"I dati Istat di questa mattina segnalano una crescita complessiva dell’occupazione, a dimostrazione che il Paese dopo anni di dura crisi ha finalmente intrapreso la strada giusta. Il dato più significativo riguarda i cosiddetti ‘scoraggiati’: secondo l’istat gli under 35 che hanno trovato occupazione nell’ultimo anno sono 223 mila, giovani che stanno riacquistando finalmente fiducia verso il loro futuro. Non siamo ancora soddisfatti, come maggioranza abbiamo ancora molta strada da compiere perché conosciamo le condizioni di difficoltà che ancora vivono gli italiani. Ma non possiamo negare né sottovalutare l’evidente miglioramento della situazione occupazionale certificato dai dati di oggi".
Così il vice capogruppo vicario del Pd alla Camera, Matteo Mauri.
“Dopo le sterili polemiche dei giorni scorsi, i dati positivi diffusi oggi dall’Istat dimostrano due cose: a) le riforme del governo e della maggioranza, a cominciare dal Jobs Act, funzionano e fanno bene al Paese; b) il Sud, con il suo aumento dell’occupazione del +1,4% rispetto al primo trimestre, non solo non è più un problema per l’Italia, ma è una opportunità di crescita e sviluppo. Investire sul Mezzogiorno, come stiamo facendo e come continueremo a fare con la prossima Legge di Bilancio, sono soldi ben spesi, che sosterranno e rafforzeranno la ripresa economica con un importante ritorno anche in termini occupazionali. Conosciamo bene i ritardi strutturali e i problemi profondi che abbiamo di fronte. Ma, allo stesso tempo, ci stiamo impegnando al massimo per invertire rotta dopo che per anni la parola Sud è stata sinonimo di immobilismo”.
Così la deputata Dem Stefania Covello, responsabile Pd Mezzogiorno e Fondi Ue.
“In questi giorni abbiamo letto e sentito dotte spiegazioni sul flop del Jobs Act e, più in generale, sul de profundis del disegno riformatore del governo e della maggioranza. Poi arrivano i dati Istat del secondo trimestre, non quindi opinioni e commenti ma fatti, e scopriamo che l’occupazione complessiva cresce in modo sostenuto rispetto ai tre mesi precedenti e sull’anno scorso. Un dato molto positivo che riguarda tutte le categorie contrattuali ed anche i giovani: i ragazzi che non sono impegnati a scuola né al lavoro passano dal 25% (del secondo trimestre 2013) al 22,3%, con un più 223mila occupati under 35 su base annua. E’ la prova documentale che la direzione intrapresa è quella giusta e che, anzi, dobbiamo accelerare nelle riforme perché non ci accontentiamo di questi successi. L’Italia ce la può fare e noi siamo impegnati con tutte le nostre forze a sostenere la crescita economica”.
Così la vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera, Silvia Fregolent, commenta i dati sul lavoro diffusi dall’Istat.
"Il Sud è più importante dei tentativi di polemica. Bene ha fatto il presidente del consiglio inaugurando la Fiera del Levante a ribadire l'inutilità delle guerre di posizione. Abbiamo piena consapevolezza che il Mezzogiorno non può fare a meno dell'industria e viceversa. Il nostro impegno attraverso il masterplan è finalizzato proprio ad ampliare la base produttiva e occupazionale di questa area di 8 regioni e 20 milioni di abitanti. Per questo, come ha detto Matteo Renzi, sarebbe un grave errore cedere ad una suggestione di un Sud deindustrializzato. Così come strategico è rafforzare ogni singolo comparto per un rilancio complessivo dell'economia meridionale e del Paese. Un obiettivo che per essere raggiunto ha bisogno del contributo di tutti i soggetti coinvolti sul campo".
Così la deputata Dem Stefania Covello, Responsabile Mezzogiorno e Fondi europei del Pd.
"I dati sull'occupazione relativi al secondo trimestre 2016, rilevati dal ministero del lavoro, non sono confortanti. Mentre il saldo tra attivazioni e cessazioni registra positivamente un più 260.000 unità, se si analizza il solo lavoro a tempo indeterminato la differenza tra attivazioni e cessazioni si posiziona su un meno 78.000". Lo dichiara Cesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro alla Camera.
