“La legge 194 è una legge dello stato e la sua applicazione deve essere garantita in ogni regione, al di là del credo religioso e delle opinioni politiche”. Lo dichiara Titti Di Salvo, vicepresidente dei deputati del Partito democratico, commentando la vicenda della donna di Padova.
“Non può e non deve accadere che una donna debba affrontare un iter così doloroso come ricevere il diniego da parte di 23 strutture sanitarie del Nordest alla richiesta di interruzione volontaria di gravidanza prima di poter attenere quello che è un diritto. In Veneto, regione in cui risiede la donna, i ginecologi obiettori raggiungono il 76,2% del totale. Il governatore Zaia – sottolinea la deputata D3em - dovrebbe garantire il diritto di scelta, ma nessun rimedio è stato messo in campo per sanare una situazione che, di fatto, impedisce l’applicazione della legge”.
“Nel Lazio Zingaretti ha preso in mano la situazione con un bando che menzionava esplicitamente la finalità del contratto, cioè la funzione garantire le prestazioni di interruzioni di gravidanza. Zaia metta da parte i suoi calcoli elettorali e faccia rispettare la legge anche in Veneto, perché – conclude Di Salvo - il pieno rispetto del diritto di obiezione non può ledere il diritto di scelta sull’interruzione volontaria di gravidanza e sull’applicazione della legge”.