"Quanto sta venendo alla luce nelle ultime ore circa i dubbi sulla regolarità della ‘Lista Civica per Francesco Rocca Presidente’ non ci stupisce. Dopo il caso Bandecchi, sarebbe l'ennesima prova della mancanza di senso di responsabilità e di correttezza di una destra che spinta avidamente dalla voglia di governare non offre chiarimento su nessuna delle vicende in cui è implicata. Mi rivolgo ai cittadini del Lazio, perché riflettano bene su chi votare. Non è questo il Lazio che vogliamo"
Così in una nota il segretario del Pd Roma, Andrea Casu.
Sull’erogazione del fondo sviluppo e coesione, rifinanziato con 73,5 miliardi e le cui risorse sono decisive per lo sviluppo del Mezzogiorno, oggi in Aula durante il question time il ministro Giorgetti non ha dato alcun chiarimento e, anzi ha alimentato la confusione. Giorgetti ha parlato infatti di nuove istruttorie e analisi di cui non c’è nessuna necessità. La ripartizione, infatti, era stata già deciso nel giugno scorso dal governo Draghi e si tratta solo di provvedere ad erogare quei fondi. I ritardi del governo, che stiamo sollecitando dal suo insediamento, stanno già provocando gravi difficoltà alle regioni del sud. Le nostre preoccupazioni aumentano perché questa situazione si accompagna con la proposta di autonomia differenziata del ministro Calderoli. Una combinazione che avrebbe come conseguenza solo quella di aumentare le distanze fra i territori del Paese e pregiudicarne la crescita. Lo hanno affermato nel corso del question time i deputati democratici Claudio Stefanazzi e Piero De Luca vice capogruppo alla Camera.
“Insulti all’opposizione, dossier riservati dati ai compagni di partito, poco rispetto delle istituzioni. Il silenzio più pesante su Del Mastro e Donzelli è quello della Presidente Meloni. Nessuna agendina né video spot. A Chigi tutto tace. ‘Pronti’ a tutto pur di governare”. Lo scrive su Twitter Enzo Amendola, capogruppo Pd in commissione Esteri della Camera.
"La Commissione di inchiesta che con questa legge andiamo a ricostituire ha rappresentato nel tempo un importante punto di osservazione e di controllo parlamentare, restituendo l'immagine di un Paese che chiede alle istituzioni non solo interventi riparatori di danni ormai subiti, ma anche e soprattutto la capacità di scrivere oggi una pagina nuova, che tenga insieme sostenibilità economica, ambientale e sociale, nell’impresa e nel lavoro.
Le organizzazioni criminali continuano ad affondare le loro radici nell’ambiente, spinte da interessi trasversali in cui si intrecciano sempre di più criminalità ambientale e interessi economici. Per questa ragione è fondamentale tenere alta la guardia, tanto più in una fase in cui la mole di risorse pubbliche che stano arrivando nei territori grazie al PNRR, proprio nel settore della transizione ecologica, rischia di attrarre gli appetiti delle organizzazioni criminali e di inquinare, oltre all’ambiente, il tessuto economico sano del Paese.
Abbiamo assistito in questi primi mesi di operato del Governo e della maggioranza all’oscuramento dei temi ambientali.
Il rischio è che anche sul fronte del contrasto all’illegalità ambientale ci sia un pericoloso abbassamento del livello di guardia.
Non possiamo permettercelo, sarebbe un errore imperdonabile.
Le attività di inchiesta della Commissione ecomafie in questi anni hanno posto le basi per approfondimenti e sviluppi da affidare al legislatore e al Governo. In particolare, voglio ricordare la quantità e la qualità del lavoro svolto dalla Commissione d'inchiesta nella scorsa Legislatura. Lo testimoniano le venti Relazioni approvate, oltre alla Relazione conclusiva, tutte con il voto unanime dei parlamentari della Commissione e trasmesse al Parlamento. L’auspicio è che il lavoro svolto in passato possa proseguire con lo stesso approccio costruttivo e che questa Commissione continui ad essere un riferimento per orientare le scelte del Governo e, più nello specifico, del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica". Lo ha detto in Aula Chiara Braga, deputata e responsabile Transizione Ecologica del Pd, dichiarando il voto favorevole del Pd alla legge che istituisce la commissione d'inchiesta sulle Ecomafie.