"Inoltre - prosegue - si conferma il rallentamento delle assunzioni stabili e l'incremento della propensione al licenziamento da parte delle aziende: più 7,4%. Questo trend certifica la diminuzione del lavoro di qualità e, nuovamente, l'incremento dei contratti precari: l'esatto opposto di quello che si proponeva il Jobs Act. Lo stesso andamento negativo era stato evidenziato dall'INPS poche settimane fa nella rilevazione relativa al primo semestre dell'anno. Se è prematuro decretare la morte del Jobs Act, è giunto invece il momento di porsi seriamente il problema della sua manutenzione. Bisogna intervenire su tre punti: rendere stabili gli incentivi, limitare l'uso dei voucher e allungare i periodi di fruizione degli ammortizzatori sociali. Il Governo, con i Decreti correttivi, in parte sta andando in questa direzione, ma in modo troppo timido: bisogna cancellare con più decisione tutto quello che favorisce la precarietà del lavoro e non solo a parole", conclude.
"L’esplosione di un altro ordigno nucleare sotterraneo da parte della Corea del Nord è un atto irresponsabile e pericoloso. E’ purtroppo evidente a tutti che non bastano le pur dure sanzioni, più volte rafforzate nel corso degli ultimi anni con il consenso di tutti, per fermare i dittatori Nord coreani. La crisi coreana coinvolge direttamente i paesi di un area già segnata da attriti e annose dispute territoriali. Tensioni esistono tra Giappone, Sud Corea, Cina e Taiwan. Più a sud è il Mar cinese meridionale a vedere contenziosi aperti tra la Cina e molti paesi del sud est asiatico. Una escalation della tensione con la Corea del Nord significherebbe una crisi politica e militare di dimensioni globali con il coinvolgimento diretto di Usa, Russia e Cina. Le voci di frustrazione e impotenza dei maggiori leader mondiali, in risposta all’ennesima provocazione, non sono un segno rassicurante. L’Europa potrebbe utilizzare con più determinazione le relazioni diplomatiche con la Corea del Nord ed è necessario che la comunità internazionale non derubrichi l’episodio come l’ennesima bizza del giovane dittatore fuori controllo, ma concepisca unita una risposta che, insistendo con le sanzioni, cerchi con pazienza nuove strade per rilanciare un possibile dialogo prima che sia troppo tardi". Lo afferma Lia Quartapelle, capogruppo Pd in commissione Esteri alla Camera dei Deputati.
"Mentre la Capitale resta in balia di un capo comico che la guida telecomandando una sindaca eletta democraticamente manco fossimo in una puntata del Grande Fratello, la stagione del complottismo grillino non accenna a smettere”. Lo dichiara, in una nota, la vice capogruppo del Pd alla Camera Alessia Morani.
“In principio – spiega - furono le scie chimiche di Sibilia, uno dei cinque membri del direttorio del M5S, che pure aveva qualche dubbio sull'allunaggio di Armstrong.Poi sono arrivati i sospetti del deputato cittadino Bernini con una scomoda verità: gli Stati Uniti mettono microchip nel corpo umano. E anche la versione ufficiale dell'11 settembre non convince mica. Ci ha pensato il senatore Buccarella a riportarci in Italia con la battaglia in difesa della pasta italiana fatta con il grano saraceno. Potrei continuare con i finanziatori dei matrimoni gay, che naturalmente sono le stesse banche d'affari che hanno la golden share di Palazzo Chigi, o con la lobby dei malati di cancro e la disobbedienza ai vaccini”
"Ora – continua - è la volta del caos comunicativo: la tesi è quella secondo cui si parla di Roma solo per offuscare il referendum. Ricordo allora che siamo stati accusati di fare campagna a tappeto per il Si, di essere riusciti a raccogliere le firme e di voler coprire mediaticamente il tema. E cioè dell'esatto contrario. Nel Movimento, passato dallo streaming ai videomessaggi registrati, la confusione regna sovrana. Non sarà che si parla di Roma perché è scandaloso non sapere chi la governa? Oppure, perché in 80 giorni sono più gli assessori caduti che le delibere fatte? Non sarà che si parla di Roma perché, dopo essere stata nelle mani di un'armata brancaleone litigiosa quanto inadeguata, è passata in quelle di un capo comico che demansiona e sposta dipendenti e decide che le Olimpiadi non si faranno?”
