Dichiarazione di Ouidad Bakkali, deputata Pd e componente la Vigilanza Rai
Il contratto di servizio, quello approvato oggi, farà fare molti passi indietro al servizio pubblico e orienterà a rappresentare nei media della Rai non l’Italia che esiste, ma quella che vorrebbe questa Destra: chiusa alle diversità, disposta a proteggere solo certe minoranze sociali e non altre. Definire le discriminazioni è l’unico modo per contrastarle davvero.
Allora bocciano tutti i nostri emendamenti a cominciare da quello che definisce quali discriminazioni nominare : razzismo/abilismo e omotransfobia.
Bocciato anche l’emendamento che chiede una corretta rappresentazione delle culture e la promozione della partecipazione delle persone di origine straniera nella programmazione Rai.
Clamorosa la bocciatura dell’emendamento nel quale chiediamo di mettere al centro della programmazione dedicata ai più giovani l’argomento della dispersione scolastica che fa parte della grande emergenza educativa del nostro Paese.
Avevo presentato un emendamento anche alla letteratura per l’infanzia, pensando che progetti come Nati per Leggere e il lavoro dei pediatri italiani potessero trovare spazio “ nella più grande industria culturale italiana”, ma no, nessuno spazio.
Abbiamo chiesto un impegno perché vi sia maggior promozione delle Istituzioni europee. E ancora, più educazione alla Pace e alla solidarietà, principi che non hanno trovato il favore di questa maggioranza.
Meno sorprendente, ma sicuramente grave, la bocciatura dell’emendamento sul linguaggio di genere e del linguaggio inclusivo nel servizio pubblico Rai.
Sono stati tutti bocciati anche gli emendamenti che tendevano a promuovere i modelli di riferimento femminile e maschile, paritari e non stereotipati, e quelli alle informazioni volte a promuovere il rispetto delle diversità di genere e di orientamento sessuale.
"La Cassazione riconosce che si può fissare una retribuzione proporzionata e sufficiente nella cornice della Costituzione. Si tratta di una sentenza storica. Il Governo non può continuare a far finta di nulla. Per questo continueremo a batterci con forza affinché anche in Italia possa essere fissata una soglia sotto la quale non parliamo di lavoro ma di sfruttamento. Nelle prossime settimane torneremo in aula alla Camera per vedere chi è d'accordo con la maggioranza del Paese, che vuole il salario minimo, e chi invece continua a nascondere la questione salariale". Così il deputato e membro della segreteria nazionale Pd Marco Sarracino.
"L'analisi sulla Nadef della Fondazione Gimbe conferma le preoccupazioni già espresse in queste ore: alla sanità pubblica servono nuovi finanziamenti e invece il governo Meloni taglia la spesa pubblica per il servizio sanitario".
Così la deputata del Partito Democratico, Michela Di Biase.
"Il definanziamento di 2 miliardi di euro - aggiunge - rischia di essere un colpo pesante per il sistema sanitario e per i servizi pubblici di medicina territoriale. Da mesi sentiamo discorsi sulla carenza dei medici e sulle liste di attesa, ma quando si tratta di investire le risorse il governo Meloni si tira indietro. Il diritto alla salute e l'accesso alle cure - conclude - sono sanciti dalla Costituzione, ma possono essere preservati solo con le risorse pubbliche".