“Bene l’occupazione in Italia nel 2022, ma al 90% i nuovi occupati sono uomini. Bisogna intervenire a sostegno del lavoro delle donne e Meloni che fa? Cancella le norme di Draghi a favore della parità nel codice degli appalti. Non basta essere donna per stare dalla parte delle donne”. Lo scrive su Twitter la deputata del Pd Lia Quartapelle.
“Preoccupano i gravissimi ritardi sulla ripartizione del Fondo per lo sviluppo e la coesione, considerato che il loro riparto sarebbe dovuto avvenire già entro il 2021. La mancata ripartizione ha gravemente compromesso l'utilizzo di queste risorse, fondamentali per l'avvio di progetti e la realizzazione di opere per il raggiungimento dell'obiettivo del riequilibrio economico e sociale tra le diverse aree del Paese. Chiederemo oggi al ministro Giorgetti se intenda fornire garanzie sulle tempistiche per la ripartizione delle risorse ancora disponibili a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione 2021-2027”.
Così in una nota del Gruppo dei deputati Pd.
"Questa mozione dimostra la volontà politica del Parlamento nel perseguire un impegno a tutela della salute dei cittadini e cittadine su un tema drammatico, quello del cancro. L'unanimità dimostra che sulla salute non ci possono essere dei distinguo, rimane una priorità, un diritto alla cittadinanza che non può essere messo in discussione da nessun governo e da nessun partito politico". Lo ha detto intervenendo in Aula, la deputata del Pd, Ilenia Malavasi, dichiarando il voto favorevole del Pd alla mozione sulla prevenzione e cura del cancro.
“La salute è una questione di democrazia e giustizia sociale. Per il Partito Democratico, garantire una reale parità di accesso alle cure rappresenta un impegno che è anche un caposaldo del nostro vivere comune, perché questo deve avvenire indipendentemente dal territorio di residenza o dalle proprie possibilità economiche. Esiste un tema di diseguaglianza di accesso alle prestazioni sanitarie - come avevo già sottolineato in un emendamento alla legge di bilancio, riguardo agli screening mammografici - che è discriminatorio e contrario a quanto espresso anche dall'art. 32 della nostra Costituzione".
"La prevenzione - ha proseguito Malavasi - è il primo strumento importante per sensibilizzare ed educare la popolazione. La patologia del cancro è in costante aumento in Italia e in tutto il mondo. Dobbiamo mettere al centro il malato e fornire assistenza a 360 gradi. Potenziare le cure vaccinali, come il vaccino contro l'hpv. Dobbiamo arginare fattori di rischio comportamentali che aumentano il rischio di tumore di 1 su 3: il fumo, la mancanza di sport, la cattiva alimentazione. L'obiettivo della UE è ambizioso: aumentare il tasso di sopravvivenza per tutti i tumori entro il 2030 dal 47 al 75 per cento e da qui deriva anche il nostro piano nazionale contro i tumori. Aumentare screening e attività diagnostica che siano accessibili a tutti. Per questo servono investimenti, bene il Pnrr ma dobbiamo fare di più, finanziando la medicina pubblica e del territorio, monitorando il lavoro delle regioni, che deve fornire un servizio omogeneo su tutto il territorio nazionale. La ricerca, dobbiamo evitare che i nostri giovani vadano a fare ricerca all'estero perché non hanno condizioni dignitose di lavoro qui in Italia. E infine non dobbiamo lasciare sole le famiglie, i caregiver, chi assiste i malati oncologici e la loro riabilitazione. Quindi serve aumentare le risorse e il personale nei pronto soccorso, negli ospedali, con personale adeguato e formato", ha concluso la deputata dem.
“Esprimiamo la vicinanza e la solidarietà del Gruppo del Partito Democratico della Camera al giornalista del Tg2, Stefano Fumagalli, e alla sua troupe. L’aggressione subita a Milano davanti al carcere di Opera da parte di alcuni elementi dell’area anarco-insurrezionalista va condannata con determinazione e gli autori dovranno essere individuati e denunciati per i reati commessi. Non ci può essere alcuna tolleranza dinnanzi agli episodi di violenza”.
Così in una nota il Gruppo del Partito Democratico della Camera.
