Quello che è accaduto è di gravità inaudita. Il sottosegretario Delmastro ha diffuso informazioni che non erano divulgabili passandole ad un collega di partito, coordinatore di Fratelli d’Italia e vicepresidente del Copasir allo scopo di costruire una macchina del fango sul principale partito dell’opposizione: non è una supposizione, è un fatto dopo le dichiarazioni del Dap. Ci aspettiamo un sussulto dal ministro Nordio affinché non si presti ad offrire coperture a questi comportamenti inammissibili e pericolosi per la sicurezza nazionale e tuteli pienamente un organo tanto importante e prezioso qual è il Dap. A chi in queste ore sta continuando ad infangarci con gravi menzogne diciamo che noi non ci facciamo intimidire, che noi andremo fino in fondo a chiedere che Delmastro e Donzelli lascino i loro incarichi per il bene del Paese e della sua sicurezza e che non arretreremo nella tutela delle prerogative dei parlamentari che hanno il diritto ed il dovere di visitare le carceri. Il partito della presidente del Consiglio sta scrivendo davvero la pagina più nera di questa stagione politica. Giorgia Meloni non può fare due parti in commedia, da un lato la presidente del Consiglio che chiede unità dello Stato contro violenza e minacce e dall’altro il capopartito che, continuando a tacere, mostra di approvare e condividere questo attacco senza precedenti al principale partito di opposizione, fatto di cui si assumerà tutta la responsabilità politica.
Così in una nota Debora Serracchiani capogruppo Pd alla Camera, Simona Malpezzi capogruppo Pd al Senato e tutte le parlamentari e i parlamentari di Camera e Senato
“Basta giocare con la sicurezza nazionale. É evidente che rendere pubblico il contenuto di una relazione riservata del DAP su detenuti al 41 bis da parte del sottosegretario Del Mastro e dell’on. Del Mastro Delle Vedove è stato un atto grave e che in qualsiasi altro paese democratico avrebbero portato alle dimissioni seduta stante.
Il silenzio della Presidente Meloni è preoccupante proprio perché gli interessati sono da sempre tra le persone più vicine alla leader di Fratelli d’Italia.
Nella lotta alla mafia e al terrorismo l’unità delle forze politiche a fianco delle istituzioni è stata fondamentale: il silenzio della Meloni non aiuta e fa pensare che il principale partito della maggioranza abbia deliberatamente deciso di attaccare il principale partito dell’opposizione. Questo non solo è inaccettabile ma rappresenta una lesione grave proprio dello spirito unitario e democratico”.
Lo scrive Federico Fornaro dell’ufficio di presidenza del gruppo alla Camera del PD-Italia Democratica e Progressista.
"Ora scelgano. Se Giorgia Meloni vuole ristabilire una corretta dialettica democratica, non può lasciare Delmastro e Donzelli un minuto in più al loro posto. E Nordio smetta di avallare, per coprire i due, la diffusione di informazioni tra detenuti al 41bis: una gravità inaudita".
Lo scrive su Twitter Peppe Provenzano, vice segretario Pd e vice capogruppo alla Camera
“Calderoli come Attila. Flagello di Dio. Non gli è bastata la legge ‘porcata’ elettorale del 2008. Ora vuole spaccare l’Italia. Ci opporremo nel Parlamento e nel Paese, per la democrazia e un vero regionalismo”. Così il deputato Pd, Roberto Morassut.
Con le manganellate verbali sulle opposizioni e i tentativi di spaccare il Paese, la destra incendia gli animi. Sul pericolo dell'eversione l'unità è sempre stata un patrimonio dello Stato. Una strategia pericolosa la loro. Giù la maschera da moderati, Presidente Meloni.
Lo scrive su Twitter il deputato democratico Enzo Amendola
“Gli applausi del cdm all'approvazione dell'Autonomia Differenziata di Calderoli sono grotteschi. Un governo felice di spaccare il Paese, di isolare ancora di più le Regioni del Sud, di fare becera propaganda usando l'assetto istituzionale dello Stato. Ci opporremo con forza.”. Lo scrive su Twitter Enzo Amendola, capogruppo del Pd in commissione Esteri della Camera.
l Pd pronto per una dura battaglia per bloccare un testo che ha l’unico obiettivo di dividere il paese e colpire fasce sociali e territori più deboli aumentando disuguaglianze e ingiustizie.
Lo scrive su Twitter il deputato dem Stefano Graziano
“E meno male che si chiamano Fratelli d’Italia! La Patria la distruggono, non la difendono. Tocca a noi difendere il nostro Paese”. Lo scrive su Twitter il deputato del Pd Nicola Zingaretti.
"Noi pronti alle barricate"
“Il Governo getta la maschera e approva in Consiglio dei ministri il testo sull'Autonomia differenziata proposta da Calderoli che rappresenta un colpo grave ai cittadini del Mezzogiorno. C’è poco da applaudire: qui l’unico risultato lo ha ottenuto la Lega, piantando la sua bandierina in vista delle prossime elezioni regionali in Lombardia. Il conto lo paga il Sud che sarà sempre più penalizzato in termini di risorse, servizi essenziali e diritti di cittadinanza. La Presidente Meloni, dopo aver glissato per settimane, ha sposato e condiviso alla fine l’idea di un progetto di Paese spaccato, diviso e diseguale. Noi faremo le barricate per unire e rendere più coesa l’Italia nel rispetto dei principi sacrosanti sanciti dalla nostra stessa Costituzione che la destra sta calpestando clamorosamente. In gioco c’è il futuro dell'intero Paese.”