“Forse le immagini riportate dai giornali sono frutto di allucinazione, lo sono i rifiuti in strada e la sporcizia, le foglie in terra che non spazzate, le code alle fermate degli autobus soppressi, i topi vicini ai cassonetti. Allora magari chiudiamo i giornali, tappiamoci gli occhi e vediamo il mondo dalla finestra del sacro blog, che lì siamo al sicuro dalle scie chimiche", conclude Morani.
"Il problema dei M5s è che la mano destra non sa quello che fa la sinistra. Finora, giunta del Campidoglio, Raggi, direttorio nazionale e mini direttorio romano sono tutti andati in direzione opposte. Nei fatti i pentastellati sono responsabili del caos che Roma vive". Lo afferma il deputato del Pd Edoardo Patriarca.
"I M5s sono impantanati in pastoie burocratiche, dimostrando di non avere la minima idea di come si amministra una città, sono dei veri pasticcioni- conclude Patriarca - Il problema è che di mezzo ci vanno tre milioni di romani".
“Una buona notizia per i lavoratori della pesca. Alla riapertura del lavori parlamentari è stata ieri approvata, in Commissione Lavoro alla Camera, una risoluzione tutela dei dipendenti del settore ittico sul piano lavorativo e previdenziale”. Lo dichiara Laura Venittelli, deputata e responsabile Pesca del Partito democratico, per commentare il voto favorevole della Commissione Lavoro sulla risoluzione presentata da Gessica Rostellato, e di cui la Venittelli è seconda firmataria.
“L’atto di indirizzo – spiega - che ha incassato il parere favorevole del Governo, impegna quest’ultimo ad istituire un tavolo di confronto con le parti sociali e le amministrazioni competenti al fine di rivedere l’inquadramento professionale degli imbarcati. Siamo soddisfatti dell’approvazione di questa risoluzione poiché mostra la volontà della maggioranza di impegnare l’esecutivo a promuovere e varare provvedimenti sempre più vicini alle esigenze di questo comparto, che diventa ogni giorno di più centrale per il nostro Paese. Proseguiamo dunque l’iter positivo avviato con la presentazione dei nostri emendamenti, estendendo anche al mondo della pesca e alle compagini armatoriali la possibilità di ricorrere ai sistemi di ammortizzatori sociali già previsti in altri ambiti. Un’opportunità ulteriore per avversare e affrontare una crisi che l’ittica vive da anni”. Infine,
“Sono, infine, soddisfatta della sensibilità che il Governo sta dimostrando nei confronti dei lavoratori del settore. Ci auguriamo che il tavolo tecnico previsto dalla risoluzione permetta ai dipendenti del comparto ittico di avere un apparato di ammortizzatori sociali preciso e che venga riconosciuto il loro lavoro come ‘usurante’ nell’ambito della revisione del sistema pensionistico”, conclude.
“I cittadini romani hanno appreso la notizia del no alle Olimpiadi nella la capitale dal sito di un privato cittadino invece che dal sito istituzionale del comune di Roma o per bocca del Sindaco. E ancora, oggi il presidente della commissione sport del Comune di Roma sulla sua pagina facebook ha detto che gli atleti olimpionici che hanno firmato la lettera alla Raggi non hanno capito quello che leggevano. E’ evidente che il Movimento 5 Stelle non è in grado di accettare chi non la pensa come lui e questa non è democrazia”. Lo ha dichiarato la deputata Pd Laura Coccia che prosegue: “Che cosa hanno votato i cittadini romani? Grillo o Raggi? In ogni caso Roma perde un’opzione unica non solamente per i tanti miliardi di euro che la capitale avrebbe ricevuto per migliorare la città ma perde anche la possibilità di ospitare un evento unico come le paralimpiadi che fanno fare uno scatto in avanti a tutta la società. E’ inoltre molto triste che mentre la pax olimpica è stata rispettata non è stato così invece per la pax paralimpica. Mi spiace dover constatare che evidentemente il no a Roma 20-24 non è nel merito del progetto ma un mero strumento per trovare almeno un tema su cui il M5S sia unito. Il prezzo delle spaccature interne al movimento- conclude Coccia - le pagherà Roma”.
