“Iniziano a vedersi i frutti della norma del Jobs Act che impedisce alle aziende di fare firmare all’atto dell’assunzione le dimissioni in bianco, come sottolineato dall’Inps”. Così Titti Di Salvo, vicepresidente dei deputati del Partito Democratico, commenta i dati dell’Osservatorio sul precariato dell’Istituto di Previdenza -
“La prima buona notizia è che c’è un aumento delle assunzioni pari al 9,6%. Poi, a fronte di un aumento dei licenziamenti del 2,9% per i contratti a tempo determinato, che restano stabili all’1,4% quelli per l’occupazione a tempo indeterminato, – spiega la deputata Dem - diminuiscono le dimissioni del 3,5% rispetto all’anno precedente, in cui non era ancora in vigore la norma che obbliga a dare dimissioni volontarie attraverso la compilazione di un modulo online con numerazione progressiva. Oggi possiamo vedere i risultati: una forte diminuzione delle dimissioni, troppo spesso finte, e un fisiologico aumento dei licenziamenti, come conseguenza di questo obbligo di trasparenza”.
“È stato fermato un odioso ricatto che pesava principalmente sulle donne, cacciate al momento del matrimonio o della gravidanza, e che riguardava per la maggior parte le piccole e medie imprese, al di sotto dei 15 dipendenti, quelle in cui cioè l'articolo 18 non si è mai applicato. Il lavoro contro le discriminazioni delle donne sui luoghi di lavoro e per una piena occupazione di donne e uomini non si deve fermare. – conclude Di Salvo - L’impegno del Partito Democratico e del governo è già in campo”.