Chiediamo al governo di ritirare o rivedere profondamente il decreto sulla condotta delle Ong approdato oggi alla Camera. È un provvedimento che non migliora la sicurezza ma viola apertamente le convenzioni internazionali e si accanisce contro le organizzazioni no profit che salvano vite in mare. Crea confusione nei porti di sbarco e maggiori rischi di morti nel Mediterraneo. Molto esplicita è la condanna del Consiglio d'Europa, nella lettera al ministro Piantedosi della commissaria per i diritti umani, sulle disposizioni del decreto che ostacolando le operazioni di ricerca e soccorso delle ong sono in contrasto con gli obblighi dell'Italia ai sensi dei diritti umani e del diritto internazionale. Il governo Meloni ha scelto deliberatamente di usare il tema dei migranti come diversivo per nascondere la crisi economica che non sa affrontare, ma questa politica demagogica e disumana mette a rischio il nostro Paese e non è un buon viatico in Europa per lavorare ad una gestione strutturale e comune dei flussi migratori.
Così Piero De Luca, vicecapogruppo del Pd alla Camera.
“Esprimiamo la nostra più sincera solidarietà alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al ministro della Difesa, Guido Crosetto. Le minacce e gli atti intimidatori rivolti a figure istituzionali della nostra Repubblica non devono intimorirci, ma vederci uniti e compatti nella risposta. La violenza e l’odio non prevarranno mai sulle ragioni della democrazia e della civile convivenza”.
Così in una nota il Gruppo del Partito Democratico - Italia Democratica e Progressista della Camera.
“Solo tre giorni fa Giorgia Meloni diceva: no a cittadini di serie A e di serie B. Oggi vara l'autonomia differenziata di Calderoli che allarga i divari, affossa il Sud e frantuma l’interesse nazionale. Le sue parole al vento ora son coperte dalle infamie di Fdi. Ma non prevarranno”.
Così il vicesegretario del Pd e vicepresidente dei deputati dem, Peppe Provenzano, su Twitter.
“Voi, signori e signore della maggioranza e del Governo, gonfiate il petto, fate la voce grossa quando ripetete la frase che vi piace di più: ‘la pacchia è finita!’. E, con il vostro arrivo, ‘la pacchia’ sarebbe finita per le istituzioni europee, per le Ong che salvano la vita ai migranti e per i migranti stessi. Ma in realtà questo decreto, con tutte le sue crudeltà, con tutto il suo obbrobrio giuridico, è la prova provata del fallimento della politica della destra sull’immigrazione. Il Governo mira a mettere fuori gioco le ONG, ad impedire loro di operare e salvare vite umane in mare e questo obiettivo è di per sé riprovevole. Costringere una nave con a bordo dei naufraghi a navigare per oltre mille chilometri prima di entrare in un porto, vuol dire solo penalizzare quella imbarcazione nella più totale noncuranza dei bisogno di chi è a bordo. Contenere i flussi migratori impedendo le operazioni di soccorso, quindi causando più morti, è contro i principi dello Stato di diritto, è contro le convenzioni internazionali, è contro la Costituzione, è contro l'antica legge del mare ed è anche contro il senso di umanità. Abbiamo peraltro appreso solo oggi che il 26 gennaio la Commissaria del Consiglio d’Europa per i diritti umani aveva scritto una lettera al ministro Piantedosi. Non era certo una lettera di complimenti, al contrario, si chiedeva di ritirare questo decreto o almeno, nel corso dell'iter parlamentare, di modificarlo radicalmente. Ora potete anche cantare vittoria, e so che lo farete. Ma presto gli italiani vi chiederanno il conto. E non potrete rispondere loro: è vero, non ce la fate ad arrivare a fine mese, ma abbiamo costretto la Ocean Viking a sbarcare i naufraghi a Marina di Carrara. La vittoria di Pirro. Questo non è il decreto sulla gestione dei flussi migratori, come richiamato nel titolo. Questo è il ‘decreto naufragi’ perché perseguitando le Ong e impedendo loro di fare soccorso in mare, aumenteranno le perdite di vite umane. Nessun governo si era spinto a tanto. Questo decreto verrà fatto oggetto di molti ricorsi, tanto evidenti sono i vizi di costituzionalità, ma intanto avrà causato danni. E negli anni a venire si ricorderà che c’è stato un Governo che invece di esprimere gratitudine a coloro che salvavano uomini, donne e bambini, faceva di tutto per impedirglielo. È un’infamia quello che state facendo, è un’infamia dal punto di vista politico, giuridico ma soprattutto etico. E di questo ne risponderete”.
Così la deputata Pd Laura Boldrini, intervenendo in aula durante la discussione generale sul dl per la gestione dei flussi migratori.
“Il Decreto Ong è soltanto un atto di propaganda: è palesemente non conforme agli obblighi internazionali in materia di diritti umani, come abbiamo più volte segnalato e come oggi certifica anche lo stesso Consiglio d’Europa, e non introduce alcuna politica efficace di gestione dei flussi migratori. E’ evidente che con questo decreto il governo voglia distrarre l’opinione pubblica dai problemi reali come il carovita e la crisi energetica”.
Così la vicepresidente dei deputati Pd, Simona Bonafè.
È grave e non va sovvalutata la notizia della telefonata al Resto del Carlino, riferita ad un attentato di stampo anarchico a Bologna. L' eversione estremista, che sta moltiplicando attentati nel Paese legati al caso Cospito, è un pericolo per la democrazia. La violenza va isolata e contrastata con l'unità di tutte le forze politiche e delle istituzioni. Proprio per questo resta l'amarezza per le parole di Donzelli alla Camera, che hanno minato quella unità. A Bologna, una città che è sempre stata in prima fila nella difesa delle libertà democratiche, tutte le forze politiche e sociali si uniscano, per contrastare la violenza e l'eversione".
Così Andrea De Maria, deputato PD.