Adesso si trovi soluzione per riabilitazione oncologica
“Con il via libera definitivo da parte della Conferenza Stato Regioni si sblocca finalmente, dopo un’attesa lunga 15 anni, la questione riguardante i nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea). Tra le novità, il nuovo nomenclatore della specialistica ambulatoriale e dell’assistenza protesica, la revisione dell’elenco delle malattie rare con l’inserimento di oltre 110 nuove patologie, la revisione dell’elenco delle malattie croniche, l’introduzione di nuovi vaccini e dello screening neonatale. E ancora, l’inserimento dell’endometriosi tra le patologie invalidanti e il riconoscimento della celiachia come malattia cronica, l'aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza per la diagnosi precoce, la cura e il trattamento individualizzato dei disturbi dello spettro autistico, e la procreazione medicalmente assistita”. Così il deputato e responsabile sanità del Pd, Federico Gelli, ha commentato l’approvazione dei nuovi Lea.
“Viene dimostrata ancora una volta la grande attenzione di questo governo per la sanità che, grazie a questo provvedimento, fa un ulteriore grande passo in avanti fornendo ai cittadini sempre maggiori diritti e garanzie - ha proseguito Gelli -. Ora, però, va risolta la questione della riabilitazione oncologica rimasta fuori dai Lea. Bisogna capire se ci sono ancora margini per la revisione dello schema di decreto o, altrimenti, poter garantire in altro modo l’uniformità di queste prestazioni, e dei servizi ad essa connessi, su tutto il territorio nazionale”, conclude il deputato dem.
Gessica Rostellato, deputata del PD, ha depositato una interrogazione al Governo in cui chiede al Governo di inserire anche le posizioni dei marittimi imbarcati a bordo tra le professioni usuranti.
''Come più volte ribadito dalle associazioni datoriali e sindacali, in particolare da Anapi pesca – ha dichiarato Rostellato - la disciplina dei lavori usuranti, e tutto ciò che ne comporta, dovrebbe già ritenersi estesa ai marittimi imbarcati a bordo. In realtà, il legislatore, nel definire i criteri per individuare le mansioni usuranti ha effettuato una drastica semplificazione, facendo rientrare l'attività del marittimo imbarcato a bordo tra i ‘lavori espletati in spazi ristretti’. Di fatto, però, venendo meno la dicitura ' marittimi imbarcati a bordo' i lavoratori interessati sono stati esclusi dai benefici previdenziali. E’ importante intervenire per sistemare la situazione. Se consideriamo che gran parte delle condizioni che caratterizzano il lavoro usurante è presente in ogni sezione e qualifica di bordo di ogni singola nave e che il pescatore esercita la propria attività in ambienti angusti, su superfici instabili, per la maggior parte di notte o in condizione di scarsa luce, penso allora che sia doveroso da parte nostra riconoscere a questi lavoratori i relativi benefici previdenziali tipici di chi svolge un’ attività che richiede un impegno psicofisico intenso, condizionato da fattori che non possono essere prevenuti con misure idonee, come indica la Legge."
L’interrogazione arriva a pochi giorni dall'approvazione della risoluzione, sempre presentata da Rostellato, per la tutela dei lavoratori del comparto pesca ottenendo l'ok dal Governo a istituire quanto prima un tavolo di confronto con le amministrazioni interessate e i rappresentanti della categoria con priorità quella di introdurre la cassa integrazione ordinaria a partire dal 2017.
"Dopo 15 anni, arrivano i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza. Quest’anno sono già garantiti 800 milioni di euro per le nuove prestazioni sanitarie, una somma destinata a crescere con la prossima legge di stabilità.
La conferenza Stato - Regioni ha approvato definitivamente l’entrata in vigore di tutte le nuove prestazioni
e le Regioni in queste settimane sono tenute ad organizzarsi al più presto per garantire i servizi descritti nella legge. Per monitorare e sostenere questo processo di attivazione è stata richiesta l’immediata attivazione della Commissione Nazionale per l’aggiornamento dei LEA e l’appropriazione del SSN.