Si terrà oggi, mercoledì 1 febbraio alle ore 17.00, presso la Sala Stampa della Camera dei deputati, una conferenza organizzata dalle Associazioni dei familiari delle vittime delle stragi contro la proposta di legge Rampelli per istituire una commissione di inchiesta sugli “anni di piombo”.
L’evento vedrà la partecipazione dell’on. Andrea De Maria, di Paolo Bolognesi, presidente della Associazione dei familiari delle vittime della strage del 2 agosto, di Manlio Milani, presidente dell'Associazione dei familiari delle vittime della strage di Piazza della Loggia, di Federico Sinicato, presidente dell'Associazione Familiari delle Vittime di Piazza Fontana e di Gianfranco Pagliarulo, presidente dell’Anpi.
Abbiamo avuto conferma che l’on. Donzelli non ha avuto accesso agli atti presso il Ministero come aveva goffamente provato a giustificarsi in aula. La rivelazione deriva, per sua stessa ammissione, dall’on. Delmastro Delle Vedove, che, in qualità di sottosegretario alla giustizia con delega al Dap , ha accesso a informative coperte da segreto. Ne ha svelato il contenuto perché il collega Donzelli potesse usarle strumentalizzandole contro il Pd.
Dunque, non c’è più solo un problema Donzelli che non può restare secondo in più in un ruolo delicato come il Copasir (la sicurezza degli italiani è in pericolo se il vice presidente del Copasir è un divulgatore di notizie riservate e facendolo non si rende nemmeno conto di avere commesso un illecito). C’è anche un caso Delmastro Delle Vedove che non può restare un secondo di più al Ministero. La presenza di un soggetto che rivela le informazioni più riservate e delicatissime per la lotta alla mafia e al terrorismo non può rimanere un secondo in più a via Arenula.
Se però la presidente Meloni non interviene allora c’è un caso Meloni perché, visti i rapporti che ha con i due, se non li invita alle dimissioni, siamo autorizzati a pensare che abbia approvato o tollerato il piano e la strategia dei due esponenti di Fratelli d’Italia.
Così Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera.
Sconcerta la superficialità con la quale un ministro della Repubblica interviene sulla questione aperta stamani in aula alla Camera dalle improvvide parole dell’on. Donzelli. Salvini invece di approfittare per la sua consueta propaganda, in qualità del suo ruolo, dovrebbe essere più interessato all’accertamento dei fatti, evitando di improvvisare l’ennesimo comizietto con il quale vorrebbe ridurre la questione a una diatriba personale fra Serracchiani e Donzelli anziché di un violento attacco dell’esponente di FdI al Pd. Un comportamento opposto, fra l’altro, a quello del suo collega Nordio che è sembrato senz’altro più attento e rispettoso.
Lo dichiara il vice capogruppo del Pd alla Camera Piero De Luca
“Oggi Papa Francesco comincia la sua visita in Africa. Una visita che inizia dalla Repubblica democratica del Congo, un grande Paese, ricco di risorse naturali, dilaniato da decenni di conflitti e di violenze che non accennano a finire. Proprio oggi ho depositato un’interrogazione al ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani per chiedere quali azioni intenda intraprendere il governo per accelerare i tentativi di pacificazione fra la Repubblica Democratica del Congo e il Ruanda. Due Paesi ormai in una guerra aperta per il controllo di tre province congolesi del nordest (Ituri, Nord Kivu e Sud Kivu), un’area in cui sono presenti ingenti giacimenti di oro, diamanti e coltan, un minerale raro che serve per la costruzione di dispositivi elettronici, perché ha ottime proprietà di conduzione. Il 22 Febbraio 2021, proprio nel Nord Kivu, veniva ucciso in un agguato l’Ambasciatore italiano Luca Attanasio insieme al carabiniere Vittorio Iacovacci e all’autista congolese Mustapha Milambo. La Repubblica Democratica del Congo accusa il Ruanda di voler occupare stabilmente il paese mediante le milizie di M23 - sigla di Mouvement du 23 Mars - un corpo armato irregolare che opera nella provincia del Nord-Kivu, che combatte le autorità centrali di Kinshasa e denuncia, a sua volta, tentativi di “genocidio" contro i tutsi congolesi. Non solo le autorità della Repubblica Democratica del Congo, ma anche l’Onu e molti osservatori internazionali considerano che M23 sia sostenuto dalle autorità del Ruanda e che ci sia proprio Kigali dietro i ripetuti attacchi del gruppo armato. Un contesto che aggrava le condizioni di vita della popolazione. Gli sfollati interni nella Repubblica Democratica del Congo sono infatti oltre 5,6 milioni, cifra che rende questa la popolazione sfollata più numerosa sul continente africano e una delle più numerose su scala mondiale Il Paese. Con i suoi 80 milioni di abitanti, il Congo è oggi il Paese con uno dei Pil pro capite più bassi del Mondo. Alla luce di questi fatti, chiedo al Governo, sia nei rapporti bilaterali con i due paesi, che nelle relazioni internazionali con i paesi dell’est Africa, di concerto con i partners europei ed internazionali, di lavorare per scongiurare lo scoppio di una guerra su più vasta scala che destabilizzerebbe ulteriormente la regione africana”.
