare quelli legati agli asili nido , alle palestre e alle mense scolastiche. Ci sono poi – ha concluso De Luca- gli interventi per la sanità pubblica con la colpevole scelta da parte del governo di cancellare 500 progetti di investimento in case e ospedali di comunità. Un vero disastro nei confronti di un settore dove viceversa occorrerebbe investire e non tagliare in modo da rafforzare le cure universali, garantite e gratuite per tutti.” Infine, De Luca ha ricordato come “ci preoccupano le notizie riguardanti gli oltre 13 miliardi riservati ai comuni per la riqualificazione delle periferie che il Governo ha definanziato e cancellato. Non sappiamo che fine hanno fatto quelle risorse o se saranno coperte in altro modo, e c’è il pericolo concreto di lasciare intere comunità in una situazione di enorme criticità”. De Luca ha quindi chiesto al governo e al ministro Fitto “un’operazione trasparenza” e di venire a riferire in aula.
Da Pd proposta contro vittimizzazione secondaria
Il Manifesto di Venezia per il rispetto e la parità di genere nell’informazione è per noi un punto fermo e il risultato di anni di battaglie e del lavoro prezioso della Federazione Nazionale Stampa italiana, del sindacato dei giornalisti Rai e l’associazione GiULiA Giornaliste, perché venisse riconosciuto il ruolo fondamentale dell’informazione e dei media sul fenomeno della violenza di genere ed è oggi strumento imprescindibile per analizzare quanto accaduto nella trasmissione “Avanti popolo” e nel racconto della violenza e dello stupro avvenuto a Palermo.
Anche se intenzione della trasmissione era quella di denunciare la cultura dello stupro, è stato un errore grave, tanto più da parte del servizio pubblico, esporre una sopravvissuta alla lettura di messaggi dei propri stupratori o alle “opinioni” di cittadini che - a volto coperto – hanno commentato quanto le è successo. Opinioni che, accompagnate dai messaggi di odio sui social, hanno veicolato il messaggio distorto e non più sopportabile che la ragazza se la sia andata a cercare.
Sono anche nostre le preoccupazioni espresse dalle oltre 300 tra giornaliste, intellettuali, scrittrici, attiviste, survivor nella lettera indirizzata ai vertici Rai e Agcom. Nello stesso contratto di servizio il Gruppo del Partito democratico aveva proposto uno specifico emendamento sul tema della vittimizzazione secondaria: promuovendo linguaggi, narrazioni rispettosi delle sopravvissute e che non alimentino gli stereotipi e le colpevolizzazioni che ne derivano.
Così la deputata del Pd Ouidad Bakkali, componente della commissione di vigilanza Rai e la senatrice dem Cecilia D’Elia.
“Nel merito, questa del premierato è una riforma pasticciata e pericolosa. Intanto perché svilisce una figura di garanzia e molto apprezzata dai cittadini come il Presidente della Repubblica. Poi, di fatto, cambia la forma parlamentare di governo del nostro Paese. Non è vero che produrrà più stabilità, ma produrrà più instabilità. E’ sbagliata nel metodo, ora sappiamo che partirà dal Senato dove c'è già in discussione la Riforma dell'Autonomia differenziata e dove già si sta discutendo la manovra. Questo succede semplicemente perché c'è in atto un mercato delle vacche all'interno della maggioranza: alla Lega l'autonomia differenziata e a Fratelli d'Italia il premierato. Alla faccia della stabilità del Paese e dell'interesse degli italiani”. Lo ha detto Simona Bonafè, vicepresidente vicaria del Gruppo dem alla Camera e capogruppo Pd in commissione Affari costituzionali, intervistata sul sito web dei deputati Pd.