Prima di parlare di cose che non conosce il ministro Crosetto farebbe bene ad informarsi e a visitare, se non gli procura l'orticaria, il Sacrario di Marzabotto. Le sue accuse al sindaco della città medaglia d'oro al valor militare per il sacrificio dei suoi abitanti nella lotta di liberazione, Valentina Cuppi, sono davvero inopportune e vergognose. Tanto per chiarire di nuovo come ha fatto la sindaca Cuppi: il Sacrario è identificabile con la Cripta Ossario che il Ministero della Difesa ha ricevuto in consegna dal Demanio dello Stato per la sua custodia e conservazione. Crosetto parla di altre opere che non esistono perché di proprietà del Comune rimane solo il terreno circostante. I caduti per mano della barbarie nazifascista sono raccolti nei loculi ricavati lungo le pareti della cripta, in tombe singole o in urne collettive distinte per località. Pensa il ministro che nel Sacrario ci siano altri edifici, magari pure un punto ristoro? Non sa di cosa parla. Vuole fare una cosa giusta? Affidi la proprietà della Cripta Ossario al comune di Marzabotto e sapranno loro come tutelare quel luogo e come rinnovare la memoria. Lo faccia, se troverà il coraggio giusto, per onorare quelle vittime alle quali la nostra democrazia deve molto.
Lo dichiara il deputato PD Stefano Vaccari, dell'Ufficio di Presidenza della Camera.
“La sentenza 2772 della Cassazione di Torino che indica la necessità di un salario minimo costituzionale è storica. E richiama tutta la politica a una risposta adeguata sulle retribuzioni e sulla necessità di chiudere con la vergogna dei contratti pirata attraverso una legislazione moderna sulla rappresentanza. Il prossimo 17 ottobre la nostra legge torna in Parlamento dopo la vergognosa sospensiva da parte della destra. Nessuno può tirarsi indietro davanti all’emergenza del lavoro povero. La destra la smetta di scappare e si confronti davvero con la necessità di una legge sul salario minimo legale”.
Lo dichiara il capogruppo del Partito Democratico in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
“Ennesimo decreto aspiratutto del Governo. Il Parlamento ridotto a un tritacarte. Il governo Meloni record assoluto in percentuale per decreti approvati con la fiducia. Commissioni parlamentari ridotte a cinghie di trasmissione. Così non è più un Parlamento. C’è un tema di salute istituzionale. I presidenti delle Camere debbono garantire il rispetto delle aule e degli organi parlamentari. Si ascoltino i rilievi del Presidente della Repubblica”. Così il deputato Pd Roberto Morassut, intervenendo nel dibattito generale sul Decreto Asset.
“I dati - continua - dimostrano che in meno di un anno il Governo ha occupato metà dei lavori d’aula con decreti e fuduce. Il resto delle leggi approvate hanno riguardato ratifiche o commissioni parlamentari d’inchiesta. Neanche con i Governi delle grandi emergenze finanziare, pandemiche e energetiche degli scorsi anni, si era arrivato a tanto. Si pone un problema generale di salute del Parlamento. Oggi ancora un decreto aspiratutto senza un criterio organico. Così si sgretola l’autorevolezza e la dignità delle aule”.
“Allarmati da disimpegno e mancanza di strategia chiara”
Il commento del ministro Crosetto all’intervista dell’amministratore delegato di Acciaierie d’Italia è sorprendente e soprattutto preoccupante. Ricordiamo a Crosetto che il suo governo è in carica da ormai un anno e che ci aspetteremmo che, oltre a denunciare la chiusura degli altoforni dell’Ex Ilva e la cassa integrazione degli operai, se ne occupasse mettendo in campo una strategia chiara di politica industriale su un asset fondamentale del Paese. La settimana scorsa, proprio perché allarmati dal disimpegno dell’esecutivo Meloni, come Gruppo PD abbiamo fatto richiesta urgente di svolgere le audizioni del presidente Franco Bernabè e dei ministri del governo competenti. Non si può più temporeggiare, è il momento di agire subito per scongiurare il rischio di una chiusura.
Così Vinicio Peluffo, capogruppo Pd in commissione Attività produttive della Camera.
Il Gruppo del Pd in Vigilanza Rai vota contro il parere del relatore Maurizio Lupi sul contratto di servizio Rai. Ci sono criticità per le quali non possiamo che esprimere la nostra contrarietà. Non sono state accolte infatti le nostre proposte volte, solo per fare degli esempi, a introdurre maggiori garanzie su principi e valori legati ai temi dei diritti e sul pluralismo; sono stati respinti persino gli emendamenti sul valore dell’istruzione, sul contrasto al cyber bullismo e sul tema della biodiversità.
