Diritti
FERMIAMO LA VIOLENZA E LE DISCRIMINAZIONI DOVUTE ALL'ORIENTAMENTO SESSUALE, AL GENERE, ALLA DISABILITA'
Il provvedimento approvato oggi dalla Camera è una legge contro l’istigazione all’odio e alla violenza, in nome del rispetto della dignità di ogni individuo e del dovere di tutelare persone che possono trovarsi in una condizione di fragilità e di vulnerabilità.
Quel dovere richiamato lo scorso 17 maggio, Giornata mondiale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia, dal Presidente della Repubblica Mattarella, secondo il quale spetta allo Stato “non permettere che la propria identità o l’orientamento sessuale siano motivo di aggressione, stigmatizzazione, trattamenti pregiudizievoli, derisioni nonché di discriminazioni nel lavoro e nella vita sociale”.
La destra ha gridato (in maniera strumentale) alla legge liberticida, cosa che chiaramente non è vera. Non si tratta infatti di norme volte a limitare la libertà di espressione e di critica o la manifestazione del proprio pensiero, ma di punire la violenza e l’istigazione alla violenza per motivi attinenti alla sessualità, al genere e alla disabilità.
Una cosa, dunque, sono le legittime opinioni e le condotte riconducibili al pluralismo delle idee e alla libertà delle scelte, su cui questa legge non interviene in alcun modo, altra cosa sono la concreta discriminazione e l’istigazione all’odio e alla violenza.
Dopo di che, oltre all’aspetto repressivo, la legge contiene anche aspetti di tipo preventivo-culturale e formativo, che intendono far compiere al nostro Paese un passo in avanti lungo la strada della completa affermazione del principio di eguaglianza e del pieno sviluppo della personalità umana.
Due sono state le nostre stelle polari:
- l’articolo 3 della Costituzione, “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”;
- l’articolo 21 “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.