“Questo testo avrebbe dovuto essere diverso, poiché in commissione Agricoltura un lavoro certosino e responsabile tra tutte le forze politiche aveva consentito di trovare un accordo unanime per rispondere alla necessità di favorire, promuovere e dare prospettiva ai tanti giovani che avrebbero voluto cimentarsi in agricoltura mettendosi a capo di una impresa. Invece il governo, con il braccio armato del Mef, ha utilizzato il parere in commissione Bilancio per imporre la cancellazione di una decina di articoli, stravolgendo nei fatti il provvedimento e calpestando il lavoro parlamentare. Abrogati gran parte degli impegni di spesa che non permetteranno di dare concretezza e sostanza alle lodevoli intenzioni di favorire in agricoltura il ricambio generazionale, non a caso riconosciuto come priorità all’interno dell’agenda politica dell’Ue e punto di forza nel Piano Strategico della Pac. Anche Cia e Copagri vi avevano chiesto di fermarvi. Ma avete voluto andare avanti lo stesso: dei 100 milioni previsti inizialmente, infatti, ne sono rimasti 15, assolutamente insignificanti per una legge cornice che si poneva obiettivi di lunga gittata”.
Così il capogruppo del Pd in commissione Agricoltura alla Camera, Stefano Vaccari, intervenendo in Aula per esprimere il voto contrario del Gruppo alla Pdl Imprenditoria giovanile.
“Secondo l’Istat - ha aggiunto - le aziende agricole guidate da giovani sono poche e sempre meno. Nel 2020 erano il 13% del totale contro il 17% di dieci anni prima. Con questo testo vengono purtroppo meno misure che avrebbero consentito un cambio di passo, quali l’esonero dagli obblighi contributivi per gli imprenditori under 41, il credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali, le agevolazioni fiscali per i redditi derivanti da agricoltura multifunzionale. Saltato anche il recupero delle spese per la riqualificazione di fabbricati rurali, ma soprattutto le fondamentali misure per favorire l’accesso al credito. D'altronde il ministro Lollobrigida, ormai in campagna elettorale personale per le prossime europee, ha solo la necessità di mettere bandierine sul nulla, come per la carne coltivata o l’istituzione di una medaglia premio per i cuochi italiani. Un'altra cosa la sa fare molto bene. Nominare commissari sulle varie emergenze ed istituire commissioni per allargare il fronte degli amici. Nel frattempo - ha concluso - evoca il Made in Italy e poi si dimentica di fatto l'agricoltura nella prossima manovra finanziaria”.
"Tg1 delle 20. Il servizio pubblico deve usare un lessico scientifico: sono “persone trans” non “i transessuali”, termine disumanizzante; è “gestazione per altri” non “utero in affitto”. È inaccettabile nei TG il lessico ideologico e discriminatorio usato dalla destra #teleMeloni".
Lo scrive su X Alessandro Zan, deputato e responsabile Diritti della segreteria nazionale del Pd.
“Dopo una troppo lunga gestione commissariale, finalmente, seppur con un forte ritardo, per l’azienda Sanac, che con i suoi quattro stabilimenti in Sardegna, Toscana, Piemonte e Liguria riforniva di materiali refrattari gli impianti dell’ex Ilva, è stato formalizzato un bando che contiene aspetti condivisibili per la soluzione della crisi. Certo, meglio tardi che mai, dobbiamo però adesso sapere quali sono i soggetti che parteciperanno al bando. Noi crediamo per affrontare nel modo più opportuno questa difficile situazione debba partecipare Acciaierie d’Italia”. Lo dichiarano i deputati democratici Federico Fornaro, Emiliano Fossi, Chiara Gribaudo, Silvio Lai e Andrea Orlando.
“Non è accettabile, infatti – aggiungono i deputatati Pd - che dopo una fase in cui Sanac è stata lasciata senza prospettive, Acciaierie non intervenga per il rilancio dell’azienda e continui a rifornirsi all’estero mentre i lavoratori della Sanac, che potrebbe essere in grado di produrre quanto necessario, si trovano in cassa integrazione. Un intervento di Acciaierie appare peraltro auspicabile a maggior ragione nel momento in cui si sta profilando una robusta iniezione di risorse pubbliche a favore dell’azienda”.