Necessario secondo noi, inoltre, specificare il concetto di 'digital public media company' che nel testo è descritto solo come 'digital media company'.
Anche gli emendamenti sul ruolo di RaiFiction e RaiPlay nell’industria dell’audiovisivo e come specchio del pluralismo sociale non hanno trovato spazio. Nello stesso modo, la richiesta di partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori anche nella rappresentanza prevista del cda RAI non è stata accolta così come la proposta di creazione volontaria di un Organo di vigilanza. No, infine, anche agli emendamenti sul contrasto ai conflitti di interesse e sulla trasparenza. Una serie di risposte negative che motivano con chiarezza il nostro voto e la decisione del nostro relatore Antonio Nicita di rimettere il mandato.
Dispiace che i 5 stelle abbiano votato diversamente dalle altre opposizioni.
Così in una nota i componenti democratici della commissione Vigilanza Rai.
La sanità pubblica gratuita e per tutti è un diritto sancito dalla Costituzione. È un bene prezioso per proteggere i più fragili e una società che invecchia in fretta. Colpirla pesantemente come certifica la fondazione GIMBE è un attacco al diritto alla salute dei cittadini.
Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati
“E’ evidente che la vicenda giudiziaria di Elena Improta e di suo figlio nato con disabilità a seguito del parto abbia creato un paradosso normativo su cui il Parlamento è chiamato a riflettere e confrontarsi; e soprattutto che non siano sufficienti apprezzamenti o vaghi impegni per sostenere concretamente una famiglia che trovato la forza ed il coraggio di trasformare una drammatica vicenda personale in una progetto solidale di accoglienza, di inclusione e speranza rivolto alle altre persone con disabilità”: è quanto dichiara il deputato Pd Marco Simiani, intervenendo oggi martedì 3 ottobre a Montecitorio sulla discussione della sua interrogazione.
“Chi ritiene di aver subito un danno grave durante il parto non può aver paura di difendersi perché potrebbe essere costretto a pagare ingenti spese processuali (come accaduto ad Elena Improta) e le conseguenze non possono ricadere nel caregiver che si occupa non solo di suo figlio ma di tante famiglie in difficoltà. Mi appello alla sensibilità di tutte le forze politiche affinchè si raggiunga una soluzione condivisa, rispettosa dei poteri sanciti dalla Costituzione”: conclude Marco Simiani
“Il re è nudo. Il governo sulla sanità scopre definitivamente le carte e platealmente lo fa con la Nadef. Avevano promesso 4 miliardi in più per il 2024, ma i tendenziali di spesa segnalano una riduzione progressiva fino al 2026 per la sanità pubblica. Quasi due miliardi già nel 2024, da 134,7 a 132,9 miliardi. Servirebbero di contro almeno 10 miliardi per portare la spesa sanitaria pubblica, in rapporto al Pil, al livello del 2022, ma non ci sono neanche i 4 miliardi richiesti dal ministro Schillaci che ora deve fare i conti con gli impegni presi con lui dalla sua maggioranza. Una scelta di campo grave che non garantirà, come dovrebbe, le prestazioni sanitarie su tutto il territorio nazionale e a maggior ragione nel Mezzogiorno e nelle isole dove forti erano le criticità, dopo la stagione del Covid, da affrontare sia dal punto di vista strutturale che degli organici e conseguentemente dei servizi”.
Lo dichiara il deputato Pd della commissione Bilancio, Silvio Lai.“Le liste d'attesa - aggiunge - aumenteranno a dismisura così come le visite specialistiche per particolari patologie. La crisi economica che già investe milioni di cittadini non consentirà a persone malate di rivolgersi ai privati. Si definanzia proprio mentre il presidente Sergio Mattarella richiama l'attenzione del governo e delle istituzioni sulla necessità di salvaguardare ed adeguare il sistema sanitario nazionale In realtà destra e governo con i tagli stanno indicando la loro strada, quella della privatizzazione, di una salute non per tutti ma che sarà solo per censo. Schillaci che fa, il liquidatore del Ssn?”.
