“La guerra in Ucraina sta innescando un nuovo cortocircuito sul settore agroalimentare nazionale. L'aumento generalizzato di quasi tutte le materie prime, e dei costi energetici, sta progressivamente erodendo la redditività dell'attività economica di molte imprese, sta mettendo a rischio il futuro delle coltivazioni e dell'industria di trasformazione nazionale. A questo si aggiunge la difficoltà di reperire i mangimi, con il rischio di non poter garantire l’alimentazione del bestiame. Le fattorie sono costrette a ridurre del 10 per cento le razioni di cibo. Ne consegue una riduzione di carne, latte e uova. Per questo chiediamo al ministro Patuanelli quali iniziative urgenti il governo intenda attivare, tenuto conto che sarà necessario valutare canali alternativi di approvvigionamento, come un piano di incentivi per la coltivazione di ulteriori superfici”. Lo dichiara Antonella Incerti, capogruppo Pd in commissione Agricoltura, durante lo svolgimento del Question time alla Camera.
Nella replica Susanna Cenni, vice presidente della commissione Agricoltura della Camera e responsabile Agricoltura Pd, ha ringraziato il ministro per l’attenzione dimostrata, ha ricordato che il Pd ha chiesto un'informativa del ministro in Aula per discutere del quadro generale nazionale ed europeo, e ha aggiunto che “abbiamo la necessità di riorganizzare la produzione nazionale dell’agroalimentare, rendendo il nostro sistema più resiliente, e di ridurre, senza tentazioni autarchiche, la dipendenza del settore dalle importazioni e dal fossile. L’agroalimentare non è un settore produttivo qualsiasi, il Paese deve riconoscerne la strategicità con forza. E come tale ha bisogno di provvedimenti e risorse adeguate, per evitare che anche in Italia si apra una questione di sicurezza alimentare. Soprattutto per le famiglie a basso reddito, visto l’aumento, non sempre giustificato dai fatti, dei prezzi dei beni di prima necessità. E queste famiglie vanno aiutate subito. Due quindi sono gli obiettivi: il mantenimento del reddito agricolo e la sicurezza alimentare per i cittadini, attraverso politiche che guardano al sistema alimentare complessivo”.