Si svolgerà domani, venerdì alle ore 10.30, nella Sala della Regina della Camera dei deputati, la tavola rotonda dal titolo “La cessione dei ‘prestiti non performanti’, conseguenze su cittadini e imprese. Le possibili risposte”.
Dopo i saluti istituzionali della vicepresidente della Camera, Anna Ascani e l’intervento introduttivo del segretario di Presidenza della Camera, Stefano Vaccari, seguirà una tavola rotonda alla quale partecipano: i deputati Emiliano Fenu e Ubaldo Pagano; il senatore Salvo Sallemi; il presidente del Centro consumatori Italia, Rosario Trefiletti; il presidente di Ance Torino, Antonio Mattio; l’Ad di Guber Bank, Francesco Guarneri; il professore dell’Università Federico II° Napoli, Giacomo Di Gennaro; l’avvocato Dino Crivellari; e Giovanni Pastore dell’Associazione culturale Favor Debitoris. Modererà la vicedirettrice del quotidiano Domani, Daniela Preziosi.
Nel corso dell’evento verrà proiettata in anteprima una clip del film “Cento domeniche” di Antonio Albanese e un video di saluto nel quale il regista racconterà le ragioni che lo hanno portato a raccontare nel suo film la storia di un operaio e di una comunità colpiti da una vicenda debitoria che ancora coinvolge nel nostro Paese decine di migliaia di imprese e famiglie.
Su iniziativa dei deputati dem Rachele Scarpa, Alessandro Zan e Piero Fassino è stata presentata un'interrogazione per chiedere che il Consiglio dei ministri estenda lo Stato di Emergenza Nazionale anche agli altri territori colpiti dalla tempesta Ciaran, in particolare la Regione del Veneto. "Abbiamo diversi contesti locali dove i danni a cose e persone sono drammatici", afferma Scarpa. "Ristori e azioni di recupero devono essere il più celeri possibile, per tanto riteniamo che sia necessario che il governa dichiari anche per il Veneto lo stato di emergenza nazionale", conclude.
Domani in Aula alla Camera il Governo risponderà alla mia interpellanza urgente sulla vertenza La Perla. Fondamentale che le istituzioni siano unite. Per difendere i posti di lavoro e un marchio così prezioso per il Made in Italy.
Lo scrive su X Andrea De Maria, deputato Pd.
“Ci sono 3 milioni di persone in Italia che soffrono di patologie alimentari come bulimia e anoressia; disturbi che generano spesso situazioni dolorose e complesse anche all'interno dei nuclei familiari e che richiedono una presa in carico precoce e un approccio multidisciplinare. Negli ultimi decenni stiamo inoltre assistendo a un progressivo abbassamento dell'età dell'insorgenza delle patologie. Abbiamo avuto un aumento molto significativo: siamo passati dai 680.000 casi circa del 2019 a 1.450.000 casi nel 2022, una "epidemia" nascosta, che si deve fronteggiare con una rete di cura del Servizio sanitario nazionale, che in realtà sta retrocedendo, a fronte di un aumento importante dei casi”. Lo ha detto Ilenia Malavasi, deputata Pd della commissione Affari sociali, nella dichiarazione di voto sulle mozioni sui disturbi alimentari.
“Purtroppo -ha aggiunto Malavasi- oggi ci sono poche strutture, con un numero insufficiente di posti letto e una distribuzione non omogenea: circa 63 centri al Nord e solamente 40 tra Isole e Sud. È nostro compito affrontare la scarsa presenza dei centri specializzati, la loro non omogenea collocazione sul territorio, il numero insufficiente dei posti letto, che non permette una reale, adeguata, e tempestiva presa in carico dei giovani e delle loro famiglie”.
“Oggi il Movimento Lilla torna in piazza e noi siamo al loro fianco, chiedendo impegni precisi al governo. Si attui finalmente il codice Lilla nei pronto soccorso; venga data piena e completa attuazione a quanto previsto dalla legge di bilancio 2022, creando un'unica area specifica ed autonoma dalla salute mentale, mettendo risorse adeguate; vengano riconosciuti questi disturbi nei LEA”.