“E’ necessario dare operativita' al fondo per garantire i prepensionamenti dei portuali, istituito dal Governo precedente e fermo da oltre un anno in un rimpallo di competenze fra i Ministri Salvini e Giorgetti, ed ampliare la platea dei beneficiari dei lavori usuranti. Presenteremo in legge di Bilancio emendamenti che vanno in questa direzione”. È quanto dichiarano Valentina Ghio e Marco Simiani, rispettivamente vicepresidente dei Deputati Pd e componente della Commissione Trasporti e capogruppo del Partito Democratico in Commissione Ambiente di Montecitorio, presenti oggi, lunedì 2 ottobre a Livorno per un incontro pubblico sulla portualita'.
“L’organizzazione del lavoro nei porti è cambiata significativamente negli ultimi trenta anni trasformando tempi di produzione e carichi: con una richiesta di maggiore rendimento delle ‘rese’ per singolo turno lavorato ed a fronte di un minor numero di addetti: i numerosi incidenti degli ultimi anni sono purtroppo una diretta conseguenza di queste evidenti criticità. Sono quindi necessari interventi legislativi rapidi ed efficaci: in primo luogo risorse per accompagnare l’esodo e l’inserimento di ulteriore categorie tra le mansioni ad oggi riconosciute come lavoro usurante. Lavoreremo anche per chiedere venga incluso nella Legge finanziaria il rifinanziamento dei sostegni economici previsti dall'art 199 del Decreto 34 del 2020 necessari per il perdurare dei rincari energetici e delle conseguenze dell'inflazione e vitali per la sostenibilità delle imprese che forniscono lavoro in ambito portuale", concludono i due esponenti del Pd.
“Il 3 ottobre 2013, davanti a Lampedusa, 368 vite umane furono spezzate. L'Italia reagì da sola istituendo Mare Nostrum. Oggi più che mai è necessaria una missione Mare Nostrum europea accanto a canali legali di ingresso e alla revisione di ‘Dublino’. Bisogna fare di più, insieme”.
Lo scrive su X il capogruppo Pd in commissione Politiche europee alla Camera, Piero De Luca.
“Per un paese antifascista” è il titolo della presentazione di due leggi promosse dal Partito democratico e sottoscritte da parlamentari di diversi gruppi politici di opposizione. I due Disegni di Legge sono stati scritti in collaborazione con l’Anpi, e verranno illustrati domani mercoledì 4 ottobre alle ore 10 presso la sala Berlinguer del Gruppo Pd alla Camera dei Deputati. L’iniziativa, presieduta da Sandro Ruotolo, responsabile informazione e cultura del Pd, sarà aperta dalla capogruppo Chiara Braga. Seguirà l’introduzione di Andrea De Maria, deputato Pd e primo firmatario delle pdl, ed Emilio Ricci, vicepresidente dell’Anpi. A seguire gli interventi di Walter Verini, primo firmatario di analoghe pdl al Senato, Alessandro Orlowski, regista, e Giovanni Baldini, esperto di nuova destra e consulente Anpi. Chiuderanno l’incontro il presidente dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo e la segretaria del Pd, Elly Schlein.
Sono stati invitati alla presentazione tutti i firmatari delle due proposte di legge dei diversi gruppi politici.
"A Lampedusa 10 anni fa una strage senza precedenti. 368 morti, profughi che fuggono da guerre e fame. Anche oggi si continua a morire. L'EU tentenna e la destra torna a parlare di respingimenti. Serve una responsabilità comune per salvare le vite e vie legali per ingressi in UE". Lo scrive sui social il deputato PD Stefano Vaccari dell'Ufficio di Presidenza della Camera.