Ad affermarlo in una nota Laura Boldrini, deputata del Partito Democratico.
“Le immagini della sofferenza del popolo Yanomami, indigeni della foresta amazzonica brasiliana, scuotono le coscienze di ognuno di noi e non possono far restare indifferenti persone come me impegnate a costruire il bene comune in politica, soprattutto quando sembra che lo sfruttamento illegale delle loro risorse interessi anche le importazioni italiane di materiali preziosi. Per questa ragione ho chiesto, assieme ai colleghi Enzo Amendola, Laura Boldrini e Lia Quartapelle, con una interrogazione al governo, di attivarsi sul piano diplomatico affinché 'vengano implementati gli accordi internazionali in vigore per assicurare la sostenibilità e la tutela delle popolazioni indigene e venga aiutato il popolo Yanomami ad uscire dall’emergenza'. Inoltre, per evitare che il prodotto dello sfruttamento illegale del territorio appartenente a tale popolo arrivi anche in Italia, arricchendo i predatori, 'che venga rafforzata la rete di controllo sulla filiera dei prodotti provenienti dall’estero, in maniera che siano chiare ed evidenti le certificazioni richieste sul piano internazionale, per assicurare un Made in Italy che rispetti l’eticità dell’origine dei prodotti secondo norme internazionali universalmente acclarate'”.
Lo dichiara il deputato dem Fabio Porta eletto in Sud America e membro della commissione Esteri della Camera dei Deputati.
“Donzelli non è adatto a ricoprire il ruolo di vicepresidente del Copasir. Una carica che richiede rigore, riservatezza e un forte senso delle istituzioni. Invece abbiamo a che fare con un personaggio fuori le righe, eccitabile, sconclusionato. Dal copasir dovrebbe dimettersi. Il suo partito scelga un altro. Meloni ci pensi”. Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.
Dichiarazione di Federico Gianassi, capogruppo Pd in commissione Giustizia
L’on. Donzelli ha oggi ha dichiarato che Cospito, detenuto al 41 bis, ha avuto colloqui con detenuti mafiosi, anch’ essi detenuti al 41 bis e ne ha divulgato il contenuto. Come ne è venuto a conoscenza? A quale titolo le ha divulgate? Chiediamo che il ministro Nordio chiarisca con urgenza in parlamento tali affermazioni, il cui contenuto è in possesso esclusivo del ministero della Giustizia. Vogliamo sapere perché l’on Donzelli le ha pubblicamente divulgate, mettendole nella disponibilità di tutti, persino degli afferenti alle organizzazioni degli stessi detenuti a cui ha fatto riferimento. Con ciò, di fatto, aggredendo il regime del 41 bis a cui sono sottoposti quei detenuti e che impedirebbe loro di comunicare e portare messaggi all’esterno. Inoltre, Donzelli ci ha fatto sapere che detenuti al 41 bis, che non possono avere rapporti tra di loro, in realtà tra loro parlottano e il Ministero ne è a conoscenza. Oltre ad avere sostenuto falsità nei confronti degli esponenti Dem per la loro visita di carattere umanitario in carcere a Sassari e ad avere alimentato insinuazioni calunniose contro il PD. Tutte dichiarazioni gravissime per le quali chiediamo al ministro Nordio di riferire subito in parlamento . Vogliamo che il paese sappia perché e da chi Donzelli ha avuto quelle notizie e perché le ha divulgate”.