Contemporaneamente la Commissione si è espressa anche per rimuovere dalla lista delle prestazioni garantite tutte quelle attività obsolete, superate e poco erogate al fine di risparmiare risorse e mantenere sostenibile l’applicazione dei nuovi servizi.
Nei nuovi Lea rientrano moltissimi servizi fondamentali per la cura ed il sostegno alla persona come il nuovo nomenclatore per le protesi e ausili, il piano vaccinale, lo screening neonatale, la fecondazione assistita omologa ed eterologa (comprese le prestazioni che precedono l’accesso alle tecniche) e la cura per l’endometriosi. Ma anche la dipendenza dal gioco d’azzardo e le cure per l’autismo, la terapia del dolore (con l’anestesia epidurale per il parto).
Un grande passo avanti per la Sanità italiana, che si rinnova e dando nuovi diritti a sempre più persone. Dietro a questa scelta c’è l’ennesima dimostrazione dell’attenzione e della sensibilità politica della maggioranza e del Governo per quanto riguarda i temi della Sanità. Come Vicepresidente della XII Commissione Affari Sociali e Sanità voglio complimentarmi ancora una volta per lo straordinario lavoro legislativo della mia commissione. All'inizio dell'ipotesi di riforma dei LEA il Governo ed il Partito Democratico hanno svolto un lavoro attento, ascoltando i bisogni dei territori, delle famiglie e delle associazioni. Per noi è fondamentale mettere al centro i bisogni della persona e garantire a tutti l'accesso alle cure. Per questo pian piano stiamo completamente rinnovando il welfare del nostro Paese”. Lo ha dichiarato la deputata Pd Daniela Sbrollini , vicepresidente commissione Affari Sociali.
“Le scelte ideologiche che penalizzano i cittadini accomunano i sindaci di Roma e di Torino: per dare un messaggio agli irriducibili e nascondere i disastri e l’immobilismo di questi primi mesi di amministrazione Virginia Raggi dice di no alle Olimpiadi e Chiara Appendino continua a manifestare la sua contrarietà alla Tav”: è quanto dichiara Silvia Fregolent, vicepresidente dei deputati Pd.
“Ma se la Capitale dovrà rinunciare ad una candidatura ben più grave è la situazione di Torino. La Giunta Appendino - aggiunge Silvia Fregolent - uscendo dall’Osservatorio sulla Torino-Lione non potrà più beneficiare dei progetti e delle risorse per le opere di compensazione di una opera che, come ha ribadito l’Unione Europea, verrà comunque portata a termine nei prossimi mesi. Mi chiedo se il M5S si renda conto realmente di quanto stia constando ai cittadini, soprattutto i termini economici, il suo non-governo”.
"La quattordicesima ai pensionati istituita dal Governo Prodi nel 2007 è stata una operazione di giustizia sociale a vantaggio di coloro che ricevevano un assegno mensile non superiore a 1,5 volte il trattamento minimo e con un'età di almeno 64 anni. All'epoca furono coinvolti circa 3 milioni di pensionati (con un costo di 1,2 miliardi di euro all'anno) che, con il tempo, si sono ridotti, oggi, a 2 milioni di percettori". Lo dichiara Cesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro alla Camera.
"Contemporaneamente - prosegue - il Governo dell'epoca ha bloccato per un anno l'indicizzazione delle pensioni superiori ai 4.000 euro lordi mensili: una redistribuzione dall'alto al basso e solidale che ha passato l'esame della Corte Costituzionale, a differenza del blocco dell'indicizzazione realizzato dal Governo Monti".
"Inoltre - spiega Damiano -la normativa del 2007 sulla quattordicesima ha tenuto conto dei contributi versati e non è uguale per tutti (gli scaglioni sono 3: circa 300, 400 e 500 euro all'anno per contributi fino a 15 anni, 25 e oltre 25): un altro accorgimento che ha tenuto giustamente conto della vita contributiva dei pensionati. Prevedere nella prossima legge di Bilancio un incremento della quattordicesima è la misura più giusta e più facile da realizzare: si potrebbe anche ipotizzare di alzare il tetto fino agli assegni da 1.000-1.200 euro mensili, ai quali erogare la quattordicesima", conclude.